Troppi fattori concomitanti hanno determinato il crollo della leader delle quattro ruote elettriche. Un’analisi dell’azione. Green economy protagonista del 2023? I migliori replicanti quotati su Borsa Italiana selezionati in base a precise caratteristiche.
Buy or sell
Se dovessimo elencare i motivi che stanno portando l’azione Tesla a livelli al ribasso semplicemente impensabili un anno fa sareste costretti a leggerci per una buona mezz’ora. Eppure la crescita stimata dei ricavi è ancora elevata. Gli analisti infatti si aspettano in media che saliranno del 54% nel 2022 e del 37% nel 2023, secondo dati raccolti da Bloomberg. Certamente ci sono timori per lo sviluppo del Pil Usa e soprattutto mondiale ma si allarga anche una preoccupazione che sta colpendo tutta l’industria automobilistica: è quella che le auto elettriche non siano la reale risposta alle esigenze di ridurre l’inquinamento atmosferico. In più per Tesla si avvertono le tensioni di una gestione Musk che comincia a inquietare. La società ha infatti visto evaporare circa 720 miliardi di dollari di valore per gli azionisti quest'anno. Il crollo è tra i maggiori responsabili del declino dell'S&P 500 nel 2022, assieme ai casi Amazon, Microsoft e Apple. Ciò non impedisce che la capacità innovativa del gruppo di Austin (Texas) sia ancora elevatissima e che il crollo dell’azione la stia portando vicino al cosiddetto “bottom”, atteso sui 95-100 Usd.
In effetti (pur nella relatività delle valutazioni, che risentono di tempistiche disallineate e visioni contrastanti) dei 44 analisti specializzati sul titolo Tesla attualmente ben 22 si esprimono per uno “strong buy”, 6 per un “buy”, 13 per un “hold” (mantenere), 1 per un “sell” e 2 per uno “strong sell”. Trasformiamo il tutto in un’analisi grafica del quadro in corso.
Isin e codice |
US88160R1014 / TSLA |
Chiusura ieri (28/12/2022) |
112,7 Usd |
Volatilità media (a 1 anno) |
64,5% (molto elevata) |
Il quadro grafico |
Data la situazione è preferibile scegliere una periodicità mensile, che meglio identifica lo scenario del titolo: dai massimi di novembre 2021 oltre 400 $ si sono succedute 11 candele rosse contro 2 verdi (marzo e luglio 2022). Cos’altro si può aggiungere? |
Prima resistenza |
Considerando l’esasperazione dei movimenti e la volatilità, inutile identificare livelli di breve periodo (fra l’altro scarsi) ed è preferibile puntare su riferimenti più solidi. Il primo si identifica sui 187,7 Usd, pertanto nell’area 180-190 Usd |
Seconda resistenza |
Sui 210 Usd, cioè poco sopra la precedente resistenza |
Indicatore di momentum |
E’ talmente negativo da non meritare parole aggiuntive |
La media a 200 |
Si colloca attualmente a 253,6 Usd |
Scenario negativo se… |
…se ipotizziamo ulteriore debolezza è inevitabile che il livello dei 100 Usd rappresenti un riferimento tangibile di tutto rilievo |
Un segnale “buy” |
L’ipotesi migliore sta nell’avviare un piano di acquisto (nel caso non si sia già investiti), con entrate scaglionate sul 10% in presenza di ribassi e del 20% in presenza di rialzi |
► Energie rinnovabili, il quadro dei relativi Etf
Le temperature di oggi dicono: 9°C a Bolzano e 6 ad Aosta contro 19 a Palermo e 18 a Napoli. Parlare di cambiamenti climatici e riscaldamento globale non va però più di moda…fino alla prossima tragedia! Poi si scatenerà di nuovo l’orda dei pessimisti per qualche giorno, cui seguirà una concatenazione di eventi simili. Se gli uomini non riescono a sensibilizzarsi per queste tragedie mal gliene venga. Chi invece capisce che il mondo necessita di enormi impegni in chiave ambientale colga quanto meno l’occasione di investire in un comparto dalle grandi potenzialità. Naturalmente con gli Etf, di cui analizziamo – come promesso nel report del 21 dicembre scorso – l’offerta presente su Borsa Italiana.
Il più scambiato |
iShares Global Clean Energy Usd (Distribuzione) – Valuta denominazione Usd |
IE00B1XNHC34 – Ter 0,65% - Dividendi semestrali (yield stimato 0,5% annuo) |
Replica le 30 maggiori azioni di società attive a livello mondiale nell’ambito delle energie pulite |
Quello in euro |
Lyxor New Energy Esg Filtered (Distribuzione) – Valuta denominazione Eur |
FR0010524777 – Ter 0,60% - Dividendi semestrali (yield stimato 0,3% annuo) |
Replica le leader del settore e in più con classificazione Esg |
Il più volatile |
Global X CleanTech Usd (Ad accumulo) – valuta denominazione Usd |
IE00BMH5YL08 – Ter 0,50% |
Replica un indice più vario rispetto ai precedenti sia per tipologia del business sia per copertura geografica |
Quello con performance migliore nel 2022 (-1,5%) |
iShares Global Clean Energy Usd (Distribuzione) – Valuta denominazione Usd |
IE00B1XNHC34 – Ter 0,65% - Dividendi semestrali (yield stimato 0,5% annuo) |
Replica le 30 maggiori azioni di società attive a livello mondiale nell’ambito delle energie pulite |
Quello con sottostante la Cina |
Global X China Clean Energy (ad accumulo) – Valuta denominazione Usd |
IE000TMA7T63 – Ter 0,68% |
Replica azioni quotate in Cina e a Hong Kong attive nel mondo energie “green” |
Quello sull’energia solare |
HANetf Solar Energy (ad accumulo) – Valuta denominazione Usd |
IE00BMFNWC33 – Ter 0,69% |
Replica il business dell’energia solare |
Quello sul vento |
Invesco Wind Energy (ad accumulo) – Valuta di denominazione Usd |
IE0008RX29L5 – Ter 0,60% |
Replica il business dell’energia eolica |
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Le performance
iShares Global Clean Energy |
Da inizio anno: -1,5% |
In un mese: -6,5% |
Lyxor New Energy Esg Filtered |
Da inizio anno: -14,4% |
In un mese: -8,5% |
Global X CleanTech |
Da inizio anno: -13,8% |
In un mese: -11,7% |
Global X China Clean Energy |
Da inizio anno: n.d. |
In un mese: -4,8% |
HANetf Solar Energy |
Da inizio anno: -11,6% |
In un mese: -11,4% |
Invesco Wind Energy |
Da inizio anno: n.d. |
In un mese: -7,8% |
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Un commento
Il settore ha mostrato una forte volatilità nel 2022, complici le incertezze sulla guerra in Ucraina e le tensioni sul prezzo del gas. Quest’ultimo fattore ha spinto al rialzo o al ribasso soprattutto gli indici più concentrati ma ora intervengono i piani a favore delle energie pulite approvati in Europa e negli Usa, che potrebbero costituire un elemento di spinta per l’industria specifica. Certo è che una diversificazione dei sottostanti si dimostra la scelta migliore se si crede in uno sviluppo durevole di questo nuovo business.