CORREZIONE O INVERSIONE ? AL DUBBIO AMLETICO POWELL HA DATO UNA SPINTA ALLA SECONDA IPOTESI, ORA VEDIAMO LA REAZIONE DEGLI INVESTITORI IN TITOLI AZIONARI.
Ringraziamo fervidamente il Presidente della FED, Jerome Powell, per questo tracollo settimanale sui listini azionari USA dopo le sue dichiarazioni al Simposio di Jackson Hole delle quali parleremo in seguito. Abbiamo sempre stigmatizzato le dichiarazioni dei Presidenti della FED e dei banchieri periferici che, di volta in volta, condizionavano nel bene e (più) nel male i mercati finanziari, fin da quando questo umile foglio usciva per la prima volta nel 1996 e si è trovato a commentare le decisioni ma soprattutto le dichiarazioni dell’allora Presidente della FED Alan Greenspan, le quali, spesso e volentieri, provocavano dei ribassi paurosi specialmente sui mercati azionari. Ma venendo al nostro Powell, è veramente incomprensibile come si possa passare da essere una “colomba”, quindi rivolto ad una politica monetaria molto, molto accomodante disattendendo tutti i dati macro che indicavano un’esplosione dell’inflazione, ad essere un “falco” convinto e persistente nel giro di pochi mesi disattendendo tutt’oggi nuovamente i dati macro che indicano un rallentamento dell’inflazione con possibile (ma possiamo dire anche probabile) prossima fase di recessione !! Anche i dati macro usciti nella scorsa settimana stanno evidenziando questa tendenza ad iniziare dal settore immobiliare, per passare ai consumi e spese personali; dagli ordini di beni durevoli sia headline che “core” che esclude i settori più volatili come trasporti e difesa, per finire con il PCE “core” che esclude i settori di maggior volatilità come il cibo e l’energia, ebbene tutti in contrazione nel mese di luglio come vedremo nello specifico nel capitolo dedicato.
E purtroppo la politica entra anche in questa torbida faccenda in quanto, il nostro (che tanto assomiglia ad uno dei nostri politici nostrani), pur di salvare il posto ha accettato tutte le condizioni poste dal Presidente degli States Joe Biden, il quale, a sua volta, ha fatto della lotta senza confini all’inflazione il proprio cavallo di battaglia elettorale visto anche l’avvicinarsi delle elezioni (midterm) parlamentari del prossimo 8 novembre. Sempre a livello politico, fortunatamente, di buono c’è che Stati Uniti e Cina venerdì scorso hanno stipulato un primo accordo che permetterà alle autorità di regolamentazione statunitensi di avere accesso agli accertamenti delle aziende cinesi quotate sulle borse americane. L’accordo potrebbe allontanare la ‘minaccia’ di delisting di circa 200 azioni cinesi negli USA. Leggerete i dettagli nel relativo capitolo.
Il mercato azionario spesso fa grandi mosse sulla base di notizie a breve termine. Quando Jerome Powell afferma che i tassi di interesse potrebbero continuare a salire per combattere l'inflazione, l’S&P500 e il Nasdaq generalmente scendono, a meno che non lo facciano perché la gente si aspettava di peggio o presume che la notizia fosse già prezzata nel mercato. È una scienza inesatta in cui le persone fanno mosse reazionarie che fanno salire o scendere i mercati sulla base di una sorta di saggezza prevalente. Fondamentalmente, le persone prendono notizie a breve termine e le confondono per avere un significato a lungo termine.
Ed i media, non noi, generalmente non aiutano a calmare l'isteria a breve termine. Le persone non vengono pagate per scrivere articoli o andare sui canali di carattere finanziario per esprimere opinioni ragionate a lungo termine, devono sparare la notizia nel modo più sensazionale possibile tale da far sembrare che il movimento dei tassi della FED o il numero di posti di lavoro mensili abbia un enorme impatto sul mercato azionario. In realtà, condizioni economiche più ampie hanno chiaramente un impatto sui singoli titoli, ma non nel modo così violento e come queste persone vorrebbero farvi credere.
Molte persone fanno trading diurno (scalper, day trader) e cercano di indovinare come potrebbe andare l’andamento del mercato giorno per giorno o addirittura ora per ora. Gli investitori a medio-lungo termine acquistano buone società e le detengono per anni. È così che la persona media può costruire una base solida per un ritorno soddisfacente, ed è una strategia che esula dal tentativo di capire cosa significhi il commento del Presidente della Federal Reserve Jerome Powell o da qualsiasi mossa della FED a livello macro. Invece, ogni notiziario è un pezzo di un puzzle che porta all’isteria e questo si vede bene il giorno del rilascio dei dati trimestrali economici societari con le contrattazioni che lasciano numerosi gap sui grafici dei singoli titoli in quanto, pur con un report sugli utili trimestrali dell'azienda che mostrano spesso una crescita a due cifre, il prezzo delle azioni scende dopo il report. Spesso ciò è dovuto al fatto che gli investitori si aspettavano un report più alto o agli analisti non piaceva la gestione delle previsioni future descritte. Ma non si può giudicare le aziende in base a un trimestre, è necessario confrontarlo con la road map a lungo termine dell'azienda. Sì, la salute finanziaria a medio-lungo termine del paese ti dice cose sulle prestazioni delle varie società, ma i dati isolati generalmente significano molto poco.
Ed infatti, in questa fase, gli investitori stanno aumentando le scommesse su una flessione del mercato, un segno di calo del sentimento che secondo gli analisti potrebbe presagire un ritorno al trading volatile della prima metà del 2022. Le posizioni corte (short) nette aperte sui futures S&P500 sono cresciute nell’ultimo mese e mezzo, raggiungendo livelli che non si vedevano da due anni. Ciò significa che i trader stanno aumentando le loro scommesse sul calo dell'indice, o almeno si stanno proteggendo da tale rischio. Nel frattempo, è cresciuto l'interesse a breve sul fondo che replica le azioni tecnologiche più popolari, i cui recenti ribassi hanno segnalato che il forte rally estivo è ora in fase di stallo.
Inoltre questa situazione ha prodotto che i rendimenti dei Treasury si trovino in generale rialzo ad indicare timori di una persistenza dell'inflazione (in particolare in EU/UK), e le banche centrali che restano aggressive, incuranti del deterioramento del quadro macro. Protagonista della settimana, il Dollaro, che ha mandato l'Euro sotto la parità in chiusura, per la prima volta dal 2002, quasi 20 anni e la Sterlina ai minimi dal 2020. Il Dollar index naviga ai massimi dal luglio scorso. La parte del leone nel paniere del Dollar Index la fanno l'Euro (57.6%), lo Yen (13.6%) e la Sterlina (11.9%) il che spiega il motivo di tanta forza: il mercato sta penalizzando le divise più esposte all'inflazione da costi, ovvero quella Eurozone (crisi energetica) e UK (Brexit) dove la salita dei prezzi costringerà le banche centrali ad alzare i tassi a fronte di una congiuntura debole e comunque con effetti sui prezzi di entità dubbia, visto la natura delle pressioni. Per il Giappone è una storia a parte, legata ai tassi molto accomodanti della BOJ (ma comunque il paese del sol levante è esposto al caro energia). Normale che i mercati prediligano il Dollaro in questa fase, vista la maggior robustezza e chiusura dell'economia USA, l'indipendenza energetica e l'inflazione più da domanda e apparentemente oltre il picco, a differenza di quella EU e UK.
Ciò lo si nota principalmente nel settore immobiliare nel quale, dopo due anni di crescita senza precedenti, i valori delle case sono leggermente diminuiti da giugno a luglio, secondo l'ultimo rapporto di mercato di Zillow. Il mercato si sta rapidamente riequilibrando. Con il potere d'acquisto degli acquirenti diminuito di quasi due anni di crescita dei prezzi a due cifre e tassi ipotecari più elevati, la concorrenza per le case sta diminuendo. La crescita mensile si è attenuata da quando ha raggiunto un recente picco dell'1,9% ad aprile, rallentando all'1,2% a maggio e allo 0,8% a giugno. Non è insolito che la crescita dei prezzi delle case deceleri in questo periodo dell'anno, ma il piccolo calo è il primo calo mensile dal 2012. Il valore tipico delle case in USA è aumentato del 16% anno su anno e del 44,5% dal luglio 2019. Anche l'apprezzamento degli affitti sta rallentando, ma il tasso di crescita rimane molto superiore ai livelli pre-pandemia.
