In tutte le recenti fasi, pochi giorni prima che uscisse il dato relativo all'inflazione o che si attendesse la decisione della Fed, una costante ha contraddistinto il comportamento dei mercati in tutto questo 2022 e, a ben guardare, anche prima dell'ultimo meeting nel dicembre 2021.
Questa costante è stata la crescita pilotata dei listini, i quali senza alcuna esitazione, hanno di volta in volta, recuperato circa 1000 punti.
L'altra costante, finora, è stato l'effetto elastico che si è scatenato non immediatamente dopo l'uscita dei dati ma nei successivi due o tre giorni che hanno seguito l'evento, ingannando ancor più, con un falso movimento long.
In tutte le passate edizioni, quindi, il mercato ha, non solo perso quei 1000 punti circa, guadagnati come un mulo che pista il suolo, passetto dopo passetto, guadagnando metri, ma addirittura registrato nuovi minimi, in caduta libera, come per il Nasdaq al quale avevamo assegnato un target di 10500 punti.
E' importante evidenziare queste ricorrenze proprio per la natura di questi articoli che non fanno cronaca su quanto accaduto ma che provano a dedurre quello che può essere il movimento successivo.
Mercoledì 2 novembre ci sarà il tanto atteso meeting della Fed e già le discussioni, ed addirittura qualche petizione, hanno fatto capolino nelle stanze di Wall Street con alcuni investitori decisi nel portare alla Fed l'istanza di rallentare nel ritmo di incremento dei tassi d'interesse vista l'influenza avuta negli ultimi tempi sulle discese dei mercati.
La situazione del Dow Jones ci narra un rimbalzo record, segnalato su "Il Sole24Ore" come il più grande rimbalzo dal 1976 ad oggi, ma allora gli algoritmi non guidavano le piazze finanziarie...
Gli ultimi confini si trovano ormai a soli 500 punti, dopodichè delle due l'una, o si torna ai massimi storici con una bella pernacchia all'inflazione o si storna violentemente tornando a raschiare i minimi 2022.
Il dato relativo al Pil Usa però, ha un pò imbarazzato i richiedenti, avendo offerto un sorprendente trimestre a fronte di aspettative che lo vedevano alimentato da una crescita meno forte.
E allora il dilemma rimane intatto, combattere ferocemente l'inflazione e continuare nel drenaggio della liquidità o infilare la testa sotto la sabbia e mostrarsi più colomba?
Alcuni analisti tuttavia sono stati capaci di leggere messaggi "colomba" e quindi meno fermi nella lotta contro l'inflazione dalle parole pronunciate dalla Lagarde la scorsa settimana.
Ciò detto, ci vuole molto coraggio nel leggere colomba un rialzo dello 0,75% che comunque vadano le cose, avrà l'effetto pratico di raffreddare la crescita economica e già alcuni dati relativi all'accesso al credito dimostrano una contrazione anche marcata, avvalorando la tesi che vede le aspettative di una recessione (si spera il più breve possibile) sempre più alle porte.
Nell'ipotizzare i movimenti possibili, si può però partire dal forte rimbalzo seguito al rintocco della campana ai 10500 (ora riferendomi al Future Nasdaq) che in ogni caso, anche se l'elastico può essere teso ancora un pò, dal momento che i target di rimbalzo che avevamo assegnato al fatidico rintocco, erano identificati in area 11400 e 11800 poi.
L'elastico dovrebbe manifestarsi con buona probabilità, ma è arduo ipotizzare un rientro sui minimi recenti e addirittura si potrebbe intravedere un incremento dei guadagni addirittura ai 12300 potenzialmente, in attesa del dato relativo all'inflazione.
Più forte è stata la spinta dimostrata dal Dow Jones che non ha avuto grosse resistenze lungo il percorso di recupero ed ad onor del vero, un pò di percorso libero ancora ne avrebbe, ma poi arriverà il mercoledì e paradossalmente anche in caso di minore incisività della Fed, potremmo trovarci dinanzi ad un paradossale "sell on news" perchè il rimbalzo è stato senza interruzione.
In tale seconda ipotesi, ovvero con un rialzo inferiore ai 0,75% attesi, cambierebbero i target per la discesa, fatto che darebbe conferma e solidità ai punti di minimo raggiunti solo qualche ottava fa.
Il fronte societario ci ha portato alcune trimestrali che hanno fatto davvero soffrire i cassettisti e ci riferiamo inequivocabilmente a Meta (immagine sotto) ed Amazon.
AMAZON
La settimana appena inziata ci porterà i dati di un'altra delle società che stiamo seguendo in tutto questo 2022 vale a dire Paypal che il 3 novembre informerà il mondo finanziario del suo stato di salute.
Settimana importante quindi quella che ci attende tra opportunità sia long che short e da mercoledì sapremo meglio quale delle due avrà vita più facile.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)