Strumenti di ogni tipo per seguire i mercati e cercare gli asset più idonei alle proprie strategie di investimento. E’ il primo report domenicale organizzato in tal modo.
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Foto di stevepb da Pixnio
In fondo cosa interessa a chi ci legge? Solo e soltanto azioni, Etf, bond e certificati su cui investire. Il resto – le parole – non attraggono chi passa il tempo a divorare LombardReport. Da oggi iniziamo così una nuova rubrica che intende evidenziare prodotti finanziari di ogni tipo adatti al momento. Lo faremo in modo sintetico e tecnico per proporre un vero servizio al lettore.
► Viva la volatilità se fa guadagnare
Lo sostiene il mondo finanziario. Il 2022 si caratterizzerà per un’alta volatilità in tutti i mercati. Come cavalcare quest’asset indefinibile, poiché semplicemente parametro del sentiment degli operatori relativamente all’S&P 500? Ci sono due Etn, uno a replica lineare e uno a leva 2,25%, dei quali il secondo caratterizzato talvolta da movimenti violenti. Entrambi replicano però solo la fase rialzista della volatilità. Volendo allora ipotizzare anche una direzione ribassista occorre rivolgersi ai certificati. Su Borsa Italiana ce ne sono due di rotta appunto opposta, con i quali ci si potrà muovere nel corso del 2022 su e giù seguendo le tensioni dei mercati.
La versione long (rialzista)
Emittente |
Société Generale |
Denominazione |
Benchmark Vix Cboe Future Open End |
Isin |
DE000SF6UTZ4 |
Sottostante |
Vix Cboe Volatility Index Future Long |
Valuta |
Eur |
Scadenza |
Essendo di tipo open non ha scadenza |
Autocallable |
No |
Commissione |
1,5% |
Liquidità |
Media e affidata soprattutto al market maker |
Scambi |
Modesti ma continui |
Maggiore rischio |
Il rollover dal sottostante contratto future in scadenza a quello successivo, con gli effetti che ciò può comportare sulle quotazioni del certificato |
La versione short (ribassista)
Emittente |
Société Generale |
Denominazione |
-1 Short Vix Cboe Future Open End |
Isin |
DE000SF6SWC1 |
Sottostante |
Vix Cboe Volatility Index Future Bear |
Valuta |
Eur |
Scadenza |
Essendo di tipo open non ha scadenza |
Autocallable |
No |
Commissione |
1,5% |
Liquidità |
Media con un book abbastanza completo ma solo in alcune sedute |
Scambi |
Altalenanti ma continui |
Maggiore rischio |
L’effetto compounding in questo certificato si sente meno rispetto alla versione long. Lo si è utilizzato però finora solo in poche fasi del mercato, visto il valore mediamente molto basso del Vix negli ultimi tempi. Nel 2022 potrebbe diventare invece strategico |
► Un Etf (molto scambiato) per la liquidità
Vari lettori hanno chiesto di avere indicazioni su uno strumento per il parcheggio della liquidità su lungo periodo e soggetto inoltre a una stabilità delle quotazioni. Nella fase in corso – di fronte a un’inflazione galoppante – occorrerebbe far ricorso a Etf con sottostanti bond appunto “inflation linked”, esposti però a mutamenti di prezzo dovuti a complesse ragioni tecniche su cui non ci soffermiamo. Un’alternativa è rappresentata allora da un’altra tipologia di obbligazioni, tendenzialmente più stabili ma in prospettiva portatrici di rendimenti in crescita, quella a tasso variabile in euro. Eccolo un replicante adatto a tale scopo.
Denominazione |
Lyxor floating euro 0-7 years |
Isin |
LU1829218319 |
Sottostante |
Obbligazionario corporate a tasso variabile in euro |
Valuta di denominazione |
Eur |
Cedole |
A capitalizzazione |
Ter (costo annuo) |
0,15% |
Performance a 1 anno |
Nessuna variazione (salvo l’impatto del Ter) |
Scambi |
Quasi 1.000 contratti al mese |
Dimensioni dell’Etf |
Oltre 800 milioni di euro |
Pregio |
Volatilità bassissima replicando scadenze non lunghe (fino a 7 anni) |
Difetto |
Replica mediante swap |
► Le 10 azioni preferite a livello mondiale dai gestori di fondi
E’ il momento di scegliere, abbandonando i titoli più discussi e preferendo quelli considerati più affidabili di fronte alle incertezze dei mercati. Per aiutare in tal senso la banca svizzera Ubs ha redatto una classifica delle azioni maggiormente presenti nei portafogli degli istituzionali. Per farlo è stato utilizzato uno screener molto complesso. Quanto interessa è però il risultato. Comporta una sorpresa: sono tutte società statunitensi.