Dando uno sguardo agli investimenti di carattere monetario. Abbiamo già detto che il trend non si è arrestato è la tendenza dei rendimenti è a salire, anche se un'asta del 2 anni con tasso ai massimi dal 2007 (3.3%) ha visto una domanda comunque bassa, ma ciò è avvenuto prima delle dichiarazioni di Powell a Jackson Hole ed è sembrato evidente la riluttanza degli investitori a raccogliere questi tassi a fronte dell'incombere della testimonianza di Powell. Ed infatti dopo l’intervento del presidente della FED, i tassi hanno continuato a salire (v. grafici):
Di seguito il comparativo delle varie scadenze tra la chiusura del 19 agosto e quella di venerdì 26 agosto:
Confrontando i rendimenti tra i vari paesi (ovvero facendo l'analisi dello spread), è possibile capire, a livello macro, quanto è la fiducia degli investitori. Si misura in punti base: uno scostamento di rendimento dell'1% equivale a 100 punti base. Uno spread positivo rispetto ad un altro paese (ovvero un rendimento maggiore del proprio Titolo di Stato), indica che un paese è considerato meno sicuro nei confronti dell'altro. Non sempre ha senso confrontare i rendimenti di paesi con monete e tassi di riferimento differenti, quindi valutate i dati con spirito critico. Di seguito lo spread del Titolo di Stato decennale USA rispetto all'omologo titolo dei principali paesi mondiali. Aggiornamento in data 26/08/22.
Analisi grafica del nostro indice di riferimento delle nostre operazioni, il NASDAQ100. Reazione troppo violenta da giustificare solo con le dichiarazioni di Powell e, infatti, già l’apertura di settimana scorsa in gap down lasciava presagire che la fase rialzista durata due mesi, aveva bisogno di più tempo per smaltire la sbornia e ciò poteva anche manifestarsi con una fase di lateralizzazione, così come da noi auspicato. Purtroppo le dichiarazioni hanno versato ulteriore benzina sul fuoco facendo registrare sul listino tech una delle giornate peggiori di sempre. Detto ciò rimaniamo freddi e concentrati su quello che notiamo dal grafico. Fermo restando che l’area 13650 (ritracciamento del 61,8% della gamba ribassista 2-3) ha stoppato il rialzo di onda 4, l’apertura in gap down di lunedì scorso con il gap up del giorno 10 agosto, si è creata una figura abbastanza importante di inversione (reverse island) e non di correzione, in ogni caso per ora analizziamo la fase di ritracciamento di onda 4 che ha interessato, infrangendoli, i primi due supporti in area 13000 e 12700, la M.M. a 50 periodi e l’uscita dal canale rialzista di volatilità. Prossimi obiettivi al ribasso l’area 12375 dove passa anche la trendline ascendente ed infine l’area 12000, rotta la quale possiamo affermare di trovarci in onda 5 ribassista verso la strada per nuovi minimi. Ma ora non pensiamo a questo e guardiamo al lato positivo che passa dal dover recuperare al più presto la perdita di venerdì scorso e recuperare l’area 13000, sulla quale poi può anche lateralizzare. Vedremo. La settimana si è chiusa a 12605.17 con una perdita del – 4,82% che porta ad un deficit da inizio anno del – 22,76%.
Discorso leggermente diverso rispetto all’indice tech per l’S&P500, in quanto il gap up aperto lo scorso 10 agosto è stato richiuso e rimane aperto il gap down di lunedì scorso. L’auspicata correzione riportata la scorsa settimana si è sviluppata infrangendo il primo supporto in area 4140 (27,2%) ma non il secondo in area 4060 (38,2%) sul quale si sono appoggiati i prezzi in chiusura di settimana con la M.M. a 50 periodi appena oltrepassata. Quindi ora sarebbe opportuno quanto meno recuperare l’area 4140 e consolidare tra la suddetta area e 4200, altrimenti la correzione potrebbe andare a testare i successivi supporti in area 3980 e 3900 e, per il momento, ci fermiamo qui. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 4057.66 con una perdita del – 4,04% che porta a segnare un – 14,87% da inizio anno.
Quasi identica all’S&P500 la situazione per l’indice DOW JONES che presenta un grafico più lineare con un micro gap down lasciato aperto lunedì scorso. La correzione settimanale ha lasciato più di qualche scoria sull’indice in quanto i prezzi hanno infranto in successione, la M.M. Exp a 200 periodi, il primo supporto in area 33000 (27,2%), il secondo supporto in area 32500 (38,2%), la M.M. a 50 periodi e la fuoriuscita dal canale rialzista di volatilità. Non poco. Ora rimane solo il test dei supporti in area 31200 e 31400, prima di decretare onda 5 impulsiva in corso. Viceversa, fondamentale il recupero dell’area 33000/33200. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 32283.40 con una perdita del – 4,22% che porta a segnare un – 11,16% da inizio anno.
ORO INDEX
I rialzisti sull’Oro che speravano l’avvicinarsi del valore a 1.800 $/oz. si sono trovati 50 dollari al di sotto dell'obiettivo alla chiusura di venerdì scorso, dopo che il capo della Federal Reserve non ha segnalato alcuna pausa immediata negli aumenti dei tassi d'inflazione della banca centrale ed anzi che manterrà aumenti "vigorosi" dei tassi fino a quando la lotta contro l'inflazione non sarà terminata. Ovviamente ciò ha prodotto un consolidamento al rialzo del valore del Dollaro ed in simpatia i rendimenti dei Treasury sono saliti e potrebbero guadagnare ulteriore slancio in questa settimana se i dati in uscita venerdì sanciranno ancora una volta che il mercato del lavoro rimane sano. Il tutto a danno del prezzo della commodity che potrebbe rischiare un'ultima grande mossa al ribasso. Quindi con l’Oro che non ha tenuto il supporto in area 1770 $/oz. estendendo la sua scivolata sotto i 1.750 $/oz. nulla osta un re-test dei prezzi sui minimi in area 1700 $/oz. se il quadro macro presentato in precedenza dovesse realizzarsi.
Passando agli altri due metalli preziosi che seguiamo nel nostro Portafoglio, il Platino ha lateralizzato tra i valori di 875 e 850 $/oz. chiudendo la settimana sui minimi. Anche su codesta commodity non è escluso un re-test dei minimi di luglio in area 800 $/oz. Identico discorso per quanto riguarda l’Argento che ha lateralizzato in area 19 $/oz. registrando dei minimi intraday in area 18,60 $/oz. per poi chiudere la settimana a 18,745 $/oz. I minimi di luglio scorso in area 18 oramai sono vicini e la rottura del supporto proietterebbe i prezzi in area 17 $/oz.
La settimana dell’Oro è si è chiusa a 1749.80 $/oz., con una perdita del – 0,74% che porta ad una perdita del – 4,31% da inizio anno. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 1736.8 $/oz. con una perdita del – 0,58%. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES DICEMBRE 2022:
LA GUERRA – RUSSIA – UCRAINA - (EUROPA)
Si continua ad osservare con attenzione quanto accade nell’area della centrale nucleare di Zaporizhzhia. In una nota di martedì scorso dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) viene sottolineato che l’Ucraina ha fatto sapere che nuovi bombardamenti hanno causato ulteriore danno nell’area. Nella nota dell’agenzia viene specificato che, da quanto riferito dall’Ucraina, i bombardamenti di sabato 20 e domenica 21 agosto hanno danneggiato l’infrastruttura della centrale, inclusi i laboratori e gli impianti chimici, mentre bombardamenti di lunedì 22 agosto hanno recato danni ai trasformatori di una vicina centrale termica provocando una sconnessione nella linea elettrica tra i due impianti durato diverse ore.
Secondo il direttore generale Grossi “questi incidenti mostrano perché l’AIEA deve essere in grado di inviare una missione alla centrale nucleare di Zaporizhzhia molto presto”. E a proposito della missione, sempre nella nota in questione Grossi ha detto che dovrebbe tenersi nei prossimi giorni “se i negoziati in corso avranno successo”.
Giovedì l’AIEA tramite un comunicato sul proprio sito ha fatto sapere che l’Ucraina aveva informato loro circa una temporanea perdita di connessione della centrale di Zaporizhzhia con l’ultima linea elettrica esterna a 750 kilovolt rimasta operativa; la centrale è comunque rimasta collegata ad una linea da 330 kV dal vicino impianto di energia termica.
