SEGNALI DI ENTRATA E DI USCITA DEL MODELLO QUANTITATIVO LOMBARD PER IL TRADING SULLE AZIONI NASDAQ TIME FRAME SETTIMANALE. I SEGNALI VENGONO GENERATI UNA VOLTA A SETTIMANA E PUBBLICATI SUL SITO IL LUNEDI MATTINA E VALEVOLI PER TUTTA LE SETTIMANA. IL REPORT SI COMPONE DI SEGNALI DI ACQUISTO PER NUOVE POSIZIONI E DI AGGIORNAMENTO PER I TITOLI GIA' PRESENTI IN PORTAFOGLIO.
ASTENERSI PRIMA DI AVERE COMPRESO CON ESATTEZZA IL PROFILO DI RISCHIO E LE CARATTERISTICHE TECNICHE DEL SERVIZIO CON LA LETTURA DELLE SPIEGAZIONI POSTE NELLA DICITURA "Il Portafoglio LombardReport": (clicca qui >>>)
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Troppa grazia nella settimana appena trascorsa sugli indici azionari USA. L’auspicato recupero o, alla peggio, lateralizzazione dei prezzi, si è trasformato in nuovi record e questa volta la prima pagina la prendono gli indici S&P500 e DOW JONES che fanno registrare nuovi massimi storici rispettivamente a 3960.27 e 32793.32 a conferma che il soldo c’è sempre e si sta, ora, puntando sui titoli dei settori che meno hanno corso nell’ultimo periodo: utilities, bancari, media e ciclici in generale.
Un’altra buona misura della forza della rotazione settoriale la si nota, anche, dal record storico raggiunto dall’indice Russell 2000 Small Cap e dal confronto tra l'S&P500 e la sua copia "equal weighted", ovvero l'indice ottenuto dando a tutti i titoli lo stesso peso. Questo paragone andava di gran moda a fine 2019 e nel corso dell'anno scorso, a mettere in mostra l'outperformance delle large cap tech e ad indicare che il rally si "assottigliava", ovvero era trainato da un numero sempre più ridotto di titoli (solitamente segnale di debolezza).
Come si nota dal grafico, recentemente sta succedendo l'opposto, con le large caps che zavorrano l'indice, e la performance del resto dei titoli che va a compensare. I 15 punti di outperformance del S&P500 suo omologo “equal weight” accumulati tra settembre 2019 e settembre 2020 sono stati quasi cancellati.
Visto che la curva dei rendimenti USA con il 10 anni che rimane stabilmente sopra 1.6%, livello sopra il quale non ha mai chiuso nell'ultimo anno, sembra che gli investitori in azioni si stiano adeguando a questa nuova situazione non dando più l’importanza vista negli ultimi periodi a questo dato. La salita dei rendimenti USA poi ha visto il contributo venire interamente dai tassi reali, che sono saliti di 9/10 bps, mentre le attese di inflazione si sono lievemente assestate. A tal proposito in settimana si riunirà il FOMC e da indiscrezioni circolate sembra che alcuni membri della FED potrebbero alzare la loro previsione personale dei Fed Funds nel 2023. Di seguito il grafico tra i tassi reali a 10 anni USA ed UE:
Giovedì sera la House of Representatives (Camera) ha votato il pacchetto fiscale da 1.9 trilioni di dollari (10% del GDP) che poi è andato alla firma alla Casa Bianca e che, con non poca sorpresa, il Presidente Biden ha già firmato dando la possibilità alla Yellen di dichiarare che gli assegni arriveranno sui conti correnti degli americani a cominciare da questo weekend, con la proroga a settembre del PUA (Pandemic Unemployment Assistance) che scadeva il 14 marzo.
