Il ribasso del Nasdaq 100 e di tutti gli altri indici internazionali è per il momento scongiurato.
Anzi il Toro riparte alla grande.
Il rimbalzone messo in atto da tutti gli indici internazionali e soprattutto dal Nasdaq 100 ci fa riscrivere il capitolo precedente: se sembrava l'inizio non del ribasso ma di una congestione orizzontale non appena qualcuno ha venduto qualcun altro ancora più grosso ha comprato e ci siamo ritrovati di nuovo sui massimi storici.
Potenza di un mercato che non ascolta ragioni. Se guardate il grafico qui sotto su scala settimanale del Nasdaq 100 potete osservare come il rialzo prima era sorretto da 2 trendline ma con il ritracciamento superato di qualche giorno fa siamo tornati alla bellezza di 3 trendline (breve medio e lungo periodo). Della serie che se prima presagivamo una congestione fino a settembre ora siamo costretti a far tornare indietro le parole e a prevedere rialzo e ancora rialzo e ancora rialzo.
Notate, sempre nel grafico qui sopra, come i due punti del Sequential hanno segnato una inversione ciclica .. al contrario. Cioè il mercato era talmente forte che non ha rispettato il ciclo e dopo una minima discesa il Toro è ripartito ben più forte.
Del resto se guardate il grafico che segue qui sotto vediamo come il National Bureau of Economic Research USA ha conferito alla recessione di marzo aprile 2020 il titolo di più breve recessione di sempre e a quella del 2006 - 2009 quella di più lunga recessione di sempre. Noi potremo raccontare ai nostri nipoti di averle viste entrambe e questo sicuramente conferisce una carattere di grande instabilità psicologica a qualsiasi essere umano che voglia in una situazione come questa fare delle previsioni per il futuro.
Se guardate anche il tasso di crescita annuale del PIL USA notate che siamo fuori dalla grazia di Dio: hic sunt leones!
ll mercato immobiliare USA sta assumendo le sembianze di un mostro: stiamo ancora spettando i dati di giugno del Case Shiller index, forse l'indice sull'andamento del mercato immobiliare USA più famoso, ma quelli di aprile testimoniano che il boom è vicino come del resto il fratello povero del Case Shille ovvero l'indice Zillow che invece ha raggiunto livelli lunari.
Se il Case Shiller e il Zillow sono indicatori di prezzo occorre però tenere in considerazione anche quello che è il carburante del rialzo dell'immobiliare: il reddito personale. Quindi un indicatore che io considero particolarmente indicativo è quello che fa il rapporto tra il prezzo medio di una casa (ora negli USA diciamo tra 250.000 e 350.000 dollari) e il reddito mediano da lavoro sempre gli USA. Qui sotto vediamo che in realtà se consideriamo questo indicatore dobbiamo ancora superare il massimo del maggio 2006 e quindi abbiamo ancora davanti spazio per correre. Questo significa che il +15% o il +25% che vediamo qui è là sull'incremento dei diversi prezzi dell'immobiliare USA, comunque li vogliate calcolare, nell'ultimo anno sono un dato che dovremo ancora rivedere al rialzo, che ci piaccia o no. C'è ancora combustibile da bruciare per pompare i prezzi dell'immobiliare e questo combustibile è proprio il rapporto che vedete qui sotto.
Ma in realtà anche in Italia le vendite nel settore industriale mostrano una situazione che spesso nei grandi giornali viene sottaciuta: il trenino della felicità ha ripreso a correre come non succedeva dal 2011 ad oggi.