Martedì anche Rosemary DiCarlo, sottosegretario generale per gli affari politici e di costruzione della pace, al consiglio di sicurezza ha sottolineato la preoccupazione dell’ONU rispetto alla situazione nell’area della centrale nucleare di Zaporizhzhia: “La struttura non deve essere usata nell’ambito di alcuna operazione militare e dovrebbe essere raggiunto un accordo su un perimetro sicuro di demilitarizzazione per garantire la sicurezza dell’area”. Come spiegato dalla DiCarlo si sta lavorando per preparare la missione dell’AIEA a Zaporizhzhia: “Accogliamo le recenti dichiarazioni di Ucraina e Russia che indicano supporto all’obiettivo dell’AIEA di inviare una missione all’impianto, che sarebbe la prima dell’AIEA a quello stabilimento dall’inizio della guerra”.
DiCarlo ha anche rinnovato il sostegno delle Nazioni Unite al lavoro dell’AIEA per garantire un funzionamento sicuro delle centrali nucleari ucraine ed ha esortato le parti a fornire alla stessa missione un accesso “immediato, sicuro e senza restrizioni" allo stabilimento: “È urgentemente necessario un accordo per ristabilire Zaporizhzhia come infrastruttura prettamente civile e per garantire la sicurezza dell’area”. “In questo momento è imperativo che riceviamo l’esplicito impegno delle parti a fermare qualsiasi attività militare intorno all’impianto per consentire il suo funzionamento continuo al sicuro. Per parafrasare l’avvertimento diretto del Segretario Generale, qualsiasi potenziale danno a Zaporizhzhia è suicida”.
In un comunicato dell’ONU di martedì scorso viene riportato che l’ambasciatore russo Vasily Nebenzya ha elencato episodi di presunti bombardamenti ucraini all’impianto in questo mese ed ha sostenuto che finora è stato evitato un potenziale disastro alla centrale nucleare, dichiarando: “solo perché c’è un regolare lavoro congiunto tra il personale della centrale, i vigili del fuoco, il personale di emergenza e l’esercito russo che sta aiutando loro in ogni modo possibile”. Lo stesso Nebenzya ha detto che Mosca ha sostenuto gli sforzi in favore di una missione dell’AIEA all’impianto “sin dal primo giorno” e aveva concordato una missione in giugno. Nebenzya ha aggiunto che si aspettano che la missione avverrà a breve. L’ambasciatore ucraino Sergiy Kyslytsy, invece, ha respinto quanto sostenuto da Nebenzya in merito a presunti attacchi ucraini alla centrale nucleare. Inoltre Kiev propone di valutare una presenza permanente dei professionisti dell’AIEA alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, fino a quando le autorità ucraine non avranno nuovamente il controllo della struttura. Kyslytsy ha pure spiegato l’importanza di una missione che avviene dietro richiesta dell’Ucraina: “Gli occupanti hanno formato alcuni degli ostaggi in merito a ciò che dovrebbero dire e cosa non dovrebbero mostrare all’AIEA”.
Venerdì il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva detto che la situazione alla centrale nucleare di Zaporizhzhia restava “molto rischiosa” dopo che due dei suoi sei reattori erano stati riconnessi alla rete elettrica in seguito a bombardamenti che avevano causato la disconnessione giovedì (Energoatom, l'azienda di Stato ucraina che si occupa della gestione delle quattro centrali nucleari attive nel territorio del paese, venerdì sera ha comunicato che entrambi i reattori funzionanti dell’impianto erano stati ricollegati alla rete); Zelensky venerdì ha dichiarato: “Qualsiasi ripetizione degli eventi di ieri, ovvero qualsiasi scollegamento della stazione dalla rete, qualsiasi azione della Russia che possa provocare lo scollegamento di reattori, metterebbe nuovamente la stazione ad un passo da una catastrofe”. Sabato Mosca e Kiev si sono scambiati accuse reciproche di bombardamenti intorno alla centrale di Zaporizhzhia. Energoatom sabato in una dichiarazione ha detto che il suo staff all’impianto è stato sottoposto a “maggiori pressioni” in vista della probabile visita dell’AIEA.
Gli Stati Uniti intanto rinnovano il loro supporto a Kiev sul piano difensivo. Mercoledì, in occasione del Giorno dell’indipendenza dell’Ucraina, il Dipartimento della Difesa ha annunciato lo stanziamento di ulteriori 3 miliardi di dollari circa per l’assistenza alla sicurezza dell’Ucraina nell’ambito della Ukraine Security Assistance Initiative (USAI), presentato come un pacchetto di investimenti pluriennali in favore dell’esercito ucraino. In una nota del portavoce del Pentagono Pat Ryder viene specificato: “A differenza del Presidential Drawdown (PDA), che il DoD (Dipartimento della Difesa, ndr) ha continuato ad utilizzare per fornire attrezzatura all’Ucraina dalle sue scorte ad un ritmo storico, USAI è un’autorità in base alla quale gli Stati Uniti si procurano capacità dall’industria. Questo annuncio rappresenta l’inizio di un processo di contrattazione per fornire ulteriori capacità prioritarie all’Ucraina nel medio e lungo termine per assicurare che l’Ucraina possa continuare a difendersi come uno stato indipendente, sovrano e prospero”. Colin Kahl, sottosegretario alla difesa per la politica, ha spiegato che i pacchetti USAI possono richiedere mesi o anni per essere consegnati, sottolineando come il pacchetto stesso riguardi il medio e lungo termine.
USA – CINA
Stati Uniti e Cina venerdì scorso hanno stipulato un primo accordo che permetterà alle autorità di regolamentazione statunitensi di avere accesso agli accertamenti delle aziende cinesi quotate sulle borse americane. L’accordo potrebbe allontanare la ‘minaccia’ di delisting di circa 200 azioni cinesi negli States. La “Dichiarazione di Protocollo” è stata firmata dal Public Company Accounting Oversight Board (PCAOB - che si occupa di controllare gli accertamenti di aziende pubbliche e di broker e commercianti registrati alla SEC) con la China Securities Regulatory Commission (principale regolatore del settore degli strumenti finanziari in Cina) e il ministero delle finanze della Repubblica Popolare Cinese. La PCAOB in una dichiarazione del presidente Erica Y. Williams ha descritto la dichiarazione di protocollo come “il primo passo” verso l’apertura dell’accesso del PCAOB ad ispezioni e indagini su società di contabilità pubblica completamente registrate nella Cina continentale e ad Hong Kong. Nella dichiarazione di Williams viene spiegato che l’accordo garantisce al PCAOB “completo accesso a carte di revisione contabile, personale addetto alla revisione e altre informazioni di cui abbiamo bisogno per controllare e indagare su qualsiasi azienda scegliamo”. Williams però sottolinea che “il vero test sarà se le parole concordate su carte si tradurranno in un completo accesso nella pratica”.
Nel comunicato Williams spiega ancora che, secondo la “Dichiarazione di Protocollo”, il PCAOB può selezionare le aziende, gli incarichi di revisione contabile e le potenziali violazioni che ispeziona e su cui indaga senza consultare le autorità cinesi. Inoltre, il PCAOB può raccogliere testimonianze dal personale legato alle revisioni contabili sulle quali opera. Nella nota del presidente Williams si legge: “I nostri team dedicati di professionisti si stanno preparando per questo momento da mesi e sono pronti a lavorare rapidamente, ma accuratamente, per condurre i nostri controlli e le nostre indagini. Se i nostri team saranno in grado di completare questo lavoro senza ostruzione, comunicheremo le decisioni del PCAOB alla fine di quest’anno”. I controlli sul posto saranno effettuati ad Hong Kong, viste le restrizioni Covid della Cina.
In un passaggio di una nota pubblicata sul sito della China Securities Regulatory Commission (CSRC) si legge che l’accordo stabilisce “specifiche disposizioni sulla conduzione di controlli e indagini da entrambi lati sulle imprese di revisione contabile competenti nell’ambito della giurisdizione di entrambe le parti”.
In un altro passaggio viene riportato: “La firma dell’accordo è un importante passo in avanti da parte delle autorità di regolamentazione in Cina e negli Stati Uniti verso la risoluzione della questione della supervisione delle revisioni contabili che riguarda interessi reciproci e pone le basi per una cooperazione proattiva, professionale e pragmatica della fase successiva. Promuovere la cooperazione transnazionale sulla supervisione delle revisioni contabili migliorerà ulteriormente la qualità di revisione dei revisori, proteggerà i legittimi interessi degli investitori e promuoverà un solido contesto normativo internazionale per la ricerca da parte delle aziende di quotazioni all’estero in un modo regolare e conforme”. In un’altra nota del CSRC, tra i contenuti principali dell’accordo, viene riportato che le due parti “comunicheranno e si coordineranno in anticipo per pianificare controlli e indagini”. “I materiali, come le carte di lavoro della revisione contabile a cui il regolatore statunitense ha bisogno di accedere, saranno ottenuti e trasferiti tramite la parte cinese. La parte cinese parteciperà ed assisterà anche alle interviste e testimonianze di personale competente di società di revisione contabile richieste dalla parte statunitense”.
