Dopo l’assenza forzata di qualche settimana dalle colonne del Lombard ritorno sul ponte di comando.
E ritorno in un momento topico.
Non c’è molto da dire: breakout ovunque, su tutti i titoli azionari italiani che seguono l’indice Ftse All Shares.
E’ da anni che aspettavamo questo momento ed è arrivato. Lo si vede dal numero degli iscritti al nostro giornale che si moltiplica in maniera esponenziale ogni giorno. Ieri si sono iscritti 3 lettori che conosco da 30 anni e che arrivano solo quando è iniziata la festa (di solito fanno altro sui mercati finanziari).
Nomi pesanti, perché sanno quando regalano i soldi sull’azionario. E immancabilmente arrivano in quel momento.
E questo sembra essere uno di questi momenti.
Non c’è titolo che non sia in breakout, chi più avanti e chi più indietro, e contrariamente a quello che si pensa di solito si debbono comprare quelli che sono avanti e non quelli che sono indietro.
Bando alla ciance e passiamo ai fatti: di seguito la segnalazione dell’elenco dei titoli da tenere sotto osservazione ed eventualmente comprare in presenza di uncini o congestioni.
REPLY: uno dei migliori titoli del listino azionario italiano per fondamentali. Quota a sconto per il modello dei flussi di cassa di più del 20%. Ha un tasso di crescita a 3 anni composto degli EPS senza NRI del 14%. Spettacolo. A livello fondamentale abbiamo un triangolo con incremento dei volumi.
MONCLER: quota a sconto del 15% secondo il modello dei flussi di cassa, ha una crescita di EPS senza NRI a 3 anni composto del 3.9%, ottima solidità patrimoniale e stabilità reddituale
ITALIAN WINE BRANDS: ottima marginalità, è scontato del 15% rispetto al fair price, EPS in crescita a 3 anni composto del 24,4%.
ESAUTOMOTION: rimane uno dei migliori titoli del listino, ha il difetto della totale illiquidità e giace dimenticato dagli operatori. I numeri sono da campionato del mondo e li vado ad enumerare di seguito: è sottoquotato del 20% rispetto al fair price, ha una crecita degli EPS composta a 3 anni del +18.9%, una interest coverage di 253 (sic) e un cash to debt ratio del 25,92 (ammazza ...), mentre per darvi il polso della sottoquotazione il price / earning è di 11 e l'EV / EBITDA di 5,84 meglio del 76% delle 2300 aziende comparabili a livello internazionale.
IVECO: sono restio a segnalarlo per via dei poveri fondamentali sia in termini di solidità finanziaria sia in termini di redditività.