Molto spesso nel recente passato (parlo di giugno di quest'anno: link https://www.lombardreport.com/2022/6/18/macroeconomia-azioni-be-shaping-cryptomonete-bitcoin/) ho scritto articoli in cui mettevo in evidenza come il numero di operatori long fosse a livelli bassissimi come non si vedeva da decine di anni a questa parte, segno di un fortissimo sbilanciamento. Mettevo in evidenza come ad indici in ribasso non corrispondesse una volatilità in pieno rialzo (penso agli USA) ed al fatto che considerando l'S&P500 il numero di azioni al di sopra della media a 200 periodi fosse giunto a livelli paragonabili a quelli della pandemia del 2020. Insomma, segnalavo come il sentiment degli operatori avesse toccato o stesse sfiorando una sorta di pessimismo cosmico leopardiano. E, si sa, quando tutti la pensano alla stessa maniera il mercato, alla perenne ricerca di liquidità, molto probabilmente si muoverà in direzione diametralmente opposta come è successo nelle ultime settimane, probabilmente favorito dal comportamento storico del mese di luglio.
Nonostante ci aspettassimo che ci fosse un'alta probabilità di rimbalzo (se preferite di attenuazione del ribasso), altrettanto onestamente penso che non fosse comunque semplice da cogliere dal momento che i volumi sono e rimangono bassissimi sul nostro mercato e come se non bastasse le notizie societarie sono latitanti.
Molto probabilmente si è trattato al momento di uno short covering: chi ha venduto da febbraio a giugno ha pensato bene di ricoprire in parte le sue posizioni e di fare cassa prima di partire per le ferie. Il fatto che il rialzo sia frutto di ricoperture lo si nota dalla velocità dello stesso e dal fatto che è salito tutto indistintamente. La liquidità "parcheggiata" rimane a livelli elevatissimi ed è in attesa di trovare una allocazione. Certamente non è un contesto facile e come se non bastasse siamo nel mese di agosto. Dovremo verificare nelle prossime settimane/mesi se i gestori saranno disposti ad entrare sul mercato e qualora ciò avvenisse dovrà avvenire in modo estremamente selettivo e non indiscriminato, anche perché non credo ci siano le basi per un movimento a "V" come quello che abbiamo colto sul nascere nel periodo del Covid a marzo 2020, quando c'erano volumi e volatilità dettata principalmente dal panico. In questo contesto sarà indispensabile valutare l'andamento di quelle che sono state le variabili chiave di questi ultimi mesi e penso naturalmente all'inflazione riguardo alla quale faccio notare che il petrolio ha rotto al ribasso l'area posta a 94-95 USD riportandosi a livelli precedenti a quelli di inizio guerra. Questo è certamente un segnale positivo per un raffreddamento dell'inflazione come ho già avuto modo di scrivere recentemente.
Al momento quindi il mercato è rimbalzato ma senza grossi volumi sui titoli. La mia impressione è che si sia trattato di un movimento più tecnico da recoperture piuttosto che da veri acquisti, anche perché è salito tutto indistintamente ed indiscriminatamente: bonds, azioni, preziosi.
Attualmente l'azionario italiano ed americano si trovano su resistenze di una certa valenza. Nella passata ottava avevamo individuato i seguenti livelli sul future FTSEMIB40: 22100/22150 ed eventualmente 21700 (link articolo: https://www.lombardreport.com/2022/7/29/azioni-wiit/). I 22150 punti sono stati millimetricamente centrati nella seduta di martedì ed hanno costituito un ottimo supporto per il tentativo di allungo nelle giornate successive. Come sempre la linea continua rappresenta la previsione, mentre quella tratteggiata l'evoluzione nell'ottava appena terminata.
Se il trend di breve (settimanale) è rialzista, non credo che nel mese di agosto si riuscirà a trovare la forza per allungare il passo come è stato fatto a luglio, quindi propendo per una view a zig zag ed il motivo è presto detto: con questa settimana si sono esaurite le relazioni semestrali della maggior parte delle società quotate.
Tecnicamente ci troviamo poi in corrispondenza di aree di resistenza sulle quali i prezzi hanno tentennato parecchio nei mesi passati (vedere di seguito il rettangolo grigio nel grafico daily), segno quindi che i margini di upside appaiono piuttosto limitati il contesto è meno favorevole ad un allungo da centometristi. Per questo motivo continuerò a monitorare i 22150 ed i 21800 come supporti per la prossima ottava.
Allungando lo sguardo oltreoceano notiamo la stessa cosa: indici su resistenze statiche e dinamiche molto importanti, segno che la cautela è più che mai d'obbligo. Un esempio è il Nasdaq Composite che si trova a "sbattere" su un COMBO in area 12650-12700 dove c'è stato l'allungo ribassista tra aprile e maggio ed in corrispondenza del quale passa una trendline dinamica discendente di non poco conto. Anche in questo caso ritengo quindi che se il trend di breve è positivo occorre cautela nell'andare long su questi livelli ed in questo periodo: il periodo più favorevole al rialzo è solo leggermente più avanti nel tempo, ricordate la mia previsione di inizio anno (link: https://www.lombardreport.com/2022/1/8/previsioni-per-il-2022/) ????
