Settimana movimentata ma di non semplice comprensione, salvo due idee operative "last minute" anche se rischiose e che ho prontamente segnalato martedì. Una è andata in porto il giorno seguente ed è stata chirurgica (Bialetti con un +25% secco o comunque con obiettivo un rimbalzo a doppia cifra non decimale), l'altra, Mondo TV, ha invece avuto bisogno di un paio di sedute di gestazione per centrare in pieno il primo target. Le analizzeremo in seguito. Concetriamoci ora sugli indici e su una view macro.
Abbiamo un indice FTSEMIB40 che ad occhio mostra maggiore forza relativa rispetto ad altre Borse che storicamente corrono più di noi. L'indice italiano ha infatti aperto a 22960 ed ha chiuso l'ottava a 22880: sostanzialmente invariato. Ma sapete bene che la bassa marea fa toccare il fondo sia alle barche pesanti che a quelle leggere. Nel complesso abbiamo avuto un discreto ribasso in USA (e parzialmente in Europa), ma la prima ha mostrato notevole debolezza arrivando a testare livelli chiave. Meglio passare ai grafici che esemplificano quanto scritto.
Il primo rappresenta il daily del FTSEMIB40, sostanzialmente in laterale, con appoggio sulla media semplice a 20 periodi su cui passa anche una trend line dinamica ascendente che guida il rialzo da fine ottobre 2020. Per ora non modifico ancora la mia view lateral rialzista sul nostro indice, anche se illustrerò di seguito un potenziale problema derivante da altri mercati che inevitabilmente ci vedrebbe coinvolti.
Ed ora passiamo al problema: gli Stati Uniti. Il discorso come ben sapete è lo spauracchio dell'inflazione. Se le vaccinazioni continuano ad andare spedite (gli USA sono iper efficienti) sempre più persone spenderanno più velocemente la massa di liquidità stampata e quindi si andrebbe oltre la soglia del 2% fissata. La discesa di questa settimana è infatti dovuta al rialzo della curva dei rendimenti sul T-Bond, rialzo che a dirla tutta è sì stato rempentino, ma è iniziato già lo scorso dicembre. Forse però il punto è un altro: come se ne uscirà? Pur non avendone mai scritto prima, parlando con amici appassionati di mercati già da tempo la questione è proprio questa: se si toglie o allenta il QE avremmo il rischio di default a catena e grossissimi scossoni. Cercare di controllare la curva dei rendimenti porterebbe al rischio di "giapponesizzazione". Con una metafora mi verrebbe da dire che per curare un drogato gli si è continuato a dare droga in forme diverse, ma pur sempre di droga si tratta. E se la togli lui andrà fuori di testa.
Interessante poi notare che il rendimento del decennale statunitense si è avvicinato a quello dell'S&P500 (primo grafico in alto) e questo aspetto potrebbe portare a nuove vendite avendo alternative di investimento, tanto più che i Treasuries non sono stati così allettanti dal 2015 (secondo grafico in basso).
Osservando il chart daily del Nasdaq Composite notiamo subito la presenza di un combo statico e dinamico posto a 13000 la cui vìolazione potrebbe portare ad una accelerazione ribassista (il prossimo supporto sarebbe attorno ai 12000 punti), con un ribasso potenziale attorno al 7-8 %.
Osservando poi un altro mio chart H4 (quattro ore per intenderci) sul Nasdaq100 si nota chiaramente come ci sia stato il test della media a 200 dal basso verso l'alto qualche seduta fa. Alert ribassista quindi.
Andiamo ora a vedere come si sono comportati i miei livelli previsionali tracciati la settimana passata sull'indice FTSEMIB40. Come sempre le linee tratteggiate rappresentano l'evoluzione delle ultime cinque sedute operative.
Direi che i 22750 punti di indice FTSEMIB40 sono stati un SUPER supporto (al momento). Attenzione tuttavia al fatto che non ci siamo schiodati da quel livello, quindi sono drasticamente aumentate le probabilità di una sua rottura al ribasso: a furia di martellare il pavimento di casa prima o poi la sfonderemo e finiremo al piano di sotto. Alert, tanto più che abbiamo ancora un gap up del "Draghi effect" compreso tra 22100 e 22450.
