Buon fine settimana a tutti. Come Vi ho scritto mercoledì, mi aspettavo dati sull'inflazione americana migliori delle previsioni degli analisti. Nelle ultime settimane ho mostrato come il rientro dei prezzi della maggior parte delle materie prime, petrolio in testa, potesse permettere un abbassamento della fiammata inflazionistica che si è avuta negli ultimi mesi. C'è anche un fattore ciclico ad aiutare e soprattutto uno fondamentale che abbiamo approfondito insieme mercoledì: lo spingere in avanti nel tempo la massa monetaria M2 con la quale la curva dei prezzi presenta una elevata correlazione storica (link: https://www.lombardreport.com/2022/8/10/previsione-inflazione/). Questi sono certamente buoni segnali, ma ci dovranno comunque essere delle conferme nel prossimo futuro, quindi non credo che la Fed abbasserà la guardia così facilmente, tanto più che il livello dell'8% abbondante rimane particolarmente elevato.
Grazie a questo dato i mercati si sono spinti al rialzo, favoriti dalla mancanza di operatori (leggi book di negoziazione scarichi sia da un lato che dall'altro). In questo contesto di totale assenza di newsflow societario e di liquidità la (mia) parola d'ordine è stata quella di non operare. E così ho fatto. La discriminante fondamentale per un trader credo sia quella di capire quando è il momento di fare qualcosa (e quindi di rischiare) e quando è il momento di non sfiorare il mouse. Sapendo filtrare opportunamente questi momenti (nei mesi estivi ho sempre lavorato molto bene) si evitano arrabbiature, delusioni, frustrazioni e chi più ne ha più ne metta. La cosa più importante è che si guadagna in capitale psicologico (e non finanziario).
I mercati hanno quindi rotto al rialzo discrete aree di resistenza ma personalmente mi aspetto un pò di storno anche perché i breakout sono stati caratterizzati da bassissimi volumi, segno di assenza totale degli operatori.
Come ho avuto modo di scriverVi spesso, il trading per me non è un lavoro ma adrenalina quotidiana che crea dipendenza e assuefazione. So che ogni giorno affronterò qualcosa di diverso e nuovo che certamente non sarà mai e non potrà mai essere ripetitivo come la maggior parte dei lavori, conscio del fatto che tutte le belle cose della vita prima o poi dovranno finire....e quindi mi dedicherò ad altro: magari ad un brevetto di volo PPL per un Piper, libero di andare in ogni momento a fare una vacanza o una gita da solo o in compagnia in tanti bei posti d'Italia.
La mancanza di operatori e la massiccia presenza di algoritmi fa sì che quando esce una notizia societaria gli HFT (leggi "macchinette") ci si buttano a capofitto, peggio dei piranha nel Rio delle Amazzoni. Così è successo a Telecom nella seduta di venerdì quando si è diffusa la notizia che i "Brothers of Italy" (alias Fratelli d'Italia per i più patriottici) sarebbero contrari alla rete unica con Open Fiber come voluto da Draghi. Del resto l'Italia è fatta così: si monta e si smonta. Nei piani ci sarebbe anche un'OPA da parte di Cassa Depositi e Prestiti finalizzata al delisting di Telecom. Per la serie: ci sono tanti carrozzoni e ne togliamo uno....poi però restano Alitalia, Monte dei Paschi, Ilva di Taranto e chi più ne ha più ne metta. Tanto paga sempre Pantalone (e l'italiota che vota)!
Poi però i nodi vengono al pettine ed i conti devono rimanere in ordine e qui capite dove voglio arrivare.
La notizia su TIT ha portato direttamente il titolo in sospensione per eccesso di rialzo. Ma guardate in quanto tempo è avvenuto tutto ciò: in modo istantaneo in soli otto centesimi di secondo (di seguito il grafico al tick di ogni scambio avvenuto nello stesso minuto). Questo è per dire che non ci sono operatori e tutto è dettato da macchine che creano una sorta di "turbativa" di mercato agendo all'unisono non trovando controparte.
