Trading & investimenti: le azioni di Bill Gates, bond ed Etf della settimana e altro ancora


I dieci titoli preferiti dal fondatore di Microsoft (fra loro proprio Microsoft è marginale!). Un Btp al top. 21 nuovi certificati da Unicredit. Etf: attenzione agli auriferi e confronto fra emerging Esg.

Il report della domenica

Imprescindibile fare il punto di uno dei portafogli più seguiti al mondo, quello di Bill Gates, creatore ed ex principale azionista di Microsoft. È il quarto uomo più ricco sulla Terra. La fondazione, che ne sovrintende il patrimonio, gestisce qualcosa come 37 miliardi di $. Analizzare quali stock possiede rappresenta un indubbio itinerario da seguire anche da chi possieda solo poche decina di migliaia di euro collocati sull’azionario internazionale. Siamo andati allora a spulciare titoli, numeri e quant’altro per un “copyportfolio” che certamente merita attenzione. Il reddito annuale dei dividendi dei suoi principali investimenti è stimato in circa 400 milioni di $. Questi i 10 principali titoli attualmente posseduti.

Berkshire Hathaway (BRK.B): ultima quotazione 300,6 $. I livelli da seguire: ● in presenza di una normalizzazione dei mercati: oltre i 306,4 $ (su cui si colloca la media mobile a 200); ● in presenza di un ulteriore indebolimento dei mercati: sui 268 e successivamente sui 230 $. P/e 8,15. Volatilità 1 anno 23,8%  

Rappresenta qualcosa come il 51,2% (con prezzo di carico di 207 $) sul totale del portafoglio e la stima per il modo di gestire di Buffett è confermata da una stretta amicizia personale, scelta poco usuale fra i big mondiali della finanza. Quanto interessa a chi gestisce il patrimonio di Gates è il track record e non certo il rendimento da dividendi, che per Berkshire è a zero, per precisa volontà del suo fondatore. Da notare che l’azione posseduta è la B e non la A, quest’ultima molto più cara

Waste Management (WM): ultima quotazione 164,5 $. I livelli da seguire: ● in presenza di una normalizzazione dei mercati: poco sopra le quotazioni in corso; ● in presenza di un ulteriore indebolimento dei mercati: sui 150 $ (in corrispondenza della media a 200) e sui 139 $. P/e 36,8. Volatilità 1 anno 20,3%

Nel caso di WM piace la posizione dominante sul mercato della gestione dei rifiuti, settore in cui la concorrenza è inevitabilmente concentrata su poche aziende. I risultati 2022 si stanno confermandosi ottimi. Durante il primo trimestre Waste Management ha riacquistato azioni ordinarie per 250 milioni di dollari e la società ha versato 525 milioni di dollari agli azionisti sotto forma di dividendi cash, sebbene il relativo rendimento si limiti all’1,7%. La percentuale di WM sul portafoglio globale è del 14,9%

Canadian National Railway (CNI): ultima quotazione 126,7 $. I livelli da seguire: ● in presenza di una normalizzazione dei mercati: oltre i 128 $; ● in presenza di un ulteriore indebolimento dei mercati: sui 109 $ e successivamente sui 99,9 $. P/e 21,8. Volatilità a 1 anno 24,8% 

La società è l'unica ferrovia transcontinentale del Nord America. Ha una rete di circa 20.000 miglia e collega tre coste: Atlantico, Pacifico e Golfo del Messico. Trasporta 300 milioni di tonnellate di merci all’anno. CNI incide per l’8,87% sul portafoglio della fondazione. Il rendimento da dividendo è dell’1,8%

Caterpillar Inc. (CAT): ultima quotazione 198,2 $. I livelli da seguire: ● in presenza di una normalizzazione dei mercati: sopra i 202,5 $ (media mobile a 200); ● in presenza di un ulteriore indebolimento dei mercati: sui 165 $ e successivamente sui 140 $. P/e 16,6. Volatilità a 1 anno 32,1%

Leader mondiale nonché storica nel settore delle macchine per movimento terra e per l’agricoltura. La percentuale sul portafoglio totale della fondazione è dell’8,29% e il rendimento da dividendi del 2,5%

Ecolab (ECL): ultima quotazione 165,1 $. I livelli da seguire: ● in presenza di una normalizzazione dei mercati: oltre i 172 $; ● in presenza di un ulteriore indebolimento dei mercati: dai 122 ai 130 $. P/e 42,8. Volatilità a 1 anno 26%

