NASDAQ100 WEEKLY - Settimana di attesa sugli indici azionari USA prima dell'attacco ai nuovi massimi ?


SEGNALI DI ENTRATA E DI USCITA DEL MODELLO QUANTITATIVO LOMBARD PER IL TRADING SULLE AZIONI NASDAQ TIME FRAME SETTIMANALE. I SEGNALI VENGONO GENERATI UNA VOLTA A SETTIMANA E PUBBLICATI SUL SITO IL LUNEDI MATTINA E VALEVOLI PER TUTTA LE SETTIMANA. IL REPORT SI COMPONE DI SEGNALI DI ACQUISTO PER NUOVE POSIZIONI E DI AGGIORNAMENTO PER I TITOLI GIA' PRESENTI IN PORTAFOGLIO.
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Ricordiamo che oggi i mercati azionari USA rimarranno chiusi per il Memorial Day.

Quindi anche il “famoso” mese di Maggio è passato senza colpo ferire, anzi la cosa interessante è che l'S&P ha lavorato tutta la settimana sopra o poco sopra il livello di 4.200 punti, a meno di un punto percentuale dai massimi storici. Quindi, come scrivevo negli articoli precedenti, i proverbi, le pseudo-statistiche (dal 2013 solo nel 2019 i mercati azionari sono scesi a Maggio) rimangono fine a se stesse visto il continuo cambiamento sociale, politico, economico e finanziario. Le correlazioni studiate sui banchi universitari non esistono più, ma anche le correlazioni nate in seguito non hanno trovato più riscontro, se non sporadicamente. Quindi, navigazione a vista ed analisi a breve confortate, comunque, da dati positivi e continui. Poi, un “chippino” su una scommessa, ogni tanto, si può anche tentare.

Dicevamo che nella settimana appena trascorsa, ad eccezione di lunedì scorso quando gli indici azionari hanno portato a casa un buon guadagno, si è registrato uno scenario tecnico interlocutorio per gli indici azionari sempre più vicini ai rispettivi massimi storici. E’ ovvio sperare in un attacco corale a tali records e, ricordo, che la cosa importante è il consolidamento sopra tali quotazioni e non il mero raggiungimento momentaneo dei records.

Neanche le dichiarazioni riguardo la politica monetaria hanno scosso i mercati nella settimana. Eppure, dopo James Bullard, anche altri esponenti FED hanno aperto alle discussioni su un possibile “tapering”. Infatti, sia il vice presidente della FED, Clarida, e il presidente della FED di San Francisco, Daly, hanno fatto sapere che se ne potrà parlare eventualmente a partire dai prossimi meeting. Inutile dire che non sono mancate le ormai consuete rassicurazioni sull’inflazione.

Inoltre anche sul fronte fiscale ci sono degli incagli, peraltro messi già in preventivo dai mercati, in quanto alla Casa Bianca è stata recapitata la controproposta repubblicana al piano infrastrutturale di Biden per un totale di 928 miliardi $, decisamente inferiore al target dei 1.700 miliardi $ dei democratici. Sembra, oramai, che diversi esponenti Dem stiano abbandonando l’idea di raggiungere un deal bipartisan, iniziando a riflettere sulla la possibilità di dover procedere in solitaria. Nel frattempo, sempre Biden, ha messo a punto un nuovo piano tra i 5 ed i 6 trilioni $ di nuove spese federali per il prossimo decennio come parte della sua richiesta di budget per l’anno fiscale 2022. La nuova spesa finanzierebbe l’ampia agenda interna di Biden: espandere la rete di sicurezza sociale per le famiglie che lavorano e modernizzare le infrastrutture americane. Di ciò approfondiremo nel relativo capitolo.

Andando ora ad analizzare i rendimenti, possiamo notare come la quotazione di fine settimana, si sia riportata sotto il livello di 1,60.

Rimangono in linea con la chiusura della scorsa settimana al 2,42%, le aspettative di inflazione. Il dato è sceso in settimana dai massimi del 2,54% come si può notare dal grafico del Breakeven inflation a 10 anni:

Passiamo ora all’analisi grafica del nostro indice di riferimento delle nostre operazioni, il NASDAQ100. Ottimo inizio di settimana per l’indice tecnologico favorito dalla discesa dei rendimenti dei titoli di stato e delle obbligazioni, per poi fare seguito ad una fase di lateralizzazione con range delle quotazioni giornaliere, molto strette. Rispetto all’indice S&P500 siamo più distanti dai massimi storici precedenti (ca. il +3%), ma per l’indice tecnologico fare registrare questo tipo di performance, è un gioco da ragazzi. Intanto andiamo a rompere al rialzo subito l’area 13700/13800 per poi pensare ad attaccare l’area 14000 ed i precedenti record. Viceversa, un re-test di area 13360 non pregiudicherebbe affatto la prosecuzione del trend rialzista, mentre un re-test sul supporto posto in area 13000/12900 (ritracciamento del 61,8% della gamba rialzista d-e) non sarebbe certo una buona notizia in quanto, ed è la nostra impressione, questa volta non si fermerebbe lì, ma scenderebbe ulteriormente andando a testare l’ultimo baluardo rappresentato dall’area 12650 (ritracciamento del 72,1% della gamba rialzista d-e). La settimana si è chiusa a 13686.51 con un guadagno del + 2,05% che porta l’indice ad un guadagno del + 6,19% da inizio anno 2021.