Alphabet classe A (con diritti di voto) GOOGL: quotazione a 2.607 $ poco sotto i massimi storici |
Controlla Google e tanto altro ancora. Con profitti per azione in continua crescita e un p/e (prezzo/utili) a 25,3 il titolo è leggermente sopravalutato nella fase in corso |
Alphabet classe C (senza diritti di voto) GOOG: quotazione a 2.601,8 $ poco sotto i massimi storici |
La differenza rispetto alla precedente è solo di diritto societario. Numeri così quasi identici a quelli di Google A. Un punto debole? I margini operativi sono leggermente scesi nell’ultimo anno |
Danaher Corporation: quotazione a 280,4 $ poco sotto i massimi storici |
Strumentazioni professionali, tecnologie in campo medicale e industriali nonché componenti: sono i maggiori business di un gruppo con sede a Washington DC. Il p/e a 35 è ai minimi degli ultimi due anni e le stime degli analisti ritengono che la valutazione sia attualmente corretta |
Mastercard: molto volatile nell’ultimo anno; quotazione a 355,08 $ |
Tutti la conosciamo e molti abbiamo in tasca una delle sue carte di credito. Margini operativi elevati ma il p/e in questo caso sale addirittura a 43,8 |
Meta Platforms (ex Facebook): da valutare la debolezza degli ultimi mesi, iniziata nello scorso mese di settembre; quotazione a 303,2 $ |
Facebook, Instagram, WhatsApp e Messenger e ora il mondo del metaverso (di qui il cambio del nome): una potenza quasi planetaria! I numeri della società sono molto buoni e il p/e si attesta a 21,6, fra i migliori delle big informatiche Usa |
Microsoft: è quasi 50 $ sotto i massimi del 2021; ultima quotazione a 296 $ |
Un altro gigante che tutti conoscono. Il titolo è considerato un po' sovrastimato ma i margini operativi sono ottimi. P/e a 33,1 |
Schwab Corporation: dopo una corsa forsennata negli ultimi giorni si è manifestata debolezza. Quotazione a 89,2 $ |
E’ una leader mondiale dei servizi finanziari. Il forte rimbalzo messo a segno nel 2021 fa sì che questo titolo sia attualmente sovrastimato. Il p/e ratio (a 31,6) è vicino ai massimi degli ultimi dieci anni |
Thermo Fisher Scientific: da inizio anno è iniziata un netta correzione; ultima quotazione a 580,3 $ |
Azienda statunitense che produce strumenti, materiali e software per l'industria farmaceutica e biotecnologica. Pronunciata la debolezza da inizio anno, il che fa sì che il titolo stia lentamente tornando verso il suo “fair value”. P/e a 27 |
UnitedHealth: il 2022 evidenzia una fase correttiva, non ancora pronunciata; quotazione a 461,2 $ |
Compagnia assicurativa e sanitaria Usa che è anche una potenza a livello mondiale. Il titolo è sopravalutato di circa un 30% su quello che viene stimato il “fair value”. P/e a 28,6 |
Visa: già da luglio 2021 è partito un downside che l’ha portato ai 205,9 $ di ieri |
Come per Mastercard non c’è bisogno di presentazione. I suoi numeri sono eccellenti, soprattutto in termini di margini operativi. La valutazione è corretta, sebbene il p/e sia molto alto (36,7) |
► La biorivoluzione, con il suo megatrend, va ora a Piazza Affari
Facciamo certamente un servizio a tanti lettori nel segnalare un nuovo Etf che potrebbe rappresentare un cavallo di razza nei prossimi anni. WisdomTree ha avviato a Milano la quotazione del WisdomTree BioRevolution.
Isin |
IE000O8KMPM1 |
Sottostante |
WisdomTree BioRevolution Esg |
Valuta di denominazione |
Usd |
Dividendi |
Ad accumulo |
Ter (costo annuo) |
0,45% |
Scambi |
Cinque giorni di quotazione sono troppo pochi per fornire indicazioni in merito |
Pregio |
Un settore dalle grandi potenzialità |
Difetto |
Non si dispone (inevitabilmente) di riferimenti grafici |
L’Etf offre accesso alla biorivoluzione attraverso investimenti in società quotate in Borsa, in grado di guidare le trasformazioni e i progressi nella genetica e nelle biotecnologie e di soddisfare i criteri Esg (ambientali, sociali e di governance).
