Le divise più utilizzate hanno corso molto sull’euro, salvo in pochi casi. E ora? Analisi grafica di ciascuna. Inoltre tassi fissi, tassi variabili, step-up e zero coupon a confronto.
Il report della domenica
Altro che politica ed elezioni! Per gli italiani la preoccupazione maggiore viene dall’aumento del costo della vita, a causa dell’esasperata (e spesso speculativa) crescita dei prezzi, seguita dalla necessità di affrontare i problemi legati all’attuale situazione economica. Il tema del reddito si trasforma così da argomento di una cerchia di investitori più attenti in una questione sentitissima per la sopravvivenza di tutti i giorni. Ecco perché ritorniamo oggi su questo canovaccio, con uno speciale dedicato interamente agli strumenti idonei a produrre appunto proventi nel tempo.
► Bond non in €, un mondo immenso
L’obbligazionario in valuta è stato certamente protagonista nel corso del 2022, grazie al netto rafforzamento di molte divise, a cominciare dal dollaro Usa. Iniziamo allora da questo universo divenuto popolare fra gli investitori negli anni scorsi a seguito di un forte e favorevole spread di rendimento rispetto ai bond in €. L’analisi si limita solo alle divise con un significativo peso in termini di operatività nell’ambito delle obbligazioni. Naturalmente ci riferiamo al cross con l’euro. Occorre ricordare che nella definizione di cross entrano in gioco due valori, che sono al numeratore la valuta primaria o fissa (nel nostro caso l’euro) e al denominatore quella secondaria o variabile. Se la seconda si rafforza il rapporto scende, mentre se si indebolisce sale.
Valuta |
Andamento contro euro |
Attenzione a… |
Rendimento del decennale di riferimento |
Dollaro Usa |
Netto rafforzamento ma vicino al picco. Sopra o sotto la pari? E’ la battaglia di questi giorni |
Il livello di 1,0378 Eur/Usd: nella fase in corso è poco probabile che il $ arretri oltre in presenza di una sua correzione |
Sul 3,3%; ora punta al 3,5% di giugno. Tutto dipenderà logicamente dall’aggressività o meno della politica monetaria della Fed |
Dollaro australiano |
Doppio massimo a 1,434 per la valuta australe, strutturalmente forte da inizio 2021 |
Ora il riferimento è la media mobile a 200 sedute (1,512 Eur/Aud) cui si è avvicinato negli ultimi giorni |
Storicamente è uno dei Paesi sviluppati con maggiori rendimenti. L’attuale 3,6% rappresenta un ritorno verso i massimi del 2013 |
Dollaro canadese |
Situazione simile all’Aud. Il Cad ha rotto al rialzo 1,3046 toccando il picco di 1,29 |
Un movimento del Cad verso 1,338/1,34 stempererebbe la forza della divisa di Ottawa |
Al 3,15% segue nel suo trend lo yield Usa. Potrebbe tornare ai massimi del 3,6% di giugno. Oltre? Improbabile |
Dollaro neozelandese |
Più nervoso rispetto agli altri dollari, dopo un massimo a 1,589 è arretrato nell’area di 1,65 |
Addio trend positivo sull’euro? Lo deciderà la tenuta o meno della media a 200 su cui il cross si è collocato negli ultimi giorni |
Al 3,95% sta per avvicinarsi ai massimi del 2014 oltre il 4% |
Corona norvegese |
E’ la media a 200 a fare da riferimento, vista la sovrapposizione della sua curva proprio sul cross negli ultimi giorni (area 10 Eur/Nok) dopo un picco a 9,63 |
Alle evoluzioni appunto della 200, visto che il cross si muove da un anno all’interno di un movimento ondulatorio con massimi (per il Nok su Eur) a 9,45/9,6 e minimi sui 10,5 |
Al 3,3% ha rotto i massimi dell’ultimo decennio. Eppure questo è un Paese blindato dalla solidità dei suoi conti pubblici |
Franco svizzero |
Quello della pari sembrava un livello insuperabile. Invece da giugno è stato travolto. Occorre monitorare ora la resistenza per il Chf di 0,965 e al di là di 0,958 |
Inevitabilmente un arretramento del franco verso la parità e poi una sua rottura sono dei riferimenti molto chiari sia tecnicamente sia come sentiment dei mercati |
