Più 16% per la prima e meno 9,3% per la seconda. I motivi di due performance così nette in una direzione e nell’altra sono ben precisi. E ve li illustriamo. Analisi inoltre dei due titoli.
Buy or sell
Foto di Mike Peel (www.mikepeel.net)
I temi di incertezza dei mercati sono sempre gli stessi ma le dinamiche dei singoli titoli si confermano una volta di più antitetiche anche fra le big. Ieri si è registrato un ambiguo confronto a distanza fra due delle maggiori capitalizzazioni di Wall Street, da una parte Netflix (+16,05%, che in termini di prezzo ha significato un balzo di 55,58 $ per azione) e dall’altra Tesla (-9,3%, con un calo di 22,57 $ per azione). Vi raccontiamo cosa è successo. Cominciamo da Netflix.
Isin |
US64110L1061 |
Ultima quotazione (chiusura 19/10/2023) |
401,77 Usd |
Per Netflix buone notizie, sebbene… |
La società ha comunicato che nell’ultimo trimestre gli abbonati sono aumentati di 8,8 milioni, cifra davvero rilevante. In tutto questo c’è tuttavia anche un aspetto negativo, di natura puramente sociale: la clientela più giovane resta collegata per buona parte della giornata. L’ha rivelato un’indagine di Activate Consulting |
In termini economici la società come va? |
L'utile per azione è salito a 3,73 Usd, oltre i 3,49 attesi al mercato. I ricavi sono stati così pari a 8,54 miliardi di Usd, in linea con gli 8,53 Usd del consensus. Ciò è dovuto al fatto che il numero complessivo degli abbonati a livello mondiale è cresciuto a 247,2 milioni, il maggiore dai tempi dell’inizio del Covid |
Leggiamo però questo boom in maniera corretta: dipende dai vincoli alla condivisione delle password, brutta abitudine presente anche negli Usa! |
E’ vero che il motivo principale sta in tale novità ma – come sempre – bisogna vedere l’aspetto che è piaciuto ai mercati: si tratta del fatto che la stretta ha portato una buona fetta di clientela scroccona ad abbonarsi, il che non era poi tanto prevedibile |
Si festeggia oggi ma nella prossima trimestrale cosa succederà? |
In effetti il dubbio che al boom di oggi possa seguire una stasi domani è legittimo. C’è tuttavia da segnalare che la società ha annunciato un aumento del prezzo degli abbonamenti, che sarà di 2 Usd per il servizio Premium, mentre per gli altri resterà immutato |
Il tutto appare come una strategia a scaglioni. Ora tocca al servizio Premium ma fra qualche mese si avrà una maggiorazione anche per gli altri? |
È possibile ma non si hanno notizie in merito. L’opzione di streaming più popolare negli Usa prevede una tariffa di 15,5 Usd e quella con pubblicità di 7 Usd. Si dice che Netflix stia spingendo al massimo la raccolta, proprio per evitare rialzi per i servizi base |
C’è poi un’altra novità… |
Sì, consiste nell’apertura dal 2025 di shop fisici di vendita, dove ci si potrà immedesimare in serie di successo, oltre che mangiare e acquistare prodotti |
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I parametri per valutare l’azione
Cosa segnala la sintesi degli indicatori |
Tendenzialmente è molto positiva ma lo sprint di ieri lo rende inevitabile |
Cosa dice l’analisi grafica |
Settembre e inizio ottobre avevano mostrato debolezza, al punto tale che mercoledì 11/10 era stata rotta al ribasso la media a 200. Il rimbalzo di ieri ha riportato il titolo sopra quest’ultima, rilevando anche una forte volatilità intraday. Bisogna ora che almeno il livello dei 400 $ sia confermato |
Prime resistenze importanti |
Sui 427 Usd e poi sui 449 Usd |
Primo supporto importante |
Nell’area dei 368-375 Usd |
Rilevatore di rischio |
Attenzione a un incremento della volatilità intraday, che si era ridotta negli ultimi mesi |
Segnale di forza |
Sopra i 475-485 Usd |
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E ora le vicende di Tesla.
Isin |
US88160R1014 |
Ultima quotazione (chiusura 19/10/2023) |
220,11 Usd |
A cosa si deve la debolezza dell’azione? |
Ai risultati del terzo trimestre 2023, peggiori delle attese. L’utile netto è calato del 44%, mentre i ricavi sono saliti solo del 5% a 23,35 miliardi di Usd. Gli analisti scommettevano su un dato più alto |
Non è certo una sorpresa, data la politica di ribasso dei prezzi adottata da Tesla? |
In realtà è stata una scelta di Elon Musk, che si dice fosse contrastata all’interno del gruppo. Ora c’è la guerra in Medio Oriente e Tesla teme che possa impattare sulle vendite di fine 2023 e forse anche del 2024 |
Inoltre si sono registrati dei problemi nelle fabbriche? |
Sì ma a questo l’industria automobilistica statunitense è abituata dopo la ripresa post Covid. Un po' di preoccupazioni la dà anche la nuova gigafactory in Messico, che subirà un rinvio (ma non una cancellazione) nella sua costruzione |
C’è il grattacapo del Cybertruck, il pick-up, tanto annunciato ma non ancora prodotto? |
Musk ha detto che sta trovando difficoltà a commercializzare il modello, un oggetto (questo lo affermiamo noi) troppo strano per sfondare. Anche i concorrenti faticano nell’imporre i pick-up elettrici. Per il Tesla le prime consegne inizieranno a novembre, con l’obiettivo di produrne 125 mila all’anno dal 2024 |
Parliamo di aspetti finanziari. Il debito della società comunque resta sempre sotto controllo? |
Anzi scende e sta tornando verso i valori del 2015. Pochi guardano a questo aspetto di fronte a un Musk spesso spasmodico nelle sue manifestazioni imprenditoriali. Anche i margini operativi al 13,5% sono più che soddisfacenti rispetto ai concorrenti “made in Usa”. I parametri di convenienza del titolo peggiorano invece e di qui la debolezza degli ultimi due anni |
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I parametri per valutare l’azione
Cosa segnala la sintesi degli indicatori |
Si diceva della debolezza. Viene confermata da una valutazione complessiva che si attesta sul “sell” |
Cosa dimostra l’analisi grafica |
La rottura al ribasso di un triangolo era quasi scontata dopo la fase ribassista delle ultime sedute. Ieri si è concretizzata, con il minimo di giornata a 216,8 Usd, poco sopra la media mobile a 200, collocata a 214,2 Usd |
Prima resistenza importante |
La alziamo inevitabilmente al livello dei 294/295 Usd, quindi molto sopra la chiusura di ieri. Una intermedia? Sui 240,7 Usd |
Primo supporto importante |
A 209,4 Usd, poco sotto l’ultimo valore della media a 200 |
Rilevatore di rischio |
L’Rsi a 14 periodi ma su base settimanale inclinato al ribasso e ancora in mezzo al guado (ieri a 45,88) |
Segnale di forza |
Oltre i 300 Usd come chiusura settimanale |