LA POLITICA USA
Dopo aver firmato il disegno di legge giovedì scorso, il Presidente Joe Biden ha messo la propria firma anche su un ordine esecutivo riguardo l’attuazione del pacchetto da 52,7 miliardi di dollari di sussidi alla produzione di chip semiconduttori e alla ricerca. “Questa legislazione (CHIPS and Science Act of 2022, ndr) – si legge in una nota della Casa Bianca di giovedì – abbasserà il costo dei beni, creerà posti di lavoro manifatturieri ben pagati nel paese e garantirà la produzione di più tecnologie fondamentali in patria”. La Casa Bianca ha anche fatto sapere che il Dipartimento del Commercio ha lanciato il sito CHIPS.gov “per garantire una comunicazione trasparente ed efficace circa i programmi del CHIPS Act”. Tramite l’ordine esecutivo firmato dal Presidente Biden è stato istituito anche un consiglio direttivo che avrà un compito di coordinamento nell’attuazione del CHIPS Act; alla guida dell’organo ci saranno il direttore del Consiglio economico nazionale Brian Deese, il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan, la direttrice ad interim dell’Ufficio della politica scientifica e tecnologica Alondra Nelson.
Fanno parte del consiglio direttivo anche il segretario di Stato Antony Blinken, la segretaria del Dipartimento del Tesoro Janet Yellen, il segretario del Dipartimento della Difesa Lloyd Austin, la segretaria del Dipartimento del Commercio Gina Raimondo, il segretario del Dipartimento del Lavoro Marty Walsh, la segretaria del Dipartimento dell’Energia Jennifer Granholm, la direttrice dell’Ufficio di Management e Budget della Casa Bianca Shalanda Young, l’amministratrice dell’Agenzia per le piccole imprese Isabel Guzman, la direttrice dell’intelligence nazionale Avril Haines, la direttrice del Consiglio per la politica interna della Casa Bianca Susan Rice, la presidente del Consiglio dei consulenti economici della Casa Bianca Cecilia Rouse, il direttore dell’Ufficio del National Cyber Director della Casa Bianca Chris Inglis e il direttore del National Science Foundation Sethuraman Panchanathan.
Nella nota di giovedì scorso della Casa Bianca vengono anche elencate le sei priorità definite dall’ordine esecutivo: 1) una rigorosa revisione delle domande per garantire un uso attento dei fondi dei contribuenti; 2) affrontare rischi di sicurezza economica e nazionale riducendo la dipendenza dalla produzione estera di microelettronica; 3) garantire una leadership statunitense a lungo termine nel settore tramite la ricerca e l’innovazione nel campo dei semiconduttori; 4) rafforzare ed espandere i poli regionali di produzione e innovazione; 5) catalizzare l’investimento del settore privato; 6) generare benefici per un ampio raggio di stakeholder e comunità.
La segretaria al commercio, Gina Raimondo ha detto: “Ci impegniamo per un processo che sia trasparente ed equo”. “Ci muoveremo più rapidamente possibile per impiegare questi fondi, garantendo al contempo il tempo necessario per eseguire le dovute verifiche”. Ancora non stabilite le tempistiche entro le quali i fondi saranno resi formalmente disponibili.
La scorsa settimana il Presidente statunitense Joe Biden ha anche annunciato una misura che va incontro agli studenti e alle loro famiglie. L’inquilino della Casa Bianca mercoledì scorso ha detto che il governo condonerà 10.000 dollari in prestiti studenteschi a milioni di ex studenti universitari indebitati. Biden ha dichiarato che la misura non riguarderà famiglie ad alto reddito. Biden, facendo riferimento ad una misura fiscale approvata durante la presidenza Trump, ha detto: “Non mi scuserò mai per aiutare i lavoratori americani e la classe media, specialmente non con le stesse persone che hanno votato per un taglio delle tasse da 2 trilioni di dollari delle quali hanno beneficiato principalmente gli americani più ricchi e le aziende più grandi”. Mitch McConnell, leader della minoranza al Senato, invece, mercoledì scorso ha definito la misura come “uno schiaffo in faccia ad ogni famiglia che ha fatto sacrifici per risparmiare per il college, ad ogni laureato che ha pagato il proprio debito e ad ogni americano che ha scelto un certo percorso di carriera o si è offerto volontario per servire nelle nostre forze armate per evitare di indebitarsi”.
Susan Rice, direttrice del Consiglio per la politica interna della Casa Bianca, ha spiegato che l’amministrazione deve ancora stabilire il costo del pacchetto, che dipenderà dal numero di domande.
Con la misura sarà prolungata una pausa (misura legata alla pandemia) sul rimborso del prestito studentesco fino alla fine dell’anno, condonando 10.000 dollari di debito studentesco a singoli debitori con un reddito annuo sotto ai 125 mila dollari o a coppie sposate che guadagnano meno di 250 mila dollari.
LA POLITICA DELLA FED
Venerdì scorso il Presidente della FED Jerome Powell è intervenuto alla conferenza di Jackson Hole. Il numero uno della banca centrale statunitense ha parlato di inflazione, affermando che l’Istituto utilizzerà i suoi strumenti “con forza” per contrastarla. Powell ha anche sottolineato che tassi d’interesse più alti, una crescita più lenta e condizioni del mercato del lavoro più morbide abbasseranno l’inflazione, ma causeranno anche un po’ di “dolore” a famiglie ed imprese: “Questi sono i costi spiacevoli del ridurre l’inflazione. Ma il mancato ripristino della stabilità dei prezzi significherebbe un dolore molto più grande”. In merito agli scenari futuri, Powell ha detto che il ripristino della stabilità di prezzo “probabilmente richiederà di mantenere una politica monetaria restrittiva per un po’. La documentazione storica – ha aggiunto Powell – mette in guardia fortemente da un allentamento prematuro della politica”.
Il presidente della Fed di Minneapolis, Neel Kashkari, che si aspetta che entro fine anno la banca centrale dovrà aumentare ancora di due punti percentuale il suo tasso di riferimento (ora al 2,25%-2,5%), martedì scorso ha spiegato che la sua paura è che nel caso l’inflazione sia molto più radicata ad un livello più alto di quanto si valuti: “dovremo essere più aggressivi di quanto prevedo, probabilmente per più tempo, per abbassare l’inflazione”. Per Kashkari al momento è “molto chiaro” che la FED necessiti di stringere la propria politica monetaria.
Con dati sull’inflazione e mercato del lavoro non ancora pubblicati, è troppo presto per prevedere la portata del rialzo dei tassi che la banca centrale adotterà il prossimo mese. Questo il pensiero espresso giovedì scorso da Esther George, presidente della Fed di Kansas City.
Il presidente della Fed di St. Louis James Bullard si aspetta che l’alta inflazione sarà più persistente rispetto a quanto molti si attendono; inoltre, giovedì, Bullard ha detto che i tassi d’interesse non sono ancora abbastanza elevati per iniziare a limitare le pressioni sui prezzi. Bullard vorrebbe vedere un tasso di riferimento della FED che entro fine anno passi dall’attuale range di 2,25%-2,5% a 3,75%-4%.
DATI MACROECONOMICI
Il dato sulle PMI flash hanno visto un manifatturiero leggermente peggiore delle attese ma ancora in espansione (comunque un minimo da 25 mesi), ed un settore servizi quasi 6 punti sotto consenso, e marcatamente in contrazione, anch'esso al minimo da 27 mesi. S&P Global ha commentato che, escluso il periodo Covid da marzo a maggio 2020, la contrazione dell'output è stata la più marcata da inizio serie, 13 anni fa. Il dato preliminare di agosto del PMI manifatturiero S&P Global rilasciato da Markit Economics è pari a 51,3 punti, cifra che segna una contrazione rispetto al consensus di 52,0 punti e al dato di luglio di 52,2 punti.
Il dato preliminare di agosto relativo al settore dei servizi, invece, scivola a quota 44,1 punti dal dato di luglio di 47,3 punti e contro un consensus fissato a 49,2 punti.