Società Usa che sviluppa e offre servizi, tecnologie e sistemi specializzati nel trattamento dell'acqua, nonché nella purificazione, pulizia e igiene in un'ampia varietà di applicazioni. La percentuale sul portafoglio totale è del 3,9% (prezzo di carico 195 $) con un “dividend yield” dell’1,2%

Walmart (WMT): ultima quotazione 132 $. I livelli da seguire: ● in presenza di una normalizzazione dei mercati: oltre 138,8 $ (media mobile a 200 sedute); ● in presenza di un ulteriore indebolimento dei mercati: da 100 a 110 $. P/e 27,8. Volatilità a 1 anno 24,6% 

La primatista Usa delle vendite al dettaglio resta malgrado tutto nel portafoglio, anche perché è considerata l’azione più resistente alla recessione nelle valutazioni di Gates Foundation. Ottimo il trend di crescita del dividendo negli anni, seppur con uno yield ancora modesto dell’1,7%. In questo caso la quota si limita al 2,28%

Deere & Company (DE): ultima quotazione 343,2 $. I livelli da seguire: ● in presenza di una normalizzazione dei mercati: oltre i 362 $ (media mobile a 200 sedute) ● in presenza di un ulteriore indebolimento dei mercati: sui 280 $ e successivamente sui 247 $. P/e 18. Volatilità a 1 anno 30,8% 

È il più grande produttore di attrezzature agricole al mondo. La società fu fondata nel 1837 e si è sviluppata con varie successive acquisizioni. Bene le vendite nel corso del 2022. La quota nel portafoglio è dell’1,89% e il “dividend yield” dell’1,3%

Coca-Cola Femsa Sab de Cv (KOF): ultima quotazione 60,2 $. I livelli da seguire: ● in presenza di una normalizzazione dei mercati: oltre i 64,7 $; ● in presenza di un ulteriore indebolimento dei mercati: dai 46 ai 50 $. P/e 15,4. Volatilità a 1 anno 21,8% 

Non è la Coca Cola Usa ma la filiale sud americana, che produce, commercializza e distribuisce bevande del marchio in Messico, Guatemala, Nicaragua, Costa Rica, Panama, Colombia, Venezuela, Brasile, Argentina e anche nelle Filippine. È il più grande imbottigliatore in franchising al mondo. La percentuale nel patrimonio della fondazione è dell’1,73%, con un “dividend yield” del 4,7%

Microsoft (MSFT): ultima quotazione 280,7 $. I livelli da seguire: ● in presenza di una normalizzazione dei mercati: oltre i 295 $ (media mobile a 200); ● in presenza di un ulteriore indebolimento dei mercati: dai 220 ai 230 $. P/e 29,1. Volatilità a 1 anno 26,3% 

Dopo la cessione del gruppo la percentuale dell’azione Microsoft, creata dallo stesso Bill Gates, è scesa nella fondazione al marginale 1,47%. Ora la società punta molto sulla diversificazione nel cloud. Il “dividend yield” è dello 0,7% 

Crown Castle International (CCI): ultima quotazione 180,7 $. I livelli da seguire: ● in presenza di una normalizzazione dei mercati: sui 185 $; ● in presenza di un ulteriore indebolimento dei mercati: sui 140 $. P/e 50,5. Volatilità a 1 anno 30,5%

Questo è un fondo di investimento immobiliare o Reit che dir si voglia. Possiede, gestisce e noleggia più di 40.000 ripetitori per cellulari e 75.000 miglia di fibra in tutti i principali Stati degli Usa. Il peso sul totale del trust di Gates è dell’1,33%, con un “dividend yield” del 3,3%

Si noti come la volatilità media di questi dieci titoli risulta nel complesso nella parte bassa del range di S&P e Nasdaq, scelta che ha certamente determinato una certa stabilità del relativo portafoglio nel corso del primo semestre 2022.

