Prima per mesi ci hanno rotto le scatole con la recessione e adesso si scopre che sebbene il PIL USA è calato per due trimestri di fila non è recessione. La parola finale sul fatto che sia o non sia recessione è di un ufficio di saggi economisti al NBER USA: qui i saggi dopo mesi dal verificarsi degli eventi esprimono il verdetto se sia davvero stata recessione non solo considerando la regoletta del calo del PIL ma anche diversi altri fatto come reddito personale e come la disoccupazione. Se il quadro non torna ecco che i saggi affermano che non era recessione.
Voi capite che prima ci hanno angariato con la stagflazione, poi con la recessione ed infine con l’inflazione. Di 3 spettri evocati solo l’inflazione è arrivata qui a pestarci i piedi ma dicono ora che già dal prossimo anno inizierà a scendere.
E’ la macroeconomia bellezza e chi ci capisce è bravo. Alla fine per fortuna ci basiamo sui grafici e il resto fa da contorno altrimenti ci sarebbe da avere il mal di testa.
E così i tassi di interesse sui FED Funds per fine 2022 negli Usa sono crollati di nuovo smentendo quelli che vedevano un incremento a 45 gradi di inflazione e tassi di interesse. E nel grafico che segue mostriamo come dopo l’impennata del 2022 i tassi di interesse sono visti in calo nella prima metà del 2023 (freccia rossa):
Tutto al punto di prima ? No, l’inflazione è qui che ci addenta le cosce e se andate a fare la spesa la vedete tutti i giorni sul carrello. Nel grafico che segue mostriamo come la ricchezza personale abbia preso delle legnate negli USA (linea blu) e come ci si attenda che perda almeno il 25% nei prossimi mesi (linea grigia). E se gli USA starnutiscono l’Europa prende il raffreddore …
Che questa situazione economica non sia come nel passato lo testimonia il grafico che segue il quale misura i mesi dal picco precedente e mostra l’andamento dell’investment sentiment espresso dal Core Capital Goods Investment shipment: la linea blu è quella post pandemia e semplicemente vola mentre quella verde, relativa alla crisi della Lehman, per tornare al punto di partenza ci ha impiegato 40 lunghissimi mesi.
Eppure alcuni indicatori puntano verso la recessione, quella vera. Uno dei più citati è lo spread 2 – 10 anni dei Treasury USA ovvero quando i tassi a breve superano i tassi a lungo si dice che la curva è invertita rispetto a quello che dovrebbe essere la normalità e questo segnala recessione. Sicuramente possiamo dire che la curva non è stata mai così invertita dal 2000 ad oggi:
Conclusione: siccome pandemia e guerra in Ucraina sono stati fenomeni eccezionali forse la reazione dei mercati finanziari e delle economie è stata eccezionale e questo spiega come il quadro macro sia completamente saltato con una recessione che non è una recessione e una inflazione che se è sempre cattiva oggi come oggi serve a comprimere la domanda e forse è diventata buona.
Per fortuna ci basiamo sui grafici e i grafici dicono semplicemente che siamo arrivati e lo ha dimostrato l’impennata dei prezzi di Borsa delle ultime settimane.
E i grafici ci dicono che il mercato sta scontando il futuro, indipendentemente che il futuro sia bello o brutto ma non il passato. La recessione, tecnica o non tecnica che sia, è il passato e il mercato guarda già al futuro che è più roseo.
Questo ci stanno dicendo i mercati e quindi iniziamo ad arrotare le baionette preparandoci al prossimo rialzo. O magari al rialzo che è già in corso e non ce ne siamo resi ancora conto.