SEGNALI DI ENTRATA E DI USCITA DEL MODELLO QUANTITATIVO LOMBARD PER IL TRADING SULLE AZIONI NASDAQ TIME FRAME SETTIMANALE. I SEGNALI VENGONO GENERATI UNA VOLTA A SETTIMANA E PUBBLICATI SUL SITO IL LUNEDI MATTINA E VALEVOLI PER TUTTA LE SETTIMANA. IL REPORT SI COMPONE DI SEGNALI DI ACQUISTO PER NUOVE POSIZIONI E DI AGGIORNAMENTO PER I TITOLI GIA' PRESENTI IN PORTAFOGLIO.
ASTENERSI PRIMA DI AVERE COMPRESO CON ESATTEZZA IL PROFILO DI RISCHIO E LE CARATTERISTICHE TECNICHE DEL SERVIZIO CON LA LETTURA DELLE SPIEGAZIONI POSTE NELLA DICITURA "Il Portafoglio LombardReport": (clicca qui >>>)
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L’ESCALATION DELLA GUERRA NON SCALFISCE I MERCATI AZIONARI USA !!
Non c’è che dire ! Nonostante l’inasprirsi della guerra in Ucraina con il presunto attacco alla più grande centrale nucleare europea, quella di Zaporizhzhia (con la tecnologia di oggi sbagliare un enorme bersaglio di ben 200 mt. non sembra credibile), i mercati finanziari USA (badate, non quelli europei) non risentono di questa situazione che ha portato i prezzi di Gas, Petrolio e Dollaro molto in alto e continuano imperterriti a rimanere sopra i principali rispettivi supporti, ad eccezione del Nasdaq100 che solo in chiusura di settimana ha lasciato (di poco) l’area dei 14000. I titoli del settore utilities, real estate e healthcare hanno così chiuso in positivo mentre i titoli tech e consumer discretionary hanno avuto la peggio.
Per cercare di calmierare i prezzi e far fronte alla diminuita disponibilità delle materie energetiche gli USA e altri Paesi sono stati spinti a coordinarsi per un rilascio strategico delle riserve.
I round di negoziati Russia-Ucraina non hanno portato a nulla di nuovo, con la Russia che non allenta la pressione sulle città ucraine che continuano ad essere attaccate. Al momento l’unica notizia di un certo sollievo è quella di un accordo tra i due Paesi per la costituzione di corridori umanitari per l’evacuazione dei civili.
In questo contesto i tassi continuano ad essere schiacciati tra la domanda verso i beni rifugio ed il tentativo delle banche centrali di normalizzare le proprie policy di fronte all’accelerazione del conflitto. In USA, Powell ha confermato la volontà di procedere con una serie di tagli consecutivi, scongiurando l’idea di un aumento più corposo da 50 bps nel breve. I rendimenti dei Bond, soprattutto quelli di breve, hanno tentato di reagire ma poi sopraffatti dagli acquisti sono crollati con il decennale passato dall’1.90% all’ 1,70% per chiudere a 1,736%.
Passiamo ora all’analisi grafica del nostro indice di riferimento delle nostre operazioni, il NASDAQ100. Solo nel fine settimana i titoli del settore tech sono stati penalizzati dalle vendite, facendo perdere all’indice il valido supporto dell’area 14000 ed uscendo di poco dal canale discendente di volatilità. Graficamente sembra che la discesa possa continuare, con il listino alla ricerca di nuovi minimi con un re-test in area 13000 con obiettivo l’area 12200 e con il livello di RSI ancora distante dall’ipervenduto. Ma, con i dovuti alti e bassi causati dalle varie news provenienti dall’Ucraina, il nostro sentiment rimane positivo nella risoluzione del conflitto con il dialogo ed i relativi compromessi. Non possiamo pensare alla distruzione delle città ucraine né tantomeno al ricorso agli armamenti nucleari che alcun beneficio porterebbe alla causa russa, a meno che non impazziscano tutti. Quindi concentriamoci sul viceversa e troviamo come prima resistenza l’area 14475/14500 (ritracciamento del 38,2% del movimento correttivo A-B-C) e l’area 15000 (ritracciamento del 50% del movimento correttivo A-B-C oltre M.M. a 200). La settimana si è chiusa a 13837.83 con una perdita del – 2,48% che porta ad un deficit da inizio anno del –15,21%.
Anche per l’indice S&P500 la giornata di venerdì scorso non è stata bella ma, rispetto al Nasdaq100, vede chiudere la settimana sopra l’importante supporto testato più volte in area 4300. La pausa di riflessione di questa settimana si è sviluppata tra il suddetto supporto e la resistenza posta in area 4385 (ritracciamento del 38,2% della correzione A-B-C) dove staziona anche la M.M. Exp. a 200. Prossima resistenza in area 4460 (ritracciamento del 50% del movimento A-B-C non che area dove staziona la M.M. semplice a 200). Al ribasso possibile, ma non probabile, re-test dei minimi in area 4100. Da notare, in positivo, la discesa dell’indice di volatilità rispetto alla scorsa settimana. La settimana di contrattazione si è chiusa a 4328.88, con una perdita del – 1,27% che porta a segnare un – 9,18% da inizio anno.
Passiamo infine all’indice DOW JONES nel quale ritroviamo la congestione vista nell’S&P500 ma con maggiore volatilità. Graficamente i prezzi hanno lateralizzato tra la resistenza del 38,2% del movimento ribassista A-B-C in area 34000 ed il supporto in area 33250 (minimo dell’onda d del 18 giugno 2021). Prossimi obiettivi al rialzo l’area 34600 (resistenza del 50% del movimento A-B-C e M.M. Exp. a 200), in caso contrario abbiamo il re-test del minimo in area 32300. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 33614.80 con una perdita del – 1,30% che porta a segnare un – 7,49% da inizio anno.
