Un mercato a dir poco incomprensibile, anche se forse non lo si dovrebbe dire. Sono tornato dal mio weekendone alle 4 del mattino di martedì (l'aereo era in ritardo) e nonostante questo alle 8.30 sono riuscito ad arrivare puntuale in ufficio per valutare la situazione generale (a saperlo sarei rimasto volentieri a dormire). Il nostro derivato ha rotto i 27850 indicati nel report dello scorso fine settimana per poi spingersi velocemente al test della media a 200. Qualche "coda" e tentativo di rimbalzo in corso d'opera con un close weekly a 27880. Solo una risalita STABILE sopra tale livello e specialmente sopra 28400 permetterebbe di pensare ad un semplice ritracciamento. Al momento l'Italia (forse sarebbe meglio parlare di FTSEMIB40 visto che le small caps sono deflagrate) rimane più forte rispetto alla Germania anche se nella mia testa non mancano di certo i punti interrogativi (BTP estremamente debole in un quadro macro molto "delicato" per il nostro paese....spread sotto controllo ma i tassi al 5% si erano visti con Monti e nel frattempo il debito è cresciuto: pensate alla spesa per interessi!).
Il Dax future sta tentando un rimbalzo dopo il breakout del supporto in area 15580. E' possibile anche che abbia testato una trendline discendente di un canale ribassista, ma sapete che amo più le linee statiche di quelle dinamiche. La prima resistenza rimane naturalmente attorno a 15580-15600 (close settimanale del cash a 15370 circa).
Andando oltreoceano, l'S&P500 sta tentando un rimbalzo dopo il test di un'area supportile attorno a 4200 (minimi settimanali a 4219 circa). Anche in questo caso vorrei rivedere l'indice sopra i 4350 (ex supporto nonché neckline del testa e spalle ribassista in corso d'opera).
In settimana ho guardato i grafici di alcune azioni sulle quali non faccio trading ma che rendono bene l'idea di come non si possa sbagliare un colpo altrimenti si rischia l'osso del collo. Penso ad Antares che è riuscita a fare 20 sedute CONSECUTIVE al ribasso accompagnate da volumi passando "logicamente" dal valere 6.50 euro a 3.02. Ripeto: 20 sedute "rosse", peggio del peggior comunista, concedetemi questa battuta (ricordo che non voto da anni).
Ma Antares è un titolo sottile...e allora ecco Eni: lasciata venerdì scorso con un bellissimo grafico ed in perfetto trend rialzista che passa "magicamente" da 15.50 euro a 14.40 o giù di lì invalidandone la linearità costruita in mesi e mesi. Anche in questo caso il grafico che vedete è quello del close di giovedì sera ma rende bene l'idea, anche se mi aspetto che possa rimbalzare.
La scorsa settimana ho ricordato il raggiungimento del target sul petrolio. Da qui a "prevedere" o anche solo pensare che facesse un movimento a "V" rovesciata ce ne passa. Se il target del breakout di 83 poteva essere attorno a 90-93 dollari, pensare che avrebbe invertito passando da 93 a 83 $ appare un'illusione degna del miglior mentalista, ma così è stato. E la cosa buffa è che il rialzo si è concretizzato nell'arco di un mese e in una sola settimana è stato "rimangiato" senza nemmeno sentire il vecchio supporto. Il grafico di seguito è su scala daily fino a giovedì.
Chiaramente quando aumenta la volatilità bisognerebbe pensare più ad aree di rimbalzo piuttosto che a livelli veri e propri e quindi accettare obtorto collo drawdown più pronunciati. Osservare l'andamento dell'oil in questa fase credo sia molto importante per avere un'idea dell'inflazione. Nell'ultimo mese infatti con l'aumento del prezzo dell'energia il dato sul CPI (Consumer Price Index,ndr) è aumentato. Ricordo che le recenti tensioni in Israele potrebbero provocare un rimbalzo del petrolio.
