L’inflazione alle stelle comporta un maggiore impegno nella ricerca di rendimento. Di qui vari suggerimenti per incassare cedole e dividendi con obbligazioni, azioni, Etf e certificati.
Il report della domenica
I numeri sono impietosi e confermano come chi non abbia saputo anticipare gli sviluppi dell’economia sia oggi perdente su tutta la linea. È pur vero che se si poteva prevedere un surriscaldamento dell’inflazione non di certo era possibile immaginare una sua esplosione, come sta avvenendo. Oggi spazio allora a questo tema, con varie proposte per salvare il salvabile in termini di reddito finanziario.
Iniziamo da un confronto di rendimenti nelle due principali e storiche tipologie valutarie, quella in euro e quella in dollari.
Yield a confronto in €
Yield medio Btp€i lunghi: dal 2033 (4 emissioni) |
7,9% |
► Inflazione Italia |
6,5% |
Yield medio Btp€i (12 emissioni) |
6,2% |
Yield Etf High yield € (3 migliori) |
5,1% |
Yield medio Btp Italia (8 emissioni) |
3,8% |
Yield Btp decennale |
2,8% |
Yield Etf titoli Stato € (3 migliori) |
2,2% |
Yield Etf Corporate € (3 migliori) |
2,1% |
Yield a confronto in $
► Inflazione Usa |
8,5% |
Yield Etf High yield $ (3 migliori) |
7,9% |
Yield Etf Emerging $ (3 migliori) |
6,9% |
Yield Etf Corporate $ (3 migliori) |
5,4% |
Yield Etf Tips $ (3 migliori) |
4,6% |
Yield decennale Usa |
2,9% |
Le percentuali non lasciano dubbi: in area euro ha vinto chi si è esposto all’inflazione europea, sempre che si conosca il funzionamento e si sappia gestire gli specifici titoli di Stato (Btp€i italiani, Oat€i francesi e Bund€i tedeschi); in area dollaro ha prevalso chi ha potuto collocarsi sui singoli Tips (Treasuries inflation linked), tuttavia non inseriti nel confronto poiché il numero di emissioni è talmente rilevante da rendere difficile un valore medio dei relativi rendimenti. I Tips inoltre non vengono quotati su Borsa Italiana, sebbene lo siano su quelle tedesche.
Terminata questa veloce analisi, passiamo ad analizzare dieci modi di ottenere reddito costante nel tempo, in previsione (così dicono tanti economisti) di una futura inflazione minore rispetto a quella in corso e che potrebbe assestarsi su un valore annuo dal 2 al 3% già da metà 2023. Si tratta naturalmente solo di pronostici, come tali molto fallaci, visto che i primi a sbagliarle sono stati finora proprio gli uffici studi delle Banche centrali!
► Quei bei cedoloni dell’inflazione “emerging”
Denominazione |
Etf SPDR Emerging Inflation Linked Local Bond |
Isin |
IE00B7MXFZ59 |
Mercato di quotazione |
Non su Borsa Italiana ma sulle piazze tedesche. E’ acquistabile (anche con Pac) mediante varie piattaforme di trading |
Fact Sheet |
https://www.ssga.com/library-content/products/factsheets/etfs/emea/factsheet-emea-en_gb-sybi-gy.pdf |
Ultima cedola |
2,27 euro a febbraio – la prossima sarà versata ad agosto |
Rendimento all’ultima quotazione |
8,4% |
Punto forte |
Ampia la diversificazione dei mercati su cui è esposto |
Punti deboli |
Da gennaio ha corso tanto. La valuta di denominazione è l’Usd ma sottostanti ci sono le divise dei vari Paesi su cui l’Etf è esposto |
► Il bond Telecom al 2034 in Usd
Denominazione |
Tim Cap 6% Call 30st34 |
Isin |
US87927VAM00 |
Mercato di quotazione |
EuroTlx di Borsa Italiana |
Lotto minimo |
1.000 Usd |
Ultima cedola |
6% |
Rendimento all’ultima quotazione |
7,8% |
Punti forti |
Piccolo taglio e quotazione nettamente sotto 100 |
Punti deboli |
Rating BB- ed emittente soggetto a evoluzioni societarie assai incerte |
► Le “strane” azioni Usa ma con il cambio coperto
Denominazione |
Etf Invesco Preferred Shares Eur Hedged |
Isin |
IE00BDT8V027 |
Sottostante |
Sebbene da un punto di vista tecnico siano delle normali azioni, paragonabili a quelle privilegiate, le “preferred shares” pagano dividendi fissi e tendono a comportarsi quindi quasi come delle obbligazioni. Con un rendimento medio superiore al 5% annuo, possono rappresentare un’opportunità di proventi interessanti |
Mercato di quotazione |
Borsa Italiana |
Valuta di denominazione |
Eur |
Ultimo dividendo |
0,20 euro a marzo |
Rendimento all’ultima quotazione |
5,3% |
Punti forti |
Ampia diversificazione su sottostanti riferiti a società molto solide. Volatilità piuttosto bassa. Copertura del cambio €/$ |