In un contesto privo di spunti operativi interessanti e per i motivi appena esposti mi sono messo a studiare. A breve, come alcuni di Voi sapranno già, il governo francese lancerà un'OPA da 9.7 miliardi per salire al 100% di EDF (Electricité de France) di cui già detiene l'84%. L'OPA è finalizzata al delisting e una volta approvato il prospetto (molto probabilmente entro i primi giorni di settembre) l'azione verrà appunto delistata con ogni probabilità già entro il mese di ottobre. Come precisato anche dal governo francese questa operazione "si iscrive in un contesto di emergenza climatica e nel momento in cui la situazione geopolitica impone decisioni forti per assicurare l’indipendenza e la sovranità energetica della Francia, tra cui quella di poter pianificare sul lunghissimo termine i mezzi di produzione, di trasporto e di distribuzione dell’elettricità". Nell'ottica di andare alla continua ricerca di un minimo rendimento in tempi di elevata inflazione, nella mia watchlist è così entrato un certificato avente ISIN IT0005469496 proprio su EDF, fermo restando che i certificati non sono altro che opzioni cartolarizzate (quindi derivati) e che nella maggior parte dei casi non sono adatti a tutti gli investitori come espresso nei vari documenti informativi in quanto espongono l'investitore al rischio di totale perdita del capitale investito. Visto che si tende sempre a vedere la punta dell'iceberg ma mai ciò che sta sotto, Vi rimando al seguente link di Borsa Italiana dove in un documento di 80 pagine trovate le caratteristiche dello strumento in oggetto: https://www.borsaitaliana.it/borsa/instrument-notice/view.html?documentPath=2021/40279.pdf
L'OPA promossa dallo stato francese è a 12 euro, anche se non mi stupirebbe un piccolissimo rilancio. Il certificato in questione scade il 30 novembre 2022 e prevede lo stacco di una cedola mensile incondizionata (importo PLUS) di 0.61 euro nei mesi di agosto, settembre e ottobre 2022. Alla scadenza di novembre con valutazione il 28/11/2022 e data di pagamento 30/11/2022 verrà corrisposto un importo di 100.61 euro per ogni certificato detenuto (NB: acquistato entro 3 giorni lavorativi antecedenti alla data di pagamento per ricevere il relativo premio) a condizione che il sottostante (quindi EDF) sia superiore alla barriera posta a 8.8847 euro. Essendo appunto l'OPA a 12 euro (attualmente il titolo quota attorno a 11.90 euro in modo stabile da diversi giorni) credo che sia ben difficile che la barriera venga toccata e invalidi quindi il rimborso a 100.61 euro. Come scritto nell'aggiornamento del prospetto infatti l’Evento Barriera si verificherà qualora nel Giorno di Valutazione, il Valore di Riferimento Finale dell’Attività Sottostante sia inferiore al Livello Barriera pari a 8,8847, 75% del Valore di Riferimento Iniziale. Qualora si verifichi l’Evento Barriera, l’Importo di Liquidazione sarà legato alla performance dell’Attività Sottostante (l’investimento nel Certificato equivarrà cioè a un investimento diretto nell’Attività Sottostante) e pertanto sarà esposto al rischio di perdita totale o parziale del capitale investito.
Sintetizzando, quindi, abbiamo EDF che quota 11.90 euro circa, un'OPA in tempi brevissimi pari a 12 euro da parte del governo francese, un certificato che se acquistato entro 3 giorni lavorativi antecedenti ciascuno stacco di fine mese da qui a ottobre stacca incondizionatamente 0.61 euro e alla scadenza di novembre rimborserà 100.61 euro per certificato detenuto (entro 3 giorni lavorativi antecedenti la scadenza) se EDF risulterà maggiore a 8.8847 euro.
Facendo grossolanamente due righe di conti abbiamo quindi tre cedole certe ed indipendenti dall'andamento del sottostante:
0.61 euro ad agosto+0.61 euro a settembre+0.61 euro a ottobre=1.83 euro incondizionati per singolo certificato acquistato entro tre giorni lavorativi antecedenti lo stacco.
A fine novembre se EDF>8.8847 euro si avrà poi un rimborso di 100.61 euro per singolo certificato detenuto. Essendo l'OPA a 12 euro non vedo molte probabilità che questo evento si possa verificare (mi riferisco all'evento barriera). Qualora il delisting di EDF avvenisse PRIMA della scadenza le cedole verrebbero ugualmente pagate in quanto trattasi di importi incondizionati e non di tipo DIGITAL. Questi ultimi (Digital) infatti vengono pagati subordinatamente al verificarsi di una condizione. Uso il condizionale perché nel corso degli anni mi sono reso conto che alla fine i market maker non sempre si comportano in modo fair e come abbiamo avuto modo di vedere recentemente anche le regole di mercato possono venire inspiegabilmente meno (penso all'aumento di capitale su Saipem e al mancato modello rolling).