Sul fronte della volatilità abbiamo avuto il VIX che si è spinto fino alla soglia critica di 20 salvo poi retrocedere e questo mostra un pò di tensione da parte degli operatori che però è subito rientrata e questo fa propendere per una possibile stabilizzazione/rimbalzo per la prossima settimana. Attenzione e cautela qualora si ritornasse in prossimità di 20 punti: i mercati tornerebbero sui minimi con possibilità di ulteriore discesa.
Fronte watchlist....
In settimana il bond Maire Tecnimont (isin: XS2668070662) di cui ho scritto nei miei ultimi articoli (link: https://www.lombardreport.com/2023/9/30/bond-maire-tecnimont/) ha finalmente aperto i battenti e le quotazioni si sono subito spinte fino a 101.50, seppur in un contesto difficile per l'obbligazionario visto che i rendimenti statunitensi si sono impennati e sono cresciuti contestualmente a quelli europei. Da notare che il CFO della società ha sottoscritto 1 milione di obbligazioni (magari poche, magari tante: i portafogli sono sempre diversi così come gli stipendi).
Certamente il taglio 1000 di una buona azienda, la cedola del 6.5% e le difficoltà avute da molti piccoli risparmiatori nell'accedere al collocamento hanno permesso il rialzo in corso. Allo stato attuale rimane un buon impiego di liquidità su una scadenza non particolarmente lunga (2028), poi naturalmente e come sempre dipenderà dal contesto nazionale ed internazionale, dalle dinamiche dei tassi e dalle varie dichiarazioni: sapete meglio di me che un giorno qualcuno dice una cosa e quello seguente l'esatto contrario.
Visto il forte rialzo dei rendimenti statunitensi (passati dal 4.35% al 4.80%) ho fatto cassa sul 75% di posizione detenuta da circa un anno sul "famoso" bond Goldman Sachs 5% 2032 "zavorrato" dalla call annuale (ISIN XS2521873328). Ne detengo ancora un 25% dopo che la scorsa settimana ha staccato le cedole. Buon rendimento cedolare, ma se dovessimo assistere ad un'ulteriore impennata degli yield ne risentirebbe e magari ci sarebbero emissioni più interessanti. Un'altra considerazione che mi è balenata questa settimana è che anni fa si diceva "figurati se i tassi possono essere negativi". Oggi tutti non vedono l'ora che diminuiscano e mi domando "e se questo non si verificasse ???". Di seguito trovate il grafico dei rendimenti statunitensi su scala settimanale ed il mio sell con eseguito multiplo sul 75% di posizione del bond Goldman Sachs 5% 2032.
Ho parlato del Bond Maire Tecnimont. Curiosamente all'inizio delle contrattazioni dello stesso, la società è uscita con una notizia molto importante: un maxi contratto da 8.7 MILIARDI di dollari con Adnoc per l'impianto onshore del progetto Hail. Trattasi del più grande contratto registrato dal gruppo. Capite bene che una commessa di questo tipo con il titolo che capitalizza 1.5 miliardi non poteva far altro che "portare bene" al gruppo. Recentemente ho scritto della turbativa di mercato posta in essere dagli algoritmi che evidentemente giovedì sono stati tarati in vendita continua: apertura in gap up attorno al 10% e poi azione che ha chiuso sui minimi di seduta. Un non sense. L'aspetto che voglio mettere in luce è l'upside bar del giorno successivo (venerdì), con volumi superiori a quelli del giorno in cui è stata appunto pubblicata la notizia del contratto. Venerdì il balzo è stato del +14%. I target successivi appaiono ambiziosi e lanciati verso i 4.65-4.70 euro....al momento brutto un ritorno sotto i 4.10 prima e 4.00 euro poi. Di seguito il grafico daily e weekly. Da sfruttare eventuali spike all'ingiù verso 4.20-4.30 (size modica) oppure come sempre acquisto alla garibaldina per ambire appunto all'area calamita attorno a 4.65/4.70. Se ci fosse un gap up lunedì (molto probabile) anche nel caso di buy alla bersagliera aspetterei almeno la chiusura del gap. Al momento sono fuori dal titolo ma naturalmente long di bond come ben sapete (articolo della settimana scorsa: https://www.lombardreport.com/2023/9/30/bond-maire-tecnimont/). Vi rimando poi a quanto scritto dallo stimato Dott. Bellosta su questo editoriale relativo allo short sul titolo (link: https://www.lombardreport.com/2023/10/6/anche-gli-esperti-piangono-le-sofferenze-dei-piu-accaniti-ribassisti/) che potrebbe magari essere oggetto di uno short squeeze.
