Banche Centrali ferme


Dopo la settimana di conferme sul lato delle politiche monetarie delle  due maggiori banche centrali del mondo, quella statunitense e quella europea, tutti gli indici sono rimasti ancorati sulla parità, subendo solo piccole oscillazioni.

Nulla quindi cambia e ci si appresta al mese di maggio con un mercato che non offre spunti di particolare interesse.

Tutto ciò che si può raccontare del mercato in queste ultime settimane è che ogni intervento deve essere ben calibrato, nelle size e nelle dinamiche di entrata/uscita onde evitare di rimanere incastrati qualora, un repentino e deciso cambio di marcia arrivi.

La sensazione è proprio questa, ovvero dell'imminente scelta della direzione, che può avvenire anche in una sola ora di contrattazione.

Avere questa corretta dimensione, sancisce, quindi, la differenza tra un'operazione portata a compimento e una operazione che non avrà soddisfazione tecnica.

Il motivo di questa stasi è anche connesso con i dati di mercato, davvero innumerevoli, che le società stanno, man mano, comunicando.

Dati importanti anche per comprendere in maniera concreta, quali sono gli effetti ad oggi, sui conti societari, della ormai pedante, pandemia.

Evidentemente, gli operatori, prima di affrontare in maniera decisa il ring di mercato, preferiscono avere un quadro il più possibile esaustivo delle società coinvolte, in maniera tale da poter ricalibrare i portafogli in base allo stato di salute delle stesse.

Ragion per cui, ci sarà chi pagherà più e chi pagherà meno, eventuali e possibili correzioni.

Resta aperto l'interrogativo su quanto velocemente e se in maniera uniforme, recupererà l'occupazione mondiale, dal momento in cui il gup, negli Stati Uniti, rimane ancora in defici per circa 8 milioni di posti, rispetto all'inizio della pandemia ed ai conseguenti lockdown forzati.

E' una ripetizione, ma la sensazione è che il nervosismo per questa lunga pausa riflessiva, stia iniziando a pervadere gli operatori, in attesa di una scelta di direzione più chiara ed evidente.

In simili condizioni basta un piccolo segnale per scatenare la bagarre, ed è bene non farsi trovare infarciti di prodotti, magari nel verso contrario...

SERI

Un bel tratto di percorso è stato compiuto per il recupero da posizioni consone ad un fondale marino.

La rottura ai 5.60€ ha spinto il titolo sino  agli 8 € e proprio i 5.60€ rimangono un valore a cui rientrare qualora ciò accadesse.

Ai 4.85€ inseriremo il secondo ordine di rientro, sempre tenendo a mente che lo stop loss è una condizione "non eventuale" ma necessaria specie se il mercato in generale, prende una direzione forte, contraria.

I target dell'operazione presuppongono un rimbalzo prossimo gli 8€ e in caso di forza, ci si può aspettare anche i 13€ ma per decretare questo secondo target dobbiamo necessariamente vedere una bella forza.

RISANAMENTO

Bella performance anche di Risanamento, con la rottura ai 0.096€, riprendendosi da un contesto molto simile a Seri.

Qualora tornasse sui suoi passi, 0.080€ è un punto a cui potremmo assistere ad un rimbalzo ma con target stretti.

Nel lungo periodo, e se supportata da entusiasmanti condizioni, può anche tentare i 0.18€ ma ad oggi la vediamo una possibilità estremamente remota.

Cercherei di vivere il momento come tutti gli operatori del mercato, ovvero prendendo ciò che il mercato offre, senza nutrire sogni di gloria vana e remota nei tempi e nei modi.

La stessa dinamica per intenderci, che sto osservando su un largo stuolo di derivati in cui si va  a prendere tutto, senza essere avidi, proprio perchè in mancanza di chiarezza, l'unica cosa certa e quel poco che si riesce a portare a casa sani e salvi.

Buon trading a tutti! 

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

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