Nuovi progressi dell'S&P500 verso i massimi storici con la distanza dal record del 7 maggio (4237 punti) ormai a meno di un punto percentuale. Quindi non ci resta che attendere. Rotta al rialzo la formazione di figura a rettangolo sull’indice con forte diminuzione dell’ampiezza del movimento rispetto alle due settimane precedenti ed uguale alla fase tecnica prima della registrazione dell’ultimo massimo storico. Succederà la stessa cosa anche questa volta ? La nostra posizione oramai la conoscete da tempo, è preferibile che il mercato prosegua tranquillamente ed a piccoli passi il suo cammino al rialzo con primo obiettivo il raggiungimento di area 4270. Mentre al ribasso dopo un test in area 4160 (che aveva fermato momentaneamente il rialzo) troviamo un vero supporto in area 4050 (ritracciamento del 38,2% della gamba rialzista d-e). Inutile dire che non ci aspettiamo tale evoluzione, specialmente dopo questa ultima settimana di scambi. La settimana di contrattazione si è chiusa a 4204.11, con un guadagno del + 1,16%, il che porta ad una performance del + 11,93% da inizio 2021.

Infine anche l’indice DOW JONES presenta la stessa figura tecnica dell’S&P500 con una distanza dal precedente record di ca. +1,5%. L’impressione è che questo indice veda la barriera dei 35000 come fermo baluardo rialzista, in fondo sopra tale area gli scambi sono durati solo 5 ore circa nella giornata del 10 maggio u.s. Viceversa, dopo una possibile fermata in area 33800 è possibile un re-test di area 33500/33350, che non rappresenterebbe una buona notizia, anche se non comprometterebbe il trend rialzista. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 34529.45 con un guadagno del + 0,94% il che riporta ad una performance del + 12,82% da inizio anno 2021.

ORO INDEX 

Altra buona settimana per le quotazioni dell’Oro che, finalmente, riesce a sfondare il muro dei 1900 $/oz. e chiuderci sopra. Buona anche la situazione che i prezzi non siano scesi sotto l’area dei 1870 $/oz, l’ideale, ora, sarebbe che i prezzi riuscissero stabilmente a rimanere sopra l’area 1900 $/oz. per poter attaccare la resistenza successiva in area 1925 $/oz., con target finale a 1965 $/oz.

Secondo un'analisi sul contratto future CME dell’ORO, i grandi investitori istituzionali potrebbero allontanarsi dal Bitcoin a favore dell'oro. JPMorgan in una nota recente agli investitori, ha scritto: "Nell'ultimo mese, i mercati dei futures Bitcoin hanno subito la loro liquidazione più ripida e più sostenuta da quando l'ascesa dei Bitcoin è iniziata lo scorso ottobre". Queste liquidazioni sono corrisposte con afflussi negli ETF sull'Oro. Mentre il Bitcoin è un asset speculativo, l'Oro è un asset ben consolidato e altamente liquido con un track record secolare.

Oltre ad essere favorito da un dollaro più debole, l'Oro sta trovando giovamento da una stampa di denaro senza precedenti e da uno stimolo monetario in corso altrettanto senza precedenti. La quantità di denaro M2 che circola nell'economia statunitense è aumentata di circa il 21% rispetto a un anno fa. Nel frattempo, la Federal Reserve mantiene il suo programma di acquisto di obbligazioni. A partire dalla scorsa settimana, la dimensione del bilancio della banca centrale era di poco inferiore alla sbalorditiva cifra di 8 trilioni di dollari. Anche l'inflazione continua ad essere presente nei pensieri degli investitori, migliorando ed aumentando i casi di investimento sull'Oro. La scorsa settimana abbiamo visto emergere ancora più dati che avvertono i mercati che i prezzi potrebbero salire al rialzo nel breve termine.

L'indice dei prezzi pagati dalla Philly Fed è salito a 76,8 questo mese, il valore più alto dal marzo 1980. I costi del carburante sono aumentati anche a seguito dell'attacco informatico al gasdotto coloniale, che fornisce il 45% della fornitura di Gas al sud-est del Paese. Nella settimana appena trascorsa il prezzo del Gas ha superato i 3 $ al gallone, il massimo dal 2014 quando il prezzo raggiunse i 3,66 $/gallon. Inoltre gran parte degli aumenti di prezzo potrebbero essere correlati a costi di spedizione record. La richiesta per spedire un container continua a salire poiché la domanda supera di gran lunga l'offerta. Il Drewry World Container Index è aumentato del 7% durante la settimana terminata giovedì scorso per toccare $ 5.193, un aumento di quasi quattro volte rispetto all'anno precedente (v.grafico):

Discrete notizie anche per le altre due commodities presenti nel nostro Portafoglio operativo, con l’argento che ha recuperato l’area 28 $/oz. chiudendo le contrattazioni appena sopra tale livello, mentre il Platino pur riuscendo a recuperare l’area 1200 $/oz. non riesce a chiudere la settimana sopra tale quotazione. La settimana dell’Oro è si è chiusa a 1905.3 $/oz. facendo registrare un guadagno del + 1,52% che porta il guadagno da inizio anno al + 0,54%. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 1902.6 $/oz. con un guadagno del + 1,19%. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES GIUGNO 2021:

LA POLITICA DEGLI STATI UNITI

Sei trilioni di dollari. A tanto ammonta il budget (livello più alto di spesa federale dalla Seconda guerra mondiale) proposto dal presidente Joe Biden per un’agenda economica che prevede grandi investimenti in istruzione, trasporti e lotta ai cambiamenti climatici. I documenti ottenuti dal New York Times mostrano che la prima richiesta di budget della presidenza Biden, preveda che la spesa totale salga ad 8,2 trilioni di dollari entro il 2031, con deficit superiori a 1,3 trilioni di dollari per tutto il prossimo decennio. Per favorire la competitività degli Stati Uniti, Biden prevede investimenti per strade, condutture dell’acqua, internet a banda larga, stazioni di ricarica per veicoli elettrici e ricerca di produzione avanzata. In programma anche finanziamenti per l’assistenza all’infanzia a prezzi accessibili ed un programma nazionale di congedo retribuito. Crescerebbe anche la spesa per la difesa nazionale, anche se diminuirebbe come quota dell'economia.

