Momento piuttosto concitato per i mercati, che rendono la vita a noi investitori davvero difficile. L’avvio della correzione osservata un paio di settimane fa si è sviluppata con una settimana all’insegna dell’indecisione, appena conclusa.
Dopo aver toccato nuovi minimi di periodo i listini hanno messo a segno un parziale recupero, chiudendo di fatto nei pressi del close della settima precedente. Si naviga a vista, c’è poco da fare. Evidentemente i grandi investitori e operatori non hanno ancora le idee chiare su come si muoveranno le politiche monetarie delle Banche Centrali, FED in testa.
In realtà, più che il “come” è il “quanto” a non essere forse ancora ben delineato nelle strategie in ottica di medio per le mani forti del mercato. La FED, ormai è chiaro, è avviata ad una stretta in questo 2022 che pare anche abbastanza consistente stando a quanto appreso in queste ultime settimane.
La BCE, invece, ancora voce fuori dal coro, non pare in procinto di mettere mano a tassi e tapering, per ovvie motivazioni legate ad un rischio non trascurabile di frammentazione all’interno dell’Eurozona. Christine Lagarde, da abile politica quale è, sa bene che ritirare prematuramente o troppo velocemente gli stimoli monetari metterebbe in serio pericolo la stabilità dei Paesi più indebitati (Italia in testa) e quindi, con buona pace della Germania, per ora tiene duro sulla linea accomodante.
Intanto noi aggiorniamo il nostro portafoglio con gli ingressi segnalati la scorsa settimana, inseriti in ottica di difesa da una vera inversione di trend dei mercati. Abbiamo utilizzato una piccola parte della liquidità a disposizione, liberata con i consistenti alleggerimenti fatti prima di fine anno.
Ricapitolando, le nuove posizioni inserite in portafoglio (e che ora trovate contabilizzate nella sezione dedicata), abbiamo acquistato il fondo Carmignac Long-Short European Equities A (FR0010149179) per un 5% del portafoglio, in modo da avere una copertura short sui listini, a protezione dell’ETF azionario Xtrackers Portfolio che abbiamo mantenuto.
Abbiamo acquistato un 7% dell’ETF iShares EURInfl Link Govt Bond UCITS ETF EUR (Acc) (IE00B0M62X26), da affiancare al già presente ETF sui TIPS statunitensi a completamento della quota complessiva di portafoglio dedicata alla copertura dall’inflazione.
Infine, abbiamo acquistato l’ETC WisdomTree Physical Silver (JE00B1VS3333) per un 3% del portafoglio, da affiancare all’altro ETC sull’oro a completamento della quota riservata ai preziosi che sappiamo essere storicamente bene rifugio in casi di turbolenze finanziare ed economiche.
Per ora restiamo in attesa di vedere gli sviluppi e ci teniamo stretta l’abbondante liquidità che abbiamo (poco meno del 60% del portafoglio), perché come già visto e fatto in passato al momento buono avere le munizioni da usare è ciò che porta vantaggio e porta in alto le performance. Probabilmente ci sarà ancora da sopportare un po’ di volatilità negativa, ma in queste fasi di mercato queste sono le regole del gioco.
All’ultimo close disponibile, il portafoglio valorizza un NAV a 105,42 sostanzialmente stabile rispetto alla scorsa analisi dove eravamo a 105,48. La performance la performance storica su base annua si porta a +3,00%. Scende un po’ la volatilità totale, ora all’1,44% rispetto al precedente all’1,46% così come quella negativa che pasa dallo 0,48% all’attuale 0,47%.
Portafoglio ed equity line aggiornati nell’apposita sezione.