Detto del pacchetto fiscale, ora il focus si sposta sul piano delle infrastrutture già denominato (Buld Back Better), che dovrebbe avere una gestazione lunga, in quanto dovrà necessariamente essere bipartizan (approvato con una parte dei voti Repubblicani al Senato) o essere rinviato all'anno prossimo, visto che quest'anno la “Reconciliation” è stata già usata; comunque sarà almeno in parte finanziato con tasse. Secondo Bloomberg si parla di 4 trilioni di $ in 10 anni, ma ci sono voci vicino alla Casa Bianca che parlano anche di 2.5 trilioni $ in 4 anni.
Difficile non ipotizzare una bella accelerazione della crescita nel secondo e terzo trimestre, tenuto anche conto che si va lentamente verso le riaperture. Questo stimolo varato costituirà un fattore positivo per la borsa in virtù della crescita che alimenta e degli utili che faranno le aziende soddisfacendo la domanda che creerà; fate conto che già le recenti sottoscrizioni dei fondi azionari sono andate al ritmo (record) di 15 mld $/mese, se poi aggiungiamo parte degli importi provenienti dal pacchetto fiscale che dovrebbero considerarsi rilevanti (si parla tra i 50 ed i 150 mld $). Quindi non crediamo affatto che stimolo e accelerazione della crescita siano già stati interamente fattorizzati nei livelli dell'azionario e se i tassi reali dovessero ripiegare, anche se di poco, vedremmo gli indici schizzare al rialzo in terreni ulteriormente inesplorati.
Settimana, quella appena trascorsa, all’insegna del rialzo con il rapporto di acquisti tra opzioni PUT e CALL sui titoli dell’S&P500 che scende considerevolmente a 0,44 da 0,60 della settimana precedente (v. grafico).
Analoga situazione per quanto riguarda il sentiment che regna tra gli investitori. Il rapporto tra Rialzisti e Ribassisti è salito a 25,90 rispetto a 15 della precedente settimana (v. grafico):
Passiamo ora all’analisi grafica del nostro indice di riferimento delle nostre operazioni, il NASDAQ100. Gli acquisti stanno, pian piano, rientrando anche sulle big caps, evidentemente cali tra il -16 ed il -27% fino al -40% di Tesla dai massimi, sembrano buone opportunità di acquisto. La volatilità è sempre alta e ciò contribuisce ad aumentare le difficoltà nell’operatività, con repentini cambiamenti di trend soprattutto in intraday. Soffermandoci su alcuni punti fermi, notiamo la perfetta tenuta del supporto posto in area 12250 (ritracciamento del 50% della gamba rialzista 4-5 cerchiata in bianco), testato per ben 3 volte al quale ha fatto seguito un bel rimbalzo che ha riportato i prezzi sopra area 13000 per poi chiudere la settimana leggermente sotto. Come si possa sviluppare questo rimbalzo è ancora da verificare ma visti gli ultimi scenari, anche sugli altri due indici, le probabilità sono per la continuazione del rialzo con rottura della resistenza posta in area 13350 ed a seguire area 13700 con la conseguente chiusura del gap down a 13545. Di contro lo scriviamo in quanto possibile ma non probabile, almeno per noi, lo sviluppo della fase correttiva in 3 onde (a,b,c) con a fatta a 12208, con b fatta giovedì scorso o ancora da finire e c che chiuderà la correzione, presumibilmente in area 11800/11750. La settimana si è chiusa a 12937.29 con un guadagno del + 2,12% che porta, per la prima volta, l’indice ad un deficit del + 0,38% da inizio anno 2021.
A conferma della rotazione settoriale in atto sui mercati azionari, questa settimana l’indice S&P500 addirittura fa registrare un nuovo massimo storico, seppur in intraday, a 3960.27 ribadendo, ammesso ce ne fosse bisogno, del sentiment che continua a prevalere sui mercati azionari USA. Il target in area 3950 è stato raggiunto ed i prezzi si allontanano sempre più della trendline ascendente ma, con un RSI a 59, spazio per ulteriori ed importanti allunghi ce n’è. Fermo restando il primo vero supporto posto in area 3750 (ritracciamento del 27,2% della gamba 4-5 cerchiata in bianco), pensiamo a stabilire nuovi target di prezzo con una prima resistenza, più psicologica che altro, in area 4000 punti per poi puntare l’area 4110. La settimana di contrattazione si è chiusa a 3943.34 con un guadagno del + 2,64% il che porta ad una performance del + 4,99% da inizio 2021.