L’intenzione del presidente Biden è quella di finanziare l’agenda economica tramite un aumento delle tasse sulle società e sui redditi alti. Biden ha affermato che non aumenterà le tasse alle persone che guadagnano meno di 400 mila dollari all’anno. Secondo la proposta del presidente, il deficit del bilancio federale nel 2022 raggiungerebbe 1,8 trilioni di dollari.

Joe Biden può contare sulla maggioranza in entrambi i rami del Congresso (anche se al Senato si tratta di una maggioranza risicata, nel quale la Presidente Kamala Harris rappresenta l’ago nella bilancia a favore dei Dem), dunque è probabile che riesca ad ottenere l’approvazione di gran parte della sua agenda.

La senatrice Repubblicana del Wyoming, Cynthia Marie Lummis ha scritto su Twitter: “La gente nel Wyoming e in tutto il paese ha serie preoccupazioni riguardo la sconsiderata spesa federale e il nostro crescente debito nazionale. La gente del Wyoming vive con i propri mezzi e ci aspettiamo che lo stesso faccia il nostro governo. Il budget del presidente Biden porta la spesa federale a livelli storici, e farà solo aumentare a dismisura l’inflazione. Il Congresso ha bisogno di svegliarsi. Non possiamo continuare ad ipotecare il futuro dei nostri figli e del nostro paese”.

Nel budget di Biden sono incluse ipotesi su come l’economia si comporterà nel caso in cui vengano messe in atto le sue politiche. Il team del Presidente è conservatore nelle sue previsioni, prevedendo piccoli guadagni nella crescita economica anche se il Congresso approva trilioni di dollari in nuove spese. Nel caso in cui il programma completo fosse approvato, secondo gli assistenti di Biden, l’economia crescerebbe a poco meno del 2% all’anno per la maggior parte del decennio, dopo aver tenuto conto dell’inflazione. La disoccupazione scenderebbe al 4,1% entro il prossimo anno, dal 6,1% di oggi, e rimarrebbe sotto il 4% negli anni successivi. Biden ha lanciato l’idea che, con tassi d’interesse bassi ed una nazione in fase di ricostruzione dalla recessione, è il momento di fare grossi investimenti iniziali che saranno pagati su un orizzonte temporale lungo; secondo il suo budget, i costi degli interessi per il governo federale resteranno sotto le medie storiche nel corso del decennio. Nel caso in cui i piani di Biden dovessero trovare attuazione, nel corso del prossimo decennio il governo spenderebbe ogni anno ciò che ammonta a circa un quarto della produzione economica totale della nazione e raccoglierebbe un gettito fiscale pari a poco meno di un quinto del totale dell’economia.

Intanto si muovono i Repubblicani al Senato, che giovedì scorso hanno presentato la loro controfferta al presidente Biden riguardo il pacchetto sulle infrastrutture. Una proposta da 928 miliardi, quindi decisamente più contenuta rispetto al pacchetto rilanciato da Biden da 1,7 trilioni di dollari (600 miliardi in meno rispetto al suo piano originale).

Nel dettaglio, il piano del gruppo dei senatori Repubblicani, guidati dalla senatrice Shelley Moore Capito, prevede 506 miliardi di dollari per grandi progetti infrastrutturali (inclusi 4 miliardi per veicoli elettrici), 98 miliardi per il trasporto pubblico, 72 miliardi per sistemi idrici, 65 miliardi per la banda larga, 56 miliardi per aeroporti, 46 miliardi per sistemi ferroviari per passeggeri e merci, 22 miliardi per porti e canali navigabili, 22 miliardi per lo stoccaggio dell’acqua, 21 miliardi per la sicurezza.

Questa proposta potrebbe non essere l’ultima da parte dei Repubblicani, come si capisce dalle parole del leader della minoranza al Senato, Mitch McConnell, che giovedì alla CNBC ha detto: “Continueremo a parlare e capisco che il Presidente sia disposto a continuare parlare”. “Vorremmo ottenere un risultato su un pacchetto di infrastrutture significativo”. Sempre giovedì, la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, ha elogiato le “aggiunte costruttive” alla proposta Repubblicana, ma ha detto che l’amministrazione “rimane preoccupata” per i livelli di finanziamento per i sistemi ferroviari, il trasporto pubblico e l’energia pulita ed ha aggiunto che la Casa Bianca è “preoccupata che tagli importanti ai fondi di sostegno Covid possano mettere in pericolo gli aiuti in sospeso a piccole imprese, ristoranti e ospedali rurali”. Psaki ha detto che continueranno ad esaminare altre proposte che sperano possano emergere.

Per quanto riguarda i metodi di finanziamento del pacchetto, nella loro controproposta, i Repubblicani hanno ancora rifiutato di appoggiare un aumento delle imposte sulle società, proponendo di utilizzare fondi già stanziati dal Congresso o ricorrere a tasse sugli utilizzatori dei trasporti.

Insomma, come dichiarato da Capito giovedì scorso, i Repubblicani e la Casa Bianca si sono avvicinati ad un accordo, ma ci sono ancora aspetti fondamentali da risolvere, riguardo la portata del pacchetto ed i metodi di finanziamento. Non c’è ancora un punto d’incontro anche sulla definizione di “infrastruttura”, che secondo i Repubblicani è qualcosa di materiale: “La Casa Bianca sta ancora portando la sua infrastruttura umana in questo pacchetto e questo è semplicemente fuori discussione per noi”.

In caso di mancato accordo tra i due partiti, i Dem dovranno decidere se provare a far passare un disegno di legge infrastrutturale da soli ricorrendo a speciali regole di budget. In questo caso sarebbe necessario l’appoggio di tutti i 50 senatori Democratici e dovrebbero essere rispettate regole severe riguardo ciò che può e non può essere inserito in un disegno di legge di riconciliazione di bilancio.

Capito ha detto che vede il potenziale per un accordo bilaterale sulla spesa sul trasporto ed ha sottolineato che la Commissione per l’ambiente e i lavori pubblici del Senato ha avanzato un disegno di legge da circa 300 miliardi di dollari sul trasporto di superficie, che lei pensa possa orientare un accordo infrastrutturale più ampio.

