Corrono i salari Usa-Inflazione sempre sotto osservazione


Un pò di movimento finalmente, è arrivato alle 14.30 di un venerdì partito lentissimo con volumi sempre in forte discesa, quando a dare la scossa è stato il dato sulla crescita dei salario orario mensile e la retribuzione oraria media Usa che hanno mostrato una solida crescita, superiore alle attese, insinuando nuovamente il dubbio in merito al fatto che il picco dell'inflazione sia ormai stato raggiunto e che il dato ultimo, ancora in auge, non sia stato solo la prima rondine.

Passata la paura però, quasi immediatamente, dopo circa un'ora di scambi, tutto è tornato nella dinamica dell'ultimo mese, con i volumi tornati di nuovo a languire, tenuti su da una mano invisibile che qualsiasi cosa accada, tende  a rilivellare gli indici sui livelli acquisiti ed ormai consolidati.

Tale dinamica ci è nota per essere stata presente lungo tutto il corso del 2021, quando gl'indici lavoravano sui massimi storici,andando di tanto in tanto a rilevarne di nuovi, in un torpore che lento ed inesorabile, portava a trascorrere delle lunghe giornate nellì'assenza totale di spunti.

L'anomalia deriva dal fatto che stiamo parlando di un 8% di inflazione fa e soprattutto di un -3.5% di tassi d'interessa fa... tanto, tantissimo se si guarda poi anche ai bilanci e alle trimestrali aziendali in quel degli "Yuu Ess  Eii", ma così è se vi pare, la borsa ha sempre ragione!

La questione è: si arriverà alla scadenza dei relativi futures, il 16 dicembre, in questo torpore e con questa calma piatta?

Perchè se così fosse, non sarebbe neanche tanto male muoversi in un trading range comodo, il punto è che fasi di simile andatura hanno molto spesso nascosto il tranello per coloro i quali vivono dentro di essi.

Basta il ritorno di pochi operatori veri per scatenare la bagarre, ed in questo scenario a volatilità sotterrata come già detto, l'arduo è mantenere alta la concentrazione. 

Un operatore  o un trader vive di volatilità e se questa viene a mancare, di sicuro non li vedremo sporcarsi le mani e pertanto preferiamo in questo articolo, dedicarci all'analisi grafica di qualche vecchia buona azione italiana.

MAIRE TECNIMONT

Primo input short sul titolo ai 3.20€ con chiusura del trade ai 2.70€, ma con stop loss ed inversione della posizione oltre i 3.30€ perchè  a quel punto cambierebbe drasticamente lo scenario ed il rimbalzo, allora, acquisirebbe sostanza e vigore sino ai 3,50€.

Ingressi long, permanendo il tetto ai 3.30€, invece, li troviamo ai 2.5€ e ai 2.26€ con stop loss a piacere.

La sensazione è che il recupero mostrato sia esclusivamente un rientro da ipervenduto ma siamo pronti ad essere smentiti.

OVS

Titolo dalla configurazione grafica più interessante di Maire, che lo fa adeguatamente considerare come buona preda da prendere al rientro ai 2.05€ con ultimo livello ai 1.95€.

Attenzione agli ingressi long qualora il mercato tornasse ad essere preda delle vendite e quindi, inutile rammentare la possibilità di chiudere la posizione in piccola perdita, al momento del rientro.

BANCA GENERALI

In questa analisi grafica risultano evidenti gli argini posti ai 31.5€ e ai 33.5€. Muoversi in tale contesto mette al riparo da scossoni violenti evitanto l'ingestibilità della posizione.

Il discorso cambierebbe con determinazione se si tornasse a scendere sotto i 31.4€, soglia da osservare con adeguata attenzione!.

 In un mese in cui i volumi sono stati totalmente latitanti, la difficoltà maggiore è stata quella di mantenere alta la concentrazione poichè come più volte ricordato, il mercato sa fare male proprio quando il livello dell'attenzione scende.

Mancano ormai pochi giorni alle ultime riunioni dell'anno sia per la Fed quanto per la Bce, e coincideranno anche con la scadenza dei futures, pertanto siamo piuttosto certi del fatto che torneranno forti i volumi in prossimità di questi due mega eventi.

L'importante sarà avere la lucidità e la calma fredda per muoversi con cautela, o non muoversi affatto, sino a quei fatidici giorni.

Segnateli pure sulla vostra agenda degli appuntamenti importanti : 14 dicembre Fed - 15 dicembre BCE!

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)