L’arrampicata all’1% è quasi un record, vista la permanenza sotto quota zero dal 2015 e dati picchi addirittura all’1% negativo. Il forziere elvetico ora rende più che bene in rapporto al suo storico |
Lira turca |
Dopo i crolli del 2021 e della primavera 2022 da giugno il Try è esangue, con una permanenza nell’area 18-18,5 contro euro |
I 18,86 Eur/Try sono il supporto chiave per la valuta turca, palesemente pilotata dalla Banca centrale di Ankara |
A marzo ha superato il 25%. Poi – complici le decisioni del potere politico – si è registrata una discesa all’attuale 11,2% |
Peso messicano |
Addio debolezza! L’Mxn si è irrobustito molto indirizzandosi sotto i 20 contro i picchi di debolezza a 27,2 dell’aprile 2020. Chi ci ha creduto sta guadagnando non poco |
La resistenza (20,03) su cui si muove l’Mxn contro Eur lo riporta a febbraio 2020, quando si scatenò la tempesta Covid, che colpì duramente la divisa messicana |
Da mesi sta salendo, a causa di un’inflazione elevata e degli interventi della Banca centrale. Si attesta al 9,2% |
Rand sudafricano |
E’ stata la valuta emergente (assieme all’Mxn) che meglio ha superato la crisi del 2020. Dopo un ritorno ai massimi di 15,7 su euro è partita una fase di inversione che l’ha portata a rompere al ribasso la media a 200 (chiusura venerdì a 17,39) |
La situazione grafica è complessa, con molti riferimenti. Debolezza al ritorno verso i 18,4 e rafforzamento se scattasse sotto la 200 e poi verso i 16,3 Eur/Zar |
Al 10,3%, nel complesso è abbastanza stabile, come dimostra il “range” dell’ultimo anno compreso fra l’8,8 e l’11,1% |
Real brasiliano |
La debolezza derivante dall’effetto Covid sta lentamente attenuandosi. Il ritorno sui 5,17 Eur/Brl si confronta con una media mobile attualmente a 5,56, già rotta quindi al rialzo per il real |
Se il Brl contro Eur superasse l’area dei 5 darebbe un ben segnale ma attenzione alle elezioni presidenziali del 2 ottobre. Potrebbero causare scombussolamenti |
Anche in questo caso l’inflazione galoppante ha portato la Banca centrale ad agire sui tassi. Lo yield in corso all’11,6% è però inferiore ai picchi al 13,7% di luglio |
Sterlina inglese |
Da febbraio aveva consolidato e non poco ma poi – nel corso dell’estate – inversione ribassista verso l’area di 0,87 Eur/Gbp, dove si è determinato un doppio minimo della sterlina (il 14 giugno e nelle ultime tre sedute) |
Il livello in corso è decisivo. I movimenti delle prossime due settimane saranno risolutivi. Prudenza a causa del fattore inflazione, che ha toccato il 10% nell’ultima rilevazione |
L’inflazione galoppa e i tassi salgono, con il rendimento del 10 anni al 3,1%, sui massimi di lungo periodo. Bisogna tornare infatti al 2013 per riscontrare un valore simile |
Il quadro generale è certamente molto favorevole per l’obbligazionario in valuta in termini di rendimenti e resta più competitivo rispetto a quello in euro. Una diversificazione globale rappresenta nella fase attuale una strategia interessante ma attenzione alla forza delle relative valute, che hanno toccato in vari casi massimi di lungo periodo.
► Step-up in $, quattro a confronto (taglio 2.000)
Punto forte: quotano tutti sotto 100
Punto debole: non sempre liquidità ottimale
Emissione |
Isin |
Caratteristiche e prezzo |
Mediobanca 31/10/24 |
IT0005345696 |
Cedola da 4,75% (2022) a 5,75% (2024) - quotazione in corso 98,5 $ |
Mediobanca 13/7/2024 |
XS1844094885 |
Cedola da 5% (2023) a 5,55% (2024) - quotazione in corso 99,7 $ |
Goldman Sachs 26/4/2028 |
XS1610697366 |
Dall’attuale cedola del 3,6% incrementi di 0,1% ogni anno - quotazione in corso 91,3 $ (titolo non molto liquido) |
Toyota Motor Credit 24/10/2025 |
XS1885506813 |
Da cedola 3,2% (2022) a 4,05% (2025) - quotazione in corso 98 $ |
► Tre subordinati bancari Tier 1 e 2 in euro