Sempre sul fronte fiscale, il vicesegretario al Tesoro Wally Adeyemo, ha detto che si aspetta un forte supporto dai colleghi del G7 alla proposta formulata da Washington per un’imposta minima globale sulle società al 15%. Ad inizio della settimana scorsa, dopo i commenti positivi alla proposta da parte di Francia, Germania, Italia e Giappone, Adeyemo ha dichiarato a Reuters: “La mia sensazione è che vedrete un supporto molto compatto tra i membri del G7 andando avanti”. Un sostegno che secondo Adeyemo potrebbe essere espresso nel corso di questa settimana e, precisamente, il 4-5 giugno a Londra in occasione di un incontro tra i ministri delle finanze del G7. Adeyemo ha detto anche che al meeting di Venezia tra i leader delle finanze del G20, in luglio, dovrebbe esserci un buon senso di unità attorno ad una struttura fiscale minima globale ed ha aggiunto che per un accordo definitivo si potrebbe dover aspettare fino all’incontro di Roma tra i leader del G20, a fine ottobre.

USA – CINA

Il paradigma dominante nella relazione Stati Uniti-Cina sarà “la concorrenza”. Questa la linea esposta mercoledì, ad un evento ospitato dalla Stanford University, dal coordinatore per l’indo-pacifico al Consiglio di sicurezza nazionale, Kurt Campbell. Un cambiamento di politica degli USA che – ha spiegato Campbell – è dovuto in gran parte alle politiche cinesi sotto la direzione del Presidente Xi Jinping, di una CINA determinata a ricoprire un ruolo più assertivo.

A rischiare di rendere più complicato il rapporto tra le due potenze è la dichiarazione rilasciata mercoledì scorso da Biden nella quale chiede alla comunità dell’intelligence di raddoppiare i propri sforzi per arrivare entro 90 giorni ad un rapporto che possa avvicinarci ad una conclusione definitiva sull’origine del Covid-19. Una fonte a conoscenza della decisione ha detto a NBC News che la scelta di annunciare questo esame intensificato è stata presa in parte per via del rifiuto del governo cinese a partecipare ad un’indagine dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. I funzionari cinesi si sono scagliati contro l’annuncio di Biden: “Alcune persone negli Stati Uniti ignorano completamente i fatti e la scienza”, ha detto ai giornalisti il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian.

Se su alcuni temi, come i cambiamenti climatici, i funzionari dei due paesi vedono spazio per la cooperazione, su altre questioni il rapporto è gelido. Ci sono controversie sulle rivendicazioni di Pechino sul Mar Cinese Meridionale, sui diritti umani nella regione dello Xinjiang, sul futuro di Taiwan e Hong Kong e sulle preoccupazioni economiche.

Campbell ha sottolineato la centralità degli alleati negli sforzi degli Stati Uniti per respingere la CINA nei prossimi anni. Gli USA hanno già cercato di rafforzare l’importanza del proprio lavoro nel Quad, gruppo di nazioni che oltre agli Stati Uniti comprende India, Giappone e Australia. Campbell ha detto: “Crediamo che il modo migliore per coinvolgere una CINA più assertiva sia lavorare con alleati, partner e amici”; Campbell ha anche spiegato che gli Stati Uniti dovranno dissipare i timori del declino americano in Asia e offrire una “visione economica positiva” per la regione. "Per la prima volta, davvero, stiamo spostando il nostro focus strategico, i nostri interessi economici, il nostro potere militare più sull'Indo-Pacifico".

Intanto la CINA sta bloccando alcune importazioni di mais, spingendo diversi mangimifici ad annullare i loro ordini per i carichi statunitensi. Secondo persone a conoscenza della questione, le autorità doganali cinesi stanno limitando le importazioni nelle zone di libero scambio, che non vengono conteggiate ai fini di una quota di acquisto annuale ufficiale. Alcuni osservatori del mercato sostengono che la CINA (quest’anno dovrebbe importare una quantità record di mais), sta cercando di ottenere un accordo migliore dopo che i prezzi sono recentemente saliti sopra i 7 dollari lo staio per la prima volta dal 2013. Secondo le persone che hanno familiarità con la questione, il giro di vite della CINA sugli acquisti di mais è rivolto alle aziende che hanno istituito impianti di miscelazione nelle zone di libero scambio, strutture che consentono alle aziende di mescolare il mais importato con altre materie prime per produrre mangimi per il bestiame che permettono loro di trarre profitto dalle importazioni a tariffa zero. Le importazioni di mais annullate rappresentano una piccola quantità rispetto alle oltre 20 milioni di tonnellate di mais americano che la CINA ha acquistato in questa stagione.

Quindi il rapporto tra CINA e Stati Uniti continua ad essere in bilico. I capi delegazione del commercio dei due Paesi hanno tenuto il primo colloquio telefonico dell’era Biden per discutere dell’accordo sui dazi. Stando a quanto si apprende, dalla telefonata non sarebbe emersa alcuna conclusione concreta. In realtà, la prima telefonata tra l’US Trade Representative e le autorità cinesi, nelle persone di Katherine Tai e Liu He, ha avuto toni positivi, in un clima costruttivo e di mutuo rispetto, questo secondo i report.

USA - RUSSIA

Il 16 giugno gli occhi di molti saranno puntati su Ginevra, città in cui si incontreranno il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ed il Presidente della Russia Vladimir Putin. Un incontro che segue quello tra il segretario di stato americano Antony Blinken ed il suo collega russo Sergey Lavrov, tenutosi in Islanda il 19 maggio scorso, a margine dei colloqui ministeriali del Consiglio Artico.

