Che il 2022 potesse essere un anno molto complicato lo si poteva immaginare. La pandemia ha accelerato alcuni processi che hanno stravolto il paradigma delle banche centrali: da una generosa politica di stimoli, nel tentativo di riuscire a contenere l’inflazione, si è passati a rapide strette monetarie. A questo quadro fosco vanno aggiunte le note difficoltà riscontrate dalla supply chain e la guerra in Ucraina.
Negli Stati Uniti, l’ultima rilevazione mensile evidenzia un tasso annuo di inflazione all’8,58%.
Sotto il profilo micro, l'impatto dell'inflazione non è per tutti lo stesso: le aziende leader saranno maggiormente capaci di trasferire i rincari dei prezzi degli input sui clienti.
Il mercato, ad oggi, prezza una politica monetaria (USA) restrittiva fino a fine marzo 2023 (tasso implicito 3,5%): da lì, sarebbe previsto un graduale taglio dei tassi che li porterebbe, a fine 2023, a circa il 2,9%. Naturalmente si tratta di previsioni molto fluide ma ad oggi la situazione è questa.
Oltre all’inflazione, un aspetto che preoccupa seriamente gli investitori è rappresentato dal rischio recessione. I mercati finanziari, per loro natura, scontano in anticipo gli eventi: una potenziale decrescita economica spingerebbe a ribasso gli utili delle società, il mercato lo sconta adeguando i prezzi allo scenario ipotizzato.
Il necessario rialzo dei tassi di interesse riuscirà a non soffocare il ciclo economico? La risposta è incerta ed il mercato non apprezza queste insicurezze.
In questa precisa fase si sta assistendo ad un sell-off (quasi) indiscriminato: scende tutto indipendentemente dai fondamentali. Nessuno sa quando verranno raggiunti i minimi: il mercato però tornerà a salire prima che la situazione macro si sia risolta.
Durante queste fasi non è affatto facile gestire l’emotività: conviene rimanere calmi, analizzare l’impatto della contingenza sui titoli in portafoglio, studiare il mercato ed individuare qualche buona occasione per il prossimo futuro. L’orizzonte temporale, in questa strategia, è di lungo periodo. Alla lunga, le aziende leader, saranno in grado di emergere dalle ceneri.
Sebbene i mercati finanziari seguano una logica prospettica, cerchiamo di approfondire quale sia lo stato dell’arte relativo al percorso di recupero post-covid delle società segnalate dalla rubrica.
Nella tabella che segue, per ogni titolo (FIRST CAPITAL è assente perché trattasi di una Holding di partecipazioni) sono stati analizzati tre parametri (RICAVI, EBITDA MARGIN % e ROIC) riferiti al periodo 2019-21. Si è provveduto ad analizzare il 2021 vs 2019 (attualità vs pre-covid) ed il 2021 vs 2020 (attualità vs crisi Covid).
Con “OK” sono indicate le variazioni positive mentre con “NO” sono evidenziati i casi di decrescita.
FATTURATO:
Relativamente al periodo 2021 vs 2020, tutti i titoli tranne MONEYSUPERMARKET hanno registrato un miglioramento dei ricavi.
Nel confronto tra il 2021 vs 2019, la maggioranza delle società ha riportato fatturati superiori al livello pre-Covid. TECHNOGYM, RATTI, B&C SPEAKERS, COVER50 e BIC sono ancora arretrate.
Estendendo l’analisi al Q1 2022 vs Q1 2019 emerge che, tra i ritardatari, TECHNOGYM, B&C SPEAKERS e BIC abbiano riportato ricavi nel Q1 2022 superiori al Q1 2019.
MARGINALITA’:
Relativamente al periodo 2021 vs 2020, la maggioranza delle società segnalate ha riportato un miglioramento della marginalità.
Nel confronto tra il 2021 vs 2019 il dato scende al 50%.
Tra i ritardatari, al Q1 2022 RATTI, COVER50 e B&C SPEAKERS hanno riportato una marginalità superiore al quella evidenziata nel periodo pre-Covid.
