Il lancio di iPhone 14 avrà impatti rilevanti sull’andamento dell’azione. La sua situazione grafica. Due diverse strutture di certificati di Unicredit si adattano a differenti tipologie di investitori.
Buy and sell
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Superfluo anticipare indiscrezioni tecniche sul nuovo iPhone 14. I siti specializzati ne sono pieni. I sostenitori invece dell’azione Apple si chiedono se il suo lancio mercoledì prossimo (salvo rinvii dell’ultima ora) costituirà una nuova ripartenza dopo un 2022 vissuto all’insegna di un pendolarismo che l’ha portata per ben tre volte sulla o vicino alla resistenza dei 181 $ e con successive discese prima sui 150 e poi nell’area dei 130 $. La debolezza delle ultime sedute – dopo tutto marginale – in realtà ha segnato una rottura al ribasso della media a 200, sebbene ciò non abbia preoccupato più di tanto i mercati, che hanno messo in relazione il movimento con la debolezza di Wall Street. La chiusura ieri a 157,96 $ si confronta infatti con una 200 a 160,6 $: il distacco è insignificante per dare un segnale di “sell”.
La sfida che si determinerà mercoledì è invece ben più importante. Si tratterà di un momento fondamentale per la società, visto che i preordini di iPhone 14 sono andati bene ma si sarebbero stoppati nelle ultime due settimane. Tutto dipenderà dalla capacità di Apple di imporre un prezzo maggiore per il suo prodotto d’eccellenza, con gli impatti che ciò determinerà a livello di redditività. La forte inflazione Usa aiuterà in tal senso o i consumatori daranno un’avvisaglia di irritazione? Occorrerà attendere un po' di tempo per capirlo ma di qui a mercoledì sera (orario di Wall Street) ogni indicazione sarà buona per spingere all’insù o all’ingiù il titolo di Cupertino. Qualche preoccupazione sulla crescita futura dei fatturati si è già comunque avvertita, con l’effetto che mentre gli analisti finanziari sono in maggioranza propensi a “strong buy” e “buy” quelli tecnico-economici favoriscono un “hold”. Il 7 settembre si capirà forse qualcosa di più.
Chiusura ieri (1/9/2022) |
157,96 $ |
Prima resistenza |
166,0 $ |
Seconda resistenza |
181,2 $ |
Scenario negativo se… |
…si registrasse un aumento della volatilità, rimasta stabile nel corso del 2022. Attenzione poi ai livelli di 141,7 e 133 $. Farebbero scattare dei “sell” progressivi sul titolo |
Un segnale “buy” |
In presenza di un netto “breakout” dei 180/185 $, il che vorrebbe dire però una direzionalità verso nuovi massimi storici, poco probabili in un contesto di incertezza futura per l’economia Usa |
► Nuovi prodotti
Sono arrivate sul Sedex di Borsa Italiana le prime serie di 15 Express Step-Down certificate e di 12 Fixed Cash Collect Worst Of Autocallable certificate emesse da Unicredit. Analizziamole da un punto di vista tecnico.
Gli Express Step-Down permettono di prendere posizione su singole azioni, sia europee sia americane, hanno una scadenza a poco più di tre anni (novembre 2025) e prevedono date di osservazione trimestrali: se in queste occasioni il valore del sottostante sarà superiore a quello di rimborso il certificato scadrà anticipatamente pagando un importo aggiuntivo, pari a tutti i premi trimestrali accumulati.
Prendiamo come esempio il prodotto su Stellantis (Isin DE000HB9LLY4): prevede una barriera a scadenza del 60% e un premio trimestrale del 3,7%. Se non fosse già scaduto anticipatamente, alla data di osservazione di novembre 2023, nel caso in cui Stellantis quotasse pari o sopra il 90% del valore iniziale, il certificato rimborserebbe anticipatamente, pagando 100 euro oltre a 14,8 euro di premio – corrispondenti a quanto maturato in quattro trimestri. Questi Express sono quindi indicati per quegli investitori che non cercano un flusso di premi periodici ma puntano sulla crescita e/o sulla lateralità di un titolo per ottenere un rendimento interessante al momento della scadenza anticipata.
A fine vita sono previsti tre eventualità: ● se il sottostante dovesse trovarsi a un livello pari o superiore al valore iniziale il certificato rimborserebbe 100 euro oltre a tutti i premi trimestrali maturati; ● se quotasse tra il valore di barriera e il valore iniziale rifonderebbe 100 euro; ● se avesse un valore inferiore al livello della barriera restituirebbe un importo proporzionale all’andamento dell’azione.
