Confronto diretto fra il campioncino appunto – il Btp€i 2051 – e il classico 2067. In evidenza poi l’esordiente “green” 2045, ben collocato per diventare avversario degno di nota.
Cedole & dividendi
Dato per acquisito che le obbligazioni non svolgono più il ruolo di “buy and hold”, che le ha caratterizzate per decenni, e che si stanno adattando molto bene a essere coprotagoniste dell’azionario come strumenti da trading, perfino veloce, è indubbio che la funzione dei Btp in tale ambito è stata negli ultimi due anni di assoluto rilievo.
Già abbiamo segnalato come su questo fronte – dove le evoluzioni appaiono rapidissime – ci sia un nuovo campione, che ha sotto molti aspetti affiancato il classico Btp 2067 (Isin IT0005217390). Si tratta del Btp€i 0,15% 2051 (Isin IT0005436701). Lo dicono i numeri.
Btp 2067 |
Btp€i 2051 |
Chi vince |
|
Quotazione apertura oggi 12/3 |
129,5 euro |
98,5 euro |
Una trentina di euro in meno sono una leva indiretta di tutto rispetto per il Btp€i |
Spread medio |
Sui 10-20 pb |
Molto altalenante (oggi 60-70 pb) |
Il 2051 era partito bene nelle prime sedute ma ha perso di liquidità nelle ultime. Sembra chiaramente correlato (secondo le prime considerazioni) all’andamento della quotazione |
Scambi |
Quasi sempre oltre i 1.000 per ogni seduta |
Mediamente superiori ai 200 contratti ogni giorno ma dal 5 al 10 marzo sono scesi sui 100 |
Su questo fronte il tasso fisso 2067 resta indiscusso leader, sebbene i record del passato siano lontani |
Volatilità media a 1 anno |
21,1% |
Non ancora calcolabile data la sua breve presenza sul mercato |
Per ora si va a occhio per il Btp€i ma il suo valore dovrebbe confermarsi piuttosto elevato |
Volatilità intraday |
Solo in poche sedute supera il 2% fra minimo e massimo |
Delle 15 sedute di quotazione sul secondario ben 8 hanno segnato valori superiori al 2% |
Certamente le tensioni sull’inflazione hanno aiutato il Btp€i. Si attendono conferme dalle fasi in cui il tema dovesse tornare a essere marginale |
Le condizioni di fondo sono sicuramente favorevoli al momento per il Btp€i, anche se mancano tutti i riferimenti tecnici per chi fa trading, data la sua breve presenza sul secondario. Comunque la quotazione sotto 100 e la volatilità intraday risultano i due fattori che lo fanno emergere nella fase in corso per chi fa trading sui Btp.
Ora però arriva sulla scena un nuovo protagonista, il Btp “green” 1,5% 2045 (Isin IT0005438004), che si sta imponendo in termini di scambi, tallonando da vicino il 2067.
Questa la sua scheda in merito.
Quotazione apertura oggi 12/3 |
102,7 euro |
Spread medio |
Sui 10-15 pb |
Scambi |
Molto bene: in quattro sedute (non includendo quella in corso) ha superato i 1.000 contratti quotidiani |
Volatilità media a 1 anno |
Non ancora calcolabile data la sua breve presenza sul mercato |
Volatilità intraday |
Finora sempre inferiore al 2% fra massimo e minimo nelle quattro giornate di contrattazioni |
Quattro sedute non fanno certamente primavera! Inoltre sono state tutte positive, il che l’ha certamente agevolato. Tuttavia gli scambi sono altissimi e lo spread confrontabile con quello del 2067 ma la variabilità dei corsi ancora modesta, seppur destinata ad aumentare in presenza di pressioni ribassiste.
In sintesi – Il fronte dei Btp da trading si amplia e questo fa solo bene, consentendo switch dall’uno all’altro in rapporto al panorama di inflazione, tassi, tensioni politiche e quant’altro. Per ora vincitore è il Btp€i 2051 ma il Btp “green” 2045 sta emergendo alla grande, seppur ogni giudizio sia ancora condizionato da un esordio recentissimo.