Nelle sedute ok sono sempre loro a mettersi in luce. In particolare c’è una big che piace per vari motivi. Ma attenzione: si avvicina ormai a un chiaro doppio massimo. Di chi si tratta? Lo riveliamo agli abbonati.
Buy or sell
Le banche italiane piacciono: fra margini in crescita, dividendi sempre più interessanti, potenzialità di m&a e annullamento da rischi di extra imposte il settore è protagonista delle sedute di Borsa e spesso svetta quando il Ftse Mib mette il segno più. Una in particolare su cui il mercato punta è Bper. Vediamo i motivi
Isin |
IT0000066123 |
Ultima quotazione (chiusura di ieri 16/10/2023) |
3,029 Eur |
Le performance sono impressionanti e il grafico pure. Bper è stata una star assoluta della piazza milanese. Analizziamo il tutto. |
Già i numeri: in un anno il risultato messo a segno è stato dell’86,5% e il titolo si avvicina ora a un doppio massimo sugli stessi livelli che a fine 2019/inizio 2020 anticiparono poi il crollo di febbraio dello stesso 2020 |
Perché l’azione piace tanto? |
Bper ha integrato abbastanza velocemente una parte di Ubi (486 filiali e 134 punti operativi) e l’intera Carige ma occorre ricordare che la sua capofila, ovvero Unipol, con il 19,9% del capitale, controlla anche come primo azionista (19,7% del capitale) la Banca Popolare di Sondrio. C’è chi scommette che si andrà a una fusione del tutto sotto il cappello appunto di Unipol ma forse è una sfida più a livello di parole che di fatti |
Cioè? |
Unipol è una società assicurativa estranea al controllo della Bce. Sarebbe quindi più logico che a gestire in futuro un’operazione così complessa fosse proprio Bper. D’altra parte Unipol il suo scopo l’ha raggiunto: è quello di distribuire polizze assicurative attraverso una rete bancaria così articolata |
E si aggiungesse anche Mps? |
Si è discusso tanto di un’acquisizione della banca senese da parte di Bper. Le probabilità ora sono basse, almeno in base alle dichiarazioni dei suoi vertici. Si dice che il processo di assimilazione di Ubi e Carige non sia finito. Difficile contestare simili dichiarazioni e ancor più difficile credere che Mps possa essere messa in vendita da parte dello Stato con una trattativa diretta |
Il ministro dell’Economia Giorgetti non l’ha però escluso! |
No, ha detto una cosa diversa: ha risposto con un "sì" alla domanda se Mps possa essere privatizzata entro il 2024. Lo si sa da tempo perché ci sono delle scadenze ben precise. Quindi non è il caso di mettere in relazione questa frase con un possibile m&a a favore di Bper. Tutto è possibile di sicuro ma al momento – almeno ufficialmente – Bper sarebbe fuori dai giochi |
Al mercato cosa piace allora di Bper se continua ad acquistarla? |
I buffer di capitale sono tali da non escludere – se altre acquisizioni non andassero in porto – che si aumenterebbe la distribuzione dei dividendi, con qualche sorpresa inattesa. Magari andasse così! |
Si può ipotizzare un “dividend yield”? |
Al momento no e quindi circolano tante ipotesi. C’è chi suppone un 7% e chi sale fino al 10%. Importante sarà il ruolo da questo punto di vista dell’acquisizione di Carige, data per persa con la gestione precedente e tornata all’improvviso a macinare profitti |
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I parametri per valutare l'azione
Cosa segnala la sintesi degli indicatori |
E’ un gran frastuono di “strong buy”, analizzando sia le medie mobili sia i più importanti oscillatori, anche se un po' di prudenza si impone in un contesto politico mondiale che non sembra essere stato effettivamente recepito dai mercati finanziari |
Cosa dice l’analisi grafica |
Ogni ribasso è stato un’occasione di acquisto. Ora però ci si avvicina a un possibile doppio massimo sul livello dei 3,17 euro, già toccato a fine luglio. La distanza è minima e lì si giocheranno le evoluzioni future. Tutte le medie mobili – corte e lunghe – sostengono il trend positivo |
Prima resistenza importante |
E’ appunto quella dei 3,17 euro |
Primo supporto importante |
2,62 euro: diamo quindi un certo margine di manovra, data la volatilità non solo della singola azione ma anche dei mercati |
Rilevatore di rischio |
Qui non indichiamo un fattore tecnico quanto uno derivante dalla tenuta dei mercati rispetto alla situazione geopolitica globale |
Segnale di forza |
E’ scontato: si tratta del superamento dei 3,17 euro, che molti analisti vendono come opzione possibile, ipotizzando addirittura lo scavalcamento dei 4 euro |