Infine l’indice DOW JONES che per la terza settimana di fila riesce a risultare il migliore della settimana con tanto di nuovo record a 32793.32. Ribadiamo sempre che oltre ad essere l’indice che meno ha guadagnato negli ultimi anni, al momento sta beneficiando dall’essere un paniere di titoli conservativi e quindi meno sensibili all’aumento dell’inflazione ma anche dal fatto che l’amministrazione Biden sta varando un sostanzioso pacchetto da trilioni di $ per rinnovare o costruire nuove infrastrutture. In questa settimana i prezzi si sono distanziati (al rialzo) dalla trendline ascendente ma, a differenza dell’S&P500, con un RSI a 69 è probabile che l’indice tirerà il fiato. I prossimi obiettivi per quanto riguarda la continuazione del rialzo, frantumata la resistenza in area 32250, si pongono in area 33400 quindi in area 34150, mentre al ribasso troviamo il primo supporto in area 31000 (ritracciamento del 27,2%). Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 32778.64 il che porta ad un guadagno del + 4,07% il che riporta ad una performance del + 7,10% da inizio anno 2021.
ORO INDEX
Ad inizio settimana l’Oro ha toccato il minimo di periodo a 1673 $/oz. per poi rimbalzare sopra i 1700 $/oz. Questo piccolo recupero è dovuto più ad un forte ipervenduto registrato nei giorni precedenti che non da altre situazioni contingenti, visto il contemporaneo rialzo del valore del dollaro ed il rialzo dei tassi reali sui titoli di Stato.
Nella recentissima più grande conferenza mineraria al mondo, il PDAC (Prospectors and Developers Association of Canada), Mark Bristow CEO di Barrick Gold, la più grande società di estrazione di oro al mondo con sede a Toronto, ha affermato che: “Un altro massimo dell'oro sta arrivando". Bristow ha detto che c'è una "esuberanza eccessiva" nei mercati finanziari in questo momento con gli investitori che accumulano disperatamente in attività che non hanno alcun valore reale. Questo tipo di comportamento ha portato a un grave crollo dei mercati finanziari in passato e accadrà di nuovo, aggiungendo che c'è un altro massimo nel prezzo dell'oro è in arrivo. A supporto di ciò altre dichiarazioni di grandi esperti del settore sintetizzano quanto segue:
1) l'amministrazione Biden ha appena approvato il pacchetto di stimoli da trilioni di dollari. Da marzo 2020 è stata stampata una quantità impressionante di denaro. Tale stampa di denaro dovrebbe essere rialzista per i metalli preziosi. Inoltre, non si conoscono ancora la totalità dei danni causati dalla pandemia. Il greggio è a 67 $/b. quando solo lo scorso marzo 2020 è andato negativo a 37 $/b. Sembra logico che il petrolio greggio non avrebbe dovuto riprendersi così tanto di fronte ai danni causati dalla pandemia e dall'economia vacillante. I semi di soia costano fino a 14,60 $/bushel. Il grano arriva fino a 6,93 $/bushel. Il mais ha raggiunto 5,74 $/bushel. Le materie prime stanno esplodendo e sembrano iniziare a mostrare che l'inflazione è già arrivata. La FED afferma che l'inflazione è intono al 2%, ma molte materie prime, in particolare cibo ed energia, stanno certamente mostrando una grande quantità di prezzi in aumento - o inflazione.
2) Nel 1981, i tassi di interesse erano del 14% o del 15%. L'Oro ha raggiunto gli 800 $/oz. mentre partiva da un valore di 135 $/oz. Alcuni economisti di oggi, dicono che gli alti tassi di interesse sono ribassisti per l'Oro, ma la storia sembra non essere d'accordo. Il prezzo del T-NOTE a 10 anni si sta muovendo verso l'alto riuscendo a raggiungere un nuovo massimo a 163,50, suggerendo che ci stiamo muovendo in un ambiente inflazionistico.
