ITALIA: UNA NAVE SENZA TIMONIERE CHE VA DOVE LA PORTA LA CORRENTE


In diversi si chiedono perché la Borsa Italiana venerdì abbia fatto meglio di quasi tutto il mondo. E la ragione è molto chiara, anche  se sfugge ai nostri politici.

Il solo nominare il price cap sul gas e sul petrolio ha abbassato i prezzi e i paesi energivori come l’Italia ovviamente ne hanno beneficiato.

Ma c’è un altro ma che ci distingue dalla Germania che è anch’essa energivora.

E’ che siamo il vaso di coccio tra i fasi di ferro per quanto riguarda il debito pubblico e la classe politica.

Ce lo ricorda in un editoriale che mette le lacrime Ambrose Evans-Pritchard, editorialista economico di The Telegraph, il prestigioso quotidiano britannico, che in un articolo dal titolo “La vendetta della Bundestbank prospetta un brutto problema per l’Italia” ci annuncia quello che tutti noi sappiamo benissimo (forse i nostri politici no).

Il giornalista inglese sostiene che con una inflazione in Germania ai massimi storici da 50 anni, in Olanda al 14% e in Estonia al 25% la Bundesbank non può continuare a fare finta che l’emissione di debito da parte della Repubblica Italiana possa essere ancora contrabbandato come politica monetaria espansiva. La Bundesbank ha perso la pazienza e al suo interno manca un equilibrio: nessuno sa cosa sia lo strumenti anti spread e se sia legale al di fuori dell’emergenza, Christine Lagarde non ha nessuna leadership all’interno della banca  e ha perso il controllo sulla sua struttura.

Gli effetti ? Un euro che ha perso la parità con il dollaro e i falchi della Buba che arrotano le baionette dicendo apertamente che è meglio una recessione ora che l’inflazione dopo in Europa. E’ un messaggio aperto che apre la porta alla impressione che non vi sia più un tetto al rialzo dei rendimenti delle obbligazioni. E gli hedge funds hanno rispolverato l’antico costume di shortare il BTP. E gli investitori stranieri, a detta dell’International Monetary Fund, hanno tirato fuori 70 miliardi di euro dal nostro mercato obbligazionario nei primi 6 mesi del 2022.

Il BTP italiano ora rende oltre il 4% ed è un livello che insieme allo spread passato a 240 ci fa ritornare a quando Draghi è arrivato a salvare il nostro paese l’anno scorso.

“La situazione è davvero pericolosa – commenta Guido Bellosta, decano degli analisti finanziari italiani ed editorialista di LombardReport.com – non tanto perché questi problemi possano esplodere, sappiamo che esistono e non da ieri e che sono lì, quando perché per così dire quando sei in cresta ad una montagna con un burrone ad ogni lato basta un passo falso e si sprofonda senza possibilità di ritorno”.

E ora sta per andare al potere, almeno così dicono i sondaggi, una destra affamata di anti – europeismo, di lassismo fiscale e di spiriti autarchici, almeno così ci vedono gli stranieri, continua a scrivere Ambrose Evans-Pritchard.

Purtroppo non possiamo dare torto al nostro editorialista britannico quando parliamo di un paese che ha un debito ad oltre il 150% sul pil, una crescita del PIL pari a zero e una produttività da paese del terzo mondo. E le famose 58 riforme di Draghi (in primis giustizia, previdenza e fisco) sono ancora al palo.

Ecco perché in una situazione astrale pessima come quella attuale, con la guerra in Ucraina e il prezzo dell’energia alle stelle, il nostro Paese non ha i numeri e soprattutto la classe politica per superare le rapide di una situazione che potrebbe davvero travolgerlo.

Ecco spiegato perché la correlazione della nostra Borsa con le vicende internazionali sarà sempre positiva nei prossimi mesi: siamo una nave senza timoniere che andrà dove ci porta la corrente.

E non serve essere Ambrose Evans-Pritchard per poterlo pronosticare.