Che sia stato un anno molto faticoso lo dice il mercato attraverso i numeri che esprimono chiaramente il fatto che i trader siano a riposo.
Tranne qualche breve momento di interesse, il volume delle contrattazioni è sceso verticalmente e, se volessimo trovarne le motivazioni, potremmo andare a ritroso nell'arco del 2022, anno di correzioni importanti su tutti i fronti, che si voglia prestare maggior attenzione al mondo delle Crypto o che ci si concentri sul versante obbligazionario per non palrare dell'azionario.
Il gennaio dell'anno di cui stiamo percorrendo l'ultimo chilometro, era partito con il Bitcoin che navigava sui 55000 dollari che confrontati con i 17000 dollari circa del periodo corrente, racconta una storia di grande sofferenza, avendo iniziato a pagare innanzitutto i rialzi dei tassi della Fed, dimostrando di comportarsi come un asset azionario piuttosto che valutario e infine, concettualmente, dimostrando di essere stato preda della liquidità del Quantitative Easing.
Le ultime vicende dei vari broker, a partire da FTX, ne hanno ulteriormente abbattuto il prezzo.
Il Nasdaq, indice reale per i titoli tecnologici, partiva dai 16000 punti mentre, al momento della scrittura, quota circa 11100 punti, mentre il Dow Jones partiva dai 37000 punti, che paragonati ai 32850 di questi momenti ben fa comprendere l'entità dell'anno trascorso.
Tutti i magiori titoli azionari che avevano dominato la ribalta, come Netflix, Tesla, Amazon e chi più ne ha più ne Meta...pardon...metta, hanno subito una nettissima sforbiciata alle loro quotazioni che possiamo vedere nel dettaglio.
META
La ex Facebook apre l'anno con quotazioni di circa 350 dollari, prima di iniziare un percorso di correzione dovuto ad una trimestrale poco promettente, lasciando aperto un buco dai 300 ai 250 dollari. Da quel movimento, non si è più ripresa continuando a perdere terreno sino ai 117 dollari attuali.
AMAZON
Il grafico che riportiamo è chiaramente rettificato dall'operazione societaria che ha dimezzato i prezzi nominali, ma in termini percentuali, tale operazione nulla ha potuto.
Pertanto ai valori attuali, Amazon partiva dai 180 dollari e sta per chiudere l'anno sugli 86 dollari.
NETFLIX
Passando ora a Netflix, il taglio del prezzo è passato dai 600 dollari ad un minimo di 180 dollari per poi riprendere fiato quel tanto che gli ha permesso di chiudere il gap ai 330 dollari prontamente pronosticato in un paio di articoli che abbiamo dedicato specificatamente al titolo dell'home cinema.
TESLA
Elon fa ed Elon distrugge in questo caso, cosa che magari sarà in grado di fare con Twitter, ma rimarrà ipressa nella storia la crescita e lo scoppio della bolla anche su Tesla, che ora si aggrapperà ai 108$ e infine ai 94$ per tenere testa all'ondata di vendite in atto sul titolo. Si cadrebbe in errore però se si incolpasse il suo titolare per questa folle discesa, in quanto è solo ed esclusivamente frutto del ripiegamento della liquidità voluto dalla Banca Centrale americana nel tentativo di arginare la crescita inflazionistica. La stessa storia che accomuna tutte le azioni prese in considerazione e molte altre.
Clamorosamente bassi i volumi sui derivati alla ripartenza dopo le festività natalizie con il derivato sull'indice Dax, ad esempio, che scambia a circa un'ra dal termine delle contrattazioni, circa 22mila contratti, la stessa mole che normalmente viene scambaita dopo le ore 10 del mattino a conferma di quanto si sosteneva ad inizio articolo, ovvero che si sia un pò tutti in vacanza ed, allora, impossibile ed alquanto precoce sarebbe fornire altre indicazioni in un mercato che spunti non ne offre ma che tornerà ad offrirne molto presto.
Intanto, la breve panoramica che abbiamo offerto, serva come bussola di orientamento, che faccia comprendere quanto il mercato sappia essere "cattivo" e come cogliere le opportunità nel momento giusto.
Il timimg, come più volte abbiamo sottolineato, è il fattore vincente, sia in entrata quanto in uscita, quanto per una operazione long che per una operazione short ed il timing è inesorabilmente connesso con i volumi, ovvero con quella mole di operazioni con cui gli operatori decidono la direzionalità, purchè questi, però, siano a lavoro!
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)