Terribili le vendite di nuove case di luglio, in calo a doppia cifra e tornate sui livelli di 6 anni fa. Infatti nel mese di luglio le vendite di nuove case si attestano a quota 511 mila (per trovare un dato più basso si deve tornare indietro a gennaio 2016), realizzando una contrazione rispetto al dato di giugno di 585 mila (rivisto da 590 mila) e andando ampiamente sotto al consensus fissato a 575 mila. Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.
Anche i Durable Goods orders di luglio non se la passano bene. Gli ordini di beni durevoli, a livello mensile, restano “fermi” segnando un +0%. Una rilevazione che delude il consensus che prevedeva una crescita dello 0,6% e segna un rallentamento rispetto al +2,2% di giugno (rivisto da +1,9%). Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.
Il dato sugli ordini di beni durevoli che esclude il settore della difesa ed aeronautico a luglio cresce dello 0,4%, quasi perfettamente in linea con il consensus del +0,3%. Si tratta di un rialzo più contenuto rispetto al +0,9% di giugno (rivisto da +0,5%). Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.
A livello mensile, a luglio il dato sulle vendite immobiliari in corso (che misura il cambiamento nel numero di case con contratto di vendita, ma in attesa della transazione di chiusura, escludendo le nuove costruzioni) registra un -1% dopo il -8,9% di giugno (rivisto da -8,6%). Il consensus prevedeva un calo del 4%. Il dato è rilasciato dalla National Association of Realtors.
Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 20 agosto sono state 243 mila. Il consensus prevedeva una crescita a 253 mila. Inoltre si registra un leggero calo rispetto alla settimana precedente, nella quale le richieste iniziali si erano attestate a 245 mila (riviste da 250 mila). Il dato è rilasciato dall’U.S. Department of Labor.
La seconda rilevazione preliminare del secondo trimestre 2022 del PIL segna un calo dello 0,6%; il consensus era fissato a -0,8% e il primo dato preliminare era a -0,9%. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.
Invece la seconda rilevazione preliminare relativa all’indice dei prezzi del PIL annualizzato del secondo trimestre 2022 si attesta al 9,0%, appena sopra al primo dato preliminare dell’8,9% e al consensus dell’8,7%. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.
L’indice di prezzo di spesa per consumi personali (PCE) “core” (che esclude il settore del cibo e dell’energia) a livello mensile a luglio cresco dello 0,1%, al di sotto del consensus del +0,3% e del rialzo di giugno del +0,6%.
A livello annualizzato il dato di luglio è del 4,6%, anche in questo caso sotto al consensus del 4,7% e alla rilevazione di giugno del 4,8%. I dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.
Il reddito personale a livello mensile a luglio cresce dello 0,2%, dopo aver registrato nel mese di giugno un rialzo dello 0,7% (rivisto da +0,6%). Il consensus prevedeva una crescita dello 0,6%.
La spesa personale a livello mensile rallenta rispetto al +1% di giugno (rivisto da +1,1%) registrando a luglio una crescita dello 0,1%, sotto al consensus del +0,4%. I dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.
L’indice di fiducia dei consumatori elaborato dall’Università del Michigan ad agosto si attesta a 58,2 punti, in rialzo rispetto al dato preliminare di 55,1 punti e al dato di luglio di 51,5 punti.
Il dato preliminare di luglio riguardo la bilancia commerciale delle merci, la differenza in valore tra beni importati ed esportati, è pari a -89,06 miliardi di dollari, contro un dato di giugno di -98,59 miliardi di dollari (rivisto da -98,18 miliardi di dollari). Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.
PORTAFOGLI AZIONARI
Anche questa settimana nulla di nuovo per quanto riguarda l’operatività sui nostri Portafogli. Sul “The Challenge”, i forti ribassi nella giornata di venerdì scorso non ci hanno consentito di andare a target sull’ETF/ETC SOLAR ENERGY che ha toccato un max di 46,035 € a pochi tick dal nostro livello di vendita. Per quanto riguarda il titolo JUST EAT TAKEAWAY in una settimana si è rimangiato tutto il guadagno messo a frutto nella giornata di due venerdì fa, a conferma che, nonostante la riduzione dell’indebitamento, rimane un titolo con poco “appeal”. Avendo abbassato il prezzo di vendita a 27,98 €, non rimane che sperare in qualche altra fiammata che possa portare a vendere il titolo con una perdita più decente. Di diverso avviso sul titolo ZOOM sul quale abbiamo deciso di inserire un acquisto per il quarto ed ultimo lotto. La società è sana ed è nettamente sottovalutata, ha riportato un aumento degli utili e del fatturato nell’ultimo trimestre anche se ha ridotto di pochissimo le previsioni per quello successivo (leggi capitolo seguente). Quindi se non compriamo sui minimi storici ed in ipervenduto, …..quando compriamo ? Stessa situazione sul titolo TUI, anch’esso sui minimi e stiamo valutando un prezzo di acquisto, mentre su FASTLY per il momento soprassediamo.
Sempre fermo il Portafoglio Storico nell’attesa che la strategia del Nasdaq Weekly ritorni ad operare, nell’attesa anche della nuova strategia su un basket di titoli europei, sempre su base weekly che stiamo finendo di testare. Presto ne daremo conto con le specifiche operative.
Alla prossima.
ULTIME NOTIZIE SUI TITOLI DEI NOSTRI PORTAFOGLI
ZOOM VIDEO COMM. – 23,05%. La società fornisce una piattaforma di comunicazione basata su cloud concentrata sul miglioramento dell'esperienza di videoconferenza, comprese funzionalità come riunioni collaborative online, funzionalità di chat e voce e condivisione di file collaborativa, ha riportato utili nel secondo trimestre fiscale 2023 pari a 1,05 $/az. su un fatturato di 1,10 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,92 $/az. su un fatturato pari a 1,12 mld $. I ricavi sono aumentati del 7,6% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel terzo trimestre fiscale 2023 tra 0,82 e 0,83 $/az. su un fatturato tra 1,095 e 1,10 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,91 $/az. su un fatturato di 1,16 mld $. Infine la società ha dichiarato di aspettarsi utili per tutto l’anno fiscale 2023 tra 3,66 e 3,69 $/az. su ricavi tra 4,385 e 4,395 mld $ e l'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 3,76 $/az. su ricavi per 4,54 mld $.
Eric S. Yuan, fondatore e CEO di Zoom, ha affermato: "Nel secondo trimestre, abbiamo continuato a guadagnare terreno come piattaforma preferita dalle aziende che desiderano fornire soluzioni flessibili e produttive per la collaborazione e il coinvolgimento dei propri clienti. Le aziende sono attratte dalla piattaforma Zoom grazie alla nostra innovazione e architettura moderna. I nostri prodotti Zoom Contact Center e Zoom IQ for Sales lanciati di recente hanno visto alcune grandi vittorie iniziali, mentre Zoom Phone ha ottenuto risultati importanti, raggiungendo un numero record di licenze vendute nel trimestre e raggiungendo quasi 4 milioni di postazioni, con un aumento di oltre il 100% anno su anno. Nel secondo trimestre abbiamo registrato il nostro quinto trimestre consecutivo con un fatturato di oltre un miliardo di dollari. Il reddito operativo per il secondo trimestre è stato pari a 393,7 mln $, rispetto ai 424,7 mln $ relativi al secondo trimestre dell'anno fiscale 2022, mentre il margine operativo è stato pari al 35,8%. Il flusso netto di cassa rettificato, ovvero la liquidità netta fornita dalle attività operative meno gli acquisti di immobili e attrezzature, più i pagamenti di transazione per contenziosi, sono stati pari a 222,1 mln $, rispetto ai 455,0 mln $ del secondo trimestre dell'anno fiscale 2022. La liquidità totale, mezzi equivalenti e titoli negoziabili, esclusa la liquidità vincolata, al 31 luglio 2022 era pari a 5,5 mld $.
Sebbene abbiamo assistito al continuo aumento dei nostri clienti Enterprise e il nostro reddito operativo è stato significativamente superiore alle nostre previsioni, i ricavi sono stati influenzati dal rafforzamento del dollaro USA, dall'andamento del business online e, in misura minore, dalle vendite ponderate della prima parte del trimestre. Rimaniamo concentrati sulla disciplina operativa e continuiamo a prevedere un margine operativo di circa il 33%".