ORO INDEX
Consapevolezza sul valore dell'oro o solo ulteriori acquisti per la fase critica di geopolitica? Questo è il dilemma che ora affligge gli investitori. Forse entrambe le situazioni? Difficile rispondere e fare delle valutazioni per il futuro. Vedendo l’andamento delle quotazioni di due settimane orsono sembrerebbe rispondere alla seconda logica, analizzando le quotazioni di questa settimana prevarrebbe la prima ipotesi.
La nostra personalissima idea è che gli investitori stiano pensando al fatto che la Russia, annessa l’Ucraina, si spinga all’annessione forzata di qualche altre repubblica dell’ex-URSS.
Le previsioni di qualificati esperti del settore vedono prezzi sopra i 2200 $/oz. nel 2022 ma, secondo noi, sono le solite previsioni dovute all’emotività del momento, specialmente con un dollaro così alto e che sembra rafforzarsi ancor più con i prossimi aumenti dei tassi, inoltre se fosse vero che la guerra dovesse andare avanti per diverso tempo, la Russia sarebbe costretta a vendere parte delle sue enormi riserve di Oro (secondo il FMI sarebbe il quinto più grande possessore di Oro sovrano ma si sa anche come siano restii a dire la vera identità delle loro ricchezze), specie se il valore del Rublo dovesse continuare a crollare. Vedremo !
Nel frattempo, graficamente, i prezzi si sono portati sopra la resistenza posta in area 1915 $/oz. a ridosso dei massimi di due settimane fa a 1976,5 $/oz. Le attese sono per un proseguimento del rialzo quanto meno a testare/superare la soglia psicologica dei 2000 $/oz. con possibilità di andare a ritestare l’area 1915 $/oz. ma senza chiuderci sotto.
Passando agli altri due metalli preziosi che seguiamo nel nostro Portafoglio, notiamo che il Platino dopo aver testato ad inizio della scorsa settimana la M.M. semplice a 200 in area 1035 $/oz. ha preso la via del rialzo andando a registrare un doppio massimo relativo in area 1130 $/oz. La previsione porta ad un test della soglia psicologica dei 1200 $/oz. Discorso analogo per l’Argento che rotta al rialzo la resistenza data dalla M.M. a 200 i prezzi si sono spinti fino a testare l’area dei 26,0 $/oz chiudendo la settimana appena sotto tale area. Fermo restando rimanere e consolidare sopra l’area dei 24,50 $/oz. la proiezione vede puntare al massimo di luglio 2021 in area 27,0 $/oz.
La settimana dell’Oro è si è chiusa a 1887.60 $/oz., con una perdita del – 0,64% che porta ad un guadagno del + 3,23% da inizio anno. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 1973.50 $/oz. con un guadagno del + 4,49%. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES APRILE 2022:
LA POLITICA USA
In un clima teso a livello globale per la guerra in Ucraina, il presidente Joe Biden la scorsa settimana ha pronunciato il suo primo discorso sullo stato dell’Unione. Parlando al Congresso il Presidente statunitense quindi ha toccato tematiche di politica interna, ma ovviamente si è concentrato anche sul conflitto che si è sviluppato in Europa.
L’inquilino della Casa Bianca nel corso del discorso ha fatto sapere che gli aerei russi non potranno volare nello spazio aereo statunitense. E a proposito di misure contro Mosca, Biden ha annunciato anche l’impegno del Dipartimento di Giustizia nel sequestrare gli yacht, gli appartamenti di lusso e i jet privati dei russi facoltosi con legami con Vladimir Putin. Biden ha specificato che gli USA non invieranno militari a combattere in Ucraina, ma si unirebbero agli altri membri della NATO per difendere l’alleanza: “Le nostre forze non andranno in Europa per combattere in Ucraina, ma per difendere i nostri alleati della NATO, nel caso in cui Putin decidesse di continuare a muoversi verso ovest”. Tra i paesi dell’Europa orientale, fanno parte della NATO Romania, Ungheria, Slovacchia e Polonia, tutte confinanti con l’Ucraina, ma nell’alleanza figurano anche i paesi baltici Estonia, Lettonia e Lituania.
Legato al conflitto in Ucraina anche l’aumento dei prezzi del carburante. Per fronteggiare la questione Biden ha detto che gli USA sono pronti a rilasciare 30 milioni di barili di petrolio dalla loro riserva strategica per stabilizzare il mercato energetico.
Sul fronte politico interno, Biden ha evidenziato il lavoro svolto insieme all’opposizione: “Anche se spesso sembra che non siamo mai d’accordo, questo non è vero”. “Ho convertito in legge 80 disegni di legge bipartisan l’anno scorso; dalla prevenzione degli shutdown del governo alla protezione degli asiatici-americani dagli ancora troppo comuni crimini d’odio, alla riforma della giustizia militare”.
Biden ha presentato anche quella che ha chiamato “Unity Agenda for the Nation”, composta da quattro obiettivi politici, ovvero: maggiori finanziamenti per la prevenzione e la cura di chi soffre di dipendenza da oppioidi, risorse per la salute mentale dei bambini provati dagli anni di pandemia, maggiori fondi e servizi medici per i veterani, un progetto di ricerca avanzata contro il cancro. “È importante per noi mostrare alla nazione che possiamo unirci e fare grandi cose”, ha dichiarato Biden.
