Come ben sapete non è consentito pubblicare alcun sondaggio nella settimana antecedente le elezioni. Per un operatore di Borsa questa regola non vale perché i mercati votano tutti i giorni ed esprimono un giudizio. Che possa piacere o dare fastidio poco importa. La Borsa è cinica e vota quotidianamente. Ritengo che l'esito del sondaggio elettorale sia stato espresso molto chiaramente nell'ultima seduta della settimana che si è appena conclusa, con il FtseMib40 in caduta libera del 3.5% contro gli altri indici europei che sono certamente scesi ma molto meno rispetto a noi (-2% il Dax a Francoforte, -2.2% il Cac40 di Parigi e, visto che ci dobbiamo confrontare con i nostri simili, l'Ibex35 di Madrid ha fatto segnare -2.4%). Certamente il selloff è stato dettato soprattutto dal contesto geopolitico ma sono palesi i timori dei mercati verso un paese (il nostro) in cui una parte della "classe" politica ha preferito anteporre interessi di parte a quelli del bene comune, in un contesto internazionale a dir poco inquietante. In altri termini, come già avevo scritto un paio di mesi fa, se Draghi è stato il migliore figuratevi il resto (e io non sono mai stato un "draghiano", anzi, ma sono oggettivamente incontestabili la sua credibilità ed affidabilità).
Domani sera non capirò il motivo dei festeggiamenti dello schieramento politico vincente. Sono ignorante in politica e proprio per questo credo che chiunque vinca non si troverà di certo la corona della Regina Elisabetta sulla testa, piuttosto una corona di spine. Non lo scettro del potere ma un bel candelotto di dinamite con la miccia già accesa. Cosa ci sarà mai da festeggiare?
Il termometro elettorale espresso dalle Borse ha già intuito tutto questo e nel finale di venerdì il nostro spread rispetto al Bund è schizzato a 230 punti base. Livello ancora sotto controllo, ma il burrone è poco sotto e basta un passo falso...
Navigando a vista, tra ordini fasulli e puzza di bruciato ovunque, questo era il titolo del mio articolo di sabato scorso (link: https://www.lombardreport.com/2022/9/17/immobiliare-s-p500-azioni-banca-generali/). La puzza di bruciato continua ad essere ben presente. Vorrei si trattasse di un profumo ma temo che non sia questo il caso. Chi mi legge sa che ho posto l'accento sul fatto che il mese di settembre sarebbe stato molto probabilmente laterale fino alla metà, con una accentuazione del ribasso nella seconda fase e a partire da lunedì 19 (dodicesimo giorno di trading). Non credo che la prossima settimana possa essere di rimbalzo, tanto più che, a prescindere dall'esito elettorale italiano, gli europei si stanno trovando in un cul de sac dovuto alle questioni geopolitiche, con l'aggravante che l'esito -scontato- del referendum voluto dalla Russia per l'annessione dei territori ucraini comporterà il fatto che potranno essere difesi da attacchi nemici ANCHE con armi non convenzionali. E queste armi Biden non le vuole tant'è che una decina di giorni fa, forse già allertato dai servizi di intelligence, ha messo le mani avanti minacciando che gli Stati Uniti non lo avrebbero accettato.
Il contesto internazionale si riflette inevitabilmente sui mercati, con l'Euro Stoxx50 che sul weekly ha bucato l'area posta a 3400/3350 e quindi se non rientrasse SOPRA tali livelli potrebbe essere a rischio di nuovi allunghi al ribasso dapprima verso i 3000 punti e poi in area 2850-2900 tanto più che il lungo triangolo in cui è stato imbrigliato negli ultimi mesi ha un'altezza molto grande ed attorno ai 400-500 punti che proiettati verso il basso dal punto attuale di rottura porterebbero appunto attorno al livello di 2900. Quadro debolissimo e tasto buy bannato al momento.
Da un punto di vista grafico il nostro Future FTSEMIB40, pur essendo stato più forte ultimamente grazie al comparto bancario che trae beneficio dall'aumento dei tassi pare voglia portarsi nuovamente verso i minimi di giugno/luglio e direi che manca molto poco. Solo un recupero SOPRA 21300 potrebbe momentaneamente scongiurare un ulteriore indebolimento verso i 20300. Tasto buy bannato anche in questo caso.