“La biorivoluzione sta creando un’opportunità d’investimento, equivalente agli sconvolgimenti industriali e di Internet del passato”: è quanto dichiarano a WisdomTree. I progressi nelle biotecnologie potrebbero rappresentare le più grandi innovazioni della nostra vita. La biorivoluzione ha un enorme potenziale per affrontare e mitigare alcune delle sfide urgenti che l’umanità si trova a fronteggiare oggi, quali cambiamento climatico, scarsità di cibo o controllo di malattie e pandemie. Le sue innovazioni potrebbero avere un profondo impatto sulla società e sull’ambiente, migliorando la qualità della vita.
“Le trasformazioni della genetica e delle biotecnologie non cambieranno solo i nostri sistemi sanitari, permettendoci di vivere una vita più sana e più lunga”, ha spiegato il dr. Jamie Metzl, autore di Hacking Darwin: Genetic Engineering and the Future of Humanity. E ha aggiunto: “Miglioreranno radicalmente il mondo ben oltre la cura della salute. Le stesse tecnologie che guidano l’innovazione sanitaria avranno un effetto dirompente su diversi settori, tra cui agricoltura, materiali, energia ed elaborazione delle informazioni, rivoluzionando il modo in cui trattiamo le malattie, coltiviamo i prodotti agricoli, produciamo materiali ed elaboriamo i dati. Se il diciannovesimo è stato il secolo della chimica e il ventesimo quello della fisica, il ventunesimo sarà il secolo della biologia”.
BioRevolution è il quinto Etf della gamma tematica di WisdomTree che comprende anche cloni riferiti ai settori dell’intelligenza artificiale, del cloud computing, della sicurezza informatica e della tecnologia delle batterie.
► L’azione della settimana, Banca Intesa
Il test di venerdì è stato molto interessante: in una giornata pesantemente negativa per il Ftse Mib il titolo Intesa Sanpaolo ha retto bene, chiudendo a 2,552 euro (+0,02%). Puntando al breve l’evoluzione appare favorevole e solo una discesa sotto i 2,52 euro smonterebbe il suo stato di salute. Dato però che molti dei nostri lettori guardano al medio e lungo termine, ecco i fattori che hanno spinto nelle ultime sedute il bancario leader italiano:
● Un report di Morgan Stanley vede il titolo in ulteriore crescita. Siccome però non conosciamo le ragioni della valutazione non diamo numeri e citiamo solo il fatto che sia stato inserito nella lista “top” europea.
● In effetti Morgan Stanley guarda proprio lontano e sostiene che il ritorno sul capitale tangibile per gli anni 2024/2025 si attesterebbe all'11% pur restituendo il 50% circa agli azionisti in termini di dividendi e buy back.
● Importante il fatto che si giudichi favorevolmente un possibile futuro aumento dei tassi in area Bce. Intesa sarebbe la banca più avvantaggiata da un’evoluzione di politica monetaria.
Ciò non esclude che alcuni ratio siano elevati e che agli apprezzamenti positivi europei si oppongano giudizi meno favorevoli da parte degli analisti d’oltre Oceano. Data
questa contraddizione affidiamoci agli indicatori di Borsa, utilizzando la periodicità settimanale e mensile, allo scopo di agevolare la valutazione da parte dell’investitore di lungo periodo.
Cosa seguire |
Weekly |
Monthly |
Rsi |
68,5 (quasi ipercomprato) |
64,6 (elevato) |
Stocastico |
95,9 (ipercomprato) |
84,2 (molto elevato) |
Media mobile 40 sedute |
2,25 € (trend favorevole) |
1,88 € |
Livello di allert |
Sotto 2,34 € |
Sotto 2,13 € |
Intesa è in ipercomprato. Una fisiologica pausa di consolidamento potrebbe quindi realizzarsi nelle prossime sedute con livelli di tenuta a 2,45 euro e poi a 2,34 euro se il Ftse Mib accelerasse al ribasso. Lì si determinerebbero dei livelli di acquisto o riacquisto in ottica di dividendo (le prime previsioni parlano di 0,22 euro per l’esercizio 2021), programmato per la seconda metà di maggio.