Se avete perso l’ottima occasione degli “inflation linked” in $ potete cogliere quella dei t.v. indicizzati al Libor (o meglio al suo sostituto Sofr). Confronto fra due titoli.
Cedole & dividendi
Inflazione Usa all’8,5%, semplicemente impensabile solo un anno fa. E ora la Fed si trova costretta ad aumentare i tassi, con i mercati che scontano un innalzamento della forchetta al 2-2,25% per fine 2022 e addirittura sopra il 3% per la metà del 2023.
Nell’ultimo anno protagonisti assoluti della scena obbligazionaria sono stati i Tips (Treasuries inflation linked), purtroppo non più quotati su Tlx ma trattati sulle Borse tedesche e quindi acquistabili solo sul mercato Otc relativamente all’investitore italiano.
Ora però i Tips stanno subendo l’effetto Fed. L’1% 2049 (Isin US912810SG40) è per esempio sceso dai 146 $ di novembre 2021 ai 118 $ in corso, sebbene il rendimento cedolare sia cresciuto e non di poco e l’accumulo inflattivo sul capitale registri performance record. Come su tutti i “linker” – è il caso anche di quelli italiani – l’impatto “duration” (sensibilità ai tassi) risulta devastante sulle quotazioni in situazioni quale quella in corso.
Inevitabile cogliere allora l’occasione dei tassi variabili, mai così interessanti come nella fase in corso, sempre che le ipotesi sul rialzo Fed si realizzino come pronosticato.
Si deve quindi valutare questo settore, ora strategico per chi investe in dollari (scelta – a giudizio di molti – imprescindibile per tanti fattori), sempre che si utilizzi un conto in divisa, insostituibile per non riconoscere agli intermediari spread di cambio talvolta esosi e per non subire le continue variazione del cross €/$.
Attenzione però a un motivo di incertezza. Il Libor – cui sono indicizzati i t.v. – è in corso di sostituzione con il nuovo Secured overnight financing rate (Sofr), operazione che verrà completata entro la metà del 2023. Questo è un motivo di incertezza, sebbene l’operazione sia destinata all’opposto a garantire trasparenza dopo gli scandali sulla gestione del Libor manipolata da alcune banche internazionali.
In un simile contesto non resta che valutare due dei tanti tassi variabili in Usd quotati su Borsa Italiana.
Emittente |
Société Generale |
Mediobanca |
Rating emittente |
BBB (S&P) |
BBB (S&P) |
Denominazione bond |
Tv Mz27 Usd |
Fix Float 28fb27 Usd |
Isin |
XS1555910485 |
IT0005396863 |
Valuta |
Usd |
Usd |
Tipologia |
Tasso variabile senior |
Tasso variabile senior |
Struttura |
Indicizzato tasso Usd Cms 10 anni |
Cedola a tasso fisso del 3,2% annuo lordo fino al 28/2/2023 e successivamente cedola variabile pari a 3m Usd Libor |
Prossima cedola |
2,47% |
3,2% |
Quotazione attuale |
95,7 Usd |
94,8 Usd |
Rendimento lordo |
3,8% |
4,4% (ma attenzione riferito alla cedola fissa in corso) |
Data emissione |
24/3/2017 |
28/2/2020 |
Data scadenza |
24/4/2027 |
28/2/2027 |
Eventuale “call” |
No |
No |
Importo globale |
250 milioni Usd |
150 milioni Usd |
Taglio minimo |
2.000 Usd |
6.000 Usd |
Periodicità pagamento cedole |
Trimestralmente il 24 dei mesi di marzo, giugno, settembre e dicembre di ogni anno |
Trimestralmente a febbraio, maggio, agosto e novembre di ogni anno |
Aliquota fiscale |
26% |
26% |
Liquidità |
Media |
Media |
Mercato di quotazione |
Mot |
Tlx |
Analisi grafica |
Ribassista nell’ultimo anno |
Ribassista nell’ultimo anno |
Rischio tassi |
No |
No |
Rischio cambio |
Sì |
Sì |
Rischio liquidità |
Potrebbe presentarsi |
Potrebbe presentarsi |
Rischio volatilità |
No |
No |
Classe di rischio (1) |
3 |
3 |
Classe di redditività (1) |
4 (nella fase in corso) |
2 (in ottica di lungo periodo) |
Prezzo acquisto consigliato |
Sui livelli attuali |
Sui livelli attuali |
Punto forte |
Indicizzazione al constant maturity swap (scadenze medio/lunghe) |
Emittente solido |
Punto debole |
Scambi non elevati |
Indicizzazione al Libor senza spread aggiuntivo |
A chi si rivolge |
Investitore retail che voglia diversificare sui tassi, puntando ai rialzi previsti in area Fed |
Investitore retail prudente |
- (1) Da 1 (rischio o rendimento molto basso) a 6 (rischio o rendimento molto alto).
Le quotazioni ben sotto 100 risentono del fatto che i tassi variabili quotano in rapporto alla cedola in corso, ritenuta ancora insoddisfacente rispetto alle previsioni di andamento dei tassi. Inoltre il passaggio dal Libor al Sofr comporta tuttora delle incertezze. E’ pur vero che per chi è collocato in dollari sono questi i bond oggi preferibili in attesa di definizione nei prossimi dodici mesi di come evolverà realmente la politica monetaria della Fed.