Andando oltreoceano avevamo visto come la rottura del supporto sull'S&P500 potesse in qualche modo provocare un allungo al ribasso (link: https://www.lombardreport.com/2022/9/17/immobiliare-s-p500-azioni-banca-generali/). In settimana l'affondo ha portato i corsi a testare i minimi di giugno quasi al tic. Questa estate non mi sarei aspettato di rivederli ma alla fine è stato così, per questo credo che in Borsa sia sempre fondamentale procedere passo dopo passo o se preferite settimana dopo settimana, sempre pronti a cambiare idea. Di seguito trovate l'S&P500 su scala giornaliera. Potrebbe essere un doppio minimo ma il contesto generale (mi riferisco alle variabili macro e geopolitiche) non è assolutamente mutato, anzi. Ed i fondamentali contano come ben sapete. Sarà da valutare il comportamento attorno a questi livelli. L'ideale sarebbe un minimo di consolidamento/difesa in un loro intorno per poi provare un affondo, magari a caccia di stop per poi invertire nuovamente e cogliere il periodo favorevole all'upside (ultimo trimestre come ho scritto fino ad oggi). L'unico aspetto positivo consiste nel fatto che secondo il Sentiment Survey (indicatore contrarian che fornisce l'opinione degli investitori sull'andamento della Borsa da oggi a sei mesi) abbiamo uno dei venti valori a favore dei rialzisti (17.7%) più bassi dal 1987 ad oggi contro uno dei cinque più elevati valori a favore dei ribassisti (60.9%). In altri termini i rialzisti si contano sulle dita di una mano mentre i ribassisti sono aumentati notevolmente nell'ultima ottava rispetto alle settimane precedenti. Questo naturalmente NON significa che il mercato debba salire ma denota un marcato sbilanciamento dei ribassisti verso i rialzisti e gli eccessi vengono prima o poi corretti come abbiamo già visto nel recente passato.
Ad oggi non abbiamo però alcun segnale grafico che possa avvalorare tale ipotesi. L'ultima settimana di settembre rimane comunque tendenzialmente sfavorevole ai rialzi e poi ci stiamo avvicinando al "fobico" mese di ottobre, il mese dei grandi crolli della storia che però costituiscono anche grandi opportunità di lunghissimo periodo che coglierei attraverso gli indici mondiali piuttosto che facendo stock picking. Attualmente l'S&P500 presenta numerosissime analogie grafiche con quanto successo nel 2008 (crisi subprime).
Attenzione anche all'indice di volatilità VIX che continua a rimanere su livelli critici (=nervosismo tra gli operatori) e che è rientrato al di sopra di una trendline rialzista di lungo periodo. Un'eventuale rottura dei 35-37 punti segnalerebbe panico e quindi crollo dei mercati. Al momento rimane quindi un segnale da non sottovalutare. Di seguito il grafico su scala giornaliera.
Se è vero che i minimi di giugno sull'S&P500 non sono stati ancora rotti, è altrettanto vero che l'indice ha chiuso sotto i 3760 punti che sono stati spesso un'area di aperture e chiusure un paio di mesi fa. Tale area, in caso di rimbalzo, costituisce quindi una prima importante resistenza. Di seguito il grafico daily.
Il ribasso sugli indici americani ha trovato un facile assist nel breakout del rendimento a 10 anni che avevo indicato come possibilità nel report di sabato scorso: la rottura di 3.5% ha infatti portato in settimana ad una repentina accelerazione fino a 3.8%. Salgono i rendimenti e scendono naturalmente le obbligazioni, tanto più che l'inversione sempre più accentuata della curva ci dice che il breve rende più del lungo. In altri termini chi presta soldi a due anni ottiene un rendimento superiore a chi li presta per più anni.
Nella passata ottava evidenziavo come sul mercato ci fossero parecchi ordini fasulli in acquisto ed avevo portato a titolo di esempio l'azione Banca Generali che faceva segnare un progresso di qualche punto percentuale favorito dagli algoritmi che manipolavano l'azione stessa permettendone la salita.
