Da bambino ero un picchiatore.
Mi dispiace svelarvi questo aspetto della mia vita personale ma era così: nei mitici anni settanta sono cresciuto a suon di botte nei campetti di periferia.
Ho visto e fatto cose da ragazzino che oggi sarebbero impensabili e finirebbero al Tribunale dei Minori.
In prima e seconda elementare ero un bambino timido e riservato che tutti picchiavano. Poi un giorno mi presi un mattone in testa durante la ricreazione, rimasi stordito a terra per qualche minuto e capii che o reagivo o mi avrebbero accoppato.
Così sono diventato un picchiatore.
Poi alle medie ho iniziato a fare judo agonistico cioè ho frenato / istituzionalizzato / professionalizzato la violenza fisica e con il senno del poi già in quegli anni mi chiedevo se:
- 1. Avesse un qualche senso picchiarsi visto che nella totalità dei casi questo avveniva per futili motivi risolvibili pacificamente
- 2. Chi iniziava a picchiare (soprattutto se erano più vecchi o più grossi) poteva essere contenuto solamente in un modo: anticipandolo nelle botte ma questo significava sempre e comunque dare per scontato che ogni piccolo contrasto finisse a cazzotti. Era l’unico modo per sopravvivere ma significava istituzionalizzare la violenza e questo era contrario al mio animo perché non era razionale essendo l’oggetto del contendere sempre e comunque un motivo futile.
Mi rendo conto che nel caso dell’Ucraina commetto lo stesso errore: introduco elementi di razionalità nel processo storico in corso che non ha niente di razionale. Siamo di fronte ad un bambino o almeno ad un dittatore che ha la razionalità di un bambino (Putin) che è più grosso e/o più vecchio di un altro bambino timido che si chiama Ucraina. Lo scontro avviene per futili motivi e procede con botte da orbi in un crescendo di violenza seguendo il concetto che se picchi per primo poi vedrai che l’altro molla.
Ho sbagliato clamorosamente i primi editoriali e ho sbagliato clamorosamente l’editoriale di questa mattina: il colloquio in Turchia tra i due ministri degli esteri è fallito nel giro di 30 minuti.
Non c’è niente di razionale, questa è la pura e semplice verità.
E ci dobbiamo arrendere al fatto che la storia non sia razionale perché non lo è: la storia è fatta dagli uomini e gli uomini non sono esseri razionali.
Quindi cercherò di ridurre al minimo i miei commenti a questa guerra maledetta perché davvero sta tutto sfuggendo di mano …