Deciso sell-off non solo per i titoli di Stato italiani ma anche per Bund e compagni. I motivi che l’hanno determinato e un consiglio: meglio prevedere degli stop per i Btp eventualmente in portafoglio.
Cedole & dividendi
È stata la giornata con il maggiore balzo indietro daily delle quotazioni per i nostri titoli di Stato da sei mesi in qua. Stessa scena sul fronte tedesco e in generale in tutta Europa. Il motivo è semplice: si teme per il discorso di Jerome Powell (Fed) al vertice di Jackson Hole. Si sospetta infatti un annuncio di “tapering”, che in realtà molto probabilmente non verrà fatto in modo esplicito. Statisticamente le sedute precedenti l’annuale simposio a fine agosto dei numeri uno delle Banche centrali portano tensioni, che spesso si diluiscono in quelle successive.
I numeri sono inequivocabili.
Yield Btp 10 anni 24/9/2021 |
0,572% |
Yield Btp 10 anni 25/9/2021 |
0,672% |
Yield Bund 10 anni 24/9/2021 |
-0,473% |
Yield Bund 10 anni 25/9/2021 |
-0,417% |
Rendimenti in forte salita dopo che due rappresentanti di primo piano della Banca centrale europea sembravano ottimisti riguardo alle prospettive economiche della zona euro. Il vicepresidente Luis de Guindos ha, per esempio, affermato che le proiezioni macroeconomiche per l’area potrebbero essere riviste al rialzo a settembre, dopo i recenti solidi indicatori.
Il sell-off ha preso comunque forza dopo l'apertura dei mercati statunitensi e il calo delle quotazioni dei Treasuries (yield all’1,35%).
Molti analisti hanno dichiarato che una serie di fattori è in gioco. Peter McCallum di Mizuho l'ha attribuito a "operatori che riducono il rischio tassi prima di Jackson Hole".
In realtà si ha l’impressione che siano stati raggiunti dei livelli di stop loss e che quindi le vendite si siano accumulate in modo automatico. "C'è un po' di riprezzamento sul fronte Fed, con i future che oscillano tra stime di un primo aumento dei tassi nel dicembre 2022 o nel primo trimestre del 2023, proprio quando il mercato si sente incoraggiato a pensare che questa sarà una storia possibile già nel secondo trimestre del 2022": l’ha affermato Thomas Costerg, senior economist presso Pictet Wealth Management.
In un simile contesto c’è di che essere incerti. Un trading veloce post Jackson Hole che sfrutti un nuovo rialzo delle quotazioni dei Btp appare realistico ma di trading appunto si tratterebbe. È opinione abbastanza diffusa che la decisione con cui de Guindos si è lasciato andare in previsioni aggressive sia lo specchio di un’aria diversa che si respira in Bce, con i falchi decisi a riprendere il controllo delle strategie future. Non bisogna poi dimenticare che in Germania si voterà il 26 settembre e che gli equilibri politici probabilmente cambieranno. Anche questo fattore è destinato a pesare non poco nei rapporti fra Bundesbank e Bce.
In conclusione: mai come in questa fase bisogna attendere le evoluzioni. Mettendo degli stop (non certo da definire come stop loss, viste le corse degli ultimi anni delle quotazioni) ben precisi sui Btp che fossero detenuti in portafoglio.