Previsioni di Borsa con le Onde di Elliott e Fibonacci


Previsioni di Borsa con le Onde di Elliott e Fibonacci

Piano Bar di Virginio Frigieri                                                20/02/2022

La teoria quantitativa della moneta ipotizza che un aumento dell’offerta di moneta aumenterà i prezzi dei beni e dei servizi di consumo e viceversa. A questo proposito. si potrebbe dire che il massiccio aumento dell’offerta di moneta nelle economie sviluppate dal 2008 stia finalmente accelerando i prezzi al consumo. Tuttavia il ritardo temporale da quando la stampa di denaro è iniziata oltre 13 anni fa, ci dice che nella migliore delle ipotesi questa teroria è quanto meno irregolare.

Intanto occorre aver ben chiaro in mente che un periodo così lungo di elevata stampa di denaro non può andare avanti all’infinito senza che le società si disintegrino come in Venezuela, per cui ad un certo punto (che potrebbe essere adesso) le banche centrali dovranno interropere la stampa di denaro e inasprire la politica monetaria.  Con una tale bolla nei prezzi degli asset, alimentata dal denaro libero e dall’umore sociale, il rischio di deflazione della bolla diventa molto alto nel momento in cui l’umore sociale gira in negativo. Questo potrà tradursi in una deflazione del debito e quasi certamente anche in una deflazione dei prezzi al consumo. Come ho spiegato anche anni fa all’EXPO 2015 la velocità del denaro è un indicatore spesso usato quando si parla di inflazione/deflazione. Si deve innzitutto decidere quale massa monetaria prendere come riferimento (in genere la M2 talvolta la M3)  e si va a misurare la velocità con cui il denaro si trasforma in merce e la merce si ritrasforma in denaro. E’ un concetto molto simile all’indice di rotazione dei magazzini. Se tu hai un magazzino di beni  di consumo (es. materiale elettrico) e in un anno fatturi 100, la prima cosa che vorrà sapere il responsabile amministrativo è con che indice di rotazione hai ottenuto quel fatturato ovvero con che giacenza media di magazzino hai fatto 100. Se hai ottenuto 100 con una giacenza media di 50 hai ruotato a 2; se hai fatto 100 con una giacenza media di 25 hai ruotatao a 4 e così via. Qua al posto del Fatturato si Prende il PIL nominale trimestrale e al posto della giacenza media di magazzino si prende la media trimestrale dello stock di moneta M2. Dal rapporto di queste due grandezze si ottiene l’indice in questione.

A Ottobre del 2015 quando presentai questo grafico all’EXPO in Borsa a Milano sulla massa M2 l’indice era appena sopra a 1,5 ed io sottolineavo che con una velocità così bassa difficilmente si sarebbe potuto portare l’inflazione al quel 2%  tanto desiderato da Draghi. Ma oggi come è messo lo stesso indice? Lo vediamo qua sotto:

Nonostante tutti i QE proseguiti negli ultimi 7 anni l’indice si trova schiantato ulteriormente a quota 1,12 (fonte Velocità di M2 Money Stock (M2V) | fred | St. Louis Fed (stlouisfed.org)

Se poi prendiamo la velocità dell’M3 dell’Eurozona pubblicato da Murray Gunn sul report Europa di Elliott Wave International lo stesso indice si mantiene appena sopra a 0,8 come vediamo nel grafico sotto:

Tornando alla teoria iniziale, se la velocità aumenta allora si verificheranno più transazioni  tra individui in un’economia, e quindi possiamo dire che i consumatori e le imprese stanno spendendo i loro soldi, mentre in caso contrario stanno risparmiando ovvero si verificano meno transazioni tra individui in un’economia.

Ma questa non può essere la sola lettura nel senso che il rapporto  tra PIL e offerta di moneta si può anche pensare in questo modo: se la velocità del denaro sta diminuendo allora si sta prendendo sempre più denaro per sostenere artificialmente un livello crescente di PIL. In altre parole il PIL nominale potrebbe essere artificialmente gonfiato dall’elevata massa di denaro messo in circolazione.

Anche nel ruggente 1920 negli Stati Uniti, la velocità del denaro stava diminuendo, un segno forse che il PIL si stava gonfiando artificialmente da una quantità di denaro eccessiva rispetto alle dimensioni dell’economia, e come è andata a finire dopo, è risaputo.

Dai due grafici sopra vediamo che sia negli Stati Uniti che in Europa, la velocità del denaro ha raggiunto il picco negli anni ’90 e che da allora, escludendo piccole pause non ha fatto altro che scendere. Il messaggio che viene da questi due grafici è che il PIL delle economie sviluppate è molto probabilmnete gonfiato artificialmente dal giantesco aumento di denaro visto in questi anni.

Ora, come nel 1929, questa storia, potrebbe/dovrebbe  NON finire bene!.

Indici Azionari USA

I mercati americani sono chiusi domani 21 febbraio per il Presidents Day.

Gli Indici americani hann continuato a suddividere al ribasso in linea con quanto si deceva nelle puntate precedenti.

Nasdaq100

Il Nasdaq 100 si sta riportando verso il minimo del 24 gennaio. La rottura di quel minimo dovrebbe poi comportare un’accelerazione del ribasso. Un fiches al ribasso ce l’abbiamo e per ora la menteniamo. Mano a mano che il modello diventerà più netto cercheremo di aumentare la posizione.

Dow Jones

Il Dow Jones sta disegnando in maniera impeccabile l’onda 3 ribassista. Nella seduta di giovedi ha di nuovo infranto il supporto offerto dall’ expanding diagonal e venerdi lo ha ritestato da sotto come da sacri testi dell’analisi tecnica. Il prossimo obiettivo è l’attacco alla fascia 33.100-33.300.

S&P500

Anche Sull’S6P500 cominciano a vedere chiaramente le suddivisioni dell’onda [iii] di 3. Il prossimo obiettivo è la rottura del minimo di onda 1 (4220 punti del 24 gennaio).

Previsioni di Borsa : Bond USA rendimenti e prezzi

Il Trentennale americano ha concluso l’onda 1 di (5) ed ora deve ritracciare più in alto per tracciare l’onda 2 dopodiché i corsi riprenderanno la strada del ribasso.

Previsioni di Borsa : Dollar Index e EUR/USD

Il Dollar Index, balla sull’incrocio dei due canali. La rottura al ribasso del minimo del 14 gennaio (94,629) dovrebbe imprimere un’accelerazione al  ribasso, mentre l’euro muoverà in direzione opposta.

Metalli Preziosi

Oro:

L’oro attacca finalmente il vertice del triangolo di onda [4] e quindi dovrebbe finalmente impostare l’onda [5] con target attorno a 2200.

Platino:

Conclusa l’onda 4, il platino è finalmente uscito dal canale discendente ed ora dovrebbe seguire l’oro al rialzo.

Argento:

Anche l’argento se riesce ad uscire dal canale discendente e a far fuori il massimo di onda 1 avrebbe la strada spianata per andare al rialzo, ma per adesso dobbiamo aspettare e seguire quello che fa.

alla prossima