Il punto sul mondo canapa e 4 titoli (minori) da seguire. L’oracolo di Omaha ha parlato ma anche deluso. Bnp e BlackRock, le loro visioni sulle allocazioni. I migliori cloni da inizio anno. Infine una lista di stocks più correlate all’andamento di blockchain e criptovalute.
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Cannabis, sembrava l’Eden ed è diventata un tormento. Le azioni Usa/Canada del settore non hanno certamente mantenuto le promesse di molti analisti e sembrerebbero ora quasi dimenticate dal mercato. Attenzione però! I professionisti dello specifico asset stanno ritrovando fiducia, sebbene in una direzione diversa. In sintesi la situazione è questa:
● Altri Stati Usa importanti, quali New York e Virginia, ne stanno legalizzando l’utilizzo e un effetto domino è già dato per scontato.
● Il quadro finanziario delle società attive nel comparto resta però iper negativo.
● Molte di loro hanno attuato dei piani di ristrutturazione, imposti da nuovi management, il cui arrivo è avvenuto solo in chiave di taglio dei costi.
● Il mercato illegale prospera e comporta una concorrenza non facile da sconfiggere. Inoltre il Covid ha tenuto lontano la clientela dai negozi autorizzati.
Il quadro grafico delle azioni è nettamente peggiorato e l’importante riferimento tecnico della media mobile a 200 sedute conferma una debolezza strutturale osservata con attenzione da chi aveva riposto molte speranze nelle cannabis stocks. A leggere i report degli analisti viene così il mal di testa, poiché sono più i distinguo e le postille che le indicazioni precise ad avere il sopravvento. I numeri di riferimento sono inoltre sfavorevoli. Vediamo per esempio i p/e (price/earnings): in numerosi casi risultano negativi, sebbene questa prassi venga rifiutata dalla comunità finanziaria, perché considerata inapplicabile.
Ciò non esclude che gli operatori guardino ad alcune nicchie di contorno, quali quelle dei servizi di supporto e dell’immobiliare del mondo cannabis. I nomi sono quasi sconosciuti ma valutati con un certo interesse. E’ il caso per esempio di Hydrofram Holdings (Nasdaq – HYFM – specialista in sistemi di apparecchiature idroponiche – capitalizzazione 2,5 miliardi di $ - vendite in forte crescita), Growgeneration Corp (Nasdaq – GRWG – forniture agricole e idroponiche – capitalizzazione 2,4 miliardi di $ - vendite in forte crescita), AFC Gamma (Nasdaq – AFCG – finanza immobiliare nel settore della cannabis – capitalizzazione molto modesta di 310 milioni di $ - sales in crescita) e Innovative Industrial Properties (Nyse – IIPR – fondo di investimento immobiliare specializzato nella cannabis – capitalizzazione di 4,3 miliardi di $ - business in costante crescita). In quest’ultimo caso si può contare anche su un discreto dividendo, con uno yield annuo stimabile sul 3,1%.
Tutto qui? Il 2021 appare per la cannabis un anno di trasformazione e quindi di attesa, sebbene la volatilità stia ancor più aumentando, il che è l’evoluzione più interessante per chi sappia e voglia coglierla.
► 6 consigli di Buffett, sempre molto conservatore
Sarà per l’età dell’uomo, sarà per un effetto Covid o sarà per la continua positività dei mercati ma quest’anno l’annuale meeting degli azionisti di Berkshire Hathaway, tenutasi con collegamento virtuale non più da Omaha, città di Warren Buffett, ma da Los Angeles (segnale tutto da cogliere), ha destato meno interesse rispetto al passato. Eppure dal meeting si sono potuti carpire consigli e avvertimenti da riassumere in sei punti:
1°) Attenzione all’inflazione, che sta colpendo i settori soprattutto immobiliare e dei materiali per le costruzioni. Potrebbe salire ben oltre il target del 2%.
