Con tutta la buona volontà, non c’è molto da dire (e ancora meno da fare…) sui mercati in questo periodo, nel quale la rotta è piuttosto chiara: si va verso sud. Di fatto praticamente tutti gli asset stanno cedendo, anche gli insospettabili come i preziosi che da sempre sono considerati un baluardo contro l’inflazione.
Inflazione che è ora alle stelle, e non si fermerà qui, con le Banche Centrali che le stanno correndo dietro, ma ci vorrà tempo perché la politica monetaria sortisca qualche effetto, ammesso che lo sortisca. Ed anzi, nella pratica solo la Fed ha davvero messo mano ai tassi, in modo anche abbastanza robusto, mentre la nostra Bce è ancora lì, ferma sulle sue posizioni, e fa sapere per voce della Lagarde che i tassi inizieranno a salire solo “qualche tempo dopo” dopo la fine degli acquisti netti dei titoli.
Queste le sue parole: “il processo di normalizzazione sarà graduale [...] è giusto che la politica monetaria torni a un assetto più normale". Come a dire, ah sì l’inflazione ha avuto un cambiamento strutturale (da transitoria a stabile…) e quindi è ora di iniziare a pensare ad alzare i tassi. Ma con calma, non c’è urgenza, tanto l’inflazione è solo all’8%.
La settimana appena partita sarà probabilmente ancora all’insegna della volatilità e dell’incertezza su tanti fronti. Intanto per oggi gli occhi sono puntati sulle previsioni economiche dell'Unione Europea (UE); poi non aiutano i dati giunti sull'economia cinese, tutti sotto le stime e in netto calo rispetto ai precedenti. Per carità, non è una novità visto che sono ormai quasi sei le settimane di lockdown duro in Cina.
Poi c’è il nodo delle Banche Centrali, avviate sul sentiero dell’inasprimento della politica monetaria a cui si aggiunge l’ormai conclamata recessione (anche se “tecnicamente” i numeri non sono ancora usciti…) e non da ultimo i fattori geopolitici destabilizzanti causati dal conflitto Russia-Ucraina.
Insomma, onestamente pare ce ne sia abbastanza per tirare i remi in barca e starsene belli tranquilli e attendere tempi migliori e rischi inferiori prima di buttarsi a comprare asset da inserire in portafoglio. La scorsa settimana, seppur a malincuore, abbiamo fatto fuori l’ETC sull’argento, WisdomTree Physical Silver (JE00B1VS3333), che stava dando brutti segnali di eccessivo indebolimento.
Abbiamo tenuto, e per ora teniamo ancora, l’oro per la sua natura assolutamente difensiva. Anche il metallo giallo sta vivendo un momento complicato, colpito da volatilità negativa, ma ancora in zona di sicurezza e con una funzione di rifugio ben più spiccata dell’argento. Teniamo monitorato.
Come dicevamo già la scorsa settimana, non c’è nulla che regga davvero, per cui non possiamo fare altro che prenderne atto, rimanere liquidi il più possibile e tenere botta con quanto rimane in portafoglio. In attesa di un cambio di rotta che, almeno al momento, non pare imminente visti le prospettive macro che abbiamo davanti.
Tornando al nostro portafoglio, all’ultimo close disponibile, valorizza un NAV a 105,32 in calo rispetto al precedente 106,19. Siamo in un trading range ormai da mesi, esattamente da novembre 2021 quando abbiamo liquidato con soddisfazione il grosso delle posizioni, soprattutto azionarie. Trading range compreso tra area 106 e area 105, con piccole sbavature poco sopra o poco sotto questi livelli.
Al momento, per come sono messe le cose, siamo dell’idea che questo trading range vi terrà ancora compagnia per un po’, per cui dovremo armarci di pazienza e convivere con queste oscillazioni. L’equilibrio del portafoglio rimane compatibile con un rischio ridotto ai minimi termini, nel pieno rispetto della vocazione del nostro Rischio Contenuto.
La performance storica su base annua è in lieve arretramento al +2,53% rispetto al +3,00% della scorsa valorizzazione. Stabile la volatilità totale, sempre all’1,40% mentre scende un po’ quella negativa ora allo 0,49%.
Portafoglio ed equity line aggiornati nell’apposita sezione.