La risposta repubblicana al discorso sullo stato dell’Unione di Biden è arrivata per bocca di Kim Reynolds, governatrice dell’Iowa. Tra le critiche mosse dal GOP, Reynolds ha parlato della spesa del governo che secondo i repubblicani avrebbe innescato l’inflazione e di una cattiva gestione della pandemia. Reynolds ha detto: “Sembra che il presidente Biden ed il suo partito ci abbiano portato indietro nel tempo, alla fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80, quando l’inflazione fuori controllo martellava le famiglie, una violenta ondata di criminalità si stava abbattendo sulle nostre città e l’Armata Rossa stava provando a ridisegnare la mappa del mondo”. “Disastroso”, secondo Reynolds, il ritiro delle truppe statunitensi dall’Afghanistan. “Non possiamo proiettare forza all’estero, se siamo deboli nei nostri confini”, ha detto Reynolds sostenendo che il Partito Democratico nell’ultimo anno ha ignorato i problemi degli americani o li ha peggiorati. Nello specifico sul tema dell’inflazione, Reynolds ha dichiarato: “L’amministrazione Biden crede che l’inflazione sia un ‘problema della classe elevata’, posso dirvi che è un problema di tutti”. “Quando è troppo, è troppo”, Reynolds sostiene sia questo il pensiero degli americani riguardo i piani di spesa democratici.
LA GUERRA – RUSSIA – UCRAINA - (EUROPA)
Ieri domenica 06 Marzo, la TASS, citando l’ufficio stampa del Cremlino, ha riportato il contenuto del colloquio telefonico tra il presidente russo Vladimir Putin ed il suo omologo francese Emmanuel Macron, avvenuto in giornata. Putin ha espresso disponibilità a continuare il dialogo (tra la delegazione russa ed ucraina), a patto che vengano attuate le richieste di Mosca incondizionatamente. “La cosa più importante è garantire che la parte ucraina dimostri un approccio serio ai colloqui sugli accordi, che sono fondamentali per porre fine alle operazioni di combattimento”, affermano dal Cremlino.
Vladimir Putin ha avuto un colloquio telefonico anche con il presidente turco, Recep Tayyip Erdoğan, durante il quale ha detto che l’operazione militare russa può essere sospesa solo se l’Ucraina interrompe le azioni militari e soddisfa le richieste di Mosca. Nel comunicato del Cremlino, riportato dalla TASS, viene specificato che nel corso della conversazione è stato enfatizzato che “l’operazione speciale” sta procedendo secondo un piano e nei tempi previsti. È stato anche sottolineato che le forze armate russe “stanno facendo tutto il possibile per preservare le vite e garantire la sicurezza dei civili, attacchi di precisione stanno prendendo di mira esclusivamente le strutture delle infrastrutture militari”. Intanto ieri il Segretario di Stato americano, Antony Blinken ha dichiarato alla CNN: “Abbiamo visto report molto credibili di attacchi deliberati contro i civili che costituirebbero un crimine di guerra”. “Abbiamo visto report molto credibili circa l’uso di determinate armi”. Blinken ha detto che si sta documentando il tutto in modo da poter fornire supporto a chi indaga per capire se sono stati commessi crimini di guerra. Sui possibili crimini di guerra della Russia in Ucraina, si è espressa alla CNN anche la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: “Penso ci sia bisogno di un’indagine forte e chiara su questa questione”.
Nel fine settimana il primo ministro di Israele, Naftali Bennett, si è recato in missione diplomatica a Mosca e a Berlino. L’ufficio di Bennett ha fatto sapere che il primo ministro israeliano nel corso del weekend ha parlato tre volte con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky mentre sabato invece ha incontrato Putin. “Continueremo a contribuire ovunque questo sia necessario, anche se le possibilità non sono grandi”, ha detto Bennett. “Nel momento in cui c’è anche una piccola apertura, ed abbiamo l’accesso a tutte le parti e la capacità, vedo come un dovere morale fare ogni tentativo”.
Nel fine settimana il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto colloqui con alcuni leader occidentali. Zelensky nella notte tra sabato e domenica ha scritto su Twitter di aver avuto un confronto con Joe Biden: “Come parte del dialogo costante, ho avuto un’altra conversazione con il Presidente degli Stati Uniti. L’agenda includeva le questioni di sicurezza, sostegno finanziario per l’Ucraina e la prosecuzione delle sanzioni contro la Russia”. In un comunicato della Casa Bianca sulla conversazione tra i due presidenti, viene spiegato che Biden nel corso del colloquio ha sottolineato le azioni in corso adottate contro la Russia. “In particolare – si legge nel comunicato della Casa Bianca – [Biden] ha accolto la decisione di questa sera di Visa e Mastercard di sospendere il servizio in Russia”. Il Presidente americano ha anche sottolineato che la sua amministrazione sta aumentando la sicurezza, l’assistenza umanitaria ed economica all’Ucraina. Domenica, ieri, sempre tramite il proprio profilo Twitter, Zelensky ha fatto sapere di aver parlato con altri due leader occidentali, ovvero Boris Johnson e Mario Draghi. “Ho discusso con il primo ministro italiano Mario Draghi del modo per contrastare l’aggressione. L’ho informato sui crimini della Russia contro i civili, sul terrorismo nucleare. È stata sollevata la questione del sostegno all’Ucraina e dell’esame della nostra domanda di adesione all’Unione Europea”, mentre riguardo la conversazione con il primo ministro del Regno Unito, ha fatto sapere di aver parlato di un ulteriore “rafforzamento delle sanzioni contro la Russia e abbiamo convenuto sui prossimi passi congiunti”. Johnson ieri sul proprio profilo Twitter ha condiviso un videomessaggio nel quale spiega che il Regno Unito continuerà a sostenere l’Ucraina con “logistica e supporto militare difensivo letale” per tutto il tempo necessario. Per Johnson, il presidente russo Putin ha sottovalutato la resistenza ucraina, il presidente Zelensky, la determinazione e l’unità degli occidentali.