3) Il debito statunitense, ma anche mondiale, sta aumentando rapidamente. Potrebbe superare i 70 trilioni di dollari entro la fine dell'amministrazione Biden, che rappresenterebbe il doppio del debito di fine 2020. Se ciò dovesse accadere, l'inflazione raggiungerà nuovi massimi e il dollaro USA probabilmente crollerà. Tutti questi fattori suggeriscono fortemente che il valore dell’Oro e dell’argento, che sono soldi veri non denaro fiat, è molto compresso. I vecchi principi non cambiano, l'Oro e l'argento sono soldi da migliaia di anni, in particolare quando le valute cartacee crollano, cosa di cui sembriamo essere testimoni in questo periodo. La fede nei governi e nelle loro valute cartacee sembra diminuire il che è, in parte, il motivo per cui Bitcoin e altre valute virtuali stanno riscontrando un enorme interesse.
4) Prima riapriremo l'economia e migliore sarà la considerazione di come i fondamentali economici siano in gravi difficoltà. La disoccupazione è ancora alta e le piccole imprese sono fallite a migliaia. L'investimento in Oro e argento rappresentano un'incredibile opportunità per mantenere il valore e acquisire un valore significativo per il prossimo futuro.
Diamo ora uno sguardo all’analisi grafica e notiamo come i prezzi continuino a seguire la trendline discendente, addirittura allontanandosi da essa. L’atteso rimbalzo si è concretizzato sia sui prezzi che sul livello di RSI, non prima di aver fatto registrare un nuovo minimo di periodo. L’ importante area di supporto posta a 1700/1690 $/oz. (ritracciamento del 61,8% dell’ultima gamba rialzista) ha fermato, per ora, il ribasso ed aspettiamo di vedere il rimbalzo portarsi prima verso la resistenza posta in area 1770 $/oz, quindi in area 1800 $/oz. In caso contrario, ma non la riteniamo un’ipotesi probabile, la rottura confermata del supporto in area 1700/1690 proietterebbe i prezzi in area 1610/1600 $/oz. (ritracciamento del 76,4% dell’ultima gamba rialzista) situazione che ci vedrebbe sicuramente acquirenti di un secondo lotto del nostro investimento in ETC.
Pronto recupero anche per il Platino che dal minimo di settimana scorsa a 1106 $/oz. i prezzi si sono riportati in area 1200 $/oz. facendo salire il guadagno sul nostro investimento sul relativo ETC al + 18%. Stiamo anche valutando l’apertura di una nuova posizione, sempre in ETC, sull’argento. La settimana dell’Oro è si è chiusa a 1719.80 $/oz. facendo registrare un guadagno del + 1,25% che porta il deficit da inizio anno al – 9,25%. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 1726.96 $/oz. con un guadagno del + 1,67%. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES APRILE 2021:
LA POLITICA DEGLI STATI UNITI
Dopo le modifiche apportate dal Senato, mercoledì scorso la Camera ha nuovamente approvato il pacchetto di aiuti pandemici da 1,9 trilioni di dollari, sul quale il presidente Joe Biden ha messo la firma già giovedì pomeriggio. Un pacchetto di aiuti che non ha convinto i Repubblicani (tanto che i Dem hanno fatto ricorso al processo di Riconciliazione al Senato), che lo considerano inadatto al momento, considerando l’avanzamento della campagna vaccinale ed il fatto che diversi Stati stiano andando verso la riapertura dell’economia. “Gli americani hanno già formato una parata che sta marciando verso la vittoria. I Democratici vogliono soltanto correre in testa a quella parata e prendersi il merito”, ha dichiarato giovedì il leader della minoranza al Senato, Mitch McConnell. Alcuni economisti e parlamentari Repubblicani hanno sottolineato la possibilità che una spesa imponente possa far crescere l’inflazione. Il Senatore del Grand Old Party Rob Portman mercoledì mattina ha detto: “C’è un rischio che questo tipo di stimolo massiccio possa surriscaldare l’economia. Penso sia triste perché avremmo potuto fare qualcosa di molto più mirato e focalizzato sul Covid-19”.