Punti deboli |
Da gennaio ha corretto pesantemente, poiché esposto al rialzo dei tassi. Si riferisce a titoli solo Usa |
► Il dividendo di Stellantis pensando ai prossimi anni
Il perché |
Dividendi davvero stellari (scusate il gioco di parole!) l’anno scorso e un 7,4% nel 2022, riferito all’esercizio 2021. E’ impossibile prevedere cosa succederà nel 2023 ma ci sono due fattori a spingere la società verso un rendimento elevato: i tre principali azionisti (Exor e quindi gli Agnelli, la famiglia Peugeot e lo Stato francese) hanno necessità di flussi continui di proventi; la forte diversificazione dei mercati consente di differenziare i rischi commerciali |
La strategia |
Il supporto dei 12,04 euro è importante. Se rotto al ribasso l’azione potrebbe scendere addirittura sotto i 10 euro. Una strategia di entrate sui ribassi costituisce un’interessantissima occasione per incrementarne il rendimento. Questo è comunque un titolo da “total return”, cioè per il quale la somma della rivalutazione del capitale e dell'incasso del dividendo può portare a performance di assoluto rilievo. Si consideri poi che Stellantis è quotata pure sul Nyse. Quindi anche la diversificazione valutaria è da prendere in considerazione |
Denominazione |
Stellantis NV |
Isin |
NL00150001Q9 |
Ultimo dividendo |
1,04 euro |
Punti forti |
I margini operativi sono elevati e il rapporto cash/debito uno dei migliori dell’industria automobilistica mondiale |
Punti deboli |
Il revenue per azione sta scendendo. Il gruppo ha molti marchi e alcuni dovranno essere rilanciati con interventi pesanti |
► Una leader delle materie prime, perché qui i margini stanno esplodendo
Il perché |
Se in parte l’attacco russo contro l’Ucraina dipende pure da strategie sulle commodities, visto che il Donbass è straricco di carbone, titanio, potassio, metalli rari e uranio, inevitabilmente occorre guardare con attenzione alle leader mondiali dell’estrazione e del commercio di materie prime, che stanno già godendo di un forte incremento dei profitti |
La strategia |
Scegliere un’azione riferita a questo settore e poi attivare un piano di acquisto correlato all’andamento delle quotazioni |
Denominazione |
Vale SA (Brasile) |
Quotazione |
Nyse |
Isin |
US91912E1055 |
Ultimi dividendi |
1,506457 Usd il 29/3/2021 e 0,724902 Usd il 9/3/2022 |
Yield in corso |
13,2% |
Punti forti |
Un’ottima profittabilità e una rilevante forza finanziaria |
Punto debole |
Rendimento inevitabilmente esposto all’andamento della domanda di commodities |
► Un mix di cedole in valute emergenti
Il perché |
Storicamente è qui che si trova rendimento ma negli ultimi tempi le “yield curve” si sono spostate a favore delle scadenze corte. Talvolta eccessivamente corte. Il che non esclude che si possano scegliere vite residue lunghe per evitare un’esagerata sovraesposizione operativa nel tempo |
La strategia |
Puntare su cedole dal 7 al 10% di bond di emittenti sovranazionali (rating AAA) in tre valute: peso messicano (Mxn), real brasiliano (Brl) e rand sudafricano (Zar) |
Il bond in Mxn |
Ifc 7,75% Ge2030 Mxn - Isin XS1753775730 - prezzo 91,6 - rendimento in corso 9,3% - lotto minimo 10.000 Mxn |
Il bond in Brl |
World Bank Green Bond 9,5% Fb2029 Brl - prezzo 95 - rendimento in corso 10,2% - lotto minimo 5.000 Brl |
Il bond in Zar |
Ifc 8,25% Ap2029 Zar - prezzo 99,6 - rendimento in corso 8,4% - lotto minimo 10.000 Zar |
Yield medio in corso dei 3 titoli |
9,3% |
Punti forti |
Rendimenti di tutto rilievo e facilità di mediare nel tempo eventuali debolezze delle relative valute grazie a lotti molto bassi |
Punto debole |
Rischio valutario |
► L’Etf azionario in euro ad alto rendimento
Denominazione |
Lyxor Stoxx Europe Select Dividend 30 a distribuzione |
Isin |
LU1812092168 |
Mercato di quotazione |
Borsa Italiana |
Kiid |
https://www.borsaitaliana.it/media/ borsa/db/pdf/new/1013903.pdf |
Ultimi dividendi |
0,21 euro l’8/12/2021 e 0,59 euro il 7/7/2021 |
Rendimento all’ultima quotazione |
4,8% |
Punti forti |
Buona capitalizzazione del fondo e Ter (costo annuo) allo 0,30% |
Punto debole |
Il sottostante (a replica sintetica) si limita a soli 30 titoli |
Strategia |
Piano di acquisto su debolezza per portare il rendimento almeno sopra il 6% |
► L’Etf azionario Usa del settore che rende di più
