Il punto sulle maggiori protagoniste europee del settore. Colpite ieri da vendite. In realtà da mesi si muovono in netti trend ribassisti. Il caso Lvmh sintetizza quanto sta accadendo al mondo della moda.
Buy or sell
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Sono il perfetto termometro delle prospettive dell’economia, data la loro struttura distributiva globalizzata. I leader della moda e quindi del lusso cominciano a risentire dell’onda lunga di una recessione di cui si parla da troppo tempo senza che se ne siano manifestati finora segnali concreti, salvo timidamente in Europa. Gli investitori chiedono un po' troppo a questo comparto e basta un cenno di difficoltà di una delle leader del mercato perché vendano l’azionario targato fashion. È quanto successo con Lvmh. Prima raccontiamo questa storia e poi analizziamo il quadro grafico dei maggiori nomi dell’abbigliamento da ricchi.
Ieri la francese Lvmh, leader mondiale con marchi come Louis Vuitton, Fendi, Celine, Lora Piana, Pucci, Christian Dior e Kenzo (ma le sue attività si estendono anche a gioielli, profumi e cosmetici nonché a vini e alcolici) ha perso in una sola seduta il 6,46%. Perché? |
Perché gli investitori internazionali sono ormai nevrotici. Alla chiusura del terzo trimestre 2023 i ricavi annuali di Lvmh a livello mondiale sono saliti del 9%, meno però delle attese degli analisti. "Dopo tre anni ruggenti e straordinari la crescita sta convergendo verso numeri che sono più in linea con la nostra media storica", ha detto il cfo Jean-Jacques Guiony presentando i risultati. Di qui le vendite in Borsa |
Si sta andando quindi verso una normalizzazione più che verso una crisi? |
Al mercato questo termine non piace. In effetti occorre segnalare come a risentire di più di un rallentamento delle vendite di Lvmh sia stato il settore “vini e liquori” sceso del 14% nell’ultimo trimestre. La divisione di punta del gruppo, ovvero moda e pelletteria, ha invece registrato nei tre mesi un fatturato pari a 9,75 miliardi (+0,65% annuo) |
Il settore “vini e liquori” potrebbe aver risentito di un’estate iper calda e sfavorevole per tale business? |
È un’ipotesi ma i motivi poco interessano gli analisti. A loro importano i numeri, che sono sfavorevoli |
La società come giustifica questa situazione? |
Diciamo innanzi tutto che i canali distributivi rivolti alla grande massa dei consumatori (Sephora e Dfs) hanno retto bene. Anzi hanno guadagnato in termini di quote. Il tutto avviene però in un contesto di inflazione galoppante e di tassi in crescita, con conseguenze sulla capacità di spesa dei consumatori |
Pensare che i clienti di Louis Vuitton o di Celine risentano dell’effetto inflattivo appare però un po' curioso. Si è sempre detto in passato che la capacità di spesa della clientela del lusso era esente da tale impatto. Adesso si scopre che non è vero! |
Il calo delle vendite è venuto soprattutto dalla clientela europea, che sta perdendo potere di acquisto in tutti i Paesi. A livello di fatturato di gruppo si è risentito anche delle variazioni sul fronte dei cambi valutari. Le dinamiche sono complesse e a pesare ci sono poi fattori specifici delle singole aree e in particolare di Usa e Cina |
In sintesi il lusso non è più così garante di stabilità per gli investitori come avveniva in passato? |
Si è usciti dalla fase post Covid, che aveva visto una forte ripresa della domanda sull’onda della voglia di spendere. Il ruolo quindi difensivo delle azioni del lusso si sta un po' perdendo e questo timore coinvolge quasi tutti i grandi marchi quotati in Borsa, colpiti dalle vendite |
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Società |
Borsa |
Andamento e livelli da seguire |
LVMH |
Parigi |
Ribassista da metà luglio. Ultima quotazione 686,1 Eur. Nelle più recenti sedute stava cercando di riavviare una fase accumulativa all’interno di un triangolo ma la giornata di ieri è stata particolarmente negativa, portando il titolo sotto il supporto dei 694 Eur. Che ora rappresenta il primo livello da monitorare. Lontana la media mobile a 200, collocata a 809 Eur |
Kering |
Parigi |
Ribassista da aprile. Ultima quotazione 427,9 Eur. Importante la resistenza dei 439 Eur, sotto cui il titolo si colloca da 12 sedute. Molto lontana la media mobile posta ieri a 525,6 Eur |
Moncler |
Milano |
Ribassista da agosto. Ultima quotazione 53,9 Eur. Le voci di un possibile interesse nei suoi confronti da parte di un big del settore non hanno avuto effetti sulla quotazione, che da alcune sedute tenta tuttavia di trovare una fase di stabilizzazione. Lontana ma non troppo la media mobile a 200 (60,4 Eur) |
B. Cucinelli |
Milano |
Ribassista da metà aprile. Ultima quotazione 71,4 Eur. Il titolo è inserito in un preciso canale orso, che verrebbe annullato nel breve termine solo da un superamento dei 74-75 Eur. La media mobile a 200 si colloca a 78,1 Eur |
Inditex |
Madrid |
È l’unico titolo a non aver sofferto negli ultimi mesi. Il gruppo è attivo in business più popolari, soprattutto con la catena distributiva Zara. Si muove poco sotto i massimi assoluti oltre i 36 Eur. Ultima quotazione a 34,6 Eur. Importante la tenuta dei 33-33,2 Eur. In questo caso la media mobile a 200 è ancora sottostante (31,6 Eur) |
Adidas |
Francoforte |
Pure in questo caso non si ha a che fare con il lusso vero e proprio. Ribassista da inizio settembre. Ultima quotazione 169,7 Eur. Ha tentato di rompere all’ingiù la media mobile a 200 (ora a 161,1 Eur) ma lunedì ha messo a segno un sostanziale rimbalzo, tornando sopra |
H&M |
Stoccolma |
Ribassista da inizio luglio, dopo la super seduta rialzista del 29 giugno (+18,2% in un solo giorno). Di lì è iniziato un movimento molto tecnico, che ha fatto scendere l’azione sulla media mobile a 200. toccata lunedì (ieri a 148,5 Eur contro la chiusura a 151,3 Eur). Il titolo è così tornato sui valori ante rimbalzone del già citato 29 giugno |