Confronto diretto fra i due costruttori di supercar ma il mercato guarda a qualcos’altro. E ve lo spieghiamo. Intanto debutta a Milano un replicante che investe su una combinazione di due temi importanti del settore sanitario: genomica e digitalizzazione.
Buy o sell
La guerra sul fronte delle vetture sportive di lusso si svolgerà oltre che sul lato commerciale e su quello dei circuiti – soprattutto con le Hypercar per le corse di durata ma non in Formula 1, dato il probabile rinuncio della Porsche alle gare a ruote scoperte – anche in Borsa. L’Ipo a Francoforte di quest’ultima ha riscosso molto successo, con una quotazione salita in pochi giorni oltre i 91 euro. C’è quindi appeal per Porsche AG Vz (Isin DE000PAG9113) e non pochi analisti prevedono il netto superamento di quota 100. Inevitabile allora il confronto diretto con l’azione Ferrari, più forte di certi rumours, che la volevano in discesa verso i 150 euro, e rimasta all'opposto sopra i 180, con due sole veloci puntate ribassiste sui 165 euro.
Ineluttabile così prevedere in futuro arbitraggi fra i due titoli nonché l’esordio di certificati con entrambi i sottostanti. Intanto si diffondono insistentemente le voci che anche Lamborghini andrebbe in Borsa, il che porterebbe la lista delle azioni delle supercar a quattro, considerando che da tempo a Londra è quotata Aston Martin, protagonista tuttavia di un pessimo 2022.
Il lusso a quattro ruote ha indubbio “appeal”. Eppure sui mercati c’è chi ritiene che oggi la stock preferibile non appartenga a tale compagine ma sia Volkswagen. Il motivo è presto spiegato: l’operazione Porsche e quella futura Lamborghini – di cui il gruppo di Wolfsburg detiene il controllo in entrambi i casi - comporterà super dividendi da distribuire agli azionisti. Un’assemblea generale straordinaria sarà convocata nel prossimo mese di dicembre, durante la quale si proporrà la distribuzione, all’inizio del 2023, di un dividendo speciale pari al 49% del ricavato totale lordo riferito al collocamento delle azioni privilegiate e alla vendita delle azioni ordinarie Porsche. Di qui l’interesse per la Casa tedesca, tanto più se poi arrivasse l’operazione Lamborghini.
Il titolo della big tedesca merita quindi un’analisi approfondita.
Isin e simbolo |
DE0007664039 / VOW3 |
Apertura oggi (5/10/2022) |
131,8 euro |
Volatilità media (a 1 anno) |
39,5% (media) |
Il quadro grafico |
Nettamente ribassista da inizio anno |
Prima resistenza |
140,2 euro |
Seconda resistenza |
152,4 euro |
Scenario negativo se… |
Facile da identificare: sotto il supporto dei 120,6 euro, corrispondente ai minimi del 5 e 6 luglio. Vorrebbe dire tornare di nuovo sulle quotazioni di fine 2020 |
La media a 200 (valore in corso) |
149,6 euro |
Un segnale “buy” |
La media più lenta è scesa molto e rappresenta un riferimento importante, poiché c’è già stato un tentativo di rottura al rialzo a metà settembre, del tutto abortito. L’area 140-150 si è caratterizzata comunque per una forte congestione da marzo in poi. E allora: estrema debolezza sotto i 120 euro, debolezza fra 120 e 140 euro e forza sopra i 160 euro (con importi volutamente arrotondati per semplificare la valutazione globale) |
Attenzione! |
Le azioni contrassegnate dal simbolo “VOW” sono azioni ordinarie. Le azioni con il simbolo “VOW3” sono invece azioni privilegiate |
► Il genoma va in Borsa
VanEck ha quotato su Borsa Italiana il nuovo Etf VanEck Genomics and Healthcare Innovators (Isin IE000B9PQW54), che investe in una combinazione di due dei temi più importanti in prospettiva nel settore sanitario: genomica e digitalizzazione.
La genomica studia l’interazione tra geni e prodotti genici. I relativi trattamenti, un tempo considerati sperimentali e costosi, stanno diventando più accessibili e comuni. Però l’industria del settore, che ha come obiettivo temi importanti quali la cura del cancro, delle malattie associate all’invecchiamento e di quelle congenite, è ancora nelle prime fasi di sviluppo e pertanto offre un notevole potenziale.
Inoltre il settore sanitario, che prima della pandemia era in ritardo nell’adozione di soluzioni informatiche, ha registrato un’impennata nella digitalizzazione durante gli ultimi due anni. Gli incontri faccia a faccia con i pazienti non erano più un’opzione e le soluzioni digitali sono state in grado di dimostrare la loro praticabilità quotidiana. C’è ancora nondimeno un ritardo e quindi margini di crescita.
L’Etf replica l’indice MVIS Global Future Healthcare Esg, che reitera a sua volta la performance delle società attive che generano almeno il 50% del proprio fatturato nelle seguenti aree: terapie sanitarie basate sulla modifica mirata del codice genetico delle cellule o sull’utilizzo di mRNA; piattaforme tecnologiche che consentono lo sviluppo di terapie sanitarie basate sulla genetica; apparecchiature o servizi di laboratorio utilizzati per testare, codificare o sviluppare terapie sanitarie di nuovo sulla genetica; software utilizzati per agevolare le consultazioni mediche online; software per la gestione degli studi medici e/o delle cartelle cliniche dei pazienti.
Il VanEck Genomics and Healthcare Innovators è del tipo ad accumulo dei proventi e ha un Ter dello 0,35%.