Il piano prevede l’estensione fino al 6 settembre del sussidio di disoccupazione settimanale da 300 $ e rende esentasse i primi 10.200 $ di sussidi e prevede anche pagamenti diretti da 1.400 $ (con assegni che si riducono gradualmente a partire da redditi individuali da 75.000 $ e sono limitati ad un reddito massimo per individuo di 80.000$). Inoltre estende per un anno la child tax credit (con un aumento a 3.600 $ per i bambini sotto i 6 anni e a 3.000 $ per quelli di età compresa tra i 6 e i 17 anni), stanzia oltre 120 miliardi di dollari per le scuole K-12 (dall’asilo all’ultimo anno delle superiori), 350 miliardi per governi locali, quasi 30 miliardi per aiuti ai ristoranti, 25 miliardi nell’assistenza per affitti ed utenze e circa 10 miliardi per aiuti per mutui. Per quanto riguarda la parte ‘sanitaria’, il piano prevede circa 20 miliardi di dollari per la produzione e distribuzione di vaccini anti-covid, oltre a circa 50 miliardi per test e per il tracciamento dei contatti di casi positivi. Nel piano è prevista anche un’espansione dei sussidi e di altri provvedimenti per aiutare gli americani ad avere un’assicurazione sanitaria.
Venerdì l’Internal Revenue Service (agenzia governativa responsabile del servizio di riscossione delle tasse e dell’amministrazione delle norme fiscali federali) ha iniziato ad elaborare gli assegni del pacchetto di stimoli ad appena un giorno dopo la firma del presidente sull’American Rescue Plan, secondo il servizio bancario mobile Current alcuni statunitensi hanno iniziato a ricevere il denaro.
Chuck Rettig, commissario dell’Internal Revenue Service, ha detto: “Anche se la stagione delle tasse è in pieno svolgimento, i lavoratori dell’IRS (Internal Revenue Service) hanno ancora lavorato senza sosta per garantire rapidamente aiuto a milioni di americani in difficoltà per far fronte a questa storica pandemia”.
Dopo il passaggio del pacchetto di aiuti pandemici, l’amministrazione Biden ora prepara un piano che prevede una spesa in dieci anni di almeno 4 trilioni di dollari per investimenti su infrastrutture ed industrie strategiche come i semiconduttori, l’energia rinnovabile ed i veicoli elettrici. Un’azione che nelle idee del presidente genererà milioni di posti di lavoro, contribuirà a rendere gli USA competitivi nei confronti della Cina, ridurrà le ineguaglianze e aiuterà a combattere il cambiamento climatico. La situazione attuale, tra pandemia e percezione di una Cina più minacciosa, potrebbe favorire un consenso bipartisan sulla necessità di misure in grado di garantire le catene di fornitura di semiconduttori e altri beni strategici come le mascherine chirurgiche.
Inoltre l’amministrazione Biden si è battuta per chiedere 300 miliardi di dollari nel progetto di nuovi investimenti federali in programmi di ricerca e 400 miliardi di dollari nell'approvvigionamento del governo federale di beni di fabbricazione americana. Nel piano sono previsti anche incentivi fiscali ed agevolazioni di credito per fare in modo che i produttori siano motivati ad investire in impianti domestici e a riportare negli USA le catene di approvvigionamento.
La scorsa settimana l’amministrazione Biden ha approvato nuove limitazioni nei confronti delle aziende statunitensi che vendono a Huawei. In particolare le restrizioni riguardano la fornitura di articoli che possono essere utilizzati con dispositivi dotati di 5G. I cambiamenti, che potrebbero interrompere i contratti esistenti con Huawei stipulati sotto le precedenti licenze, mostrano la linea dura dell’amministrazione nei confronti dell’export verso la società cinese che rientra nella blacklist commerciale.