2°) Vendere una quota di Apple nel 2020 è stato un errore, malgrado le fortissime plusvalenze incassate, e così successivamente Berkshire ha di nuovo aumentato la sua partecipazione.
3°) Forte la criticità nei confronti delle Spac, veicoli finanziari contenenti solo cash e pensati per convogliare risorse verso piccole e medie aziende dall’elevato potenziale, che si sono diffuse negli Usa: Buffett le ha definite una specie di gioco d’azzardo.
4°) Prudenza con le azioni delle Compagnie aeree. Hanno corso troppo rispetto alle prospettive reali di business e di profitti nella prossima fase post Covid.
5°) Società petrolifere? Troppe le critiche all’acquisizione di quote di Chevron da parte di Berkshire. La company viene ritenuta in forte ritardo nel processo di adeguamento ai cambiamenti climatici ma Buffett sostiene che i tempi lenti in tal senso di alcune leader del comparto non devono spaventare, poiché gli idrocarburi non scompariranno di certo nell’arco di pochi anni.
6°) Parole prudenti su Bitcoin e compagni rispetto all’asprezza del passato. Il motivo è presto spiegato: molti azionisti di Berkshire ne detengono a iosa e non amano le critiche di Buffett. Che è stato misurato, preferendo che a esporsi fosse il vice presidente di Berkshire, Charlie Munger. Questi ha dichiarato: “il successo delle criptovalute è stato disgustoso e contrario agli interessi della civiltà”. Pochi hanno condiviso però la sua opinione.
Il meeting in sostanza ha confermato le visioni molto vintage di Buffett, come attesta il fatto che negli ultimi tempi alcune delle sue operazioni non siano state proprio indovinate, anzi! L’oracolo di Omaha sta perdendo vigore? Nei forum Usa non pochi hanno – pur con rispetto – giudicato deludente l’annuale meeting del novantenne “value investor” statunitense.
► Mercati, per Bnp e BlackRock non c’è da preoccuparsi
Spazio ora alle previsioni sui mercati da parte dei “report analist” di due importati realtà, Bnp Paribas e BlackRock.
Per la prima le Borse potrebbero subire qualche scossa nel breve termine ma non affrontare tempeste. Anzi superata una possibile fase di volatilità, dovrebbero ricominciare a salire, grazie a una fiducia sia degli investitori sia dell’economia in netto miglioramento. Importante il fatto che ciò avvenga anche fra le classi meno abbienti, favorite dai piani fiscali e di sostegno. Naturalmente restano le incertezze riferite al rialzo dei rendimenti dei governativi e all’inflazione ma le prospettive appaiono favorevoli per la capacità di tenuta dell’economia e quindi dei mercati finanziari. Un punto interrogativo c’è tuttavia: riguarda eventuali tensioni all’interno delle Banche centrali in relazione alle politiche da adottare per la seconda parte del 2021. Se prendessero il sopravvento, soprattutto in Europa, degli impatti certamente li causerebbero, modificando il panorama generale.
Per BlackRock “c’è da attendersi una crescita più robusta e rendimenti reali (cioè al netto della diminuzione del potere d'acquisto della moneta) negativi nel prossimo futuro, alla luce dell'accelerazione della ripartenza economica innescata dalla somministrazione dei vaccini e degli interventi delle banche centrali volti a limitare il rialzo dei rendimenti nominali, pur in presenza di maggiori attese inflazionistiche. In questo contesto c’è da sovrappesare la componente azionaria rispetto al credito, alla luce di tassi bassi e di spread contenuti. In particolare si guarda con favore alle azioni cicliche, che sembrano ben posizionate per beneficiare della ripartenza globale, e si opta per un consistente posizionamento strategico sulle obbligazioni indicizzate all'inflazione.