Denominazione |
Invesco Us Energy Infrastructure Mlp a distribuzione |
Isin |
IE00B8CJW150 |
Mercato di quotazione |
Borsa Italiana |
Kiid |
https://www.borsaitaliana.it/media/ borsa/db/pdf/new/1028623.pdf |
Ultimi dividendi |
0,67 (calcolato in Eur) a marzo 2022 e 0,56 (in Eur) a dicembre 2021 |
Rendimento all’ultima quotazione |
6,4% |
Punti forti |
Le azioni delle infrastrutture energetiche Usa godono di particolari agevolazioni fiscali. Dividendi dei sottostanti molto elevati |
Punto debole |
Volatilità forte, correlata all’andamento del prezzo del petrolio |
Strategia |
Pac, Pac e Pac…perché le quotazioni variano molto con il passare del tempo |
► Certificati con premi incondizionati mensili dai rendimenti fino al 21,6%
UniCredit ha emesso sul mercato una nuova serie di 16 certificati di tipo Fixed Cash Collect Worst Of su panieri di azioni italiane e internazionali. Hanno come sottostanti canestri composti da tre o quattro società italiane e/o internazionali, scadenza a due anni (aprile 2024) e sono caratterizzati dal pagamento di premi incondizionati mensili compresi tra lo 0,75% e l’1,80% (dal 9% al 21,6% annualizzato). Non prevedono la possibilità di rimborso anticipato e presentano una barriera compresa tra il 60% e il 70% del valore iniziale dei sottostanti.
I panieri sono stati pensati per offrire diverse possibilità di investimento: ce ne sono infatti di costruiti su titoli italiani, come il certificato DE000HB5N5G3 su Intesa Sanpaolo, Banco Bpm e Leonardo. Paga un premio mensile incondizionato dello 0,95% (11,4% annualizzato) e presenta una barriera al 70%. Inoltre ce n’è uno su aziende legate al settore automotive come Ford, Nio, Stellantis e Tesla (Isin DE000HB5NL3), che paga un premio mensile incondizionato dell’1,75% (21% annualizzato) a fronte di una barriera a scadenza del 60%.
La caratteristica del premio incondizionato aiuta a costruire un profilo difensivo della struttura. Infatti anche nel caso di andamento negativo del sottostante peggiore del paniere il pagamento dei premi è garantito fino a scadenza. L’evoluzione dei Fixed Cash Collect è quindi meno volatile rispetto ai sottostanti e ai prodotti che non prevedono tale caratteristica. Inoltre non contemplano la possibilità di rimborso anticipato.
A scadenza, ovvero nell’Aprile 2024, sono possibili due scenari: ● se l’azione sottostante con la performance peggiore all’interno del paniere avrà un valore pari o superiore al valore della barriera, il certificato rimborserà 100 euro oltre al premio; ● se l’azione sottostante con la performance peggiore avrà un valore inferiore al livello della barriera, il certificato rimborserà un importo proporzionale all’andamento dell’azione sottostante con la performance peggiore e non pagherà l’ultimo premio (<60 € nel caso della barriera posta al 60% e <70 € nel caso della barriera posta al 70%).
I prodotti sono negoziabili sul SeDeX e la liquidità è garantita in acquisto e vendita dalla stessa UniCredit. Inoltre, i relativi redditi sono considerati della categoria diversi (aliquota fiscale 26%) e possono compensare minusvalenze pregresse.
► Azioni Usa con dividendi mensili: questa la più generosa
Il perché |
Incassare dividendi mensili è impossibile in Europa, mentre non lo è a Wall Street, cui si rivolgono soprattutto coloro che cercano flussi regolari di cash. E’ una scelta comune per esempio a molti pensionati Usa |
La strategia |
Scegliere azioni appartenenti alla categoria dei Reit immobiliari, che godono di particolari vantaggi fiscali |
Denominazione |
AGNC Investment Corp. |
Ticker |
AGNC |
Ultimi dividendi |
0,12 $ ogni mese |
Rendimento all’ultima quotazione |
13,1% |
Punti forti |
La società acquista obbligazioni legate ai mutui, che sono in gran parte prestiti federali garantiti da imprese controllate dal Governo, tra cui Fannie Mae e Freddie Mac. Il supporto pubblico riduce il rischio associato a questi asset, offrendo sicurezza agli investitori |
Punto debole |
Si teme un calo degli utili per il 2022. L’aumento dei tassi di interesse è infatti un rischio per questo tipo di business |
L’utilizzo delle informazioni e dei dati come supporto di scelte personali è nella completa autonomia del lettore e pertanto solo quest’ultimo è responsabile delle proprie decisioni.