SHOPIFY - Shopify potrebbe sembrare a prima vista solo un'altra società di piattaforme di e-commerce e il calo di circa l'80% dal massimo di 52 settimane indica che gli investitori stanno perdendo fiducia. Tuttavia, a un esame più attento, gli investitori potrebbero scoprire che Shopify non si limita a battere la concorrenza: la trascende ! Concorrenti come Wix e WooCommerce, il leader del mercato globale secondo Datanyze, sono semplici piattaforme software. Shopify non si limita a tale identità e lo ha dimostrato lanciando Shopify Fulfillment Network (SFN). L'azienda ha inoltre speso 2,1 mld $ per acquisire Deliverr, una mossa che dovrebbe migliorare la gestione dell'inventario e le capacità logistiche. In effetti, la SFN la porta in un'attività ad alta intensità di capitale e a basso profitto al di fuori dell'industria del software, un ponte che la maggior parte dei concorrenti non attraverserà direttamente. Tuttavia, questa mossa è geniale poiché gli aspiranti rivenditori elettronici che potrebbero aver bisogno dei servizi di SFN non hanno altra scelta che scegliere Shopify.
L'approccio unico di Shopify al supporto per l'e-commerce ha aiutato a generare 2,5 mld $ di entrate nella prima metà del 2022, il 19% in più rispetto allo stesso periodo del 2021. Tuttavia, l'acquisto di Deliverr da parte di Shopify e altri investimenti aziendali, hanno aumentato le spese operative durante il periodo. Ciò ha portato a una perdita di 13 mln $ nei primi due trimestri del 2022, ben al di sotto dell'utile di 539 mln $ generati nella prima metà del 2021. Certo, i continui investimenti di per sé potrebbero pesare sui profitti per il prossimo futuro. Tuttavia, gli analisti prevedono una crescita dei ricavi del 19% quest'anno e del 23% nel 2023, indicando che Shopify continuerà a sovraperformare la concorrenza. Inoltre, il calo del prezzo delle azioni ha portato il rapporto prezzo/vendite (P/S) a 9. Anche se questo è ben al di sopra di Wix con un rapporto 3 P/S, il suo vantaggio competitivo può rendere utile la spesa extra se si considera il pesante prezzo delle azioni scontato.
ADVANCED MICRO DEVICES - Dieci anni fa, AMD era un disastro. Le entrate erano in calo; azioni scambiate per meno di 4 $. Ecco Lisa Su, che è stata nominata CEO nel 2014. Da allora, AMD è stata una vera e propria potenza di crescita. Sotto la guida di Su, l'azienda ha subito una trasformazione che può essere meglio compresa osservando il grafico di crescita dei ricavi.
Ci è voluto del tempo prima che Su implementasse la sua visione, inclusa la diversificazione dell'attività di AMD lontano dalla sua tradizionale attività di personal computer. Tuttavia, dopo che le entrate trimestrali avevano toccato il minimo nel 2016, sotto il miliardo di dollari, la società ha svoltato. Nel suo trimestre più recente (i tre mesi terminati il 25 giugno), AMD ha registrato un fatturato sbalorditivo di 6,6 mld $. La crescita dei ricavi trimestrali su base annua si attesta ora a un notevole 70%, trainata da uno sbalorditivo tasso di crescita dell'83% per il segmento dei data center di AMD. Le solide vendite del data center provengono dai processori per server Epyc di AMD. Questi sono i chip che alimentano molti server cloud che sono diventati così importanti per la moderna infrastruttura Internet. Inoltre, Microsoft utilizza gli acceleratori AMD Instinct e MI200 nei suoi server Azure, uno dei maggiori motori di crescita per il colosso tecnologico. Nonostante la sua incredibile crescita dei ricavi, AMD ha vissuto un 2022 difficile con il valore delle azioni che sono scese del 36%, ma più che altro dovuto alla crisi del settore ed alla carenza di approvvigionamento.
LAM RESEARCH – La società ha annunciato in settimana che il suo CdA ha approvato un aumento di 0,225 $, o 15% del suo dividendo trimestrale, passando da 1,50 a 1,725 $/az. ordinarie. Questo aumento è coerente con l'intento di una crescita disciplinata del dividendo annuale. Il pagamento del dividendo sarà effettuato il 5 ottobre 2022 ai detentori del titolo al 14 settembre 2022.
PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 USCITI NELLA SETTIMANA APPENA TRASCORSA.
AUTODESK + 10,44%. E’ una società di software e servizi di progettazione, che offre soluzioni ai clienti nei mercati dell'architettura, dell'ingegneria, delle costruzioni, della produzione, delle infrastrutture e dei media digitali, ha riportato utili nel secondo trimestre fiscale 2023 pari a 1,65 $/az. su un fatturato di 1,24 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,57 $/az. su un fatturato pari a 1,22 mld $. I ricavi sono aumentati del 16,7% su base annua. Inoltre la società ha detto che prevede utili nel terzo trimestre fiscale 2023 tra 1,66 e 1,72 $/az. su un fatturato tra 1,28 e 1,29 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,67 $/az. su un fatturato di 1,27 mld $. Infine la società ha detto di aspettarsi utili per l’intero anno fiscale 2023 tra 6,52 e 6,71 $/az. per un fatturato tra 4,99 e 5,04 $ mld. L'attuale stima degli analisti per il 2023 per gli utili è pari a 6,54 $/az. su ricavi pari a 5,01 mld $.
Andrew Anagnost, Presidente e CEO della società, ha affermato: “Stiamo passando dai prodotti alle piattaforme e alle funzionalità e stiamo portando tali funzionalità su qualsiasi dispositivo, ovunque, tramite il cloud. Accelerando la convergenza del lavoro all'interno e tra i settori in cui operiamo, stiamo promuovendo la trasformazione digitale dei nostri clienti e creando con loro partnership più ampie e profonde. La domanda è rimasta solida, la nostra performance competitiva e il business degli abbonamenti resiliente durante il secondo trimestre. Il reddito operativo totale è stato pari a 444 mln $, rispetto ai 331 mln $ del secondo trimestre dello scorso anno, mentre il margine operativo è stato del 36%, in aumento di 5 punti percentuali rispetto al secondo trimestre dello scorso anno. Il flusso di cassa dalle attività operative è stato di 257 mln $ con un aumento di 55 mln $ rispetto al secondo trimestre dello scorso anno, mentre il flusso netto di cassa è stato di 246 mln $ con un aumento di 60 mln $ rispetto al secondo trimestre dello scorso anno. Con l’aumento del business che compensa i venti contrari dei cambi, la nostra previsione è invariata a metà di tutte le metriche. Rimaniamo sulla buona strada per raggiungere i nostri obiettivi nel 2023".
DOLLAR TREE + 29,03%. La società ha una catena di negozi discount che offrono merce al prezzo fisso di 1,00-1,25 $, ha riportato utili nel secondo trimestre 2022 pari a 1,60 $/az. su un fatturato di 6,77 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,59 $/az. su un fatturato pari a 6,79 mld $. I ricavi sono aumentati del 6,7% su base annua. Inoltre la società ha detto che prevede utili nel terzo trimestre 2022 tra 1,05 e 1,20 $/az. su un fatturato tra 6,75 e 6,87 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,78 $/az. su un fatturato di 6,87 $. Infine la società ha detto di aspettarsi utili per l’intero anno fiscale 2022 tra 7,10 e 7,40 $/az. per un fatturato tra 27,85 e 28,10 $ mld. L'attuale stima degli analisti per il 2022 per gli utili è pari a 8,19 $/az. su ricavi pari a 28,16 mld $.
Mike Witynski, Presidente e A.D. della società, ha affermato: “La performance del secondo trimestre rafforza l'importanza dei nostri marchi per milioni di famiglie sotto pressione da costi più elevati per cibo, carburante, affitto e altro ancora. Abbiamo ottenuto aumenti del 6,7% nelle vendite, del 14,2% nell'utile lordo, del 25,7% nell'utile operativo e del 30,1 % in EPS a fronte di una grande incertezza macroeconomica. Abbiamo riacquistato 1.664.717 azioni, a un prezzo medio di 141,67 $/az. per un totale di 235,8 mln $. Al 30 luglio, la Società aveva ancora 2,25 mld $ rimanenti in base all’autorizzazione del CdA per il riacquisto di azioni. Durante il trimestre abbiamo aperto 127 nuovi negozi, ampliato o ricollocato 29 negozi e chiuso 57 negozi. Rimaniamo fortemente concentrati sui nostri dipendenti, sulla rete di distribuzione e nella catena di fornitura, sulla nostra proposta di valore e sulla tecnologia. Stiamo migliorando l'esperienza degli acquirenti e posizionando l'azienda in modo da offrire una crescita redditizia a lungo termine e interessanti ritorni sul capitale".