LA POLITICA USA - RUSSIA – CINA
La CINA continua a dirsi favorevole alla soluzione politica del conflitto in Ucraina. Linea ribadita anche sabato scorso dal ministro degli esteri della Repubblica Popolare Cinese, Wang Yi, in una telefonata con il Segretario di Stato americano, Antony Blinken. Secondo quanto riporta il quotidiano cinese Global Times, nella conversazione Wang ha detto che la CINA non voleva vedere questa escalation della crisi ucraina. Wang ha spiegato che Pechino sostiene una soluzione del conflitto in conformità con scopi e principi della Carta delle Nazioni Unite, osservando che la sovranità e l’integrità territoriale di tutte le nazioni dovrebbe essere rispettata e che le dispute devono essere risolte tramite mezzi pacifici. Per questo, stando alla posizione di Wang riportata dal Global Times, la CINA sosterrà tutti gli sforzi volti ad aiutare a calmare la situazione e a trovare una soluzione politica, incoraggiando negoziati tra Russia ed Ucraina. Il ministro degli esteri cinese ha anche incoraggiato Stati Uniti, NATO ed Unione Europea ad avere colloqui equi con Mosca affrontando i problemi che negli anni si sono accumulati, in particolare affrontando l’impatto negativo sul contesto di sicurezza russo dell’espansione ad est della NATO. Global Times scrive anche che Wang ha detto che la questione di Taiwan riguarda gli affari interni cinesi e che gli USA dovrebbe smetterla di sostenere il secessionismo di Taiwan.
Josep Borrell, alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, in un’intervista al quotidiano spagnolo El Mundo ha parlato anche di quello che potrebbe essere il ruolo della CINA, un ruolo da ricoprire a livello diplomatico. In questo momento estremamente complicato, Pechino – a fronte anche della sua posizione favorevole alla soluzione politica del conflitto – potrebbe diventare un mediatore tra Russia ed Ucraina. “La diplomazia non può essere solo europea o americana. La diplomazia cinese ha un ruolo da coprire qui”, ha detto Borrell.
LA POLITICA DELLA FED
La guerra in Ucraina potrà avere ripercussioni sull’economia statunitense. A sostenerlo è proprio il numero uno della banca centrale americana, Jerome Powell, che giovedì scorso alla commissione bancaria al Senato ha detto: “Quello che sappiamo ad ora è che i prezzi delle materie prime sono saliti significativamente, i prezzi dell’energia in particolare. Questo avrà effetto sull’economia statunitense”. Secondo Powell ci potrebbero essere ripercussioni anche sulla “propensione al rischio” e quindi minori investimenti: “Potremmo vedere la gente trattenersi dallo spendere. È difficile capire quale sarà l’effetto sia su offerta che domanda”.
Powell, intervenuto anche nella giornata di mercoledì scorso alla commissione bancaria della Camera, ha spiegato che le implicazioni della guerra ucraina per l’economia statunitense sono “altamente incerte” e che la FED monitorerà da vicino la situazione. “Fare una politica monetaria appropriata in questo contesto richiede un riconoscimento del fatto che l’economia evolve in modi inattesi. Dovremo essere svelti nel rispondere ai dati in arrivo e alla prospettiva in evoluzione, ma procederemo attentamente man mano che apprenderemo di più sulle implicazioni della guerra in Ucraina sull’economia”. Per far fronte all’inflazione lo strumento sul tavolo della FED resta l’aumento dei tassi d’interesse di riferimento, cosa ripetuta mercoledì da Powell: “Useremo i nostri strumenti politici in modo appropriato per prevenire che l’inflazione più alta diventi radicata, promuovendo al contempo un’espansione sostenibile ed un forte mercato del lavoro”. Secondo Powell al meeting che si terrà questo mese sarà opportuno aumentare il target range per i tassi dei federal funds. Per il meeting del 15-16 marzo, Powell sarebbe favorevole ad un aumento iniziale dei tassi di un quarto di punto percentuale, anche se si è detto aperto ad una posizione più aggressiva per gli incontri successivi nel caso in cui l’inflazione peggiori. Il presidente della FED ha aggiunto che la riduzione delle partecipazioni di asset partirà dopo l’avvio degli aumenti dei tassi.
Secondo John Williams, presidente della Federal Reserve Bank di New York, la guerra in Ucraina potrebbe provocare un aumento dell’inflazione a breve termine, ma i risparmi delle famiglie e la forte crescita economica dovrebbero contribuire a limitare il danno. Williams si aspetta l’inflazione cali entro la fine dell’anno, restando però “ben sopra” il target del 2% fissato dalla banca centrale. Williams non ha mancato di sottolineare che la FED potrà reagire nel caso in cui l’inflazione resti superiore alle attese alla fine dell’anno e oltre: “Abbiamo la capacità di modificare al rialzo i tassi d’interesse se l’inflazione finisce per essere molto più persistente o nel caso in cui rimanga molto più alta di quanto ci aspettiamo o vogliamo”.
La guerra in Ucraina rende più incerte le prospettive economiche per Loretta Mester, presidente della Federal Reserve Bank di Cleveland, ma la necessità di tenere sotto controllo l’inflazione negli USA resta. Per Mester la situazione in Ucraina “aggiunge rischio al rialzo che l’alta inflazione possa continuare e questo rende più importante agire”. La Presidente della Fed di Cleveland non si è esposta a favore di un primo rialzo dei tassi superiore al quarto di punto percentuale che ci si aspetta venga adottato al meeting del FOMC (organismo della Fed che regola la politica monetaria) di questo mese: “Nella seconda parte dell’anno avremo più informazioni sull’effetto della situazione in Ucraina per la prospettiva di medio periodo negli USA. Certamente pone alcuni rischi al ribasso per la crescita”. “Queste valutazioni potrebbero essere una considerazione nel determinare il ritmo adeguato con cui rimuovere la politica accomodante nei mesi successivi, ma certamente non cambia la necessità di agire”.