Tra i temi sul tavolo di confronto tra Biden e Putin dovrebbero esserci l’attacco “ransomware” (attacco informatico che rende inaccessibili i dati dei computer infettati e chiede il pagamento di un riscatto) all’oleodotto statunitense Colonial Pipeline e le sanzioni USA riguardo il trattamento del Cremlino al leader d’opposizione russo Alexei Navalny.

Ad inizio mese un gruppo di hacker con legami sospetti con criminali russi ha messo in atto l’attacco “ransomware” a Colonial Pipeline, provocando un’interruzione della fornitura di combustibile a quasi la metà della costa est degli USA e causando carenza di carburante nel sud-est. In seguito all’episodio, Biden aveva riferito ai giornalisti che gli Stati Uniti non avevano informazioni che legavano l’attacco “ransomware” del gruppo al governo russo, spiegando che avrebbe discusso della situazione con Putin. Il Cremlino ha smentito di aver lanciato l’attacco.

Nei mesi precedenti ci sono stati motivi di tensione tra USA e Russia. A marzo gli Stati Uniti sanzionarono sette membri del governo russo per la questione Navalny. In seguito, sempre a marzo, Biden chiamò Putin “killer” e promise che il leader russo avrebbe “pagato un prezzo” per aver interferito con le elezioni americane del 2020. Ad aprile da Washington partirono altre sanzioni nei confronti di Mosca per violazione dei diritti umani, ampi cyber-attacchi e tentativi di influenzare le elezioni statunitensi. L’amministrazione Biden espulse anche dieci funzionari dalla missione diplomatica della Russia negli USA. La Russia in risposta espulse dieci diplomatici dall’ambasciata americana a Mosca e sanzionò otto alti funzionari dell’amministrazione degli Stati Uniti.

Lunedì la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki ha minimizzato le preoccupazioni circa il fatto che l’incontro tra i due leader possa essere visto come una “vittoria” per il governo russo: “È così che funziona la diplomazia. Non incontriamo le persone solo quando siamo d’accordo. In realtà è importante incontrare i leader quando abbiamo una serie di divergenze, come facciamo con i leader russi”. “È un’opportunità per manifestare preoccupazioni dove ne abbiamo e muoversi verso un rapporto più stabile e prevedibile con il governo russo”.

LA POLITICA DELLA FED

Pure tra i responsabili decisionali della FED si comincia a ragionare in merito a quando ritirare alcune delle misure a supporto dell’economia statunitense, anche se dicono che sono ancora necessarie per sostenere la ripresa e l’occupazione. Mary C. Daly, Presidente della Federal Reserve Bank di San Francisco, martedì scorso ha detto alla CNBC: “Stiamo discutendo sul riprendere a parlare del tapering (riduzione dell’acquisto di asset, ndr)”. Daly ha rassicurato che non si tratta di muoversi ora: “Al momento la politica è in una posizione molto buona. La politica sta sostenendo gli americani”. Daly considera le attuali pressioni sui prezzi come un risultato di una temporanea difficoltà di approvvigionamento, che si attenuerà con un ritorno alla normalità della domanda, insieme agli effetti base dei confronti in cui si trovava l’economia un anno fa, durante le chiusure causate dalla pandemia. La Presidente della Federal Reserve Bank di San Francisco nota anche un “notevole aumento” nell’economia, ma allo stesso tempo pensa che, con 8 milioni di persone ancora disoccupate e la pandemia che resta un problema, ora non sia il momento per la FED di tirarsi indietro.

Riguardo l’inflazione, lunedì scorso ha esposto qualche preoccupazione Esther George, Presidente della Federal Reserve Bank di Kansas City, che ha sottolineato “l’enorme” quantità di stimoli fiscali immessi nell’economia ed ha detto che lei non è propensa a “scartare i segnali di prezzo di oggi o ad essere eccessivamente dipendente da relazioni e dinamiche storiche nel giudicare la prospettiva per l’inflazione”.

Martedì scorso a Yahoo Finance si è espresso anche il vicepresidente della Federal Reserve, Richard Clarida: “Arriverà un momento nei prossimi incontri nel quale saremo ad un punto in cui potremo iniziare a discutere di ridurre il ritmo dell’acquisto di asset”. “Questo non è stato il focus della riunione di aprile. Dipenderà dal flusso di dati”.

James Brian Bullard, Presidente della Federal Reserve Bank di St. Louis, lunedì scorso ha detto a Yahoo Finance che la banca centrale non è ancora pronta a ritirare la propria politica accomodante, ma potrebbe esserlo a breve: “Non ci siamo ancora, credo che ci arriveremo nei prossimi mesi”. Secondo Bullard, nonostante la campagna vaccinale stia riportando l’economia vicino al suo stato pre-pandemico, i responsabili decisionali non dovrebbero essere troppo impazienti di ritirare già il sostegno: “Penso che arriverà un momento in cui potremo parlare di più di cambiare i parametri della politica monetaria, non penso che dovremmo farlo quando siamo ancora nella pandemia”.

Mercoledì scorso Randal Quarles, membro del consiglio direttivo e vicepresidente responsabile delle attività di supervisione bancaria della FED, ha detto: “Se le mie aspettative riguardo la crescita economica, l’occupazione e l’inflazione nei mesi a venire saranno confermate, diventerà importante per il FOMC (il comitato che delibera in materia di politica monetaria, ndr) iniziare a discutere riguardo i nostri piani per modificare il ritmo di acquisto di asset nelle prossime riunioni”.

Chi chiede un graduale cambio della politica è il Presidente della Federal Reserve di Dallas, Robert Kaplan, come ribadito in un’intervista televisiva giovedì scorso. Kaplan ha citato potenziali eccessi nel mercato immobiliare e altri segni d’inflazione come un’indicazione del fatto che la banca centrale dovrebbe iniziare a ritirare lentamente il proprio programma di acquisto di asset: “In questa fase rispetto ad un anno fa, questi acquisti di ipoteca, per esempio, potrebbero avere alcune conseguenze indesiderate ed effetti collaterali, che penso che dobbiamo pesare rispetto all’efficacia”. “Un po’ di contenimento e moderazione mentre ci muoviamo verso il superamento di questa pandemia, penso che sarebbe utile a mitigare alcuni di questi eccessi e squilibri”.

