Oggi, in pieno clima natalizio, è giusto farci qualche regalo; mi riferisco ai due Certificati che in questi giorni sono sulla bocca di tutti ed anche con notevoli volumi sul Sedex e sul TLX.
Si tratta di due Fixed (ricordo che questa struttura prevede cedole garantite ed incondizionate mensili, indipendentemente dalle quotazioni dei titoli sottostanti) molto difensivi.
Il primo IT0006753872 è quello che sta riscuotendo il maggior successo sul mercato fra tutti i certificati, perchè oltre ad essere Fixed è anche AIRBAG, ed è rarissimo trovare contemporaneamente queste due strutture difensive nello stesso prodotto.
L' AIRBAG è una struttura che ammortizza le perdite se il prezzo del sottostante, a scadenza, scende sotto il livello barriera. Nel senso che l'eventuale performance negativa viene calcolata partendo dalla barriera e non dallo strike price, con un coefficiente 2 o 1,5: se ad es in un normale certificato con barriera 50% un sottostante chiudesse sotto barriera con una perdita del 60%, il rimborso diventerebbe del 40% (del capitale) mentre in un Airbag diventerebbe dell'80% (quel 10% di differenza negativa moltiplicato per due).
Pertanto estremamente difensivo, e questo ovviamente ha un costo, che in parte va ad influenzare il rendimento.
Ma nel caso in oggetto non più di tanto; mi spiego: i sottostanti sono ENEL (con barriera 2,53; 5,10 la chiusura odierna), STELLANTIS (con barriera 6,56; 13,18 la chiusura odierna) e UNICREDIT (con barriera 6,61; 13,32 la chiusura odierna). la cedola incondizionata è 0,8% al mese (9,6% annuo); le barriere sono al 50%.
Con le due strutture Fixed+AIrbag si arriva ad una protezione del capitale investito fino a - 70%, con un rendimento del 9,6% all'anno.
Non credo che esistano altri prodotti finanziari che diano un rendimento simile e con tale protezione.
Il Fixed Cash Collect Airbag (questo è il nome completo) prevede pertanto un flusso cedolare certo del 48% (0,8x60 mesi perche la scadenza lunga è il 4/1/'28), con in più la protezione Airbag che calcola l'eventuale perdita solo partendo dalla barriera. Questo fatto e quel cuscinetto del 48% proteggono di fatto il 70% del capitale, limitando così il rischio di perdita solo ad eventi catastrofici nel gennaio 2028.
Enel dal 2013 non ha mai toccato i valori di barriera (2,5), Stellantis mai arrivata a 6,5, e i 6,6 di Unicredit corrispondono ai minimi pandemici.
L'opzione autocall per il ritiro anticipato parte dal mese di Aprile 2024 e si può attivare anche con ribassi del 10% (definito trigger autocall 90%), perciò rendimento minimo garantito del 12%; ma è sufficiente che uno dei tre titoli abbia, da quella data, una perdita appena superiore al 10% per far continuare la vita del certificato e incassare le cedole incondizionate.
Ecco perchè questo certificato ha stupito tutti noi osservatori: non si era mai visto un rendimento di quasi il 10% con una protezione fino al -70%.
La chiusura di oggi (secondo giorno di quotazione) è stata intorno alla pari (1002).
Il secondo certificato è un altro Fixed: DE000VV66QZ1, che però ha finalità differenti rispetto al primo, pur rientrando nella categoria dei prodotti estremamente difensivi.
Anche questo paga cedole garantite e incondiziote 0,65% ma i sottostanti sono tutti sopra strike del 20/25%.
Ecco i numeri;
GENERALI: barriera 7,01; chiusura di oggi 16,8; strike price 14,03
ENI: barriera 5,36; chiusura di oggi 13,48; strike price 10,72
INTESA: barriera 0,84; chiusura di oggi 2,09; stike price 1,69
Ai prezzi di oggi in area 99 il rendimento annuo sarebbe di circa 8%, ma non è questo che ci interessa.
Lo scopo di questo prodotto è il rimborso anticipato che parte da giugno '23, dal momento che i titoli sottostanti sono sopra strike del 19/25/23% rispettivamente, pertanto non devono perdere, per poter sfruttare questa opzione, tali percentuali entro quella data o nei mesi a seguire.
Si otterrebbero quindi 7 cedole garantite (una di dicembre+sei del '23) da 0,65% più 1 punto sul capitale, che equivale a 5,5% in 6 mesi...senza colpo ferire.
Se poi in caso di crollo dei mercati questi tre titoli, peraltro poco volatili, perdessero più del 20%/25% nulla di grave: si continuerebbe a percepire il flusso cedolare incondizionato in attesa di un prossimo rimborso oppure fino a scadenza (Aprile 2025).
In conclusione: un modo di attraversare un semestre, che dicono tumultuoso, garantendosi una discreta entrata sicura e/o un investimento a lungo termine molto difensivo e con buon rendimento, entrambi a rischio decisamente basso, difficilmente reperibile in altri asset.
Auguro a tutti i lettori di LombardReport un sereno e profittevole 2023.
Paolo Vandelli.