Naturalmente il market maker si è adeguato ed espone ad un bid attorno a 100.60 euro, quindi acquisti a livelli superiori erodono di fatto il rendimento complessivo a scadenza che comunque rimane a mio avviso interessante su base annua ed in considerazione che il tutto terminerà in tre mesi e mezzo. L'ideale è quindi procedere ad acquisti attorno a 100,60/100,70 per non erodere il margine di interesse a scadenza.
Di seguito trovate il Payoff in % a scadenza come da integrazione al prospetto informativo dell'emittente ed aggiornato alla data del 5 agosto 2022. Sotto 8.8847 euro di EDF è previsto il rimborso via via decrescente e pari al risultato che si ottiene moltiplicando il multiplo (che risulta essere 8.441527) per il valore rilevato da EDF. Per assurdo se EDF chiudesse a 5 euro allora il rimborso per singolo certificato sarebbe dato da 8.441527*5=42.207635 euro (dai 100 nominali). In questa logica si vede bene come questi strumenti siano di fatto dei derivati, spesso venduti al grande pubblico da promotori finanziari che sono completamente all'oscuro delle dinamiche intrinseche a questi prodotti. In finanza nulla è certo, ricordiamolo sempre!
Parlando in generale e non del caso in esame,, come sin qui evidenziato ricordo che anche strumenti venduti con un'abile mossa di marketing e chiamati "a capitale protetto" nella realtà dei fatti espongono comunque l'investitore al rischio emittente (Lehman Brothers docet). Per la serie: si passa dai Brothers of Italy ai fratelli Lehman. Ma non ci si potrebbe fermare ai Blues Brothers che non fanno danni e ci fanno pure divertire facendoci ballare????
Tornando alla consueta analisi del mercato italiano, faccio notare che l'intonazione risk-on già evidenziata sabato scorso è proseguita ed il nostro FIBBONE ha fatto una piccola bandiera (flag) che è stata rotta nella seduta di venerdì (probabilmente è patriottico anche lui). Certamente tale salita è stata favorita anche dalla continuazione del rialzo sui mercati statunitensi, a dispetto delle statistiche che vedono il mese di agosto come uno dei peggiori assieme a quello di settembre ed ottobre. Storicamante la volatilità è infatti in salita nel periodo compreso tra agosto ed ottobre e questo dal 1930 ai giorni nostri. Questa statistica è favorita anche dal crollo del 1987 piuttosto che da eventi come il fallimento della Lehman Brothers nel settembre 2008: eventi che costituiscono shock molto potenti nelle rilevazioni.
La rottura della bandiera, nell'ipotesi di continuazione del trend attuale, vedrebbe il nostro derivato spingersi verso l'area dei 24000 punti. E' comunque importante che si rimanga sopra i 22350 (minimi settimanali nonché minimi di maggio 2022).
I mercati statunitensi hanno proseguito la salita di luglio anche ad inizio agosto, a dispetto del fatto che la prima decade tende ad essere un pò debole salvo poi rafforzarsi attorno alla metà del mese, quindi proprio in questi giorni. La mia sensazione è che siano un pò "tirati" perché la salita è veramente stata molto forte e personalmente escludo che sia un bear market rally per i motivi che ho già avuto modo di spiegare anche la settimana scorsa, anche se occorre naturalmente cautela e le conferme si avranno mano a mano che passerà il tempo. Esiste una bella pubblicazione di Justin Mamis sulla natura del rischio su cui trovo veramente molte similitudini con la fase attuale che abbiamo appena vissuto da inizio anno e fino ai giorni nostri.
Nel grafico seguente trovate quello che viene definito come sentiment cycle in cui si passa da un livello di entusiasmo ad uno di panico e capitolazione (non ce la faccio più!), passando attraverso l'ansia, l'avversione per poi finire nuovamente ad uno stato in cui ritorna il feeling iniziale (entusiasmo ed ottimismo).
Il grafico di cui sopra presenta molte similitudini con quello che trovate qui sotto riguardante l'S&P500.
Anche se ci sono ancora margini di upside sul daily per l'S&P500, magari per cercare il test della resistenza dinamica discendente (indicata con una "X" bianca nel grafico successivo), sarebbe opportuno sfruttare un pò di ritracciamento/storno ammesso e non concesso che si verifichino.
Un'ultima nota riguarda l'azione WIIT che in intraday si è spinta fino a 18.76 euro ma ha sempre chiuso al di sopra dello stop posizionato market on close a 19.20 euro. Asticella di stop alzata nuovamente a 19.39 euro market on close.
Dimenticavo...buon ferragosto a tutti!
Ad maiora!
PNA
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)