Oggi analizziamo un caso inverso che mi è balzato all'occhio sul finale di seduta di giovedì: azioni Brunello Cucinelli. In questa situazione troviamo una lettera apparentemente scarica: 50 pezzi sul primo livello, 20 sul secondo e 27 sul terzo. Nella realtà dei fatti il software è stato tarato con la modalità di vendita continua "a goccia" come la chiamo io, segno che la vendita è reale. Cosa voglio dire? Molto semplice. Nel lato destro del book vedete che qualche sprovveduto acquista per ben tre volte 50 pezzi totali SEMPRE al prezzo di 49.12 euro ad azione. Stranamente però la prima lettera ricompare in continuazione proprio perché l'algoritmo è stato tarato in modalità one way (a senso unico se preferite). Il fatto che in AUTOMATICO venga rigenerata la lettera da 50 pezzi serve al venditore per non farsi vedere e quindi permettere una discesa lenta e costante del titolo senza grossi strappi ed invogliando qualcuno ad acquistare. Una discesa appunto "a goccia" senza dare nell'occhio (era infatti partita dall'area 50 euro). Rimane però un punto: gli ordini asteriscati o iceberg devono avere un controvalore minimo pari a diecimila euro come da regolamento. In altri termini se volessi vendere ad esempio 100 mila euro di Cucinelli al prezzo di 49.12 euro ad azione, dovrei mettere un ordine in cui ciascuna vendita è almeno da 10 mila euro (magari cinque da 20 mila). Capite bene che una macchinetta che rigenera la quantità di 50 pezzi SENZA far "scavallare" il titolo NON utilizza assolutamente un controvalore di 10 mila euro: 49.12 euro moltiplicato 50 dà un risultato di soli 2456 euro. Questa tipologia di vendita ha poi permesso un ulteriore ribasso nella giornata successiva fino al prezzo di 47 euro nella seduta già debole di venerdì (-4%).
Le pratiche scorrette dei software che manipolano artificialmente le quotazioni sono visibili in un ulteriore esempio (sempre nella seduta di venerdì): azioni Digital Bros. Il titolo è stato tra i pochissimi forti nella giornata di venerdì, ma anche in questo caso la salita era piuttosto farlocca e frutto di manipolazione algoritmica. La motivazione è presto dimostrata nell'immagine di seguito: sul grafico a sinistra trovate l'ultimo prezzo battuto: 24.86 euro ad azione evidenziato anche dal last battuto appunto a 24.86 euro con una quantità di 840 azioni. C'è un PERO': anche questa volta trovate una prima lettera a 24.76, una seconda a 24.78 ed una terza a 24.80, quindi APPARENTEMENTE un book pieno su ogni livello ma non è così: toccati 24.86 euro le macchinette hanno manipolato il titolo dello 0.4% (da 24.86 a 24.76 euro che risulta primo livello in vendita) facendo comparire subito la lettera (=il denaro non era quindi reale). La foto che ho scattato è stata volutamente fatta alle 9.30 del mattino per mettere in evidenza quello che sarebbe successo solo poche ore dopo e che vedete nel grafico finale. Nel prosieguo della seduta infatti le quotazioni si sono completamente sgonfiate e tutto il rialzo iniziale è stato completamente riassorbito. Un'apparente salita ma poi il propellente viene completamente a mancare.
Di seguito il grafico a cinque minuti di Digital Bros: dopo aver forzato le quotazioni al rialzo gli algoritmi hanno fatto cassa, segno che la salita iniziale era completamente priva di fondamenta.
Gli esempi appena esposti denotano quindi che al momento siamo in presenza della totale mancanza di liquidità: una liquidità apparente ma non reale e dettata solo dalle macchinette che manipolano le quotazioni. Qualora ci fossero eventi particolarmente avversi, la scarsissima liquidità di questo periodo in un mondo in cui la massa monetaria si restringe mano a mano per combattere l'inflazione potrebbe provocare grossissimi problemi a chi dovesse chiudere le posizioni in caso di margin call, accentuando così il fenomeno in atto. Penso a strumenti che lavorano a benchmark e che sono frutto di ingegneria finanziaria come gli ETF.
Fronte watchlist...
Si salvi chi può potremmo dire. Certamente il comparto bancario sta reggendo meglio per i motivi esposti precedentemente. Nel complesso ritengo comunque azzardata qualunque mossa long anche su settori apparentemente più forti. Vediamo di seguito alcuni titoli e capirete meglio ciò che intendo dire.
A2A
Apparentemente diretta verso i minimi del periodo Covid: quelli di marzo 2020.
Snam Rete Gas
Brutta rottura di una lunga resistenza statica. Solo un rientro stabile sopra 4.60/4.65 potrebbe dare speranze ai rialzisti.
Come scritto precedentemente alcuni comparti reggono meglio MA non forniscono segnali convincenti: a sedute di euforia seguono infatti giorni di ribassi consistenti. E' accaduto ad Unicredit che dopo aver fatto segnare un rialzo del 7% giovedì è poi scesa del 4% il giorno successivo. Stessa cosa per Intesa SanPaolo: in un paio di sedute (martedì e giovedì) ha annullato il rialzo delle due settimane precedenti. La Borsa richiede coralità di movimento e soprattutto consolidamento, cosa che attualmente non vedo da nessuna parte.
Buon fine settimana a tutte le lettrici e lettori.
Ad maiora!
PNA
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)