Punto forte: rendimenti molto elevati
Punto debole: tagli molto elevati
Isin / Emittente |
Tipologia / Cedola |
Scadenza |
Quotazione |
XS1548475968 Intesa Sanpaolo |
Tasso fisso 7,75% (taglio 200.000 €) |
Perpetual T1 call 11/1/2027 |
~ 96,6 € |
XS1963834251 Unicredit |
Tasso fisso 7,5% (taglio 200.000 €) |
Perpetual T1 call 3/6/2026 |
~ 96-97 € |
XS2106849727 Monte dei Paschi |
Tasso fisso 8% (taglio 100.000 €) |
2030 T2 call 22/1/2025 |
~ 50 € |
► L’alternativa di quattro Etf sui CoCo bancari
Punto forte: massima diversificazione dei sottostanti
Punto debole: rendimenti cedolari inferiori a quelli di molte singole emissioni
Isin / Emittente |
Tipologia / Valuta |
Ter |
Yield da cedole |
IE00BZ0XVF52 Wisdom Tree At1 |
CoCo varie valute / Usd |
0,50% |
6,1% |
IE00BFNNN236 Wisdom Tree At1 |
CoCo varie valute / Eur da copertura cambio |
0,50% |
6,7% |
IE00BG0TQB18 Invesco At1 |
CoCo varie valute / Usd |
0,39% |
4,5% |
IE00BFZPF439 Invesco At1 |
CoCo varie valute / Eur da copertura cambio |
0,39% |
5,3% |
► Tassi variabili in euro per rispondere alla Bce
Punto forte: quotano in due casi nettamente sotto 100, penalizzati dai “cap” (tassi massimi)
Punto debole: scadenze lunghe e quindi esposte a volatilità talvolta rilevante
Emissione |
Isin |
Taglio |
Yield |
Mediobanca Tv Floor Subt2 25 € |
IT0005127508 |
1.000 Eur |
Yield 2,9% (Euribor min. 3%) |
Unicredit Tv 2031 € |
XS2390849664 |
10.000 Eur |
Yield 3,6% (Euribor +0,35% - cap 2%) |
Imi Tv 2030 € |
XS2109438387 |
1.000 Eur |
Yield 3,5% (Euribor +0,7% - cap 2,05%) |
D. Bank Tv 2028 € |
XS1628401421 |
1.000 Eur |
Yield 4,2% - 10 Y/2 Y swap rate – call 2023 / steepener |
► Tassi variabili in $ sul Mot per rispondere alla Fed
Punto forte: quotano nettamente sotto 100
Punto debole: la liquidità non sempre è ottimale
Emissione |
Isin |
Struttura |
Taglio/Prezzo |
General Electric Mg2024 |
US36962GL367 |
3 mesi Libor + 0,30% |
1.000 $ 96,8 $ |
General Electric Mg2026 |
US36962GW752 |
3 mesi Libor + 0,38% |
1.000 $ 95,2 $ |
Mediobanca Fb2027 |
IT0005396863 |
3 mesi Libor |
6.000 $ 89,3 $ |
Bei Dc2026 |
XS1517954985 |
3 mesi Libor (cap 2,59%) |
2.000 $ 92,4 $ |
Intesa Sanpaolo Mg2026 |
XS1822866643 |
3 mesi Libor (floor 2,6% - cap 5,5%) |
2.000 $ 92,5 $ |
► Confronto fra zero coupon in valute emergenti e in Usd
Punto forte: rendimenti molto elevati con investimenti minori rispetto a equivalenti tassi fissi
Punto debole: quotazioni spesso imprecise, a causa di scambi modesti
Emissione |
Isin |
Taglio |
Yield |
World Bank 2027 Mxn |
XS2020595117 |
10.000 Mxn |
9,4% |
Ifc 2027 Brl |
XS1621760302 |
5.000 Brl |
9,7% |
World Bank 2024 Zar |
XS1511791854 |
10.000 Zar |
7,4% |
Ifc Mg2023 Try |
XS1706208953 |
5.000 Try |
45,6% |
Bei 2026 Usd |
XS0070553820 |
10.000 Usd |
3,6% |
► Mini corporate italiani in € a confronto
Punto forte: rendimenti interessanti
Punto debole: “call” (rimborsi anticipati) in alcuni casi molto vicine ma non è detto che saranno esercitate
Emissione |
Isin/Call |
Quotazione |
Yield |
Alerion Green 3,125% Dc25 |
XS2083187059 Call 12/22 |
99,8 € |
3,2% |
Alerion Green 2,25% Nv27 |
XS2395580892 Call 11/24 |
94,9 € |
3,5% |
Carraro Fin. 3,5% Ge25 |
XS1747134564 Call 1/23 |
99,5 € |
3,6% |
Carraro Fin. 3,75% St26 |
XS2215041513 Call 9/23 |
100 € |
3,75% |
Intek Group 4,5% Fb25 |
IT0005394884 Call ogni anno |
99,99 € |
4,5% |
Ivs Group 3% Ot26 |
XS2049317808 Call 10/22 |
95,6 € |
4,1% |
Iwb 2,5% Mg27 |
XS2331288212 Call 5/23 |
96,5 € |
3,6% |
Maire Tecn. 2,625% Ap24 |
XS1800025022 Call 4/23 |
99,5 € |
2,75% |
Mittel 3,75% Lg23 |
IT0005257784 // |
100,1 € |
3,7% |
Newlat Food 2,625% Fb27 |
XS2289795465 Call 2/24 |
96 € |
3,6% |
Ovs 2,25% Nv27 |
XS2393520734 Call 11/23 |
93,6 € |
3,7% |
Wiit 2,375% Ot26 |
XS2377768366 Call 10/23 |
94,3 € |
4,0% |
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