INTUIT + 14,88%. La società che crea soluzioni di gestione aziendale e finanziaria che aiutano a semplificare l'attività della vita di piccole imprese, consumatori e professionisti della contabilità, ha riportato utili nel quarto trimestre fiscale 2022 pari a 1,10 $/az. su un fatturato di 2,40 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,98 $/az. su un fatturato pari a 2,34 mld $. I ricavi sono cresciuti del 32,0% anno su anno inclusi 8 punti rivenienti dall’acquisto di Mailchimp. La società ha detto che prevede utili nel primo trimestre fiscale 2023 tra 1,14 e 1,20 $/az. su un fatturato tra 2,47 e 2,51 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,86 $/az. su un fatturato di 2,54 mld $. Infine la società ha detto di aspettarsi utili per l’intero anno fiscale 2023 tra 13,59 e 13,89 $/az. per un fatturato tra 14,485 e 14,70 mld $. L'attuale stima degli analisti per il 2023 per gli utili è pari a 13,81 $/az. su ricavi pari a 14,47 mld $.
Sasan Goodarzi, A.D. di Intuit, ha affermato: "Abbiamo avuto un quarto trimestre molto forte, chiudendo l'anno in forte aumento. Siamo più fiduciosi che mai nella nostra strategia aziendale a lungo termine mentre diamo forza alla prosperità in tutto il mondo. La nostra piattaforma e le nostre offerte sono mission-critical per i consumatori e le piccole imprese, e siamo orgogliosi che Intuit sia la piattaforma preferita da oltre 100 milioni di clienti in tutto il mondo. L’utile operativo è stato pari a 4,5 mld $, in aumento del 29% ed abbiamo riportato un saldo totale di liquidità e investimenti di circa 3,3 mld $ e 6,9 mld $ di debiti al 31 luglio. Infine abbiamo riacquistato azioni per 1,9 mld $ durante l'anno fiscale 2022. Il CdA ha approvato una nuova autorizzazione al riacquisto di 2 mld $, dando alla società un'autorizzazione totale di 3,5 mld $ per il riacquisto di azioni".
JD.COM + 6,52%. E’ una società di vendita diretta online in Cina. La Società acquisisce prodotti dai fornitori e li vende direttamente ai propri clienti tramite il proprio sito Web e le applicazioni mobili, ha riportato utili nel secondo trimestre 2022 pari a 0,61 $/az. su un fatturato di 40,00 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,40 $/az. su un fatturato pari a 38,47 mld $. I ricavi sono aumentati del 1,6% su base annua.
Lei Xu, CEO di JD.com, ha affermato: “Il modello di business resiliente di JD.com, le capacità della catena di approvvigionamento leader del settore e le operazioni efficienti ci hanno aiutato a fornire solidi risultati trimestrali nonostante le continue sfide nell'ambiente esterno. Siamo incoraggiati nel vedere che il nostro impegno nel fornire la migliore esperienza possibile supportando le comunità locali e le imprese in tutta la CINA si traduce in un un maggiore coinvolgimento degli utenti e un'espansione della base di utenti, in particolare nel nostro core business JD Retail. Continueremo a servire i nostri partner commerciali, i clienti e la società in modo efficace attraverso la nostra infrastruttura, innovando al contempo per supportare la crescita a lungo termine della CINA. Inoltre siamo stati lieti di registrare una crescita superiore al settore durante questo periodo difficile, oltre a una sana redditività e flusso di cassa. Il reddito operativo è stato pari a 0,9 mld $ nel secondo trimestre 2022; il flusso di cassa operativo nei dodici mesi terminati il 30 giugno 2022 è stato pari a 7,6 mld $ mentre il flusso netto di cassa nei dodici mesi chiusi al 30 giugno 2022 sono stati pari a 4,1 mld $; il costo dei ricavi è aumentato del 4,3% a 34,6 mld $ rispetto al secondo trimestre del 2021. Infine la nostra attenzione sulla disciplina finanziaria e l'efficienza operativa ci ha permesso di restituire agli azionisti sotto forma di riacquisti di azioni e di uno speciale dividendo in contanti emesso durante il trimestre, una somma pari a 1,7 mld $. Continueremo a concentrarci sulla generazione di forti rendimenti per gli azionisti, pur mantenendo il nostro impegno a investire a lungo termine”.
MARVELL + 12,49%. La società è fornitore di semiconduttori di circuiti integrati analogici, a segnale misto, di elaborazione del segnale digitale e microprocessori integrati, ha riportato utili nel secondo trimestre fiscale 2023 pari a 0,57 $/az. su un fatturato di 1,52 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,56 $/az. su un fatturato pari a 1,52 mld $. I ricavi sono aumentati del 41,0% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel terzo trimestre 2023 tra 0,56 e 0,62 $/az. su un fatturato tra 1,51 e 1,61 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,60 $/az. su un fatturato di 1,58 mld $.
Matt Murphy, Presidente e CEO di Marvell, ha affermato: "Nel secondo trimestre dell'anno fiscale 2023, abbiamo registrato un fatturato record di 1,52 mld $, che è cresciuto del 41% anno su anno e del 5% in sequenza. Inoltre abbiamo riportato un margine lordo del 65,0% ed il flusso di cassa dalle operazioni è stato di 331,5 mln $. Questo è stato il 9° trimestre consecutivo di crescita sequenziale dei ricavi e stiamo lavorando affinché la crescita continui nel terzo trimestre, mentre espandiamo la nostra leadership nell'infrastruttura dei dati. Guardando al futuro, prevediamo che la crescita sequenziale dei ricavi accelererà nel quarto trimestre quando i vincoli di fornitura inizieranno ad allentarsi. Riteniamo di essere ben posizionati per continuare a beneficiare della nostra esposizione ai mercati legata a forti tendenze di crescita e ai significativi contributi ai ricavi attesi da una gamma di prodotti specifici della Marvell”.
NVIDIA + 12,68%. La società si occupa di tecnologie di processori grafici programmabili. I suoi principali segmenti di business sono le unità di elaborazione grafica, i processori per media e comunicazioni e l'elettronica palmare e di consumo, ha riportato utili nel secondo trimestre fiscale 2023 pari a 0,51 $/az. su un fatturato di 6,70 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,50 $/az. su un fatturato pari a 6,70 mld $. I ricavi sono aumentati del 3,0% su base annua. Inoltre la società ha detto che prevede utili nel terzo trimestre 2023 tra 0,68 e 0,77 $/az. su un fatturato tra 5,782 e 6,018 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,90$/az. su un fatturato di 6,92 mld $.
Jensen Huang, fondatore e CEO di NVIDIA, ha affermato: "Stiamo attraversando un periodo difficile per quanto riguarda la nostra catena di approvvigionamento in un ambiente macro impegnativo, ma lo supereremo. Il calcolo accelerato e l'IA (Intelligenza Artificiale), l’eccellente lavoro della nostra azienda, stanno trasformando le industrie. L'automotive sta diventando un'industria tecnologica ed è sulla buona strada per diventare il nostro prossimo business da miliardi di dollari. I progressi nell'intelligenza artificiale stanno guidando la nostra attività di data center, accelerando al contempo le scoperte in campi dalla scoperta di farmaci alla scienza del clima fino alla robotica. Il prossimo mese condivideremo i nuovi progressi in RTX (Real Time Extension), così come le scoperte nell'IA e nel metaverso, la prossima evoluzione di Internet. Unitevi a noi”. Durante il secondo trimestre dell'anno fiscale 2023, NVIDIA ha restituito agli azionisti 3,44 mld $ in riacquisti di azioni e dividendi in contanti, dopo un ritorno di 2,10 mld $ nel primo trimestre. La società è autorizzata al riacquisto di azioni pari a 11,93 mld $ fino a dicembre 2023. NVIDIA prevede di continuare i riacquisti di azioni in questo anno fiscale.