Kaplan ha detto ancora: “Prima piuttosto che dopo, penso che sarebbe saggio iniziare a parlare di moderare alcuni di questi acquisti che abbiamo messo in atto durante la crisi. Penso che forse l’efficacia di queste misura contro gli effetti collaterali stia venendo meno, quindi penso che questo equilibrio stia cambiando mentre usciamo dalla crisi e facciamo progressi”.

Passando ad altro argomento, Lael Brainard, membro del consiglio dei governatori della Federal Reserve, lunedì in un discorso ad una conferenza presentata da Coindesk, ha parlato dei vantaggi che porterebbe una criptovaluta sostenuta dalla banca centrale, come la sicurezza di un sistema supportato dalla FED e il miglioramento nell’efficienza e nei pagamenti transnazionali. Brainard ha anche detto che la pandemia ha consolidato la necessità di un sistema in cui un’ampia fascia della popolazione abbia accesso a moneta digitale ben regolamentata: “La Federal Reserve rimane impegnata a garantire che la popolazione abbia accesso a metodi di pagamento sicuri, affidabili e protetti, incluso il contante”. “Come parte di questo impegno, dobbiamo approfondire – e provare ad anticipare – la misura in cui le necessità e le preferenze delle famiglie e delle imprese possono migrare ulteriormente verso i pagamenti digitali col tempo”. Queste dichiarazioni arrivano in seguito all’annuncio del numero uno della FED, Jerome Powell, il quale ha detto che in estate sarà rilasciato un documento di lavoro che affronta diversi temi che coinvolgono le valute digitali della banca centrale.

Giovedì scorso il segretario al Tesoro Janet Yellen ha sollecitato i leader del Congresso ad aumentare la spesa. Evidenziando i programmi aggressivi che il Tesoro ha già applicato per portare l’economia attraverso la pandemia, Yellen ha chiesto una politica fiscale ancora più espansiva in una serie di aree. Yellen, in un discorso alla sottocommissione per i servizi finanziari e alla commissione per gli stanziamenti delle amministrazioni pubbliche, ha detto: “Il nostro team ha fatto un ottimo lavoro e di valore applicando questi programmi con le risorse a nostra disposizione, ma non possiamo continuare ad essere bravi amministratori di questa ripresa ed affrontare la nuova serie di lavori che il Congresso ci assegnerà negli anni successivi, con un budget che era stato studiato per il 2010”. Anche lei batte cassa !!

DATI MACROECONOMICI

L’indice Chicago Fed National Activity, indice mensile che stima l’attività economica complessiva e la relativa pressione inflazionistica subisce un netto calo. Dagli 1,71 punti di marzo ad aprile si è passati a 0,24. Il dato è rilasciato dalla Federal Reserve Bank di Chicago.

Leggera contrazione per il dato sulla fiducia dei consumatori elaborato dal Conference Board. Dai 117,5 punti di aprile (dato rivisto da 121,7) a maggio è sceso a 117,2, contro un consensus che prevedeva una crescita a 119,2.

Nel mese di aprile la vendita di nuove case registra un -5,9%, passando dalle 917 mila nuove abitazioni vendute a marzo (dato rivisto da 1.021.000) alle 863 mila di aprile. Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.

Gli ordini di beni durevoli, a livello mensile, ad aprile calano al -1,3%. A marzo avevano fatto registrare un +1,3% ed il consensus per aprile era fissato allo 0,7%. Invece segno ‘più’ per il dato sugli ordini di beni durevoli che esclude il settore della difesa e dell’aeronautica, che ad aprile registra un +2,3% migliorando i numeri di marzo (quando si era attestato a +1,6%) ed andando oltre il consensus (0,8%). I dati sono rilasciati dall’U.S. Census Bureau.

Nella settimana terminata il 22 maggio il numero di richieste iniziali di sussidi di disoccupazione scende a 406 mila, il numero più basso da marzo 2020 ad oggi e sotto il consensus (425 mila). La settimana precedente le richieste erano state 444 mila. Il trend è decisamente evidente e depone bene per il labour market report di venerdì prossimo. Il dato è rilasciato dall’U.S. Department of Labor.

Il dato preliminare annualizzato sul primo trimestre del PIL segna un +6,4% restando in linea con il dato preliminare precedente (sempre al 6,4%), deludendo però leggermente le attese, con un consensus che era fissato al 6,5%. Nell’ultimo trimestre del 2020 il PIL aveva segnato un +4,3%. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.

L’indice dei prezzi di spesa per consumi personali a livello mensile ad aprile cresce dello 0,6%, ricalcando quanto registrato a marzo (0,6%, rivisto dal dato di 0,5%). Il dato CORE ad aprile registra un +0,7%, andando poco oltre il consensus fissato allo 0,6% e migliorando il +0,4% di marzo. I dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.

Il dato mensile di aprile sulla spesa personale, come previsto dal consensus, segna un +0,5%, registrando un rallentamento rispetto a marzo quando ha realizzato un +4,7% (rivisto dal 4,2%). Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.

Pesante contrazione per il dato sul reddito personale, che ad aprile registra un -13,1%; calo più contenuto rispetto a quanto previsto (il consensus era fissato a -14,1%). A marzo era stato registrato un +20,9% (rivisto da 21,1%). Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.

L’indice sulla fiducia dei consumatori elaborato dall’Università del Michigan passa dagli 88,3 punti di aprile agli attuali 82,9 confermando precisamente il consensus. Terzo mese consecutivo in crescita per il Chicago PMI, che passa dai 72,1 punti di aprile agli attuali 75,2 andando ben oltre un consensus che prevedeva un calo a 68 punti. il dato è rilasciato dall’ISM-Chicago, Inc.