► Bond della settimana: in evidenza il Btp a dieci anni

Pur in presenza delle mille incertezze della crisi politica italiana, del rialzo dei tassi e della confusa soluzione Bce in relazione agli interventi anti spread, gli scambi dei Btp restano molto dinamici, il che favorisce chi fa trading. C’è però una novità. Mentre fino all’inizio del 2022 erano quasi solo le scadenze extralunghe a dominare le contrattazioni, da qualche tempo si sono fatte avanti anche quelle medie e lunghe. In tale ambito segnaliamo l’attivismo sul decennale puro e più precisamente sul Btp 0,95% Gn2032 (Isin IT0005466013 – debutto sul secondario 1/11/2021), la cui volatilità annuale si attesta sull’11,6% contro il 21% per esempio del cinquantennale Btp 2,15% Mz72 (Isin IT0005441883). La differenza è sostanziale e dovrebbe favorire quest’ultimo, che fra l’altro quota nettamente più basso. Il motivo però del successo del primo viene dall’andamento della curva degli yield dei titoli di Stato italiani, i quali trovano sul decennale un marginale incremento di rendimento rispetto alle scadenze più lunghe.

Ne consegue che il Btp 2032 ha registrato apici di controvalore in crescita a giugno e a luglio, proprio quando gli extralunghi inserivano la retromarcia. Spazio allora al decennale, su cui si trova un relativo maggiore equilibrio in termini di rapporto yield/duration.

Ultima quotazione

82,52 euro

Minimo anno

74,6 euro

Massimo anno

95,57 euro

Rendimento lordo in corso

3,04%

Rendimento teorico del decennale sulla curva

3,15%

Analisi grafica

Lo storico non consente ancora di disporre della media mobile a 200 sedute. Ci si limita allora alla 100, costantemente ribassista dal momento in cui la si è potuta calcolare, ovvero da marzo. Per la prima volta il titolo si sta avvicinando a questo livello di resistenza dinamica (collocata a 83,56 euro), con una distanza ormai minima. Nelle prossime sedute si potrebbe registrare il contatto. Anche perché il giugno 2032 si è inserito venerdì nell’area sempre più compressa fra la media 100 e quella a 20 periodi. Il SuperTrend – indicatore importante nel caso dei Btp – segnala una fase tuttora positiva

Stop loss attuale

Sui 78 euro

Supporti in corso

80,5 – 78 e 74,7 euro

Resistenze in corso

83,56 (media a 100) e 84,7 euro

Rsi (a 14 periodi)

60,1 (ancora abbastanza lontano da valori di ipercomprato)

 ► Certificati della settimana: da Unicredit su singole azioni e step down

Continua la raffica di nuove emissioni in una situazione certamente favorevole per la strutturazione di alcune tipologie di certificati. Lo dimostra Unicredit, che ha proposto una serie di Step Down Memory Cash Collect su singole azioni. Hanno come sottostanti titoli italiani e internazionali, scadenza a tre anni (luglio 2025) e premi condizionati trimestrali con effetto memoria, che variano dall’1,55% al 9,1% a seconda del sottostante. La loro lista è sintetizzata sotto. Valutiamone però prima punti forti e punti deboli.

Punti forti

● Il fatto del sottostante singolo (che ne semplifica l’operatività per l’investitore)

● Barriere favorevoli, almeno nella prospettiva attuale

● Rendimenti abbastanza significativi

● Lo “step down” se li si compra bene

● Valore nominale molto basso

Punti deboli

● Ripropongono in molti casi titoli già ampiamente replicati in tanti altri certificate

● Prima call di rimborso un pò vicina

● Lo “step down” in certe condizioni potrebbe essere sfavorevole

Vediamo più in profondità per esempio lo Step-Down Cash Collect su Generali: prevede un coupon dell’1,55% (6,2% annualizzato) a fronte di una barriera del 60%. È più conservativo rispetto a prodotti costruiti su azioni a maggiore volatilità, come lo Step-Down Cash Collect su Nio, che paga un coupon del 4,40% (17,6% annualizzato) a fronte di una barriera del 50%.

Ricordiamo come i Cash Collect certificate permettano agli investitori di incassare premi periodici nel caso in cui il valore dell’azione sottostante, nelle date di osservazione trimestrali, abbia un valore pari o superiore alla barriera, posta per questa emissione tra il 50% e il 60% dello strike. Grazie all’effetto memoria inoltre i premi eventualmente non corrisposti saranno pagati successivamente se, in una delle seguenti date di osservazione, la condizione dell’evento coupon si verificherà. Inoltre da gennaio 2023, nel caso in cui il valore dell’azione sottostante avesse un valore pari o superiore a quello iniziale, i certificate verrebbero rimborsati anticipatamente, con un importo complessivo pari al valore nominale (di 100 euro) più il premio.