Charles Evans, presidente della Federal Reserve di Chicago, in un suo intervento a CNBC venerdì scorso ha messo l’accento sulle sfide che dovranno affrontare le piccole aziende per via dell’inflazione e di salari più elevati: “Penso ci siano molti modelli di business, soprattutto per le piccole aziende, che saranno sfidate per il futuro”. “Sarà loro chiesto di pagare salari più alti se l’inflazione sale, è il salario reale che equipara domanda ed offerta”. Evans si è anche espresso a favore di un cambiamento nella politica monetaria: “Abbiamo bisogno di muoverci verso una politica monetaria più neutrale certamente entro la fine dell’anno, in modo da essere a breve distanza dal prendere una posizione che affronti con più decisione l’inflazione”.
La scorsa settimana sono arrivate anche le dichiarazioni di James Bullard, presidente della Federal Reserve di St. Louis, intervenuto ad un incontro di Greater St. Louis. Bullard ha sottolineato che l’inflazione statunitense si trova al di sopra del target indicato dal FOMC, spiegando che “il tasso di riferimento è vicino allo zero e il bilancio della FED è cresciuto fino a quasi 9 trilioni di dollari”, cosa che secondo lui starebbe mettendo pressione al rialzo sull’inflazione. “Questa situazione richiede un rapido ritiro della politica accomodante in modo da preservare le migliori possibilità per un’espansione lunga e duratura”. Gli sviluppi della guerra in Ucraina dovranno essere monitorati, ma secondo Bullard è probabile che abbiano un impatto più diretto sull’Europa, piuttosto che sugli USA. Per il presidente della FED di St. Louis i mercati dell’energia globali subiranno un impatto nel breve e medio periodo e questo potrebbe portare ad una maggiore produzione di gas naturale e petrolio statunitense.
DATI MACROECONOMICI
Il dato preliminare della bilancia commerciale di beni degli USA nel mese di gennaio è pari a -107,63 miliardi, contro un dato di dicembre di -100,47 miliardi. Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.
Il Chicago PMI rilasciato dall’Institute for Supply Management fa un bel passo indietro scivolando dai 65,2 punti di gennaio ai 56,3 punti di febbraio. Il consensus prevedeva un leggero calo a 63,0 punti.
Il PMI manifatturiero rilasciato da Markit Economics nel mese di febbraio registra una crescita, toccando quota 57,3 punti, superando il dato di gennaio pari a 55,5 punti. Si tratta di una crescita leggermente inferiore al dato preliminare, pari a 57,5 punti.
Il PMI manifatturiero rilasciato dall’Institute for Supply Management, invece, cresce di un punto rispetto a gennaio, passando da 57,6 agli attuali 58,6 punti. Un rialzo superiore a quello indicato dal consensus, fissato a quota 58,0 punti.
Il dato elaborato da ISM relativo all’occupazione nel settore manifatturiero dai 54,5 punti di gennaio scende ai 52,9 punti di febbraio.
I nuovi ordini nel settore manifatturiero balzano dai 57,9 punti di gennaio ai 61,7 punti di febbraio.
Mentre i prezzi registrano un calo passando da 76,1 punti di gennaio agli attuali 75,6 punti.
Per quanto riguarda il PMI del settore dei servizi elaborato da Markit Economics, si registra un balzo dai 51,2 punti di gennaio ai 56,5 punti di febbraio, appena sotto al dato preliminare di 56,7 punti.
Il PMI composito, anche questo rilasciato da Markit Economics, passa dai 51,1 punti di gennaio ai 55,9 punti di febbraio (il dato preliminare era pari a 56,0 punti).
Il PMI del settore dei servizi, rilasciato dall’Institute for Supply Management, a febbraio si attesta a quota 56,5 punti, facendo segnare un calo dal mese precedente quando il dato era pari a 59,9 punti. Inoltre, il consensus a febbraio prevedeva una crescita a 61,0 punti.
I nuovi ordini nel settore dei servizi scivolano dai 61,7 punti di gennaio ai 56,1 di febbraio.
I prezzi crescono dagli 82,3 punti di gennaio agli 83,1 punti di febbraio.
L’occupazione registra una contrazione consistente: da 52,3 punti (gennaio) a 48,5 punti (febbraio).
Gli ordini di fabbrica nel mese di gennaio crescono dell’1,4% a livello mensile, dopo aver registrato una crescita dello 0,7% a dicembre (dato rivisto da –0,4%). Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.
Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 26 febbraio sono state 215 mila, vale a dire meno rispetto alla settimana precedente quando erano state 233 mila (dato rivisto da 232 mila). La previsione per l’ultima settimana di febbraio era di 225 mila richieste. Il dato è rilasciato dall’U.S. Department of Labor.
Nel mese di febbraio sono stati creati 678 mila posti di lavoro non agricoli nel settore pubblico, vale a dire un numero ben superiore alle attese di 400 mila e superiore anche alla rilevazione di gennaio, con 481 mila posti di lavoro creati (dato rivisto da 467 mila).
Nel settore non agricolo privato, a febbraio i posti di lavoro creati sono stati 654 mila, ampiamente sopra al consensus fissato a 378 mila e sopra al dato di gennaio pari a 448 mila (dato rivisto da 444 mila). I due dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.
Il tasso di disoccupazione a febbraio è pari al 3,8%, quindi quasi in linea con il consensus fissato a 3,9% e con il dato di gennaio del 4,0%. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.
Il salario orario medio a livello mensile a febbraio resta stabile (+0,0%), dopo il +0,6% di gennaio (dato rivisto da +0,7%) e contro un consensus che indicava una crescita dello 0,5%.