Michigan

Chicago

PORTAFOGLI AZIONARI

Altre soddisfazioni e tozzetti di pane da stipare nella settimana appena trascorsa su entrambi i Portafogli azionari. Nel Portafoglio LombardReport storico, abbiamo raggiunto il target su due titoli USA con la strategia Nasdaq Weekly e precisamente su MICRON TECHNO e ADVANCED MICRO DEVICES, entrambi con un guadagno del +7%. Di AURORA CANNABIS meglio non parlare più ed attendere giornate come quelle della settimana appena trascorsa, nelle quali si passa dalle stalle alle stelle. Unica criticità in rapporto alla percentuale di STOP, il titolo COGNIZANT con la strategia “Nasdaq Weekly”, ma a lume di naso, il peggio sembra essere passato in quanto i prezzi stanno consolidando dopo la discesa dovuta alla pubblicazione della trimestrale economica.

Nel Portafoglio “The Challenge” nessuna novità a livello operativo, dopo il recupero del titolo NOVACYT nella giornata di venerdì e del titolo FASTLY durante tutta la settimana. Stesso discorso fatto per AURORA CANNABIS vale per il titolo CRONOS. Un giorno ci sveglieremo e saremo andati a target, basta avere pazienza e non farsi prendere dalla frenesia.

Alla prossima.

PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 NELLA SETTIMANA APPENA TRASCORSA.

AUTODESK + 1,48%. E’ una società di software e servizi di progettazione, che offre soluzioni ai clienti nei mercati dell'architettura, dell'ingegneria, delle costruzioni, della produzione, delle infrastrutture e dei media digitali, ha riportato utili nel primo trimestre 2021 pari a 1,03 $/az. su un fatturato di 989 mln $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,94 $/az. su un fatturato pari a 965,17 mln $. I ricavi sono aumentati del 11,7% su base annua. Inoltre la società ha detto che prevede utili nel secondo trimestre 2021 tra 1,08 e 1,14 $/az. su un fatturato tra 1,045 e 1,06 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,13 $/az. su un fatturato di 1,03 mld $. Infine la società ha detto di aspettarsi utili per l’intero anno fiscale 2021 tra 4,67 e 4,97 $/az. per un fatturato tra 4,305 e 4,385 $ mld. L'attuale stima degli analisti per il 2021 per gli utili è pari a 4,94 $/az. su ricavi pari a 4,31 mld $.

Debbie Clifford, CFO della società, ha affermato: "L’aumento geografico della nostra presenza sui mercati e l'adozione da parte dei clienti dei servizi cloud stanno crescendo. Stiamo aumentando la previsione dei ricavi per l’anno 2022 provenienti da un contributo parziale dalle acquisizioni, rimanendo sulla buona strada per raggiungere i nostri obiettivi finanziari nel 2023".

COSTCO WHOLESALE – INV.%. La società e le sue filiali gestiscono 809 magazzini di proprietà nei quali offrono ai loro clienti/membri una selezione limitata di prodotti a marchio nazionale ed a marchio privato, in diverse categorie merceologiche, a prezzi bassi, ha riportato utili nel terzo trimestre fiscale 2021 pari a 2,75 $/az. su ricavi per 44,38 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 2,34 $/az. su ricavi per 43,64 mld $. Il fatturato è aumentato del 21,5% su base annua.

DOLLAR TREE – 10,20%. La società ha una catena di negozi discount che offrono merce al prezzo fisso di 1,00 $, ha riportato utili nel primo trimestre 2021 pari a 1,60 $/az. su un fatturato di 6,48 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,40 $/az. su un fatturato pari a 6,42 mld $. I ricavi sono aumentati del 3,1% su base annua. Inoltre la società ha detto che prevede utili per tutto il 2021 tra 5,80 e 6,05 $/az. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 6,24 $/az.

Durante il trimestre, l'azienda ha aperto 106 nuovi negozi, ampliato o trasferito 36 negozi e chiuso 19 negozi. Inoltre, la società ha completato i lavori di ristrutturazione di 414 negozi Family Dollar. La società ha dichiarato: "La nostra performance record del primo trimestre riflette i progressi che continuiamo a fare su numerose iniziative per fornire un valore e una convenienza ancora maggiori ai nostri acquirenti. Dollar Tree ha registrato le sue vendite trimestrali più elevate dal 2017, migliorando il margine operativo di 290 punti base. Per l'anno fiscale 2021, la società ribadisce il suo piano per aprire 600 nuovi negozi e rinnovare 1.250 negozi Family Dollar. I nuovi negozi dovrebbero consistere in 400 negozi Dollar Tree e 200 negozi Family Dollar. La maggior parte del flusso di cassa in eccesso generato può essere dedicato al riacquisto di azioni proprie nell'ambito degli attuali 2,15 mld $ autorizzati dal CdA della Società.

INTUIT + 1,31%. E’ la società che crea soluzioni di gestione aziendale e finanziaria che aiutano a semplificare l'attività della vita di piccole imprese, consumatori e professionisti della contabilità, ha riportato utili nel terzo trimestre fiscale 2021 pari a 6,07 $/az. su un fatturato di 4,17 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 6,47 $/az. su un fatturato pari a 4,41 mld $. I ricavi sono aumentati del 39,0% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel quarto trimestre fiscale 2021 tra 1,55 e 1,60 $/az. su un fatturato tra 2,29 e 2,32 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,34 $/az. su un fatturato di 1,77 mld $. Infine la società ha detto di aspettarsi utili per l’intero anno fiscale 2021 tra 9,32 e 9,37 $/az. L'attuale stima degli analisti per il 2021 per gli utili è pari a 8,49 $/az.

