Si protrae la fase di stallo e di assenza di volumi sul nostro mercato che sta mostrando un pò di debolezza rispetto alla reattività di altri indici. In intraday l'Italia scende "in sintonia" con gli altri indici ma nelle fasi di rimbalzo sottoperformiamo. Come ben sapete ci avviciniamo anche allo stacco dei dividendi su molti titoli e credo che molti operatori optino per il cosiddetto "coupon washing": si vende prima (quando il titolo incorpora ancora il dividendo) per ricomprare più avanti dal momento che le azioni mostrano una naturale tendenza ad indebolirsi subito dopo lo stacco ed in rari casi recuperano lo stacco in tempi brevi. A prescindere da tutte queste considerazioni sulle quali ovviamente non c'è certezza, è un dato di fatto che mancano gli spunti operativi un pò su tutti i mercati (Italia in primis) e manca la liquidità. Parlavo al telefono con un amico questa mattina e mettevo in evidenza come de facto ci sia una dicotomia a livello di fondamentali tra Europa (che langue) e Stati Uniti dove le richieste di sussidi diminuiscono continuamente e l'occupazione è in fase espansiva. Ovviamente il nostro mercato segue ciò che fanno gli altri ma è altrettanto vero che finchè gli altri non scendono con decisione è difficile che si riesca ad andare per la nostra strada. E qui veniamo al punto: con fondamentali solidi l'economia americana non può crollare. Magari può stornare, anche di un 10/15% ma al momento rimarrebbe comunque uno storno in un bull market. Questo a mio modo di vedere. Di seguito trovate l'unemployment Rate elaborato dalla Fed di St. Louis (in grigio vengono indicate tutte le recessioni dagli anni 50 ad oggi che si sono avute a seguito di picchi "debordanti" della disoccupazione).
Ci può essere lo spauracchio di inflazione ma anche in questo caso ritengo che un pò di inflazione non possa che far bene al sistema, come diceva il buon Keyenes. Non mi aspetto una iperinflazione nel breve termine: è vero che è stata immessa una notevole quantità di moneta ma è altrettanto vero che credo si debba valutare non tanto quanta moneta è stata immessa nel sistema ma la sua velocità di circolazione (che può creare appunto inflazione), ovvero quante volte quella stessa unità monetaria passa di mano in mano. In altri termini possiamo dare un milione di euro a ciascun cittadino, ma se quel cittadino ha paura del futuro e preferisce tenere quei soldi sotto il materasso non si potrà generare inflazione. Pronto a rivedere questa mia personalissima view dal momento che il mercato richiede flessibilità per poter sopravvivere quotidianamente.
La settimana passata avevo indicato come livelli di resistenza le aree poste a 24200, 24350 e 24500 di indice FTSEMIB40. A distanza di cinque sedute troviamo questa situazione (come sempre le linee tratteggiate rappresentano l'evoluzione della previsione fatta).
Dall'immagine riportata notiamo che i 24200 hanno costituito un discreto supporto che, una volta rotto, ha portato ad una netta accelerazione ribassista. Di contro i 24350 sono stati il massimo settimanale. Cosa aspettarsi dunque per le prossime sedute? Sul daily abbiamo un'area cuscinetto compresa tra 23400 e 23500 (area rettangolare) in cui è ipotizzabile che l'indice italiano cerchi un appoggio.
Sul chart orario terrò monitorati i livelli posti a 24200 e 24350 come resistenze e come primo supporto importante i 23700 prima di eventuali affondi verso i 23400/23500 visibili sul daily.
Osservando i titoli di cui ho parlato poche settimane fa notiamo come alcuni stiano procedendo a piccoli passi in una salita lenta e costante al momento. Penso ad esempio ad Emak (di cui avevo scritto recentemente: articolo https://www.lombardreport.com/2021/4/10/mai-dimenticare-di-seguire-le-azioni-che-piacciono/) sulla quale lo stop non è mai entrato e che alzerei da 1.30 a 1.35 piuttosto che a Banca Generali come trade di medio lungo periodo di cui avevo parlato tempo fa in virtù del corposo dividendo che avrebbe staccato da qui al 2022. Di seguito trovate i due grafici: Emak daily e Banca Generali mensile (tra l'altro molto vicina ai massimi storici).
Dea Capital, altra azione per il medio periodo, continua a stazionare in area massimi tra 1.43 e 1.47/1.49. Sempre ben impostata e, in virtù del corposo buyback in atto, sarà veramente difficile pensare che possa tornare verso l'area 1.30.
Lunedì staccheranno il dividendo alcune società
Rimango in attesa di segnali grafici o di notizie interessanti per l'operatività e qualora si presentassero le segnalerò puntualmente.
Per oggi è tutto. Buon fine settimana e buon primo maggio.
Ad maiora!
PNA
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)