A livello annualizzato, invece, si registra una crescita del 5,1%, a fronte di un +5,5% a gennaio (dato rivisto da +5,7%) e contro un consensus che indicava un rialzo del 5,8%. I due dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.
PORTAFOGLI AZIONARI
Il crollo dei mercati azionari europei non hanno di certo fatto bene ai nostri Portafogli azionari, ma nonostante tutto abbiamo chiuso con una leggera perdita nel Portafoglio Storico con la vendita del titolo italiano UNIPOLSAI (- 4,44%) mentre tiene ancora INTEK.
Invece nel portafoglio “The Challenge”, zitti, zitti e piano, piano, continuiamo a portare a casa dei bei tozzi di pane che, nella settimana appena trascorsa, ci sono stati regalati dal titolo italiano LEONARDO (+ 21,23%). Diversi allarmi sono scattati nei nostri basket di titoli USA ed Europei ma, al momento, è opportuno andare con i piedi di piombo e centellinare gli acquisti fino a che non evolvano positivamente i colloqui di mediazione tra russi, ucraini ed occidente. Nel frattempo dei 4 titoli azionari Usa e 4 titoli italiani che abbiamo messo in evidenza, è entrato in acquisto il titolo internazionale, STELLANTIS ed il titolo italiano BREMBO che abbiamo inserito dopo aver analizzato la pubblicazione dei dati economici societari veramente buoni. Purtroppo il crollo di venerdì scorso del mercato italiano ha penalizzato anche Brembo facendoci partire ad handicap. Non importa, passato il panic-selling il titolo riprenderà a correre. Rimaniamo in attesa che entri in acquisto qualche altro titolo, ovviamente, ai nostri prezzi.
Alla prossima.
PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 NELLA SETTIMANA APPENA TRASCORSA.
BAIDU – 3,82%. Il provider di ricerca Internet in lingua cinese, ha riportato utili nel quarto trimestre 2021 pari a 1,82 $/az. su ricavi per 5,19 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,38 $/az. su ricavi per 5,09 mld $. Il fatturato è cresciuto del 11,9% su base annua.
Robin Li, co-fondatore e CEO della società, ha affermato: "Baidu ha concluso un 2021 solido, evidenziato da una forte crescita della nostra attività non pubblicitaria, in particolare dall'accelerazione di Baidu AI Cloud. Abbiamo portato le nostre capacità di intelligenza artificiale nelle industrie tradizionali cinesi e nel settore dei servizi pubblici, per aiutare a migliorare la loro efficienza e espansione operativa. Inoltre, Apollo Go ha fornito circa 213.000 corse nel quarto trimestre, quasi raddoppiando in sequenza, riaffermando la nostra posizione di leadership nel mercato globale del ride-hailing autonomo (affitto di auto+autista). I nostri impegni strategici sono strettamente legati agli sforzi della CINA nell'innovazione tecnologica e nella transizione verso un'economia verde".
BROADCOM + 1,36%. La società è impegnata nella produzione di prodotti a semiconduttori come optoelettronica, componenti a radiofrequenza e microonde e circuiti integrati per applicazioni specifiche, ha riportato utili nel primo trimestre fiscale 2022 pari a 8,39 $/az. su ricavi per 7,71 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 8,08 $/az. su ricavi per 7,60 mld $. Il fatturato è aumentato del 15,8% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi per il secondo trimestre fiscale 2022 ricavi pari a 7,90 mld $ e l'attuale stima degli analisti per i ricavi è pari a 7,43 mld $.
Hock Tan, Presidente e CEO della società, ha affermato: "I risultati record del primo trimestre di Broadcom sono stati guidati dalla forte domanda delle imprese e dai continui investimenti nella tecnologia di nuova generazione da parte di fornitori di servizi. Le nostre prospettive per il secondo trimestre prevedono un'accelerazione della crescita anno su anno. Il fatturato consolidato è cresciuto del 16% anno su anno e l'utile operativo è aumentato del 23%. Abbiamo generato 3,4 mld $ di flusso netto di cassa e ci aspettiamo che la stessa voce rimanga solida nel secondo trimestre. Coerentemente con il nostro impegno a restituire la liquidità in eccesso agli azionisti, abbiamo restituito 4,5 mld $ agli azionisti nel trimestre, dei quali 1,8 mld $ di dividendi in contanti e 2,7 mld $ nel riacquisto di azioni".
COSTCO WHOLESALE + 1,55%. La società e le sue filiali gestiscono magazzini di proprietà nei quali offrono ai loro clienti/membri una selezione limitata di prodotti a marchio nazionale ed a marchio privato, in diverse categorie merceologiche, a prezzi bassi, ha riportato utili nel secondo trimestre fiscale 2022 pari a 2,92 $/az. su ricavi per 50,94 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 2,74 $/az. su ricavi per 51,47 mld $. Il fatturato è aumentato del 15,9% su base annua.
In una nota la società ha dichiarato: “Le strategie di crescita di Costco sono state, una migliore gestione dei prezzi, una tendenza di adesione continua e una crescente penetrazione del business dell'e-commerce. Nel trimestre riportato, le vendite di e-commerce dell'azienda sono aumentate del 12,5% anno su anno. Escludendo l'effetto dei prezzi della benzina e dei cambi, la stessa mostra un miglioramento del 12,6% anno su anno, mentre i ricavi totali, che includono le vendite nette e le quote associative, sono cresciute del 15,9% anno su anno. Costco ha chiuso il trimestre riportato con disponibilità liquide e mezzi equivalenti pari a 11,819 mld $ e un debito a lungo termine (esclusa la parte corrente) pari a 6,658 mld $. Il patrimonio netto della società era di 19,418 mld $, escluse le partecipazioni di minoranza pari a 558 mln $. La direzione ha sostenuto spese in conto capitale per 723 mln $ durante il secondo trimestre. La società prevede una spesa in conto capitale di circa 4 mld $ per l'anno fiscale 2022”.