Sasan Goodarzi, A.D. di Intuit, ha affermato: "Abbiamo avuto un ottimo trimestre in tutta l'azienda e, di conseguenza, stiamo aumentando la nostra previsione per l'intero anno. Abbiamo aumentato la nostra quota di dichiarazioni dei redditi totali e attuato la strategia di espandere il nostro vantaggio nella categoria fai-da-te e trasformare la categoria assistita Small Business e Self-Employed Group che hanno prodotto una forte crescita dei ricavi a due cifre. Anche i ricavi di Credit Karma hanno raggiunto il massimo storico nel trimestre".

NVIDIA + 8,36%. La società si occupa di tecnologie di processori grafici programmabili. I suoi principali segmenti di business sono le unità di elaborazione grafica, i processori per media e comunicazioni e l'elettronica palmare e di consumo, ha riportato utili nel primo trimestre 2021 pari a 3,66 $/az. su un fatturato di 5,66 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 3,28 $/az. su un fatturato pari a 5,41 mld $. I ricavi sono aumentati del 83,8% su base annua. Inoltre la società ha detto che prevede utili nel secondo trimestre 2021 tra 4,03 e 4,46 $/az. su un fatturato tra 6,174 a 6,426 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 2,54 $/az. su un fatturato di 5,50 mld $.

Jensen Huang, fondatore e CEO di Nvidia, ha affermato: "Abbiamo avuto un trimestre fantastico, con una forte domanda per i nostri prodotti che ha portato ricavi record. La nostra attività di data center continua ad espandersi, poiché le industrie del mondo utilizzano NVIDIA AI per elaborare visione artificiale, intelligenza artificiale conversazionale, comprensione del linguaggio naturale e sistemi di raccomandazione. NVIDIA RTX ha reinventato la grafica per computer e sta guidando gli aggiornamenti nei mercati dei giochi e del design. I nostri partner stanno lanciando la più grande ondata di laptop basati su NVIDIA. In tutti i settori, l'adozione delle piattaforme di elaborazione NVIDIA sta accelerando. Mellanox, un anno dopo, ha superato le nostre aspettative e ha trasformato NVIDIA in un'azienda di elaborazione su scala data center. Continuiamo a fare progressi con la nostra prevista acquisizione di Arm, che accelererà l'innovazione e la crescita per l'ecosistema Arm. Dai giochi, al cloud computing, all'intelligenza artificiale, alla robotica, alle auto a guida autonoma, alla genomica e alla biologia computazionale, NVIDIA continua a fare un lavoro di grande impatto per inventare un futuro migliore".

PINDUODUO – 3,41%. E’ la più grande piattaforma tecnologica incentrata sull'agricoltura in Cina, che serve 731 milioni di acquirenti attivi a partire da settembre 2020. Ha creato una piattaforma che collega agricoltori e distributori con i consumatori direttamente attraverso la sua esperienza di acquisto interattiva, ha riportato una perdita nel primo trimestre 2021 pari a 0,23 $/az. su un fatturato di 3,38 mld $. La stima di consenso era una perdita di 0,42 $/az. su un fatturato di 3,15 mld $. I ricavi sono aumentati del 266,3% su base annua.

ULTA BEAUTY + 9,26%. La società è un rivenditore di prodotti di bellezza che offre acquisti per prodotti di massa e per saloni e servizi per saloni negli Stati Uniti, ha riportato utili nel primo trimestre 2021 pari a 4,10 $/az. su un fatturato di 1,94 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,93 $/az. su un fatturato pari a 1,64 mld $. I ricavi sono cresciuti del 65,2% su base annua. Inoltre la società ha detto che prevede utili per tutto il 2021 tra 11,50 e 11,95 $/az. su un fatturato tra 7,70 e 7,80 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 9,85 $/az. su un fatturato di 7,41 mld $.

Il CEO della società, Mary Dillon, ha dichiarato: "Il team di Ulta Beauty ha avuto un inizio d'anno eccezionale, con vendite e utili che hanno superato i livelli del primo trimestre dell'anno fiscale 2020 e dell'anno fiscale 2019. Abbiamo inoltre effettuato 26 nuove aperture di negozi rispetto ai 10 dello scorso anno”.

WORKDAY – 1,17%.  La società è un fornitore di applicazioni aziendali basate su cloud per la gestione del capitale umano, buste paga, gestione, monitoraggio dei tempi, approvvigionamento e gestione delle spese dei dipendenti, ha riportato utili nel primo trimestre 2021 pari a 0,87 $/az. su un fatturato di 1,18 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,73 $/az. su un fatturato pari a 1,16 mld $. I ricavi sono aumentati del 15,4% su base annua. Inoltre la società ha detto che prevede un fatturato per tutto il 2021 tra 4,425 e 4,44 mld $. L'attuale stima degli analisti per il fatturato è di 4,99 mld $.

Aneel Bhusri, co-fondatore, co-CEO e presidente della società, ha dichiarato: "È stato un buon inizio d'anno in quanto sempre più organizzazioni si rivolgono a Workday per accelerare i loro sforzi di trasformazione digitale e soddisfare le esigenze, in evoluzione, della finanza e della forza lavoro per il post-pandemia. Mentre guardiamo alla crescita e all'innovazione futura, un ringraziamento va ai nostri dipendenti, fondamentali per il continuo successo con i clienti, motivo per cui stiamo investendo molto nella crescita della nostra forza lavoro. In tal modo, possiamo cogliere ulteriori opportunità per collaborare con più organizzazioni a livello globale. Con l’aumento della domanda di posti di lavoro, la nostra performance delle prenotazioni nel primo trimestre, combinata con la forza continua dei nostri servizi, dimostra la continua richiesta per le nostre soluzioni e una maggiore fiducia nell'accelerazione delle nuove prenotazioni in quest'anno 2021.

ORDINI DI ACQUISTO NUOVE POSIZIONI DELLA SETTIMANA (5/31/2021)
Non sono presenti ordini di acquisto per la settimana entrante.


Pagina a cura di SANDRO MANCINI e GIANMARCO LUCHETTI SFONDALMONDO

(articolo di Sandro Mancini)