Secondo una delle licenze modificate, consultata da Reuters ed entrata in vigore il 9 marzo, le componenti non possono essere utilizzate “con o in un qualsiasi dispositivo 5G”, un’interpretazione ampia che proibisce al pezzo di essere utilizzato per un dispositivo 5G, anche se il pezzo in sé non ha a che fare con il funzionamento del 5G. Un’altra licenza modificata, in vigore dall’8 marzo, vieta l’uso in ambito militare, 5G, in infrastrutture strategiche, data center di imprese, cloud o applicazioni spaziali.
DATI MACROECONOMICI
L’indice dei prezzi al consumo depurato dal settore del cibo e dell’energia nel mese di febbraio registra una crescita dello 0,1% restando leggermente sotto il consensus fissato allo 0,2%. Il dato annualizzato, invece, segna un +1,3%, anche in questo caso deludendo di poco le aspettative (consensus 1,4%). La sorpresa negativa è causata dalla correzione di alcune categorie sensibili ai lockdown (vestiario, hotels e biglietti aerei) che presumibilmente i prossimi mesi risaliranno, grazie al-le aperture. I dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.
Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione, dopo l’incremento dell’ultima settimana di febbraio in cui si era toccato quota 754 mila (dato rivisto da 745 mila), nella prima settimana di marzo battono il consensus (fissato a 725 mila) e calano a 712 mila. Per trovare un numero più basso bisogna tornare ad inizio novembre. Il dato è diffuso dall’U.S. Department of Labor.
L’indice dei prezzi di produzione core (che esclude il settore alimentare e dell’energia) a febbraio cresce dello 0,2%, dopo il +1,2% di gennaio. Dopo il +2% di gennaio, il dato annualizzato a febbraio cresce del 2,5%, restando però leggermente sotto il consensus (2,6%). I dati sono rilasciati dall’U.S. Department of Labor.
L'impatto iniziale del piano fiscale si è notato nella lettura del dato preliminare di marzo dell’indice di fiducia dei consumatori, elaborato dall’Università del Michigan, che sale positivamente dai 76,8 punti di febbraio ad 83 punti, contro una previsione fissata a 78,5. In crescita anche la componente relativa alle condizioni attuali che per il dato preliminare di marzo tocca quota 91,5 punti a fronte di un dato di febbraio ad 86,2 punti ed un consensus ad 88,3.
PORTAFOGLI AZIONARI
Solo belle notizie dai nostri Portafogli azionari nel corso della settimana appena trascorsa. Il sole è tornato a splendere sul Portafoglio LombardReport storico con la strategia del Nasdaq Weekly sul quale siamo andati a target prima sul titolo AUTOMATIC DATA PROCESSING (+ 7%), poi su T-MOBILE (+ 7%) ed infine su PAICHEX (+ 7%). Non di meno sulla strategia delle azioni internazionali, nel quale siamo andati a target, con la metà della posizione, sul titolo del Nasdaq, WORKHORSE (+ 11,32%). Vista l’alta volatilità del titolo abbiamo deciso di abbassare la percentuale di Target dato che un +11% nel giro di 20 giorni non fa schifo a nessuno ma, situazione più essenziale, abbiamo ridotto sensibilmente il grado di rischio portando la percentuale di STOP dal -30 al -4 e con solo la metà della posizione. Ora se vuole continuare il rialzo, bene, altrimenti faccia quello che vuole, le notizie negative sono state già assorbite, anzi ce ne aspettiamo di positive se il governo dovessero invalidare il contratto di fornitura di veicoli elettrici e non, per USPS.com (United States Postal Service), della rivale Oshkosh.