DOLLAR TREE + 1,98%. La società ha una catena di negozi discount che offrono merce al prezzo fisso di 1,00-1,25 $, ha riportato utili nel quarto trimestre 2021 pari a 2,01 $/az. su un fatturato di 7,08 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,77 $/az. su un fatturato pari a 7,12 mld $. I ricavi sono aumentati del 4,6% su base annua. Inoltre la società ha detto che prevede utili nel primo trimestre 2022 tra 1,95 e 2,10 $/az. su un fatturato tra 6,63 e 6,78 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,66 $/az. su un fatturato di 6,80 $. Infine la società ha detto di aspettarsi utili per l’intero anno fiscale 2022 tra 7,60 e 8,00 $/az. per un fatturato tra 27,22 e 27,85 $ mld. L'attuale stima degli analisti per il 2021 per gli utili è pari a 5,59 $/az. su ricavi pari a 26,39 mld $.
Michael Witynski, Presidente e CEO della società, ha affermato: “Le vendite dell'azienda sono aumentate del 2,5%. Le vendite di Dollar Tree sono aumentate del 3,1%. Le vendite di Family Dollar sono aumentate dell'1,7%. Sono estremamente orgoglioso dell'ottima performance del team in questo trimestre in quanto abbiamo ottenuto aumenti delle vendite con Dollar Tree e Family Dollar, che rappresentano entrambi miglioramenti rispetto al trimestre precedente su base biennale. Il nostro dividendo di 2,01 $/az. ha superato la nostra previsione pari a 1,79 $/az. È importante sottolineare che di recente abbiamo completato con successo una conversione di prezzo della merce a 1,25 $ in tutti i negozi Dollar Tree negli Stati Uniti, con più di due mesi di anticipo rispetto al programma, migliorando notevolmente la nostra capacità di fornire un assortimento significativo a un valore estremamente basso per i nostri acquirenti”.
MARVELL – 7,77%. La società è fornitore di semiconduttori di circuiti integrati analogici, a segnale misto, di elaborazione del segnale digitale e microprocessori integrati, ha riportato utili nel quarto trimestre fiscale 2022 pari a 0,50 $/az. su un fatturato di 1,34 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,48 $/az. su un fatturato pari a 1,32 mld $. I ricavi sono aumentati del 68,3% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel primo trimestre 2022 tra 0,48 e 0,54 $/az. su un fatturato tra 1,382 e 1,468 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,50 $/az. su un fatturato di 1,38 mld $.
Matt Murphy, Presidente e CEO della società, ha affermato: "Marvell ha registrato un fatturato record di 1,34 mld $ nel quarto trimestre dell'anno fiscale 2022, crescendo dell'11% in sequenza e del 68% anno su anno, superando il punto medio delle previsioni. Il team Marvell ha continuato a accumulare vittorie di progettazione, assicurando messe in sicurezza aggiuntive a clienti chiave che sfruttano le nostre piattaforme tecnologiche avanzate. Le entrate sono cresciute in tutti e cinque i nostri mercati nel quarto trimestre, con il forte contributo di cloud, 5G e auto, che insieme hanno rappresentato il 40% delle entrate totali. Inoltre, il nostro mercato delle reti aziendali è diventato un altro pilastro della crescita, con entrate in aumento del 64% anno su anno, guidato da guadagni di contenuti e dall'aumento delle condivisioni, mentre le aziende continuano a trasformare la propria infrastruttura per soddisfare le esigenze di una forza lavoro più flessibile”.
OKTA – 10,69%. La società utilizza un software basato su cloud per gestire i diritti di accesso digitale delle aziende, semplificando il lavoro per i dipendenti e aiutando i datori di lavoro a tenere traccia di chi è chi sulle loro reti. Con oltre 6.500 integrazioni predefinite per applicazioni e provider di infrastrutture, i clienti possono utilizzare in modo semplice e sicuro le migliori tecnologie per la propria attività. Ha riportato una perdita nel quarto trimestre 2022 pari a 0,18 $/az. su un fatturato di 383.0 mln $. La stima degli analisti per una perdita pari a 0,24 $/az. su un fatturato pari a 359.36 mln $. I ricavi sono aumentati del 63,2% su base annua. La società ha detto che prevede una perdita nel primo trimestre fiscale 2023 tra 0,35 e 0,34 $/az. per un fatturato tra 383.0 e 390.0 mln $. L'attuale stima degli analisti è per una perdita di 0,20 $/az. per un fatturato di 374.85 mln $. Infine la società ha detto di aspettarsi una perdita per l’intero anno fiscale 2023 tra 1,27 e 1,24 $/az. su un fatturato tra 1,78 e 1,79 mld $. L'attuale stima degli analisti per il 2022 è per una perdita di 0,49 $/az. per ricavi è pari a 1,75 mld $.
Todd McKinnon, A.D. e co-fondatore di Okta, ha affermato: "La gestione dell'identità è in prima linea nell'ambiente di sicurezza in rapida evoluzione di oggi. I dirigenti e gli sviluppatori di livello C si rivolgono sempre più a Okta per aiutare a fornire ai propri dipendenti e clienti la libertà di utilizzare in sicurezza qualsiasi tecnologia. Siamo usciti dall'esercizio fiscale 2022 con metriche di fascia alta guidate da una forte esecuzione e da una forte domanda tra le nostre soluzioni per la forza lavoro e soluzioni di identità dei clienti sia di Okta che Auth0. Okta offre una piattaforma senza precedenti di soluzioni di gestione dell'identità cloud native in un mercato enorme che continua a muoversi verso di noi, spinto dai tre mega-trend del cloud e dell'IT ibrido, della trasformazione digitale e della sicurezza zero trust ".
