Un dossier molto delicato, magari non concretizzabile nel breve termine ma che darebbe un forte impulso all’industria italiana. Di cosa si tratta? Lo raccontiamo ai fedeli abbonati di LombardReport.
Buy or sell
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“Noi facciamo cose che volano, loro cose che galleggiano. E l’elettronica è il collante”. Chi l’ha detto? Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo. Il loro si riferisce a Fincantieri. Si parla da tempo di un matrimonio fra le due società ma nelle ultime giornate qualcosa di più succulento ha cominciato a circolare anche a Piazza Affari, soprattutto dopo la recentissima sottoscrizione di un memorandum d’intesa dedicato al dominio nel settore sottomarino. Vediamo allora cosa sta succedendo, con una verifica poi dell’andamento delle due rispettive azioni.
Una fusione sarebbe più che giustificabile, viste le convergenze dei due business e visto il controllo di entrambe le società da parte dello Stato Italiano. Tutto semplice dunque? |
A parole sì ma nei fatti no. La dichiarazione di Cingolani è assolutamente condivisibile ma poi lui stesso si smentisce affermando – in un’intervista al Secolo XIX, quotidiano di Genova – che una fusione non è all’ordine del giorno. E allora? |
E allora lo chiediamo noi! |
Le voci che corrono sono in merito assolutamente discordanti. C’è chi dice che il matrimonio sia in fase di definizione e chi lo esclude del tutto, ricordando come già in passato fosse stato ipotizzato ma poi bloccato dalla politica italiana |
In effetti il Cingolani 2 – quello che smentisce – in una recente audizione alla commissione Difesa della Camera ha detto che Leonardo sta studiando dei poli europei nell’ambito della difesa e che trattative sono in corso con tedeschi e francesi. Dove sta quindi la verità? |
Difficile dirlo. Il matrimonio Leonardo-Fincantieri entra in un contesto sensibilissimo, quello della difesa, dove gli equilibri risentono delle voglie di potenza delle maggiori economie mondiali. Non si può certo spifferare al mondo su cosa si lavora in termini di strategie aziendali, anche perché una fusione fra le due realtà italiane porterebbe alla nascita di un gigante da “top ten” mondiale. Quindi si ragiona e agisce in totale silenzio |
Sempre Cingolani nel suo discorso alla Camera ha fatto però un’ammissione interessante. Vogliamo analizzarla? |
Ha detto: “Stiamo lavorando su alcune alleanze che devono creare dei poli europei. Abbiamo in corso delle due diligence con banche internazionali, che ci aiutano a capire cosa vendere e cosa comprare. Stiamo meditando su joint venture di natura gigantesca, perché vogliamo essere uno dei motori della creazione di un’industria europea della difesa”. Il tutto si potrebbe attuare con una doppia operazione, la prima sul fronte continentale e la seconda su quello nazionale |
Attenzione: ha però poi messo una chiosa che chiude le porte alla fusione con Fincantieri… |
Effettivamente ha aggiunto: “Con Fincantieri stiamo scrivendo un accordo industriale fatto bene e basato su alcune cose che devono funzionare. Noi facciamo cose che volano loro fanno cose che galleggiano, non è così complicato, e l’elettronica fa da collante. Le aerostrutture restano il punto debole. Su queste la buona notizia è che a fine 2025 saremo sostanzialmente a pareggio e che da quel momento in poi valuteremo anche nuove attività” |
Si torna quindi alla frase iniziale, che letta così ha un significato diverso. O no? |
Considerando le trattative in corso con giganti appunto francesi e tedeschi (si vocifera di Thales, Rheinmetall, Kmw, nonché dell’italo-olandese Iveco) meglio probabilmente mettere a posto prima queste pedine per poi agire sul fronte nazionale, magari nel medio-lungo termine |
Quindi aspettarsi forti movimenti in Borsa appare poco probabile? |
Difficile dirlo. Il fatto però che anche a Piazza Affari siano circolate alcune indiscrezioni non va trascurato. Un dossier quindi da seguire pure in Borsa, considerando che l’attuale Governo italiano e soprattutto il ministro Crosetto non appaiono contrari a una simile ipotesi. Anzi forse la sosterrebbero! |
I parametri per valutare le due azioni
Azione |
Leonardo |
Isin |
IT0003856405 |
Quotazione chiusura ieri (30-10-2023) |
14,175 Eur |
Cosa segnala la sintesi degli indicatori |
E’ tutta esposta sul “buy” ma certamente le tensioni a larga scala in Medio Oriente favoriscono un’azione riferita alla difesa, il che si riscontra anche per altri titoli del settore |
Cosa dice l’analisi grafica |
E’ uno dei titoli più volatili del Ftse Mib, caratterizzato da forti rialzi e da successivi netti ribassi. Attualmente sta tornando verso i massimi del 2017, ben sostenuto dalle varie medie mobili e da un Super Trend (indicatore di tendenza) positivo da lungo tempo |
Prima resistenza importante |
14,82 Eur |
Primi supporti importanti |
12,56 Eur ma – viste la forza del titolo e la situazione geopolitica a suo favore – si può accettare una discesa fino a 11,64 Eur |
Rilevatore di rischio |
Da seguire l’inclinazione della media mobile a 200 periodi, attualmente inclinata di netto al rialzo. Se tendesse ad appiattirsi il segnale sarebbe chiaro. Inevitabile poi la correlazione con quanto sta accadendo fra Israele e Gaza |
Segnale di forza |
In presenza di un netto rialzo oltre la resistenza dei 14,82 Eur, che corrisponde al doppio massimo messo a segno a giugno e a settembre del 2017 |
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Azione |
Fincantieri |
Isin |
IT0001415246 |
Quotazione chiusura ieri (30-10-2023) |
0,505 Eur |
Cosa segnala la sintesi degli indicatori |
Il netto rimbalzo di ieri (+5,76%) potrebbe aver esaurito la lunga fase discendente, il che trova riscontro in un “buy” su base giornaliera ma ancora in un “sell” sulle periodicità di analisi settimanale e mensile |
Cosa dice l’analisi grafica |
Da 0,461 Eur, che ha supportato il titolo per quasi tutto ottobre, è partito un netto scatto all’insù, confermato da tre successive candele verdi, di cui quella di giovedì scorso e quella di ieri molto accentuate. Si è esaurita la fase discendente? La risposta nei prossimi giorni, dato l’approssimarsi a un’area delicata, quella fra 0,51 e 0,54/0,56 Eur |
Prima resistenza importante |
L’appena citata area di 0,54 Eur, dove fra l’altro si colloca attualmente la media mobile a 200 periodi (0,535 Eur) |
Primo supporto importanti |
A 0,461 Eur, di cui si è già scritto sopra |
Rilevatore di rischio |
Il titolo è ancora inserito in un canale ribassista, che viene da lontano. Se non ne esce fuori addio sogni di ripresa |
Segnale di forza |
Come già detto si identifica in un netto rimbalzo sopra 0,54/0,56 Eur |