Questa la lista dei nuovi prodotti.
Isin |
Sottostante |
Strike |
Barriera |
Premio trimestrale cumulabile |
Data valutazione finale |
DE000HB9LLP2 |
Air France |
1,442 Eur |
0,8652 Eur (60%) |
4,15% |
20/11/2025 |
DE000HB9LL00 |
Deutsche Bank |
8,171 Eur |
4,9026 Eur (60%) |
4,60% |
20/11/2025 |
DE000HB9LLR8 |
Enel |
4,8325 Eur |
3,38275 Eur (70%) |
2,35% |
20/11/2025 |
DE000HB9LLS6 |
Eni |
12,316 Eur |
7,3896 Eur (60%) |
2,40% |
20/11/2025 |
DE000HB9LLT4 |
Generali |
14,725 Eur |
10,3075 Eur (70%) |
2,35% |
20/11/2025 |
DE000HB9LLU2 |
Intesa SP |
1,685 Eur |
1,011 Eur (60%) |
3,65% |
20/11/2025 |
DE000HB9LLV0 |
Meta Platforms |
161,78 Usd |
113,246 Usd (70%) |
4,45% |
20/11/2025 |
DE000HB9LLW8 |
Paypal |
92,7 Usd |
55,62 Usd (60%) |
3,45% |
20/11/2025 |
DE000HB9LLX6 |
Renault |
27,405 Eur |
16,443 Eur (60%) |
4,60% |
20/11/2025 |
DE000HB9LLY4 |
Stellantis |
13,74 Eur |
8,244 Eur (60%) |
3,70% |
20/11/2025 |
DE000HB9LLZ1 |
Stm |
35,575 Eur |
21,345 Eur (60%) |
2,50% |
20/11/2025 |
DE000HB9LM00 |
Tenaris |
13,905 Eur |
8,343 Eur (60%) |
3,0% |
20/11/2025 |
DE000HB9LM18 |
Tesla |
288,09 Usd |
172,854 Usd (60%) |
6,35% |
20/11/2025 |
DE000HB9LM26 |
Varta |
71,98 Eur |
43,188 Eur (60%) |
5,60% |
20/11/2025 |
DE000HB9LM34 |
Zalando |
23,27 Eur |
13,962 Eur (60%) |
7,75% |
20/11/2025 |
Diversi sono invece i Fixed Cash Collect Worst-of Autocallable, che rappresentano un’evoluzione rispetto a uno dei payoff più utilizzati dagli investitori negli ultimi anni, i Fixed Cash Collect. I 12 prodotti emessi prevedono una scadenza a tre anni (agosto 2025), premi incondizionati mensili e possibilità di scadenza anticipata a partire dal settimo mese (marzo 2023), nel caso in cui il valore dell’azione sottostante con la performance peggiore all’interno del paniere (caratteristica worst-of) abbia nelle date di osservazione mensili un valore superiore al livello di rimborso anticipato, pari al 95% dello strike.
I panieri sono stati pensati per offrire agli investitori diverse possibilità di investimento: si trovano infatti gruppi facenti parte del settore tech, come il DE000HB9L0K4 su Microsoft, Apple, Google e Facebook, che presenta una barriera al 60% e premi incondizionati mensili pari a 0,65 euro (7,8 euro per anno) e italiani, come il DE000HB9L0E7 su Banco BPM, Stellantis e Stm, che a fronte di una barriera posta al 60%, paga premi fissi incondizionati pari a 0,95 euro (11,4 euro per anno).
Qualora il certificate non sia stato rimborsato anticipatamente, al momento della scadenza – ovvero ad agosto 2025 – sono possibili due scenari: ● se l’azione sottostante con la performance peggiore all’interno del paniere avrà un valore pari o superiore a quello della barriera, il certificate rimborserà 100 euro oltre al premio; ● se l’azione sottostante con la performance peggiore all’interno del paniere quoterà sotto il livello della barriera, il certificate ripagherà un importo proporzionale all’andamento della stessa azione, oltre al premio incondizionato. In questo caso i certificati si prestano a chi cerchi rendimenti fissi nel tempo pur con la variabile di un eventuale rimborso anticipato o, nel caso ciò non fosse avvenuto, con i rischi a scadenza della tipica struttura worst-of.