L’allocazione attesa è così articolata:
bene, come detto, le azioni cicliche, cioè favorite dall’andamento favorevole dell’economia;
interessante il settore finanziario, soprattutto in previsione della distribuzione di buoni dividendi;
ancora favorevoli le prospettive delle stocks Usa e soprattutto di quelle di piccole e medie dimensioni, grazie alle favorevoli politiche fiscali cui sono soggette;
le azioni europee, un po' in ritardo rispetto ad altri asset, dovrebbero riprendersi;
ok le “shares” della Gran Bretagna, grazie ai forti progressi nelle vaccinazioni e alla conclusione della vicenda Brexit.
► Il ribaltone da inizio anno sul fronte degli Etf
Il sano principio di acquistare azionario e obbligazionario sui minimi trova un’ulteriore conferma anche quest’anno. Da inizio gennaio le migliori performance sono state infatti messe a segno – sul fronte Etf – da quelli che lo scorso anno chiudevano la classifica. In testa si trovano infatti quattro categorie di replicanti:
1°) Quelli riferiti all’energia Usa e soprattutto alle infrastrutture per la distribuzione di petrolio e gas. Al primo posto l’Invesco Us Energy (Isin IE00B435CG94 – valuta Usd), che ha messo a segno il +41,2%, mentre lo scorso anno era crollato del 39,3%. Seguono altri cinque Etf della stessa categoria, con segni più dal 32 al 40%.
2°) Fra di loro si inserisce soltanto l’Invesco Global Blockchain (Isin IE00BGBN6P67 – valuta Usd) riferito a tutte le società di questo settore attive a livello mondiale e naturalmente quotate in Borsa. Con un +38,1% prosegue nella scossa rialzista iniziata nel 2020 (+76,3%).
3°) Segue poi la World Energy, ovvero l’azionario petrolifero a livello mondiale, favorito dal trend positivo del petrolio. Migliore di tutti l’Spdr World Energy (Isin IE00BYTRR863 - valuta Usd), che registra un +30,7% contro il -37% del 2020.
4°) Un po' a sorpresa il migliore dell’azionario non specifico è un Etf con sottostanti le società con più elevato rendimento da dividendo degli Stati Uniti. È l’iShares Dow Jones US Select Dividend (Isin DE000A0D8Q49 – valuta Usd).
Da evidenziare l’esclusiva presenza di cloni in Usd, dominio che nemmeno la debolezza del biglietto verde ha minimamente penalizzato.
► Blockchain sempre lei: i 13 titoli sprint da inizio anno
Dopo l’ottima performance della “blockchain” anche nel 2021, ecco la lista delle azioni con capitalizzazione di mercato sopra 1 miliardo di dollari che hanno meglio performato da inizio anno a oggi. I loro multipli sono talvolta stratosferici ma c’è da domandarsi se i parametri di lettura dei relativi business possano essere paragonati agli standard classici. Nessuno ha ancora saputo né osato rispondere in tal senso. Restano dei segni più fenomenali, che però vanno messi in rapporto con il boom delle criptovalute. Di qui l’inevitabile considerazione che la correlazione fra mondo Bitcoin e azioni “chain” resta strettissima, segnale operativo di cui occorre tenere conto.
I titoli individuati sono i seguenti:
Coinbase (Nasdaq COIN), malgrado la quotazione sia scesa dall’avvio dell’Ipo;
IBM (Nyse IBM) +15,5% da inizio anno;
Ideanomics (Nasdaq IDEX) +32,6% da inizio anno;
Marathon Digital Holdings (Nasdaq MARA) +200,1% da inizio anno;
Mastercard (Nyse MA) +5,2% da inizio anno;
MicroStrategy (Nasdaq MSTR) +59,7% da inizio anno;
Nvidia (Nasdaq NVDA) + 13,5% da inizio anno;
Overstock.com (Nasdaq OSTK) + 67,7% da inizio anno;
PayPal (Nasdaq PYPL) +8.2% da inizio anno;
Riot Blockchain (Nasdaq RIOT) +96.5% da inizio anno;
Silvergate Capital (Nyse SI) +25,5% da inizio anno;
Square (Nyse SQ) +7,2% da inizio anno;
Visa (Nyse V) +6,1% da inizio anno.