Passiamo ora ad analizzare l’altra bella notizia uscita dal Portafoglio “The Challenge” sul quale, ad inizio settimana siamo andati a target sul titolo italiano LEONARDO (+ 25,69%), un bel tozzetto con vin santo. Per quanto riguarda il resto dei titoli in Portafoglio, ad eccezione di ANSYS e dell’ETF sull’indice Hang Seng Tech, siamo messi bene ed a turno, piano piano, arriveranno altre soddisfazioni. Al momento non sono ancora entrati gli acquisti dei titoli inseriti nei “nuovi ordini”, ma essendo una strategia di medio-lungo termine, aspettiamo fiduciosi che i prezzi raggiungano quelli da noi consigliati.
Alla prossima.
FOCUS SU TITOLI
APPLE – Il lancio della cosiddetta Apple Car potrebbe portare ad una capitalizzazione di mercato della multinazionale di Cupertino fino a 3 trilioni di dollari, come detto da Jim Suva, analista di Citigroup. L’uscita della Apple Car potrebbe verosimilmente creare un valore aggiuntivo per gli azionisti, tuttavia Suva avverte che i margini probabilmente saranno più bassi rispetto ad altri prodotti dal momento che, in generale, la redditività del settore automobilistico è molto più bassa. Dan Ives di Wedbush Securities la scorsa settimana ha inserito Apple nella “Best Ideas List” dal momento che la recente svendita crea una grande opportunità con una valutazione di 3 trilioni di dollari all’orizzonte. Il presidente della Toyota, Akio Toyoda, la scorsa settimana ha accolto positivamente la possibile entrata di Apple nel mercato delle auto, ma ha detto che la multinazionale deve essere pronta ad un impegno decennale nei confronti dei clienti.
BAIDU – La società raccoglierà 3,6 miliardi di dollari in una prossima quotazione secondaria di Hong Kong se stabilirà il prezzo delle azioni al limite superiore del loro range. Giovedì Baidu ha rilasciato il prospetto per la quotazione di Hong Kong; la società cinese emetterà 95.000.000 di azioni ordinarie Class A valutate non più di 295 dollari di Hong Kong o 38,05 $. In questa fascia alta, i ricavi netti di Baidu dall’offerta saranno 27,6 miliardi di dollari di Hong Kong o 3,6 miliardi $. Le banche che sottoscriveranno la quotazione avranno la possibilità di acquistare fino a 14.250.000 azioni in più; questo porterebbe il ricavo netto a 31,8 miliardi di dollari di Hong Kong o 4,1 mld $.
TESLA – Secondo i dati della China Passenger Car Association, a febbraio la Tesla Model Y è stata la terza auto elettrica più venduta. Considerando gennaio, i dati mostrano che Model Y è stata la nona auto più venduta tra i veicoli a “nuova energia”, categoria nella quale rientrano le auto elettriche. La vettura di Tesla ha avuto popolarità nonostante il calo di vendite di auto che tipicamente si riscontra durante la settimana di vacanza del Capodanno lunare, quest’anno è stata a febbraio. Secondo l’associazione a febbraio la vendita di auto a livello nazionale è calata del 45,5% rispetto gennaio. Tesla Model 3, secondo i dati di Passenger Car Association, nei primi due mesi dell’anno è stata la seconda auto a “nuova energia” più venduta. Mentre, a causa del ricorso all’autorendicontazione, alcuni nell’industria dell’auto cinese hanno sollevato dubbi sulla precisione delle cifre dell’associazione.
ULTA BEAUTY – L’annuncio del prossimo passaggio di consegna ai vertici della Ulta Beauty e la presentazione di prospettive di vendita sotto le stime non hanno avuto effetti positivi sulle azioni del rivenditore di prodotti di bellezza. Nel corso di quest’anno il presidente dell’azienda Dave Kimbell prenderà il posto dell’amministratore delegato Mary Dillon. Una notizia che ha spiazzato gli analisti, che vedono in lei una leader forte ed apprezzata.
PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 NELLA SETTIMANA APPENA TRASCORSA.
