Oggi propongo la seconda parte dell’analisi relativa agli indici obbligazionari Fideuram e tratterò in particolare, come anticipato, l’indice Obbligazioni Area Dollaro.
Dal fine settimana inizierà la serie sui singoli comparti, in primis, i fondi azionari Europa (mercati sviluppati – large e mid cap).
Come avvenuto per gli articoli precedenti, verranno pubblicate 2 analisi per ogni comparto nel tentativo di cogliere un maggior numero di opportunità.
Procediamo con l’ultimo episodio della serie.
Lo Stocastico orizzontale:
Lo Stocastico orizzontale dell’indice Obbligazioni Area Dollaro appare immediatamente molto interessante per la ciclicità che evidenzia.
In effetti, il superamento al rialzo di 30 porta spesso direttamente sui massimi e, allo stesso modo, il cedimento di 70 conclude in molte occasioni sui minimi. Poche volte si ferma a metà strada e questo è ragionevolmente incoraggiante.
Attualmente, anzi dallo scorso mese di luglio, l’indice consolida sui minimi e si prepara prima di intraprendere una probabile nuova fase di rafforzamento, relativo, rispetto agli altri benchmark della nostra selezione.
La “ciclicità” sopra citata trova riscontro anche nella permanenza sotto 30 (il 52% del periodo compreso tra 2003 e i giorni nostri) e sopra 70 (il quasi 35% dello stesso periodo) e, anche in questo caso, osserviamo che l’oscillatore si sia mantenuto solo per il 17% del tempo preso in considerazione tra 30 e 70.
Niente via di mezzo per il comparto.
Pertanto, attenderemo pazientemente il superamento al rialzo di 30 prima di intervenire nel settore, ma ne vale la pena.
Cerchiamo il timing o qualche spunto operativo osservando l’andamento dell’indice sui mercati.
Analisi tecnica.
L’indice è molto interessante, anzi decisamente interessante, anche dal punto di vista puramente tecnico.
In effetti, osserviamo un lungo movimento rialzista avvenuto dal 2008 al 2017 sostenuta di un supporto dinamico che, successivamente, si è dimostrato ottimo come resistenza con tanto di pull back down.
So bene che l’inizio dello scorso anno è stato compromesso dal primissimo lockdown, ma, molto probabilmente, l’indice si sarebbe indebolito lo stesso e per un altro motivo. Era da due anni che l’indice non riusciva a oltrepassare la resistenza dinamica evidenziata sul grafico.
Alcuni di voi sanno già che non sono un fan della media mobile a 200 giorni, ma molti di voi sanno che sono obiettivo, dannatamente obiettivo.
Pertanto, occorre riconoscere l’ottimo lavoro realizzato da tale media, soprattutto, nella parte centrale del grafico, prima come resistenza, poi come supporto.
Chi sa cosa ci riserverà nel futuro?
La parte superiore del grafico è “occupata” dal mio Efficiency Index che consolida attorno a -15. Anche in questo caso, tale livello si è dimostrato molto importante.
L’indice rimbalza dall’inizio del mese a seguito del test dell’area di supporto di 162/58 e si sta avvicinando alla famigerata MM200.
Inoltre, sta per fare i conti con una resistenza statica individuata a 170/2 ricavata da alcuni massimi e minimi relativi che si sono distinti dal 2015. Anche la mm200 dovrebbe passare nelle immediate vicinanze di tale area…
Lo scenario puramente tecnico è pertanto intrigante e stiamo già assistendo a un rafforzamento del comparto. Sarebbe opportuno un allontanamento dai minimi da parte dello Stocastico orizzontale.
Probabile tuttavia il proseguimento della tendenza in essere.
Direi di proseguire in questo modo.
Interventi sopra 172 con obiettivi 183/6 e 194, poi 205 e 218/20.
L’eventuale ritorno al di sotto dell’area 162/58 potrebbe nascondere una nuova discesa dell’indice verso quota 145 circa.
E’ scontato dirlo, o scriverlo, ma attenzione all’andamento del tasso di cambio nel caso di un qualche investimento espresso in una divisa estera. Inutile guadagnare 10% per il rialzo dell’asset e perderne 20% per il tasso di cambio.
A disposizione
Giovanni