ROIC%:
Relativamente al periodo 2021 vs 2020, ad esclusione di SWEDISH MATCH, MONEYSUPERMARKET e VALSOIA, tutti gli altri titoli hanno riportato un miglioramento del ROIC.
Nel confronto tra il 2021 vs 2019, la crescita ha riguardato solo il 50% del campione.
Va segnalato che, i livelli di ROIC dei titoli individuati dalla strategia, risultano essere, in termini assoluti, elevati e ben superiori al WACC.
RANKING:
Immaginando di fare un ranking sulla base dei parametri analizzati (per ogni riga si sommano tutte le celle con “OK” e si rapportano con il totale delle rilevazioni), l’ordine sarebbe il seguente:
OSSERVAZIONI:
L’analisi, sebbene non abbia riguardato un numero elevato di fattori, ci consente di comprendere quale sia lo stato di salute delle società appartenenti al campione.
MONEYSUPERMARKET sta incontrando più difficoltà rispetto alle previsioni; in sede di segnalazione, evidenziava un quadro deteriorato pur avendo fondamentali eccezionali.
RATTI, sotto il profilo della marginalità, negli ultimi due trimestri ha riportato interessanti elementi di “risveglio”. Il settore luxury, a cui si rivolge, ha più che colmato il gap provocato dal Covid. Vedremo se il sentiero virtuoso proseguirà anche nei prossimi trimestri.
TECHNOGYM, in termini di ricavi, nel Q1 2022 si è riportato a livelli pre-crisi. L’aumento dei prezzi degli input può impattare (parzialmente) sulla marginalità: il management ha provveduto a ricalibrare i listini. I prodotti della società appartengono ad un segmento premium e la domanda si è confermata molto forte.
FEVER TREE in termini di ricavi ha superato il periodo pre-covid. Sulla società hanno pesato il progressivo peggioramento della marginalità in parte causato dal graduale spostamento delle vendite dal canale On-trade a quello Off –trade ed in parte provocato dall’aumento dei prezzi degli input.
La società è leader nel settore premium delle bevande da miscela, ha una posizione patrimoniale solidissima. Il mercato ha pesantemente penalizzato il titolo.
VALSOIA sotto il profilo del fatturato ha registrato una buona crescita grazie all’export ed alle acquisizioni. Sotto l’aspetto della marginalità, che rimane comunque a doppia cifra %, c’è un problema con la GDO italiana: i listini necessiterebbero di un secondo adeguamento a fronte degli aumenti riportati dagli input. La società sta lavorando per rivedere al rialzo i prezzi a difesa deli propri margini, ma la GDO tarda a recepire il messaggio. All’estero gli adeguamenti dei listini sono stati più rapidi.
L’azienda ha mantenuto un’ottima solidità ed un buon cash flow.
FM MATTSSON: è la tra le più recenti segnalazioni. Il titolo è stato oggetto di un severissimo ribasso originato da cause esterne. Le qualità evidenziate in sede di analisi sono rimaste inalterate. Questa elevata volatilità non aiuta, ma a questi prezzi, con un’ottica di lungo termine, si potrebbe valutare un ulteriore acquisto.
Tra gli aspetti più sorprendenti emersi dall'analisi troviamo il caso di AMADEUS FIRE: l'azienda ha superato brillantemente la crisi riportando crescita di marginalità e fatturato. Il ranking evidenzia il 100% dei test positivi. Il titolo, dopo una forte fase di ascesa, è stato oggetto di una violenta correzione. La probabile recessione dell'economia tedesca può indubbiamente impattare sul core business della società, ma il mercato sembra aver esagerato.
RIEPILOGO DELLE SEGNALAZIONI:
In merito ai titoli in watch list, NATIONAL RESEARCH, nelle ultime settimane ha dimostrato una promettente forza relativa. Il supporto a $ 31 ha tenuto ed attualmente il titolo sta testando il superamento della media mobile a 200 giorni. Dal punto di vista operativo, l'elevata volatilità di questa fase suggerisce una maggiore prudenza. Valuteremo attentamente quando entrare.
ILPRA, dopo un ottimo progresso, sta ritracciando il movimento rialzista. La situazione dei mercati è molto fragile: meglio attendere un altro po'.