Proseguono le vendite sull'azionario, a conferma dell'inzio di una fase orso su orizzonti plurimensili. Le tensioni inflazionistiche stanno costringendo le Banche centrali a rivedere le politiche monetarie ultraespansive che sono state all'origine della bolla sui mercati azionari e obbligazionari negli anni passati. In particolare, è degna di nota la velocità dei rialzi dei tassi da parte della Federal Reserve e, ancor di più, la programmata riduzione del Bilancio della Fed, che porterà ad un calo della liquidità, destinato inevitabilmente a sgonfiare la bolla che si era creata sui mercati (negli USA dalla primavera 2009 in poi, in accelerazione post-CoViD).
L'S&P500 (PC 3670; cfr. grafico) ha confermato la violazione di 3.950 e si è spinto in accelerazione al di sotto di 3.800, toccando nuovi minimi a ridosso di 3.650. Il supporto chiave è individuabile in area 3.400-3.500, sotto cui si aprirebbe la strada a nuove discese verso quota 3.000. Nell'immediato le pressioni ribassiste diminuirebbero solo su pronte risalite al di sopra di 4.050, ma il superamento di 4.300 (improbabile) rimane necessario per archiviare il bear market delle settimane passate. La volatilità implicita (Vix 32) è risalita verso quota 34, il cui superamento darebbe un segnale di forti tensioni.
Sull’Eurostoxx50 (PC 3.422) si segnala il test dei minimi in area 3.380-3.450, la cui violazione provocherebbe ulteriori accelerazioni ribassiste con obiettivo importante in area 2.900-3.000.
Settimana debole/laterale per la generalità delle materie prime. Il cambio EurUsd (PC: 1,0530) tenta un rimbalzo per poi nuovamente indebolirsi. Il quadro tecnico rimane favorevole al dollaro USA, a conferma di uno scenario di risk-off, con un possibile nuovo test dei minimi a ridosso di 1,0350, sotto i quali si aprirebbe la strada per una nuova discesa, con obiettivo la soglia psicologica a ridosso della parità. Nonostante la forza del dollaro, i preziosi e le principali materie prime rimangono comunque ben impostate su orizzonti strategici.
Si conferma la strategia in essere long commodities e short azionario, attuata con i seguenti Etc quotati su Borsa italiana (si ricorda che ancorché quotati in euro comportano un’esposizione lunga sul dollaro Usa: un elemento a favore in questa situazione di incertezza sul fronte geopolitico):
LUNGHE: Oro (ticker PHAU: PC 165,96); Argento (ticker PHAG: PC 19,202); Platino (ticker PHPT: PC 83,400); Palladio (ticker PHPD: 161,38); Caffè (ticker COFF: PC 1,2924); Cotone (ticker COTN: PC 3,9415); Rame (ticker COPA: PC 33,775); Alluminio (ticker ALUM: PC 3,2815); Zucchero (ticker SUGA: PC 8,8580); Cacao (ticker COCO: PC 2,2265) e Zinco (ticker: ZINC: PC 10,3140).
CORTE: ETF short sull’S&P500 Xtrackers S&P500 Inv Day con ticker XSPS (PC 8,9040).
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)