Questa nuova emissione prevede inoltre la caratteristica Step Down, che accelera le potenzialità di rimborso anticipato: ogni due date di osservazione, infatti, la soglia per il livello appunto di restituzione automatica si abbassa del 5%. Il primo sarà quindi pari al 100% ma calerà gradualmente fino ad arrivare all’80% del valore iniziale nelle date di osservazione di gennaio e aprile 2025. Qualora il certificato non sia stato rimborsato anticipatamente, a scadenza – ovvero il 17 luglio 2025 – saranno possibili due scenari: ● se l’azione sottostante avrà un valore pari o superiore alla barriera, il certificate rimborserà 100 euro oltre al premio e ad altri non pagati in precedenza; ● se l’azione sottostante avrà un valore inferiore alla barriera, il certificato restituirà un importo proporzionale all’andamento dell’azione rispetto al valore iniziale: in questo caso salta evidentemente l’ipotesi protezione del capitale investito.

► Etf in evidenza negli ultimi giorni

● Dopo i minimi della prima parte di luglio negli ultimi giorni il Vaneck junior gold miners Etf (Isin IE00BQQP9G91 – valuta di denominazione Usd – valuta di negoziazione Eur) ha avviato un tentativo di rimbalzo, per ora marginale ma che potrebbe assumere dimensioni ben maggiori. Un tweet (sotto) dell’analista Usa Peter Brandt fa previsioni molto positive per il trend dell’oro e le gold miners – società estrattive di minori dimensioni - confermano un primo timido segnale in tal senso.  

Si consideri che le piccole corporate specializzate nell’estrazione dell’oro godono di un certo effetto leva rispetto alla materia preziosa e soprattutto anticipano eventuali movimenti di rilievo. L’analisi grafica dell’Etf dà nella fase in corso queste indicazioni.

Ultima quotazione

28,38 euro

Supporto

25,55 euro

Da monitorare al rialzo

La rottura al rialzo dei 28,75 euro (ormai prossima), poi i 32,4 euro (media mobile a 200 periodi) e infine la resistenza dei 36 euro

Attenzione…

Alcuni aggregatori di indicatori hanno appena fatto scattare un “buy”, confermato dall’Adx, che ha segnalato un avvio di inversione di trend da ribassista a rialzista

● State Street Global Advisors, divisione di asset management di State Street Corporation, ha annunciato il 20 luglio la quotazione su Borsa Italiana dell’Etf azionario SPDR Msci Emerging Markets Climate Paris Aligned (Isin IE00BYTH5263 – Ter 0,23%). Lo strumento va a completare la gamma dei cinque Etf azionari dell’emittente che replicano gli indici Msci Climate Paris Aligned ed è concepito per puntare su una riduzione delle emissioni di Co2 relativamente ai titoli inclusi nei portafogli in modo rapido ed efficiente. Espresso in dollari come valuta di denominazione, trova numerosi concorrenti già quotati relativamente ai mercati emergenti, con le seguenti metodologie di valutazione.

Quello con maggiore capitalizzazione

iShares Msci Emerging SRI (Isin IE00BYVJRP78)

Quello meno costoso

Amundi Msci Emerging ESG Leaders (Isin LU2109787551): Ter 0,18%

Quello con valuta di denominazione Eur

Bnp Paribas Easy Msci Emerging ESG Filtered (Isin LU1291097779)

Quello con migliore performance da inizio 2022

Xtrackers Msci Emerging East Europe, Middle East and Africa ESG (Isin LU0292109005): -1,7%

● Protagonista su Borsa Italiana nell’ultimo mese in termini di performance, con un +19,1%, è un Etf giunto da poco sul mercato. Si tratta del HANetf Grayscale Future of Finance (Isin IE000TVPSRI1 – valuta di denominazione Usd – Ter 0,70%): replica aziende di tutto il mondo all'avanguardia nel settore della realizzazione del futuro di finanza ed economia digitale. È esposto quindi, seppur indirettamente, ai trend cripto. Il fatto di essere nuovo non gli ha ancora consentito di registrare flussi continui di scambi.

Ultima quotazione

7,709 euro

Supporto

5,96 euro

Da monitorare al rialzo

8,43 euro

Attenzione…

Il suo grafico risulta ancora pieno di “gap” a causa di sedute prive di scambi

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