Droite & Gauche


Se vi siete imbattuti in questo articolo, pensando si parlasse di politica, mi spiace ma devo deludervi, trattasi strettamente di mercati finanziari e il titolo funge da metafora per descrivere questi giorni, o nel dettaglio le ore che sono seguite alla notizia della chiusura a tempo indeterminato di Nord Stream 1 da parte della Russia, in risposta alla decisione del G7 di apporre un price cap al petrolio russo.

Decisione voluta fortemente dall'amministrazione Biden e sostenuta da tutti gli altri partner, che ha scatenato l'immediata rappresaglia russa per mano di Gazprom, interrompendo la fornitra di Gas tramite il famigerato gasdotto Nord Stream 1, togliendo l'ossigeno all'economia europea.

Attualmente, quindi, nella trepidante attesa della riapertura dei mercati lunedi, guardando graficamente quanto accaduto all'indice tedesco Dax, notiamo un'impennata della volatilità in una giornata che era stata impostata inizalmente in tonalità rialzista, portando l'indice addirittura ben oltre i 13000 punti, salvo poi essere subissato dalle vendite e per concludere le contrattazioni spalmato sui 12700 punti.

Ben 300 punti di crollo in un solo sorso, a dimostrare che quando la direzionalità è ben identificata, si fa presto a tornare sui minimi di periodo pronti ad attaccarli per andare a segnarne di nuovi.

Su tutti i quotidiani europei, questa è la news preoccupante che campeggia sulle maggiori testate, mentre per il New York Times del 3 settembre, la notizia era relegata in decima posizione.

E' tutta qui la differenza tra Europa e Usa in questa specifica situazione.

L'Europa pronta a tuffarsi in un inverno glaciale, freddo e in piena recessione, mentre gli Usa vengono in nostro soccorso a venderci Gas, uscendone sostanzialmente fuori come i veri trionfatori economici di una diaspora geopolitica con la super potenza russa, confermando una supremazia militare, strategica nonchè una capacità politica eccellente, imparagonabile alla mediocrità europea.

Una disfatta totale quella della classe politica europea, su tutta la linea, da qualunque lato la si osservi che andrà a miscelarsi con la Bce nella riunione di settembre nella quale dovrà scegliere se affossare ulteriormente l'economia europea rialzando i tassi per contenere la crescita dei prezzi o continuare a temporeggiare. Diciamo la verità, nessuno vorrebbe essere nei panni della Lagarde in questo preciso momento storico.

L'Euro piomba sotto il livello di 0,99 contro il Dollaro, mentre l'inflazione continua ad essere pressante; al contempo venti di recessione soffiano su tutta Europa.

Un vero e proprio "cul de sac" in cui ogni errore può costare caro.

Tornando ai mercati finanziari, quello che ci attende a partire da lunedì, è un ritorno della volatilità e un'attenzione particolare andrà riservata alla tenuta del livello ai 12500 punti.

30800 e 29800 sono i paletti fissi per il Dow Jones che non devono essere oltrepassati se si vuole sperare in una tenuta del mercato statunitense.

Riprendendo il titolo dell'articolo e volendolo collegare anche alle imminenti elezioni italiane, anche qui si può lecitamente suppore, magari non nell'immediato, che vi sia già un dialogo tra le diverse forze politiche affinchè sia restaurato un arcinoto "governo di larghe intese" o di "unità nazionale" come spesso definito, che sia in grado di mascherare la mediocrità generale.

E forse è bene ricordare quanto afferma il filosofo Montesquieu : Ogni popolo ha il governo che merita

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)