Il future sullo zinco è storicamente ben correlato rispetto all’indice sub settoriale dei metalli (parte bassa del grafico), mentre cerca di rafforzarsi nei confronti dello stesso (parte centrale) dopo aver accusato una fase di indebolimento relativo avvenuta tra l’inizio del 2018 e la metà dello scorso anno.
Invece, le curve normalizzate presenti nella parte alta del grafico mostrano fasi alternanti favorevoli e a sfavorevoli al metallo che, benché diffuso, è fondamentale per l’industria.
Dopo aver messo a segno un’importante fase rialzista appena dopo l’inizio della pandemia covid 19, in effetti è cresciuto di oltre il 150% nei successivi due anni, lo zinco ha realizzato un massimo relativo oltre 4.500 prima di indietreggiare con velocità, mentre ora tenta di rimbalzare appoggiandosi a un doppio livello di supporto posto a 3.000 circa.
La punizione accusata durante gli ultimi mesi è stata rapida e dolorosa, nonché caratterizzata dalla realizzazione di un doppio massimo discendente, mentre è possibile cogliere un’opportunità dopo una flessione di un terzo in circa 3 mesi.
Lo scenario puramente tecnico è negativo, ma è lecito ipotizzare un rimbalzo puramente speculativo.
Direi di proseguire in questo modo in un’ottica di breve/medio periodo.
Long su tenuta di 3.050/00 e sopra 3.350 con obiettivi rispettivi 3.300/50 e 3.500, poi 3.800 e 4.050/280.
Short sotto 3.000 con obiettivi 2.860/50 e 2.620, poi 2.480 e 2.300.
Con la presente analisi ho “concluso in cerchio” e, dopo 10 analisi sulle commodities, ripartirò dal principio tirando le somme di quanto accaduto nel frattempo.
Cordialmente
Giovanni