La guerra in Ucraina mi ha profondamente segnato.
Ma quello che mi ha segnato più di tutto è stata la diversa sensibilità delle persone che mi sono intorno.
Debbo dire che i più vivono questi giorni con grande angoscia tra insonnia, irritabilità e preoccupazione. Non ci vuole un genio dell’economia per rimanere amareggiati da quello che vediamo ogni giorno su facebook o che ci capita in termini di incremento dei prezzi.
Oggi vedo un impianto di rifornimento a metano vuoto e penso “guarda che fortuna ora faccio il pieno”.
Poi mi perdo sul telefonino e solo quando l’addetto mi stacca la pompa guardo con terrore il prezzo: 55 euro rispetto ai 14 che pagavo un mese fa.
O rispetto ai 32 che pago regolarmente.
Semplicemente il prezzo è di 3 euro al kg contro i soliti 1.89.
L’addetto si scusa: purtroppo noi siamo costretti a venderlo a questo prezzo ed è la ragione che siamo vuoti.
Poi sul giornale al bar leggo che già 3 impianti di rifornimento del metano hanno chiuso a Modena perché hanno prezzi fuori mercato.
Se anche non leggi i giornali e non guardi la televisione queste cose le capisci subito perché ti toccano il portafoglio.
Poi ci sono quelli che pensano “ma tanto l’Ucraina è lontana” e assisto a discussioni in cui l’unica preoccupazione è la prossime vacanze a Rimini, dove è più buona la pizza (argomento come il calcio sempre di moda in Italia) e l’andamento del campionato di calcio.
Noi a casa mia parliamo dell’Ucraina come il giardino di casa e ci preoccupiamo di cosa succederà quando cadrà Mariupol e commentiamo i video di guerra: era un BPM modello 1 o un BRM di produzione ucraina che ha sparato al blindato russo BPM che girava su internet ieri ? Chi ha ragione ? Si preoccupa troppo la famiglia Tomasini o si preoccupano troppo poco gli altri ?
Francamente non so …
Ma veniamo alla storica giornata di ieri: la Fed ha aumentato come previsto di 0.25 i tassi di interesse e questo è il primo aumento di una serie che ci terrà compagnia fino al 2023. L’inflazione è vista in discesa ma tutti percepiscono l’Ucraina come una fonte di instabilità macro a tutti i livelli per cui è aumentata la deviazione standard degli obiettivi di inflazione e crescita del PIL. La Banca d’Inghilterra ha subito seguito l’esempio degli USA e vedrete che anche noi in Europa seguiremo lo stesso cammino.
Quello di cui tutti e Tomasini in testa hanno paura è quanto viene indicato nel grafico precedente da uno studio che tutti nell’ambiente conoscono: le crisi energetiche spingono alla recessione non tanto per il rincaro dei prezzi energetici quanto per le politiche monetarie restrittive che seguono il rincaro dei prezzi stessi.
Tecnicamente siamo tornati sugli indici europei allo stesso livello quasi di quando c’è stata l’invasione dell’Ucraina e quindi siamo su uno spartiacque.
Ma la boccia del discorso è sempre quella: se esplode la pace tutto su, altrimenti staremo ancora nel limbo.
Tecnicamente siamo tornati sugli indici europei allo stesso livello quasi di quando c’è stata l’invasione dell’Ucraina e quindi siamo su uno spartiacque.
Ma la boccia del discorso è sempre quella: se esplode la pace tutto su, altrimenti staremo ancora nel limbo.