In chiave di dividendi si delinea una situazione interessante per il gruppo assicurativo italiano. 165 euro fra pochi giorni da un certificato di Marex. Il Btp in Usd a taglio 1.000.
Buy and sell
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Quel titolo tanto amato dai cassettisti o forse ex cassettisti, visto che la categoria sta estinguendosi. Si tratta di Assicurazioni Generali (Isin IT0000062072 – codice alfanumerico G), tornato su livelli di quotazione più consoni alla media degli ultimi tre anni. Lontanissimo ormai dai massimi di aprile oltre 21,5 euro, è stato sostenuto nelle sedute dall’8 al 12 agosto dal “buyback” per oltre 1,6 milioni di azioni a 15,23 euro, il che non ha impedito che la sua performance a sei mesi resti negativa di ben il 17,2%. Solo a un mese si evidenzia un segno più (5,8%). In ottica di rendimento da dividendo Generali assicura al momento il 6,9% lordo (netto al 5,1%). In ottica di protezione inflattiva si è sotto il +7,9% di luglio dei prezzi al consumo in Italia ma l’ipotesi di nuovi cali, soprattutto alla rottura al ribasso nel brevissimo periodo dei 15,22 euro contro la chiusura ieri a 15,41 euro e l’apertura oggi a 15,31 euro, lascia “sperare” che lo yield possa nel corso dei prossimi due mesi raggiungere il “target” e poi superarlo, soprattutto se l’inflazione piegasse al ribasso. In ottica quindi di rendimento il titolo Generali assume un ruolo importante, anche perché la politica distributiva sarà improntata nel triennio 2022/2024 a un ammontare del monte dividendi di 5,2-5,6 miliardi di euro contro i 4,5 del periodo 2019/2021.
I livelli da monitorare |
Decisivo il supporto di 14,10 euro nel medio periodo. Da lì nel febbraio 2021 partì una lunga fase rialzista. In presenza di una netta rottura al ribasso si scenderebbe verso i sostegni di 13,04 e successivamente di 11,65 euro, livelli in corrispondenza dei quali i rendimenti esploderebbero |
La media a 200 |
E’ inclinata negativamente da giugno e sovrasta nettamente i corsi degli ultimi mesi, con un posizionamento a ieri sui 17,53 euro |
Passiamo ora sul fronte certificati, fra i quali segnaliamo uno strumento dell’emittente Marex (di nazionalità inglese e attivo anche sui mercati americani e asiatici), con sottostanti Stellantis, Renault e Volkswagen. La prossima settimana - il 26 agosto - stacca una maxicedola incondizionata di 165 euro, per poi passare a cedole trimestrali dell’1% se i tre titoli, alle diverse date di valutazione non avranno perso il 40% dal livello iniziale. A novembre scatterà poi la possibilità di rimborso anticipato a 1.000 euro se i sottostanti saranno sopra il livello iniziale. L'obiettivo è incassare la cedola e compensare eventuali minus in portafoglio.
Denominazione |
Marex Stla/Rno/Vow3 Cc 280525 |
Isin |
IT0006750811 |
Tipologia |
Cash Collect condizionatamente protetto |
Valuta negoziazione |
Eur |
Prezzo chiusura ieri |
1.088,49 euro |
Massimo dell’anno |
1.096,12 euro |
Minimo dell’anno |
915,15 euro |
Attenzione a… |
La quotazione sopra la pari ridurrebbe non di poco il rendimento se a novembre si esercitasse il rimborso anticipato |
Un punto forte |
Consistente recupero di minusvalenze fiscali |
Sul fronte obbligazionario evidenziamo oggi uno degli Italy in Usd (di fatto dei Btp in dollari) che al momento raccoglie maggiori attenzioni dal mercato, grazie anche al taglio 1.000, contro i 200.000 Usd delle altre emissioni dello stesso tipo.
Denominazione |
Italy 33usd 5,375 |
Tipologia |
Senior a tasso fisso |
Isin |
US465410BG26 |
Rating |
BBB |
Lotto |
1.000 Usd |
Mercato di contrattazione |
Mot |
Scambi e liquidità |
Elevati – spread “bid”-“ask” sui 50-60 pb |
Quotazione e yield |
103,4 Usd (apertura oggi) – Rendimento lordo sul 5% (4,37% netto) |
Perché piace |
Il rendimento è molto interessante, soprattutto rispetto a un equivalente Btp in euro |
I rischi |
Il cambio Eur/Usd e la volatilità dello strumento |
Impostazione grafica ultime settimane |
Sta trovando un supporto nell’area dei 102-103 Usd contro un massimo del 2022 a 124,67 Usd |
Un buy |
Preferibile sotto i 100 Usd, target possibile in presenza di ulteriori rialzi dei tassi da parte della Fed |