Curiosamente gli anni che finiscono col "2", come il 2022, hanno poi un fine anno tendenzialmente bullish. Qualche esempio sul Dow Jones (in scala Log)? NB: nei grafici di seguito "Jul" indica il mese di luglio che per noi è appena terminato.
1942
1952
1962
1972
1982
1992
2002
2012
......................?????? 2022 ??????....................
In settimana sono uscite dichiarazioni da parte di Draghi sul fatto di potenziali nuvole all'orizzonte (non che ci fossero molti dubbi per l'Italia e le sue prossime elezioni, non a caso Moody's nella notte ha ridotto l'outlook sul rating tricolore) e soprattutto da parte della Bank of England che prevede una lunga recessione fino al 2023. Ma fortunatamente....
...sappiamo anche che i mercati anticipano sempre tutto e sono più lungimiranti di chi li osserva, sottoscritto compreso naturalmente.
Se è vero che i mercati si trovano in punti delicati in cui c'è lotta fra tori ed orsi, è altrettanto vero che ritengo che i minimi di giugno abbiano segnato l'uscita dal mercato di gran parte dei rialzisti, segno di capitolazione.
In questa fase delicata ho avuto modo nei miei ultimi articoli di far notare come gran parte del denaro si stesse spostando da comparti difensivi (S&P500) a comparti più speculativi (Nasdaq), segno di una rotazione più favorevole ad un allungo almeno fino a quel momento (link: https://www.lombardreport.com/2022/7/24/azioni-wiit-politica-mercati/).
Vorrei ora far notare un aspetto che ritengo essere molto positivo per il medio termine e che avevamo visto in un mio vecchissimo articolo proprio nel bel mezzo della pandemia a marzo del 2020 e che ci aveva permesso di "pinzare" il minimo del sell-off (lo dico a beneficio dei nuovi lettori che mi seguono da poco e che riporto qui: https://www.lombardreport.com/2020/3/15/analisi-scenario-covid-19/). Si tratta naturalmente di un aspetto molto tecnico che riguarda il rapporto tra i titoli al rialzo e quelli al ribasso epresso dalla advance/decline line. Prendendo come riferimento l'S&P500 notiamo infatti che benché l'indice delle società più capitalizzate si stia trovando a ridosso di una importante resistenza statica l'AD line risulta nettamente più forte, segno che i titoli al rialzo sono comunque nettamente superiori rispetto a quelli al ribasso. Nell'immagine successiva è chiaro come il top (?) di S&P500 non sia supportato da un indicatore debole: i livelli attuali di A/D line sono quelli di fine marzo/aprile di quest'anno e dovrebbero quindi far pensare ad un S&P500 decisamente più alto. Questo mi fa pensare che i minimi di fine giugno non li rivedremo a breve, anche se ciò naturalmente non toglie la possibilità di assestamenti o di sedute volatili.
Fronte azionario italiano....
Anche se di pochi tick, alzerei l'asticella dello stop loss su WIIT a 19.20 market on close dai precedenti 19.00 (link: https://www.lombardreport.com/2022/7/29/azioni-wiit/).
Una breve considerazione su due notizie di questa settimana riguardanti grandi aziende quotate: Exor e Tod's. La prima ha deciso di quotarsi in Olanda e di abbandonare definitivamente Piazza Affari, anche se per un breve periodo è previsto il dual listing con Milano. La seconda è stata oggetto di OPA ai fini di delisting da parte di Diego Della Valle. In entrambi i casi due società che se ne vanno e che fanno perdere al nostro mercato più di 17 miliardi di capitalizzazione, non per ribassi di Borsa ma per uscita di liquidità ed abbandono da parte degli investitori. Su Exor, come scritto dal quotidiano Verità e Affari, è stata presa questa decisione perché il titolo quotava a valori di molto inferiori al Nav. Su Tod's la famiglia Della Valle ha dichiarato che "l’obiettivo è quello di valorizzare i singoli marchi posseduti dalla società, dando loro una forte visibilità individuale e una grande autonomia operativa”. Personalmente credo che l'offerta di 40 euro sia particolarmente bassa e per il momento l'azione quota sopra tale prezzo.
Sia su Exor che su Tod's è comunque evidente il fatto che la tendenza del denaro sia più ad uscire che ad entrare a Piazza Affari, vuoi per l'instabilità cronica del Paese, vuoi per inutili e dannosi balzelli fiscali dal gettito ridicolo che creano più danni che profitto alle casse dello Stato (Tobin Tax).
Di seguito il grafico settimanale di Tod's dal giorno del collocamento, emblema di un Paese che non cresce: quotata a 40 euro il 13 ottobre 2000, dopo ventidue anni viene opata allo stesso prezzo (senza considerare l'inflazione e lo stacco dei dividendi).
Quali motivi ha un investitore ad investire da noi ?
Buona meditazione.
Ad maiora!
PNA
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)