Banca Monte dei Paschi
Non si tratta di un'idea di trading ma di un potenziale pericolo da schivare. Mi spiego meglio: un conto è operare in intraday (long), un altro pensare di fare overnight (long). Con i chiari di luna attuali, col governo italiano in cerca di soldi è possibile che prima o poi venga ceduta una parte della partecipazione. Se fra un mese, sei mesi o più non ve lo so dire. Per questo motivo una mia idea è che si possa cercare di portare un pò su l'azione per poi venderla meglio, quindi anche se fosse ben impostata (ed attualmente lo è) personalmente eviterò l'overnight long. Di certo la cura Lovaglio, a mio avviso il miglior banchiere italiano, ha funzionato e non è detto che un domani la banca non riesca a trovare un cavaliere bianco come fu per Banca Carige, sempre risanata dallo stesso AD e poi oggetto di OPA. Molto più logico ed interessante in questa fase è detenere il bond senior preferred con scadenza 2024 3.625% e rendimento NETTO a scadenza del 5.99% al close di venerdì 6 ottobre (fato di Borsa Italiana). Peccato il taglio 100mila che penalizza i piccoli (come sempre del resto).
E per finire....
Vi racconto un trade fatto nel pomeriggio di venerdì, giusto per far capire nuovamente la turbativa di mercato dei software. Oggetto: Telecom Italia. Premessa: su Bloomberg, Reuters et similia NON ERANO USCITE notizie. Improvvisamente alle ore 14.30 iniziano le vendite che portano il titolo a sfiorare una perdita dell'8%. Entro corto per una operazione di brevissimo (si parla al massimo di qualche secondo). Il titolo è sospeso a -7.8% con un teorico di apertura a 0.26 euro. Imposto un sell a 0.2609 euro (60K pezzi vista la volatilità, quindi un controvalore attorno ai 16mila euro). Le azioni Telecom riaprono a 0.26 euro e NON vedo l'eseguito, quindi ho pensato di non essere stato "fillato". Dopo 4-5 secondi dall'open ecco che improvvisamente vedo sulla patrimoniale attorno ai 300 euro di gain (-1.8% dal livello di riapertura in una frazione di secondo) e non avendo impostato alcun buy (il book era "freezzato" e le Telecom non comparivano in portafoglio: vedevo solo il Profit&Loss) ho cliccato un tasto che non tocco mai: "close position". E' una sorta di seggiolinio eiettabile che ti fa chiudere a mercato il trade: ho visto un grosso profitto pur non vedendo ancora le azioni nella patrimoniale e quindi ho pensato che questa modalità mi avrebbe permesso di "blindare" in qualche modo il guadagno. Magari non 300 euro ma 200 o giù di lì. E invece appena ho chiuso ecco la cruda realtà del profit&loss: MENO 24 euro. Uno smacco, specialmente in un periodo in cui il mercato non offre niente di niente. In questo caso la presenza massiccia di ordini, software ed algoritmi ha creato una sorta di "imbuto" nel flusso dati e quindi era tutto in ritardo.....niente di più frustrante che passare da un ottimo gain ad un loss.
Vista la frustrazione dell'ultimo trade giornaliero e settimanale, ho così deciso di consolarmi e la sera mi sono mangiato un ottimo maritozzo con panna. Il trading è anche psicologia, di certo non alimentare.
Buon fine settimana a tutti.
Ad maiora!
PNA
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)