Riprendiamo la consueta analisi settimanale del nostro indice, dopo aver azzardato e studiato il possibile andamento dei mercati americani per l'anno in corso (link: https://www.lombardreport.com/2022/1/8/previsioni-per-il-2022/). Per prima cosa credo che la variabile chiave sia costituita dall'elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Non che questo abbia molta importanza dal momento che svolge un ruolo "neutro" e al di fuori del potere legislativo, giudiziario ed esecutivo ed ha un ruolo attinente alla sorveglianza del dettato costituzionale (almeno così è scritto e dovrebbe essere). Il punto a mio avviso è un altro: Draghi verrà spostato al Colle oppure no? E questo ha una enorme potenziale influenza sul nostro mercato. Una sua uscita di scena dall'esecutivo in carica (soluzione più facile da un punto di vista politico anche se non tutto ciò che è semplice risulta poi essere ottimale) potrebbe infatti portare ad un ribasso sul listino italiano, magari solo per qualche seduta. Lo spread BTP/BUND rimane ancorato in area 140 punti base rispetto ai 110 a cui eravamo abituati un paio di mesi fa, segno che il mercato prezza comunque un maggior rischio. Nel grafico seguente si nota infatti come lo spread sia inizialmente sceso drasticamente ma poi nelle ultime settimane la tendenza è comunque volta ad un rialzo lento ma costante (fonte dati: Borse.it).
L'aumento dello spread e dei rendimenti in generale non ha naturalmente favorito il BTP future che sul daily si è avvicinato al supporto chiave posto a 144.50 che potrebbe essere testato a breve.
Come ho più volte avuto modo di evidenziare, c'è sempre tempo per farsi delle domande ed altrettanto tempo per darsi delle inutili risposte. Per questo motivo passo subito alla disamina del future FTSEMIB 40 daily scadenza marzo.
Il trend è rialzista ed eventuali correzioni anche forti possono fornire opportunità di ingresso. Rimane tuttavia evidente la fase di indecisione e lateralizzazione in corso, specialmente ora che è terminato il rally natalizio che tende a protrarsi fino alla prima settimana di gennaio. L'indecisione la si nota dalle code visibili sul grafico daily (up la settimana scorsa e down in quella appena conclusa).
Osservando un grafico orario abbiamo una sorta di lateralizzazione in corso in cui personalmente non trovo molti spunti operativi a livello di derivato. Le resistenze al rialzo sono a 27770/27800 mentre il supporto principale al ribasso è collocato in area 27140 con una possibile estensione fino a 27000. All'interno di questa fascia faccio fatica a vedere aree "logiche" e quindi navigo a vista: i 27530 potrebbero essere un potenziale baricentro ma col beneficio del dubbio.
Estendendo lo sguardo agli Stati Uniti, in settimana per la prima volta da quasi due anni abbiamo avuto il "touch" della media a 200 periodi del Nasdaq Composite (colore rosso), ma si è trattato di un tocco avvenuto sia nella seduta di lunedì che di venerdì. E questo non capitava da febbraio 2020 (quando fu bucata al ribasso) e da aprile 2020 (quando fu bucata al rialzo).
Modificando il grafico precedente su scala settimanale notiamo come i valori si siano appoggiati ad un'altra media molto importante: quella a 50 periodi settimanale (colore bianco). Tale media ha infatti sostenuto molto bene in passato il trend rialzista di lungo periodo. Il close settimanale è stato a 14893 punti, quindi all'interno del rettangolo costruito nelle ultime sette settimane di contrattazione.
La statistica mostra tuttavia che verso la metà di gennaio i mercati statunitensi si indeboliscono generalmente e quindi la cautela è più che mai d'obbligo: il rally natalizio tende a produrre una "coda" rialzista fino alla prima settimana di gennaio, poi mano a mano si riduce l'accelerazione del "boost". A dire il vero ci sono fattori molto specifici che influenzano questo dato e derivano da come il mercato si è comportato in precedenza, ma non entro nel merito.
Che ci si trovi in una fase di incertezza è evidenziato anche da un ulteriore indicatore che misura paura ed avidità degli operatori: a valori molto alti (avidità) corrispondono generalmente e molto spesso top di mercato (vedere il grafico successivo, in cui in rosso sono indicati i bottom di oscillatore e mercato). A valori molto bassi (pessimismo e paura tra gli operatori) corrispondono i bottom di mercato. Tra le due letture personalmente attribuisco più peso ed affidabilità alla seconda dal momento che al rialzo (euforia/bolla) è difficile dare un valore massimo. Al pessimismo estremo c'è invece un limite che è -teoricamente- lo zero assoluto. Immaginiamo di avere un palloncino gonfio di elio che sale (fase di bolla). Non sappiamo quando scoppierà, ma sappiamo che quando lo farà cadrà a terra (zero assoluto).
Ricordo poi, come ho evidenziato la volta scorsa nel primo grafico postato (link: https://www.lombardreport.com/2022/1/8/previsioni-per-il-2022/ ) che ci troviamo in una fase in cui il mercato sale MA la maggior parte delle azioni si trova al di sotto della media mobile a 200 periodi e questo è un alert da non sottovalutare.
Fronte azionario....
Nessuna nuova azione o idea operativa in particolare. Abbiamo Banca Intesa Sanpaolo (link ultimo articolo: https://www.lombardreport.com/2022/1/4/un-breve-aggiornamento-all-articolo-di-sabato-2/)che ha continuato il suo incredibile rally e nonostante questo ritengo che il fatto di ricalibrare al rialzo lo stop della strategia basata sulla statistica di periodo o comunque di liquidare almeno metà della posizione sia stata comunque buona a prescindere, tanto più che ci avviciniamo appunto ad un momento delicato per l'Italia. Sull'azione in questione il rialzo dall'area 2.20 è già del 16% e nel punto indicato la volta passata che coincideva con la media mobile a 200 periodi era attorno al 7%. Personalmente alleggerirei ulteriormente ad un quarto al massimo di posizione iniziale con uno stop a 2.35. Come ho già scritto la stagionalità ci dice il "quando" abbiamo la probabilità che si verifichi un evento ma non il "quanto" (o la magnitudo dell'evento stesso).
Andando a dare uno sguardo agli Stati Uniti avevo indicato qualche settimana fa il titolo LOWE'S (link articolo: https://www.lombardreport.com/2021/11/22/low/) che nel periodo di tempo compreso tra il 23-25 novembre ed il 26-28 gennaio statisticamente tende ad evere una performance positiva con alta probabilità. La chiusura del titolo quando ho segnalato la possibile idea operativa era attorno a 255 dollari. A differenza di Intesa SanPaolo il titolo non sta andando da nessuna parte ed è sceso attorno a 243 USD dopo essersi spinto a 260. Abbiamo al momento una lateralizzazione in corso e il cedimento di 240 (circa -6% dai 255 dollari iniziali) potrebbe ulteriormente indebolire il titolo, tanto più che la finestra temporale si sta chiudendo.
Buona domenica a tutti.
Ad maiora!
PNA
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)