DOCUSIGN + 2,95%. La società vende firme elettroniche e altri prodotti e servizi di transazione basati su cloud, ha riportato utili nel quarto trimestre fiscale 2021 pari a 0,37 $/az. su un fatturato di 430,90 mln $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,22 $/az. su un fatturato pari a 407,65 mln $. Il fatturato è cresciuto del 56,8% su base annua. La società ha detto che prevede ricavi nel primo trimestre fiscale 2022 tra 432,0 e 436,0 mln $, e per tutto l’anno fiscale 2022 ricavi tra 1,963 e 1,973 mld $. L'attuale stima degli analisti per i ricavi è rispettivamente pari a 419,69 mln $ nel trimestre e ricavi annui pari a 1,89 mld $.
Dan Springer, A.D. della società, ha affermato: “Come squadra, DocuSign è stata onorata di svolgere un ruolo di supporto alle persone di tutto il mondo mentre rispondevano alla pandemia. Abbiamo acquisito oltre 70.000 nuovi clienti ai quali diamo il benvenuto, portando il totale a quasi 892.000 clienti in tutto il mondo, abbiamo ampliato il nostro rapporto con altre società ed abbiamo assistito ad un'impennata del fatturato grazie all'adozione dei nostri prodotti come accelerazione di una tendenza già in atto, la trasformazione digitale degli accordi. Questa trasformazione non solo consente di preparare, firmare, agire e gestire gli accordi da qualsiasi luogo. Consente inoltre una maggiore velocità ed efficienza rispetto ai processi manuali basati su carta. In definitiva, negli anni a venire, pensiamo che la tendenza continuerà verso la possibilità di fare qualsiasi cosa da qualsiasi luogo. Chiamiamo i prodotti e servizi che supportano questa tendenza l'economia ovunque. Crediamo di essere un pilastro fondamentale, ed è solo all'inizio.
JD.COM – 7,28%. E’ una società di vendita diretta online in Cina. La Società acquisisce prodotti dai fornitori e li vende direttamente ai propri clienti tramite il proprio sito Web e le applicazioni mobili, ha riportato utili nel quarto trimestre 2020 pari a 0,23 $/az. su un fatturato di 34,40 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,19 $/az. su un fatturato pari a 33,78 mld $. I ricavi sono aumentati del 40,2% su base annua.
Richard Liu, Presidente e CEO di JD.com, ha affermato: “JD ha registrato un'accelerazione dei ricavi e della crescita degli utenti durante il quarto trimestre, guidata dalla nostra filosofia operativa a lungo termine e dalla proposta di valore incentrata sul cliente, nonostante le continue sfide del mercato. Durante questo trimestre, JD ha continuato la sua trasformazione strategica in una società di servizi e tecnologia offrendo ai clienti soluzioni e prodotti sempre più diversificati. Con un forte visione positiva verso il 2021 e con la nostra struttura organizzativa recentemente ottimizzata, JD continuerà a investire in soluzioni innovative”.
ULTA BEAUTY – 4,57%. L a società è un rivenditore di prodotti di bellezza che offre acquisti per prodotti di massa e per saloni e servizi per saloni negli Stati Uniti, ha riportato utili nel quarto trimestre fiscale 2021 pari a 3,41 $/az. su un fatturato di 2,20 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,35 $/az. su un fatturato pari a 2,08 mld $. I ricavi sono diminuiti del 4,6% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha anche affermato che ora prevede utili per l’anno fiscale 2022 tra 8,85 e 9,30 $/az. su ricavi tra 7,20 e 7,30 mld $ mentre l'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 10,49 $/az. su ricavi per 7,32 mld $.
Mary Dillon, A.D. della società che terminerà il suo mandato a breve, ha dichiarato: “L'esecuzione solida a livello aziendale dei nostri piani, combinata con il miglioramento delle tendenze nella domanda dei consumatori, ha portato a risultati importanti su più metriche, comprese le vendite, le transazioni e la redditività. Voglio così esprimere il mio sincero apprezzamento a tutti i collaboratori di Ulta Beauty per la loro continua flessibilità, collaborazione e impegno incrollabile verso i nostri clienti".
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Pagina a cura di GIANMARCO LUCHETTI SFONDALMONDO.