ROSS STORES – 3,55%. La società che gestisce due catene di negozi di abbigliamento ed accessori per la casa a prezzi scontati negli Stati Uniti, ha riportato utili nel quarto trimestre 2021 pari a 1,04 $/az. su un fatturato di 5,00 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,97 $/az. su un fatturato pari a 4,96 mld $. I ricavi sono cresciuti del 18,1% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel primo trimestre 2022 tra 0,93 e 0,99 $/az. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,33 $/az. Infine la società ha detto di aspettarsi utili per l’intero anno 2022 tra 4,71 e 5,12 $/az. L'attuale stima degli analisti per il 2022 per gli utili è pari a 5,22 $/az.
Barbara Rentler, A.D. della società, ha commentato: "Abbiamo ottenuto ottimi risultati di vendita nel quarto trimestre nonostante l'impatto negativo dell'aumento dei casi di Omicron durante il periodo di punta delle vendite durante le festività e la continua congestione della catena di approvvigionamento. Il margine operativo del quarto trimestre del 9,8% è stato in calo dal 13,3% del 2019 principalmente a causa dei continui venti contrari derivanti dall'aumento dei costi di trasporto, salari e costi correlati al COVID. Il CdA ha autorizzato un nuovo programma biennale per riacquistare azioni ordinarie fino a 1,9 mld $ entro l'anno fiscale 2023. Questa autorizzazione sostituisce gli 850 mln $ rimanenti nell'ambito della precedente autorizzazione di riacquisto annunciata a maggio 2021. Un totale di 650 mln $ di azioni ordinarie è stato riacquistato nell'ambito del programma precedente nell'anno fiscale 2021”.
SPLUNK + 6,68%. La società fornisce software. Il suo prodotto più avanzato è Splunk Enterprise, piattaforma di intelligenza operativa proprietaria, composto da funzionalità di raccolta, indicizzazione, ricerca, analisi dei rapporti e gestione dei dati, ha riportato utili nel quarto trimestre 2021 pari a 0,66 $/az. su un fatturato di 901.0 mln $. La stima degli analisti era per una perdita pari a 0,19 $/az. su un fatturato pari a 775.6 mln $. I ricavi sono aumentati del 20,9% su base annua. La società ha detto di aspettarsi un fatturato per il primo trimestre 2022 compreso tra 615.0 e 635.0 mln $ e per tutto l’anno 2022 un fatturato tra 3,25 e 3,30 mld $. L'attuale stima degli analisti sui ricavi trimestrali è pari a 609.8 mln $ e un fatturato di 3,01 mld $ per il 2021.
Graham Smith, CEO ad interim e Presidente di Splunk, ha affermato: "Il quarto trimestre è stato un ottimo finale di stagione per un anno positivo. Il nostro team ha fornito ottimi risultati con la nostra piattaforma, con osservabilità e con le attività di sicurezza mentre le organizzazioni di tutto il mondo si sono rivolte a Splunk per monitorare e proteggere le proprie infrastrutture e applicazioni business-critical".
ZOOM VIDEO COMM. – 13,07%. La società fornisce una piattaforma di comunicazione basata su cloud concentrata sul miglioramento dell'esperienza di videoconferenza, comprese funzionalità come riunioni collaborative online, funzionalità di chat e voce e condivisione di file collaborativa, ha riportato utili nel quarto trimestre fiscale 2022 pari a 1,29 $/az. su un fatturato di 1,07 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,05 $/az. su un fatturato pari a 1,05 mld $. I ricavi sono aumentati del 21,4% su base annua. Inoltre la società ha detto che prevede utili nel primo trimestre 2023 tra 0,86 e 0,88 $/az. su un fatturato tra 1,07 e 1,08 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,05 $/az. su un fatturato di 1,10 mld $. La società ha inoltre dichiarato di aspettarsi utili per tutto l’anno fiscale 2023 tra 3,45 e 3,51 $/az. su ricavi tra 4,53 e 4,55 mld $ e l'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 4,40 $/az. su ricavi per 4,71 mld $.
Eric Yuan, fondatore e CEO di Zoom, ha affermato: "Nell'anno fiscale 2022, abbiamo ottenuto ottimi risultati con un fatturato totale di oltre 4 mld $ in crescita del 55% anno su anno, insieme a una maggiore redditività e crescita del flusso di cassa operativo mentre la nostra base di clienti globale ha continuato a crescere e trovare nuovi casi per usare la nostra piattaforma di comunicazione ampliata nei servizi. Guardando al futuro, stiamo affrontando una grande opportunità poiché prevediamo che i clienti continueranno a trasformare il modo in cui lavorano e interagiscono con i loro clienti. È evidente che le aziende desiderano una piattaforma di comunicazione completa che sia integrata, sicura e facile da usare. Orgogliosi di guidare la responsabilità della trasformazione digitale per le comunicazioni e per sostenere e migliorare la nostra posizione di leadership. Nell'anno fiscale 2023, per arricchire ulteriormente l'esperienza dei clienti, prevediamo di costruire una piattaforma con nuove tecnologie basate su cloud ed espandere il nostro go-to-moviment di mercato, che riteniamo ci consentiranno di guidare la crescita futura. Infine il CdA ha autorizzato un programma di riacquisto di azioni fino a 1 mld $ di azioni ordinarie di Classe A in circolazione. Il programma scadrà a febbraio 2024”.
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Pagina a cura di SANDRO MANCINI E GIANMARCO LUCHETTI SFONDALMONDO.