Livelli per la prima settimana di Marzo: a nord le resistenze sono a 23250 e 23500 (improbabili entrambe). A sud supporti at 22750, 22450 e 22100. Se l'Italia rimane ancora inquadrata in un contesto di neutralità, il quadro macro si sta indebolendo e, come scritto in precedenza, anche il nostro listino ne verrebbe inevitabilmente influenzato (negativamente).
Pubblico anche questi due charts che rappresentano rispettivamente ed in ordine il settimanale ed il mensile entrambi sul Nasdaq Composite. Sul primo notiamo una bella divergenza ribassista sugli indicatori, sul secondo una divergenza e la presenza di code rialziste sui massimi degli ultimi due mesi (gennaio e febbraio) senza però allunghi al rialzo ed in chiusura.
Fronte azionario per la prossima settimana....
Nell'incipit dell'articolo ho fatto menzione all'ottimo spunto operativo su Bialetti (+25% secco dal primo livello che avevo in testa a 0.26 e a cui Vi rimando: https://www.lombardreport.com/2021/2/24/pranzo-servito-anche-alla-suocera/). La seconda idea è stata su Mondo TV che, rotta l'area 1.30 on close come avevo scritto, è andata poi a target in area 1.40 o poco sopra, salvo poi tornare al punto di partenza. Continuerò comunque a seguirla nelle prossime settimane per i motivi di cui avevo fatto menzione e che mi avevano portato a valutarla come idea operativa e a cui Vi rimando(link: https://www.lombardreport.com/2021/2/23/due-aggiunte-spericolate-alla-mia-watchlist/).
La settimana passata avevo indicato un paio di titoli nuovi (chiaramente non di momentum): Irce ed Emak. Visto il quadro macro in evoluzione e ipotizzando prese di beneficio sulle materie prime credo che la prima, Irce, possa bucare l'area 2.00 per andare verso l'area 1.90. Come sempre, quantità modiche possono aiutare a gestire meglio il rischio
La seconda, Emak, ha sempre un quadro rialzista ma se il mercato scendesse ne risentirebbe. Lo stop passa da 1.14 a 1.16 intraday (minimi di venerdì) che rappresentano il test della media a 50 periodi dovuti al panico generalizzato in fase di apertura su molti titoli. Nell'ultimo giorno della settimana la chiusura è stata a 1.184 euro.
Proprio in virtù di un mercato improntato potenzialmente al ribasso mi limito a segnalare qualche situazione di forza anomala nella giornata di venerdì, tenendo sempre a mente che con la bassa marea sia le barche pesanti che quelle leggere toccano il fondo.
Banca Sistema
In netta controtendenza nelle sedute di giovedì e venerdì. Area importante a 1.96 e possibile tentativo di chiusura gap down di febbraio 2020. Buoni i volumi.
Grifal
Forte allungo settimanale da 2.90 a 4.00. Aspetto un assestamento, meglio se si concretizzasse verso l'area 3.00/3.10 per valutare un eventuale intervento perché potrebbe non essere finita qui.
Unieuro
Si avvicina ai massimi di 15.96 (giorno di pubblicazione dei risultati). Impostata ancora bene sul mensile ma occorre cautela. Da valutare day by day solo per operazioni di breve periodo ma non mi aspetto un grande momentum al rialzo. View rivista in caso di ritorno sui minimi di ier (venerdì, ndr).
Prima di congedarmi ricordo che in settimana sono stati pubblicati i dati di San Lorenzo di cui avevo parlato nei mesi passati e con un update qualche settimana fa al quale Vi rimando. Conti che hanno mostrato ricavi 2020 sostanzialmente in linea col 2019, una posizione finanziaria netta positiva per 3.8 milioni di euro rispetto ad un indebitamento finanziario netto di 9.1 a inizio anno. Il portafoglio ordini è risultato pari a 408.8 milioni rispetto ai 444.3 di fine 2019, nonostante il lockdown e l'annullamento di molte manifestazioni fieristiche di settore (yacht di lusso). L'azione ha continuato comunque a salire facendo toccare nuovi massimi storici a 21.80 euro.
Mantengo alcune idee operative (sia su ETF di cui non sono amante sia su azioni) da sfruttare qualora il mercato stornasse pesantemente ma ne parlerò a tempo debito qualora si verificasse l'evento.
Buon fine settimana a tutti.
Ad maiora!
PNA
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)