Il trend grafico resta negativo ma la volatilità da trimestrali ha comportato ieri una seduta molto positiva per il titolo tecnologico italo-francese. Il quadro generale del settore resta comunque contrastato.
Buy or sell
Foto da Wikimedia Commons - Autore: Raimond Spekking
Non siano proprio messi bene se un incremento dei ricavi – nel caso di Stm – del 2,5% ha portato ieri a un consistente rimbalzo dell’azione a Piazza Affari (+5%), fra l’altro relativamente solo a un singolo trimestre. Questa però è la logica al momento dei mercati, in un quadro generale certamente complesso. Facciamo allora il punto sul titolo della leader italo-francese dei semiconduttori.
Isin |
NL0000226223 |
Ultima quotazione (chiusura 26-10-2023) |
38,97 Eur |
Cominciamo appunto dai numeri del terzo trimestre. Sono così positivi da giustificare un +5% alla Borsa di Milano? |
Li sintetizziamo: ricavi netti pari a 4,43 miliardi di dollari (+2,5% a/a), margine lordo del 47,6% e margine operativo del 28%. L'utile netto si è attestato a 1,09 miliardi di dollari (-0,8% a/a) |
Cosa ha contribuito al rialzo dei ricavi? |
La performance è stata trainata prevalentemente dalla crescita del settore “Automotive”, in parte controbilanciata da ricavi minori in quella “Personal Electronics” |
Previsioni però non favorevoli per il quarto trimestre? |
L’azienda si attende ricavi netti di 4,30 miliardi di dollari, in diminuzione anno su anno e rispetto al trimestre precedente di circa il 3%. Il margine lordo è atteso invece attorno al 46% |
In realtà la performance di ieri dipende da quel complesso compromesso che sempre si manifesta fra previsioni e risultati finali di ogni singolo trimestre, comportando talvolta esasperazioni nelle reazioni delle Borse… |
La volatilità da trimestrali è un male e un bene allo stesso tempo. C’è chi l’affronta hedgiandosi con strumenti specifici, quali le opzioni, il che funziona certamente meglio a Wall Street rispetto a quanto avviene per le Borse europee. Torniamo però al caso Stm: è indubbio che il rank di profittabilità è fra i più elevati a Piazza Affari, con margini operativi sul 28% e soprattutto un trend positivo per 9 degli ultimi 10 anni. Di qui la forte attenzione rivolta alle sue trimestrali |
Ieri anche la tedesca Infineon ha messo a segno un buon segno +; ciò fa sperare in una fase ancora in espansione per il mondo dei semiconduttori. E’ così? |
Infineon ha chiuso la seduta con un +2,1% ma il suo trend è negativo da agosto. Si deve tenere conto di un fatto: dalla sottocapacità produttiva e dai colli di bottiglia dell’epoca Covid e post Covid siamo passati a un’epoca di sovracapacità. In generale si prevede un calo non irrilevante per l’industria dei chip per l’anno in corso |
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I parametri per valutare l’azione
Cosa segnala la sintesi degli indicatori |
Considerando medie mobili e oscillatori il quasi +5% di ieri non è stato in grado di invertire il “sell” dominante da non poche sedute |
Cosa dice l’analisi grafica |
C’è un trend negativo iniziato ad aprile, evidenziato da supporti dinamici ribassisti. La netta candela verde di ieri non ha invertito questo orientamento, che verrebbe annullato solo da un ritorno sopra i 42-43 Eur. Inoltre la media a 200, rotta al ribasso il 7 settembre e che da allora conferma la debolezza del titolo, si sta appiattendo |
Prime resistenze importanti |
41,2 e poi 45,5 Eur |
Primo supporto importante |
35,1 Eur |
Rilevatore di rischio |
Ne consideriamo uno del tutto indiretto: riguarda l’andamento dell’Etf VanEck semiconductor, che ieri per la prima volta ha toccato in intraday la sua media mobile a 200 (chiusura a 24,45 Eur). Testimonia l’incertezza del comparto. Una netta discesa sotto i 24 euro aumenterebbe anche la debolezza del titolo Stm |
Segnale di forza |
Si manifesterebbe con un ritorno sopra i 45,5 Eur, quindi ben sopra la rottura prima indicata dei supporti dinamici nell’area dei 42-43 Eur |