Arriva Draghi in Italia mentre per il Nasdaq speriamo che cali poco alla volta per poi ripartire. Se continua così un bel tracollo da -10% in un giorno non ce lo toglie nessuno.
Arriva Draghi. Parte Conte. Ma rimane il partito di Conte ? E arriverà il partito di Draghi ? Che dell’economia se ne debbano occupare i tecnici, non votati dal popolo elettore, ma dei tecnocrati questo è un vulnus insanabile della politica di questo paese. Prima Monti, poi Draghi. E secondo me l’italiano non ha ancora capito come butta la storia nel senso che faranno fare il lavoro sporco a Draghi che in pochi anni dovrà tassare e sventrare quello che altrimenti un paese normale fa in 10 anni.
Ma non mi voglio sprecare l’occasione per fare un commento su Draghi nei prossimi articoli e quindi ora voglio solo fare due conti da poveretto … da analista tecnico.
Il gap di mercoledì non porta buono perché il mercato è disorientato. I gap prima o poi vengono riempiti, si dice in analisi tecnica, che è un po’ come dire che lanci la palla verso il cielo prima o poi torna per terra. Sta di fatto che una barra così stretta e così in alto non è portatrice di buone novelle perché se apri in alto e poi stai fermo significa che poi tutta questa convinzione, eccetto nel momento dell’apertura, non c’è stata.
Forse quello che tutti avremmo voluto era una bella barra rialzista da 10% con apertura nei pressi della chiusura del giorno prima. Voi direte che i tempi della Borsa non possono rispettare i tempi dell’economia e questo è vero. Ma la barra di mercoledì non è di per sé una barra particolarmente allettante.
Non voglio fare commenti di politica. E non voglio nemmeno fare troppi commenti sulla nostra Borsa perché siamo al traino del Nasdaq, mercato sul quale io ho un desiderata: che scenda ! Scenda lentamente, con un -2% al giorno fino a fare un bel -20% dai massimi. Poi potremo ripartire e di nuovo il trenino farà ciuf ciuf. Se continua di questa passo invertirà alla sua maniera, con un -10% al primo stormir di fronde e ci terremo la discesa e la lateralità per un bel po’ di tempo.
Il nostro metodo di selezione delle azioni ha identificato alcune situazioni che hanno in comune la vicinanza ai massimi storici pluriannuali e particolari occasioni di tipo tecnico: rotture di trendline, uncini rialzisti o pull back dopo rottura di un massimo.
Andiamo con ordine:
AZIONI SOL SPA (isin IT0001206769): Dopo la recente rottura dei massimi storici era diventato impossibile non parlare di Azioni Sol Spa. Nel grafico vediamo che la congestione avvenuta la scorsa estate ha dato inizio a un trend al rialzo che per ora non si è fermato, con i prezzi che sfiorano i 14.90 euro e i volumi che restano generosi.
SOL è a capo di una multinazionale di 49 società attive nella produzione, ricerca e commercializzazione di gas tecnici, puri e medicinali e nell’assistenza medica a domicilio. Il gruppo, fondato quasi cento anni fa, è presente sui mercati europei ed extraeuropei, presentandosi come un’azienda leader nel settore. Nel triennio 2017/2019 il fatturato è cresciuto del 19,4%, mentre il margine operativo lordo è passato da 167 a 201 milioni di euro. Nei primi nove mesi del 2020 l’azienda ha segnalato vendite per 708 milioni di euro (+5% rispetto allo stesso periodo del 2019). Solo negli ultimi due mesi Sol ha registrato una performance di quasi il 32%.
AZIONI REPLY (isin IT0005282865): Recente rottura dei massimi anche per azioni Reply, che dopo il tracollo di marzo ha iniziato una tendenza rialzista arrivata fino ad oggi senza troppe brutture. Reply, leader nella progettazione e implementazione di soluzioni basate su nuovi canali di comunicazione e media, nel triennio 2017/2019 ha visto un aumento del fatturato di quasi il 34%. Nei primi nove mesi del 2020 la società ha registrato ricavi per 908,3 milioni di euro (+4,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). In aumento anche il margine operativo lordo, passato da 136 a 141 milioni di euro.
AZIONI SICIT GROUP (isin IT0005372344 ): Terza azione di cui parliamo oggi e terza che ha rotto di recente i massimi storici. Ormai avrete capito qual è il nostro ingrediente del giorno.
Anche azioni Sicit Group, infatti, hanno da poco rotto i massimi. A impressionare è l’aumento dei volumi, letteralmente lievitati.
Ad aiutare la posizione della società, attiva nel settore della produzione di biostimolanti per l’agricoltura e di ritardanti per l’industria del gesso, le performance segnalate nel 2020, chiuso con ricavi per oltre 63 milioni di euro (+11,5% rispetto al 2019). Altra novità resa nota da poco, il finanziamento di 3 milioni di euro ottenuto da Sicit da parte del Mise per il settore agrifood.
AZIONI ERG (isin IT0001157020 ) : Momento di riflessione per azioni Erg, che dopo il rialzo in seguito alla congestione di novembre adesso attende di giocare la prossima mossa. Restano stabili i volumi.
Il gruppo, produttore indipendente di energia elettrica, ha chiuso i primi nove mesi del 2020 con ricavi adjusted pari a circa 720 milioni di euro (in calo rispetto ai 762 milioni del 2019). Flessione anche per il margine operativo lordo adjusted, passato da 380 a 362 milioni. Tra le ultime notizie che riguardano il gruppo, vediamo che ha recentemente siglato un accordo con Enercon, tra i principali produttori di turbine eoliche, per la fornitura di aerogeneratori.
AZIONI PRYSMIAN (isin IT0004176001 ): Crescita pulita, da aprile a ottobre, per azioni Prysmian, che dopo hanno vissuto una vita più rumorosa ma comunque eccitante, arrivando a rompere, a fine gennaio, i massimi storici e toccando i 30 euro di prezzi. Importanti anche i volumi, che continuano a piacerci. Il gruppo, tra i leader mondiali nel settore dei cavi per l’energia e le telecomunicazioni, approverà il bilancio 2020 a inizio marzo.
Parlando di dati che già possediamo, quelli dei primi nove mesi dell’anno che si è da poco concluso, vediamo che Prysmian ha chiuso il periodo in esame con ricavi per quasi 7,5 miliardi di euro (-13,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), e con un margine operativo adjusted lordo in flessione di quasi il 20%.
AZIONI CAMPARI (isin NL0015435975): Chiudiamo il nostro articolo odierno con azioni Campari, dopo aver rotto i massimi lo scorso novembre continua a stanziare poco al di sotto di quella linea. L’obiettivo si è di poco abbassato rispetto ai 10 euro di qualche tempo fa, con i prezzi che adesso sono a cavallo dei 9,20 euro. L’azienda, nel comunicare i risultati del primo semestre del 2020, aveva lamentato le conseguenze del lockdown restando comunque ottimista sul medio-lungo periodo. Nei primo semestre 2020 i ricavi sono scesi del 9,4% e l’Ebitda del 21%.