PALO ALTO NETWORKS - %. La società offre una piattaforma di sicurezza della rete aziendale che consente alle aziende, ai fornitori di servizi e agli enti governativi di proteggere le proprie reti e abilitare in modo sicuro le applicazioni in esecuzione sulle loro reti, ha riportato utili nel quarto trimestre fiscale 2022 pari a 2,39 $/az. su un fatturato di 1,60 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,28 $/az. su un fatturato pari a 1,54 mld $. I ricavi sono cresciuti del 27,2% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel primo trimestre fiscale 2023 tra 2,03 e 2,06 $/az. su un fatturato tra 1,535 e 1,555 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 2,04 $/az. su un fatturato di 1,53 mld $. Infine la società ha detto di aspettarsi utili per l’intero anno fiscale 2023 tra 9,40 e 9,50 $/az. per un fatturato tra 6,85 e 6,90 mld $. L'attuale stima degli analisti per il 2023 per gli utili è pari a 9,26 $/az. su ricavi pari a 6,73 mld $.
Nikesh Arora, Presidente e CEO della società, ha affermato: "Siamo rimasti soddisfatti dei risultati del nostro quarto trimestre, che includevano la redditività per la prima volta in quattro anni. La crescita della sicurezza di nuova generazione, guidata dal nostro rapido ritmo di innovazione e dalle forti vendite, ha guidato i nostri risultati. Poiché la posizione di sicurezza informatica rimane fondamentale, la nostra strategia integrata a tre piattaforme continua a dare l’aumento a grandi affari mentre consolidiamo e semplifichiamo le architetture di sicurezza dei nostri clienti. La nostra attenzione alla massimizzazione del rendimento totale per gli azionisti in qualsiasi ambiente è stata dimostrata da una forte crescita dei ricavi e dei fatturati, unita al margine operativo e all'espansione del margine di flusso di cassa libero non rettificato nell'anno fiscale 2022. Mentre entriamo nell'anno fiscale 2023, non vediamo l'ora di offrire nuovamente questo equilibrio tra crescita ed espansione dei margini, raggiungendo anche la redditività per l'anno. Inoltre il CdA ha autorizzato la spesa per ulteriori 915 mln $ per il riacquisto di azioni, aumentando l'autorizzazione residua per futuri riacquisti di azioni fino a 1 mld $, con scadenza il 31 dicembre 2023. Infine il CdA ha approvato e dichiarato una divisione tre per uno delle azioni ordinarie di Palo Alto Networks sotto forma di dividendo azionario. Ciascun azionista registrato alla chiusura delle contrattazioni del 6 settembre 2022 (la "data di registrazione"), riceverà, dopo la chiusura delle contrattazioni del 13 settembre 2022, due azioni aggiuntive per ogni azione detenuta e le negoziazioni di tale azioni inizieranno il 14 settembre 2022".
SPLUNK + 9,71%. La società fornisce software. Il suo prodotto più avanzato è Splunk Enterprise, piattaforma di intelligenza operativa proprietaria, composto da funzionalità di raccolta, indicizzazione, ricerca, analisi dei rapporti e gestione dei dati, ha riportato una perdita nel secondo trimestre 2023 pari a 1,30 $/az. su un fatturato di 799.0 mln $. La stima degli analisti era per una perdita pari a 0,37 $/az. su un fatturato pari a 747.78 mln $. I ricavi sono aumentati del 31,9% su base annua. La società ha detto di aspettarsi un fatturato per il terzo trimestre 2023 compreso tra 835.0 e 855.0 mln $ e per tutto l’anno 2023 un fatturato tra 3,35 e 3,40 mld $. L'attuale stima degli analisti sui ricavi trimestrali è pari a 834.82 mln $ e un fatturato di 3,33 mld $ per il 2023.
Gary Steele, Presidente e CEO di Splunk, ha affermato: “Il valore che offriamo ai clienti è evidente nei risultati del secondo trimestre, con ricavi totali in crescita del 32%. Abbiamo anche ottenuto un margine operativo sostanzialmente più elevato per il trimestre, guidato dalla nostra focalizzazione sul bilanciamento della crescita con la redditività. Splunk è ben posizionata per offrire crescita e redditività a lungo termine mentre aiutiamo le aziende più grandi e innovative del mondo a migliorare la sicurezza informatica e la resilienza aziendale. Questi clienti apprezzano il livello unico e senza pari di visibilità che forniamo ai loro dati e considerano Splunk il loro partner preferito per proteggere e rafforzare le loro operazioni mission-critical. A fronte di alcuni venti contrari, abbiamo avuto una solida esecuzione nel secondo trimestre, inclusi 346 mln $ di ricavi da cloud, in aumento del 59% rispetto allo scorso anno. Data la continua normalizzazione del nostro modello di ricavi, oltre ai buoni progressi negli sforzi fatti per ottimizzare le spese, abbiamo sostanzialmente sovraperformato sui profitti del trimestre e stiamo aumentando le prospettive dei ricavi, del profitto operativo e del flusso di cassa per il secondo semestre".
WORKDAY – 4,34%. La società è un fornitore di applicazioni aziendali basate su cloud per la gestione del capitale umano, buste paga, gestione, monitoraggio dei tempi, approvvigionamento e gestione delle spese dei dipendenti, ha riportato utili nel secondo trimestre fiscale 2023 pari a 0,86 $/az. su un fatturato di 1,54 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,79 $/az. su un fatturato pari a 1,52 mld $. I ricavi sono aumentati del 21,9% su base annua. La società ha detto di aspettarsi un fatturato per tutto l’anno fiscale 2023 compreso tra 6,19 e 6,21 mld $ e l’attuale stima degli analisti per l’anno fiscale 2023 è di 6,19 mld $.
Aneel Bhusri, co-fondatore, co-CEO e Presidente della società, ha affermato: "Continuiamo a vedere una forte domanda globale per i nostri prodotti, sottolineando come le organizzazioni stiano continuando a guidare la trasformazione digitale attraverso la finanza e le risorse umane per supportare il mondo del lavoro in evoluzione. Grazie ai nostri dipendenti e al loro continuo impegno verso il servizio per i clienti e l'innovazione, sono fiducioso nella nostra capacità di fornire valore continuo ai clienti ed a sfruttare la grande opportunità che abbiamo di fronte. Abbiamo ottenuto ottimi risultati nel secondo trimestre con una crescita sana in tutta l'azienda e le nostre previsioni aggiornate riflettono l’aumento della nostra attività e la natura mission-critical delle nostre soluzioni, bilanciando anche l'attuale contesto macro. I ricavi degli abbonamenti sono stati pari a 1,37 mld $, con un aumento del 22,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. La perdita operativa è stata pari a 34,1 mln $, ovvero il - 2,2% dei ricavi, rispetto al -0,1% dei ricavi, nello stesso periodo dell'anno scorso. Il reddito operativo è stato pari a 301,6 mln $, o il 19,6% dei ricavi, rispetto al 23,2% dei ricavi nello stesso periodo dell'anno scorso. I flussi di cassa operativi sono stati pari a 114,4 mln $ rispetto ai 198,5 mln $ dell'anno precedente e la liquidità, i mezzi equivalenti e i titoli negoziabili erano pari a 6,29 mld $ al 31 luglio 2022. Pertanto manteniamo la nostra previsione per i ricavi da abbonamenti nel 2023 nell'intervallo tra 5,537 miliardi e 5,557 mld $, che rappresenta una crescita del 22% anno su anno e stiamo aumentando la nostra previsione del margine operativo per il 2023 al 19,0%, riflettendo il nostro impegno per l'espansione dei margini a più lungo termine".
SEGNALI DI ENTRATA E DI USCITA DEL MODELLO QUANTITATIVO LOMBARD PER IL TRADING SULLE AZIONI NASDAQ TIME FRAME SETTIMANALE. I SEGNALI VENGONO GENERATI UNA VOLTA A SETTIMANA E PUBBLICATI SUL SITO IL LUNEDI MATTINA E VALEVOLI PER TUTTA LE SETTIMANA. IL REPORT SI COMPONE DI SEGNALI DI ACQUISTO PER NUOVE POSIZIONI E DI AGGIORNAMENTO PER I TITOLI GIA' PRESENTI IN PORTAFOGLIO.
ASTENERSI PRIMA DI AVERE COMPRESO CON ESATTEZZA IL PROFILO DI RISCHIO E LE CARATTERISTICHE TECNICHE DEL SERVIZIO CON LA LETTURA DELLE SPIEGAZIONI POSTE NELLA DICITURA "Il Portafoglio LombardReport": (clicca qui >>>)
CONSIGLIAMO DI SEGUIRE IN PAPER TRADING LE OPERAZIONI PER QUALCHE SETTIMANA PRIMA DI APPLICARLE.
ORDINI DI ACQUISTO NUOVE POSIZIONI DELLA SETTIMANA (29/08/2022)
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Pagina a cura di SANDRO MANCINI e GIANMARCO LUCHETTI SFONDALMONDO.