Quasi da “buy and hold”, se non fosse per la pesante doppia tassazione sui dividendi. Proseguiamo nell’analisi delle stock minori europee. Oggi tocca alla svizzera Baloise, specialista delle assicurazioni e della previdenza.
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Di nazionalità svizzera, attiva nel settore delle assicurazioni e della previdenza e con una vecchia storia alle spalle, essendo stata creata nel 1863: i presupposti di Baloise per essere presa in considerazione ci sono tutti, malgrado una capitalizzazione di secondo livello ma in un Paese che è la cassaforte del mondo. La Borsa di Zurigo si è mossa molto bene negli ultimi dieci anni, sebbene spesso trascurata dagli investitori italiani o almeno da quelli che non detengono capitali oltralpe. Oggi nella nostra analisi di small e mid cap europee – giunta alla terza tappa (sotto facciamo il punto sulle due precedenti) – analizziamo una società elvetica, la Baloise appunto, molto seguita dagli specialisti di fondi relativi a piccole e medie capitalizzazioni.
Si tratta di un titolo poco trattato in Italia ma che ha due interessanti qualità: una volatilità media abbastanza bassa (15,8% su 180 sedute) e una redditività discreta, sebbene penalizzata dalla folle aliquota alla fonte del 35%, cui si aggiunge il 26% italiano. Un vero e proprio salasso che porta in secondo piano il “dividend yield” in corso, stimabile sul 4,3% come valore lordo (2,07% netto). Trascurato quindi l’aspetto reddituale, salvo si sia investitori con residenza fiscale in Svizzera e di conseguenza esenti dall’aliquota italiana, la società ha ottimi fondamentali, dovuti a un business ben radicato e in crescita, almeno finora.
Una delle caratteristiche del titolo è di essersi mosso per lunghi periodi in una lateralità prolungata: ciò è avvenuto per esempio dal 2014 al 2016 e poi dal 2017 al 2019. Dopo il forte movimento ribassista della primavera 2020 e due successivi rimbalzi da gennaio 2021 è tornato a caratterizzarsi per un netto “trading range”, compreso fra minimi sui 140-142 Chf e massimi sui 160-168 Chf. Nelle ultime sedute sta tentando di mettere a segno un rimbalzo ma dovrà combattere di nuovo con la media mobile a 200 periodi, che costituisce dal 4 maggio il maggiore elemento di ostacolo nello sforzo di tornare verso i 160 Chf (chiusura ieri a 149,4 Chf – apertura oggi a 149,9 Chf).
Ecco i numeri del suo business:
Esercizio 2020 consuntivo |
Esercizio 2021 stime |
Esercizio 2022 stime |
|
Fatturato |
7,1 miliardi Chf |
6,8 miliardi Chf |
Oltre 7,0 miliardi Chf |
Profitto operativo |
603 milioni Chf |
792 milioni Chf |
822 milioni Chf |
Margine (in %) |
8,5% |
11,6% |
Circa 11,7% |
Dividendo per azione |
6,4 Chf |
6,91 Chf |
7,13 Chf |
Cosa piace in particolare:
1°) Il p/e resta piuttosto basso (sui 15) rispetto ai “competitor”
2°) Sta diventando un titolo ad alto dividendo
Cosa non piace:
1°) Prospettive di crescita medie
2°) Lenti i tentativi di uno sviluppo a livello internazionale
Ultima quotazione (10/8/2021) |
149,4 Chf |
Tendenza |
La lateralità da maggio in poi è stata esasperante e solo negli ultimi giorni si avverte un tentativo di recupero che deve però affrontare l’ostica media mobile a 200 periodi |
Livelli tecnici |
Resistenza a 152,8 Chf – Stop loss sui 139,8 Chf |
Indicatore di rischio |
L’Rsi a 14 sedute è tornato sui massimi ma ciò è il frutto dei marginali movimenti daily degli ultimi mesi |
Valutazioni tecniche |
E’ un titolo hold, che si compra sulla debolezza e si tiene per lungo tempo |
Livelli di forza delle quotazioni |
Sopra i 153 – 155 Chf |
Target |
167 Chf |
Titolo per il trading |
● (minimo 1 – massimo 5) |
Titolo per investimenti di lungo periodo |
●●●● (minimo 1 – massimo 5) |
Quelli analizzati in precedenza
Voyageurs du monde |
Francia |
Rimbalzo netto ma la media mobile a 200 rappresenta ora il maggiore ostacolo nel proseguimento del trend rialzista |
Avast |
Gran Bretagna |
Dopo il netto rialzo successivo alle indiscrezioni su un’offerta di acquisto da parte di Norton il titolo si muove sostanzialmente in laterale. Attenzione a un mini triangolo in cui è sempre più compresso |