La regola infinita dello "sticazzi"
Editoriale di Giuseppe Minnicelli
A prima vista potrebbe sembrare una brutta parola, ma oggi, sticazzi, per i romani veraci e per chi ama la filosofia romana, è ormai diventato un emblema, un vessillo da ergere tutte quelle volte in cui da situazioni limitrofe o circostanti si riceve un coinvolgimento marginale o nullo.
Figuriamoci nel trading, con tutte quelle pause e tutti quei momenti in cui si è liberi dall’essere coinvolti nel titolo o nei titoli in difficoltà, come tale termine sia evergreen.
Crolla Saipem? Sticazzi
Crolla Meta? Meme chose.
Hanno sbagliato le previsioni di utile su Amazon, fallendo del 700% ? Sticazzi.
Eh no, invece no, perché in questo caso non stiamo parlando della valutazione della pizzeria al taglio che sta all’angolo del paesino di montagna, e la copertura non è effettuata dallo studio degli analisti di una banca cooperativa locale.
C’è il mondo li. Ma proprio tutto, e che consiglia migliaia di risparmiatori. Morale della favola, si torna al perché del trading, perché preferisco le azioni a medio bassa capitalizzazione e perché bisogna stare sempre molto lontani all’atto del rilascio degli utili.
Qualche grafico può far capire di cosa si stia parlando.
E questo è per ciò che riguarda Amazon.
E che dire di Snapchat? So che molti lettori amano fare anche gli Usa. D’altronde la locuzione …essere miliardario in dollari… ha ancora il suo fascino.
Ma qui non è più questione di earnings. È questione di bravura. Essere bravi a trovare uno più bravo di noi all’interno dei sanatori mentali, in modo da poter essere curati prima possibile.
Quando i titoli scendono poiché fanno la stessa attività di altri che stanno scendendo, mi viene sempre in mente la barzelletta di Pierino e la differenza tra la teoria e la pratica, o l’esistenza di una proprietà transitiva, per la quale tutti sappiamo che se scende A e B fa la stessa cosa di A ma è diversa da A, B scende lo stesso. Mi direte … ma qui non c’è proprietà transitiva. Giusto. Bella osservazione. C scende pure. A prescindere. Perché fa la stessa cosa di B che è del settore di A.
Mamma mia, ma possibile tutte queste complicazioni?
Essenzialmente sono 4 anni che continuiamo a sentire che il mercato deve crollare, e, per il momento, tutto questo crollo non si vede; appena abbiamo sentito che il Bitcoin sarebbe andato a 100 mila dollari è venuto giù in serenità fino a 32mila.
Trading, si chiama trading, e permette di saltare da un carro ad un altro senza love, ma with passion.
Il mercato è da sempre contraddistinto da mode. E noi dobbiamo essere bravi a tradare sui titoli di moda, sapendo che i titoli, se non saltano, prima o poi tornano in auge così come i vestiti vintage, di gran moda oggi.
D’altronde che gran figata poter utilizzare una mutanda vintage usata chi lo sa da chi, e lavata chi sa come.
Certo. Poi la laviamo anche noi.
Ed anche per i titoli vale lo stesso discorso. Siamo noi che dobbiamo guardare bene il movimento, dimenticando le sirene e sedendoci con passione, soprattutto dopo le ultime cantonate viste e sentite sui mercati.
Le armi per difenderci dalla eventuale correzione sono sempre le stesse.
Mai paura di perdere subito: le operazioni se non vanno nella direzione auspicata sono da tagliare.
Titoli, quasi sempre gli stessi, in maniera da poter conoscere le evoluzioni storiche ed attuali.
Utilizzo intelligente della leva. Oserei dire che oggi, probabilmente, un uso intraday è meno pericoloso.
Pochi indicatori. Quelli necessari, anzi sufficienti, e cioè volume e media.
Poi una volta ancora passione, quella senza della quale non si va da nessuna parte e costante presenza sul mercato.
Ho detto mercato, non internet o chat, che servono a far nascondere chi non ha il fisico o la levatura morale per poter guardare in faccia il prossimo. Alcuni giorni fa, mi è stato fatto notare che in una di queste realtà virtuali, c’è chi ha detto… certo che mettere il dislike ad un buongiorno…
Ma non serve il velo da stendere. Servirebbe l’Amerigo Vespucci, e forse nemmeno basta.
Isaac Newton diceva “posso misurare il moto dei corpi, non l’umana follia”.
Ecco, pensiamo ad individuare i titoli, e, senza alcuna posizione statica, osserveremo in poltrona dove il mercato ci condurrà.
E se poi non si andrà da nessuna parte, sticazzi, vogliamo davvero credere che con 7-8 mila aziende quotate in Europa, sui principali mercati non esista ogni giorno l’oggetto del nostro trading?
In bocca al PNRR, primo indizio di come la moda si sta muovendo e si muoverà.
Chi prima prende più prende. L’importante, però, è sempre non prenderle.
Mutanda vintage a parte.
A bientôt
Ps dimenticavo… per quanto concerne Pierino e la differenza tra la teoria e la pratica sono sicuro tutti siate preparatissimi !
(articolo di Sandro Mancini)